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Chi Può Dichiarare La Conformità ? - impresa o ingegnere ?


paolo955

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unattimoesonosubitodalei

Una delle novità è anche

che bisogna aggiungere agli allegati della DiCo l'attestazione di appartenenza del livello dell'impianto. <_<

C'è da segnalare che nel caso un cliente,s'impuntasse e non volesse l'impianto rispondente

all'attestazione minima prevista per il primo livello,

(ovviamente fatte salve tutto quello che concerne la sicurezza!)

cioè non volesse quel tot numero di prese minime previste, ecc.

si può aggiungere una dichiarazione firmata dal cliente che attesti questa sua volontà e quindi se ne assume lui la responsabilità.

Modificato: da unattimoesonosubitodalei
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Scrive Livio Orsini:

Certo che è vessatorio ed ingiusto. mad.gif

Hai la fortuna di avere un fratello che può firmarti una Di.Ri., pittosto dalli a lui quei soldi, almeno rimangono in famiglia. smile.gif

Questo non è un caso di furbizia all'italiana, ma un classico caso di legittima difesa!

Due miei fratelli sono ingegneri, uno meccanico, l'altro elettrotecnico (se dico che l'impianto è fatto bene ho i miei motivi).

Sei certo che possano fare una dichiarazione di rispondenza? L'appartamento è stato ristrutturato dopo il marzo 2008 (la concessione edilizia di ristrutturazione è di giugno 2008,

non posso far dichiarare il falso).

Da tener presente che nessuno dei due svolge la libera professione:

che ha esercitato la professione, per almeno cinque anni, nel settore impiantistico

in quanto sono dipendenti di primarie aziende nazionali a meno che essere dipendente di primaria azienda elettrica non significhi "esercitare la professione"

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Microchip1967

visto che c'è di mezzo una concessione edilizia con data certa, c'è poco da fare.

ti serve un'impresa che possa dichiarare di aver fatto l'impianto elettrico (DI.CO), al limite inserendo la nota che il materiale è stato fornito dalla committenza (e per tutelarsi dovrebbe conservare copia degli scontrini)

Ovviamente con tale documento si assumerebbe la completa responsabilità dell'impianto, oltre a doverti garantire per legge 2 anni di garanzia

Calcolo "molto a spanne":

1 giorno da parte del responsabile tecnico per eseguire il sopralluogo, verifica e collaudo (8 ore in 2 persone a 32 euro all'ora + IVA)=512 euro + IVA

1 giorno di "elaborati tecnici (ovvero schema d'impianto,calcolo 23/51 quadri elettrici, allegati alla DI.CO, planimetria): 8 ore da perte dell'ufficio tecnico (35 euro l'ora, comprensivi dei costi di software, carta e quant'altro)=280 euro

DI.CO in 4 copie, piu' consegna presso sportello unico = 100 euro + IVA

Totale: 512+280+100=892 euro + IVA

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Per chi di voi non lo ricordasse sono un acerrimo nemico della Di.Co, una boiata inutile tutta italica, una castroneria.

Pongo un quesito serio:

Se l'elettrecista passa a miglior vita subito dopo il completamento del lavoro che si fa?

la Di.RI no perchè è successo dopo il 1998.

La Di.Co neppure perchè l'esecutore materiale è volato in cielo....quindi?

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remo williams
in quanto sono dipendenti di primarie aziende nazionali a meno che essere dipendente di primaria azienda elettrica non significhi "esercitare la professione"
Tecnicamente non vuol dire esercitare la professione...
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unattimoesonosubitodalei

Paolo 955, se i tuoi fratelli lavorano come dipendenti, pur certamente bravi ingegneri, non possono svolgere al tempo stesso la libera professione,

poichè di solito è specificato nel contratto che lega ad una ditta che non si può svolgere attività che risultino in concorrenza alla ditta stessa o addiruittura anche solo nello stesso ramo di mercato.

Poi in ogni caso per eseere liberi professionisti bisogna essere iscritti all'albo relativo ed avere superato l'esame di stato.

Anch'io come Microchip1967

avevo già fatto un conto a spanne senza materiale, e mi veniva intorno ai mille Euro. :thumb_yello:

Nono 1001, me lo chiedo da sempre pure io. E se l'installatore schiatta?

Ed anche: e se la ditta chiude?

Chi risponde?

Penso che la risposta giusta sia quella che dava Cetto La Qualunque: Na beata m..chia! :lol:

Modificato: da unattimoesonosubitodalei
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del_user_56966
Nono 1001, me lo chiedo da sempre pure io. E se l'installatore schiatta?

Ed anche: e se la ditta chiude?

Con questo principio oggi non si va da nessuna parte!

Toccandosi le .... e sperando che nessuno ci lasci questi comunque si chiamano casi eccezionali!

la cosa più facile che accada visto i tempi di crisi è che un azienda chiuda e oggi ne la grandezza ne il nome dell'azienda può dare sicurezza...

anzi più sono grosse e più risentono dei mercati e delle crisi in modo considerevole....

allora che facciamo... non si fa più nulla!?... :blink:

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unattimoesonosubitodalei

Non ci sono prìncipi o princìpi :rolleyes:

che tengano

e c''è poco da toccarsi :lol::lol: " tant l'è istess"

sono casi reali che succedono e che ho constatato personalmente.

La gente schiatta

oppure chiude la partita iva piu' facilmente di quanto si pensi, lasciando impianti senza Di.Co

Anche in questi caso la Di.Co very original tarocca fatta da terzi è l'unica via di uscita. <_<

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...oppure chiude la partita iva piu' facilmente di quanto si pensi, lasciando impianti senza Di.Co

Questa è un altro argomento a sostegno della stupidità di questa legge.

Una dichiarazione di rispondenza alla regola dell'arte, rilasciata da professionista abilitato è sicuramente, dal punto di vista tecnico, di maggior garanzia.

In quanto ai fini fiscali ci sono metodi molto più semplici e, soprattutto, validi per accertare i redditi d'impresa.

Purtroppo in questo Bel Paese, patria del diritto (ma soprattutto del rovescio), si spaccia per liberalizzazione la creazione di inutili adempimenti burocratici, si abolisce un modulo e se ne aggiungono almeno 4 nuovi.

Se si pensa che si è persino tentato di togliere la possiiblità ad un lavoratore dipendente di dare le dimissioni a suo piacimento: per dimettersi avrebbe dovuto farsi protocollare la lettera da un'ufficio pubblico preposto. :angry::( (fortunamente è stata immediatamente abrogata).

Modificato: da Livio Orsini
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Finalmente si comincia ragionare!

Una figura terza, libero professionista o tecnico comunale fa il sopralluogo e rilascia la Di.Ri che servirà al cliente per ottenere l'allaccio alle utenze pubbliche e private:

1) L'impianto idraulico è OK

2) L'impianto GAS è OK

3) L'impianto fogna è OK

4) L'impianto elettrico è OK.

ecc..ecc...

Non è a posto? Nessun allaccio, t'arrangi con le candele ed il vaso da notte.

Evasione fiscale?

Basta poter scaricare le spese di casa.

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Maurizio Colombi
che servirà al cliente per ottenere l'allaccio alle utenze pubbliche e private

Ma che dici!!!!!! :o ormai gli unici che richiedono la "dichiarazione" per l'allaccio, sono rimasti quelli del gas!

Che vergogna! :(

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x Maurizio Colombi.

Era pronto il pranzo, continuo ora.

Per come la vedo io l'abitabilità deve essere soggetta solo alla presenza dei servizi sanitari, non puoi farla nel vaso da notte e svuotare questo dalla finestra.

Tutto il resto deve servire per l'allaccio alle utenze il che vuol dire che sono liberissimo di vivere a lume di candela e cucinare nel caminetto o sul focolare. Sono cavoli miei che non danneggiano in alcun modo i miei concittadini.

La società elettrica o del gas non deve fare l'allaccio senza il nullaosta del comune, o subrodinata alla DI.RI o simili.

Le altre autorizzazioni devono invece sottostare all'ufficio di igiene e sanità.

Io posso tenere i conigli ma il sindaco mi ha proibito la coltivazione di fave e piselli e la detenzione di avicoli di qualunque tipo.

La DI.CO nacque e fu detto apertamente per combattere il lavoro sommerso, una mera ed efficace leva psicologica: il cittadino non richiede la fattura per il solito trucco del "in fattura devo aggiungere l'IVA che faccio?" e siccome il comune mortale non può scaricare l'IVA risponde sempre "senza IVA". La Di:Co è una leva psicologica perchè verrà richiesta(1)

dal comune, tanto valeva obbligare il cliente a richiedere fattura nominativa: estremi del cliente, estremi dell'immobile, descrizione lavori, obbligo di presentare copia della fattura...cosa cambia rispetta alla DI.CO?

Nulla.

(1) Sciocchezze.E' obbligatorio avere l'allaccio alla fogna non avere la l'energia elettrica.

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E' obbligatorio avere l'allaccio alla fogna...

Anche qui ci sarebbe da scrivere un volume dell'enciclopedia Treccani. :angry:

Parlo per esperienza personale.

Ho avuto la regolare abitabilità. Ho pagato tutti gli oneri di urbanizzazione richiesti.

Per più di 30 anni non ho potuto allacciarmi alla rete fognaria perchè la rete terminava 50 m prima della mia abitazione. Come altre 4 abitazioni, tutte regolarmente accatastate con tutti gli oneri e le tasse reglarmente pagati. In altre zone marginali del paese la situazione era identica: tasse ed oneri regolarmente pagati ma niente fognatura.

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remo williams
Per più di 30 anni non ho potuto allacciarmi alla rete fognaria perchè la rete terminava 50 m prima della mia abitazione. Come altre 4 abitazioni, tutte regolarmente accatastate con tutti gli oneri e le tasse reglarmente pagati. In altre zone marginali del paese la situazione era identica: tasse ed oneri regolarmente pagati ma niente fognatura.
...A va bè...Dico bene io,l ITALIA,è uguale da nord a sud... :lol::o:blink:
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non preoccuparti, sicuramnete troverai un istallatore (e probabilmente più d'uno) disposto a rilasciarti la DiCo, quello che, ormai 6 anni fa, venne a casa mia (3 piani, 70mq a piano, impianto datato 1985) volle 300€ e non aprì nessuna scatola, la cifra non sarà di molto superiore, ho visto elettricisti dichiarare conformi impianti a piattina senza terra nè differenziale, non penso che avrai problemi a trovarne uno..

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non preoccuparti, sicuramnete troverai un istallatore...

Verissimo. Il punto è che ricorrere a simili mezzucci da fastidio!

Non è reato assumersi la paternità di ciò che non di per sè reato(1)

Fare un impianto elettrico in casa propria non è reato (citatemi l' articolo del c.p.), assumersi la paternità di ciò non è reato (o l'esecutore materiale ha il copyright?) quindi....si può fare.

(1) E' reato autoaccusarsi di ciò che non si è fatto.

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del_user_56966
Fare un impianto elettrico in casa propria non è reato

Per fare un impianto elettrico devi essere un Azienda abilitata in caso contrario secondo il Decreto attuativo 37/08 (ex 46/90) della Legge 248/05 è reato!

e se vedi la legge alla voce "Abilitati" parla solo di aziende e non di privati (anche se in possesso dei requisiti richiesti)

Leggi il Capitolo 3 - Imprese Abilitate (che secondo la legge sono le uniche che possono fare Impianti elettrici)

Inoltre il fatto di possedere i requisiti non abilita automaticamente all'esercizio visto che il certificato è rilasciato delle commissioni competenti!

Il certificato è rilasciato dalle competenti commissioni provinciali per l'artigianato, di cui alla legge 8 agosto

1985, n. 443, e successive modificazioni, o dalle competenti camere di

commercio, di cui alla legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive

modificazioni.

assumersi la paternità di ciò non è reato (o l'esecutore materiale ha il copyright?)

essendo una legge che dice chiaramente CHI deve emettere la Dichiarazione di conformità

assumersi la responsabilità non essendo l'azienda installatrice è reato!

Art. 7. Dichiarazione di conformità

1. Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla

normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell'impianto, l'impresa

installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti

realizzati nel rispetto delle norme di cui all'articolo 6. Di tale dichiarazione, resa

sulla base del modello di cui all'allegato I, fanno parte integrante la relazione

contenente la tipologia dei materiali impiegati, nonché il progetto di cui

all'articolo 5.

è un Obbligo del Committente affidare i lavori a impresa abilitata!

Art. 8. Obblighi del committente o del proprietario

1. Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di

trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti

indicati all'articolo 1, comma 2, ad imprese abilitate ai sensi dell'articolo 3.

adesso è più chiaro il concetto di legge dello stato?

Modificato: da Aleandro2008
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adesso è più chiaro il concetto di legge dello stato?

L'argomento della discussione è chi può rilasciare la Di.Co. e quando si può sostituire la una Di.Ri. alla Di.Co. .

Da questo si è passati a disquisire su quanto questa legge sia giusta.

Che ci sia una legge nessuno lo nega.

Violare una legge non sempre costituisce reato penale; molte violazioni sono semplicemente illeciti amministrativi. Non sono un leguleio ma credo che le violazioni a questa legge siano sanzionate amministrativamente. Il reato penale subentra se, avendo violato la legge, ci siano lesioni personali. In questo caso il magistrato procederà per reato colposo o, nel caso pessimo, per reato volontario per dolo eventuale.

Ci sarebbe molto da discutere sul diritto del cittadino di ribellarsi ad una legge che il senso comune ritiene iniqua e/o vessatoria.

Personalmente ritengo questa legge vessatoria per il cittadino e comunque inutile per garantire il consumatore; è anche inutile ai fini fiscali e questo è dimostrato ampiamente. :angry:

Modificato: da Livio Orsini
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x Alessandro.

Un reato è tale se è contemplato nel codice penale.

Ma anche l'illecito amministrativo va dimostrato e non vedo come si possa fare a dimostrare che l'impianto l'ha fatto Caio e non Sempronio. Io sostengo di aver sfilato e reinfilato i fili e nessuno può dimostrare il contrario.

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del_user_56966
e non vedo come si possa fare a dimostrare che l'impianto l'ha fatto Caio e non Sempronio.

Nino esistono vari modi per eseguire l'accertamento, se questo fosse necessario!

Livio non avevo parlato di penale ma solo del fatto notare che la legge e il suo decreto applicativo esistono e che in pratica attribuiscono

la responsabilità dell'esecuzione a chi rilascia la dichiarazione di conformità, ora salvo le sanzioni amministrative previste dal D.M

non va scordato che chi si assume la responsabilità dell'impianto è anche responsabile in sede penale se da questo deriva un incidente/incendio con feriti/morti.. ;)

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del_user_56966
non va scordato che chi si assume la responsabilità dell'impianto è anche responsabile in sede penale se da questo deriva un incidente/incendio con feriti/morti..

per fare un esempio certificare un impianto realizzato senza il rispetto delle distanze tra zone a rischio di folgorazione e accessori elettrici (Vasche, piscine, lavabi ecc..)

errore di calcolo grossolano nella posa delle protezioni magnetotermiche e/o differenziali...

errori nelle sezioni minime delle vie cavi...

errori nell'esecuzione di zone PEL e SELV... e cosi via possono portare a incidenti e incendi anche con esito mortale...

se una successiva perizia riscontra che l'evento è avvenuto perchè l'impianto elettrico non era conforme alla regola d'arte dettata dalle normative mentre

la dichiarazione di conformità lo dava per tale, il responsabile primario non è neppure il progettista ma più direttamente l'azienda installatrice in quanto firmataria dell'atto!

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Maurizio Colombi

Non mi stancherò MAI di sventolare la completa inutilità della "dichiarazione" in qualsiasi sede ed in qualsiasi circostanza.

L'unica frase UTILE riportata sulla "dichiarazione" è la seguente:

DECLINA ogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da manomissione dell’impianto da parte di terzi ovvero da carenze di manutenzione o riparazione.

E questo ci mette il c..o al riparo, già dopo cinque minuti dalla consegna della tanto ripettosa "dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico".

Per il nostro amico, infine, l'unica soluzione che ti si prospetta è queslla sussurrata da tutti e confermata pubblicamente da MeM-93, però attenzione ai costi, quanto citato nella risposta, è il massimo "elargibile" per un simile trattamento......dalle mie parti ci sono artigiani che viaggano a costi ben inferiori!

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del_user_56966
E questo ci mette il c..o al riparo, già dopo cinque minuti dalla consegna della tanto ripettosa "dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico".

Può darsi ma se non vorrei essere quello che ha firmato la conformità su un impianto dove muore qualcuno folgorato in zona zero per un errore istallativo grave!

Secondo la regola del "capo espiatorio" ti mettono in carcere e gettano via la chiave!... ;)

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Secondo la regola del "capo espiatorio" ti mettono in carcere e gettano via la chiave!...

Sei a conoscenza che sia successo qualche cosa di simile negli ultimi dieci anni?

Proprio nel nostro bel paese dove c'è sempre un magistrato pronto a scarcerare un assassino arrestato in flagranza di reato. Ma va làaa. :(

Si potrebbe addurre la responsabilità all'esecutore se esistesse un disegno dettagliato dell'impianto, con relativo elenco dettagliato dei materiali, e questi documenti costituissero parte integrante della dichiarazione.

Modificato: da Livio Orsini
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Maurizio Colombi
Ma va làaa.

:thumb_yello::superlol:

Beh....sul fatto dell'elenco dettagliato dei materiali......questo è un allegato obbligatorio, ma sul

disegno dettagliato dell'impianto

mi sento di dire la stessa cosa che hai detto tu all'inizio della risposta!!!!! :superlol:

Viviamo in un Paese dove la prima ipotesi che si fa, per cercare la causa dell'incendio è: CORTOCIRCUITO.....ma va laaaaaa!

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