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Qualità Degli Interruttori Automatici - quale marca è la migliore?


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il risultato fù che andavano tutti

benissimo

Sono contento che questa testimonianza non viene da me ma da qualcun altro.

In effetti la prova dei tempi del differenziale non è così semplice come potrebbe sembrare, e richiede particolari acorgimenti perché venga eseguita correttamente.

Gli strumenti "automatici" per fare questa spesso prendono lucciole per lanterne...

Soprattutto quando siamo su scale dei tempi piuttosto ridotti: è facile sbagliare....

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Gli strumenti "automatici" per fare questa spesso prendono lucciole per lanterne...

Soprattutto quando siamo su scale dei tempi piuttosto ridotti: è facile sbagliare....

Sono passati più di 30 anni dall'esame di fisica relativo alla teoria delle misure, ma i fondamentali li ricordo ancora :) . Per una misura corretta è necessario uno strumento di misura preciso ed una valida metodologia. E' ben difficile che una misura veloce, eseguita con strumenti portatili da un installatore o da un tecnico di manutenzione, sia più precisa ed affidabile di quelle eseguite in un laboratorio specialistico da tecnici specializzati in quel tipo di metrologia.

Io ho usato interruttori, protettori ed altra elettromeccanica di aziende Euoropee, Americane e Giapponesi. Ho riscontrato che, salvo casi particolari, prestazioni e qualità si equivalgono. Succede che una casa produca una nuova serie particolarmente efficace, per un periodo più o meno breve questa casa avrà una leggera superiorità sulle altre. Poi la distanza si colam e si ritorna alla parità.

Le differenze che fanno preferire una marca sull'altra dipendono da diversi fatttori. Se l'utente finale ha uno stbilimento dove tutta l'elettromenccanica, p.e., è CGE non accetterà altro che CGE per i nuovi impianti.

Se non si hanno imposizioni sulla scelta dei materiali allora giocano una serie di fattori quali: prezzo, tempi di consegna, assistenza e, perchè no, simpatia o antipatia del venditore che ti segue.

Da ultimo. Quando lavoravo per il distributore italiano di KN (ora Moeller) mi è capitato di visitare le sale prove ed assistere ai test campione di alcuni componenti. Ritengo che sia alquanto improbabile che non ci sia corrispondenza tra quanto dichiarato dai cataloghi e le prestazioni effettive. Può capitare il componente difettoso, che capiti un'intera partita di componenti difettosi non lo ritengo molto probabile, a meno di sabotaggi. Quindi che si debbano sostituire decine di componenti, prodotti da una casa seria, può dipendere quasi esclisivamente da due casi: si è usato il componente sbagliato o si montato il componente in modo errato.

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E' ben difficile che una misura veloce, eseguita con strumenti portatili da un installatore o da un tecnico di manutenzione, sia più precisa ed affidabile di quelle eseguite in un laboratorio specialistico da tecnici specializzati in quel tipo di metrologia.

Sicuramente.

Nel caso specifico degli interruttori differenziali, esistono inoltre anche delle questioni per così dire "concettuali" sulla definizione stessa delle grandezze misurate, sulle quali non mi dilungo, che in taluni casi possono fare la differenza.

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Per valutare le caratteristiche bisogna innanzittutto fare affidamento sui cataloghi

dei costruttori che nel campo degli interruttori automatici offrono una scelta molto

ampia , la moria di certe apparecchiature o il cattivo funzionamento si manifesta

in genere quando quel dato articolo è appena messo sul mercato dopo le cose si

dovrebbero aggiustare, comunque le prestazioni delle apparecchiature in questo

campo hanno una grande varietà quindi è sbagliato in un progetto fare riferimento

a un interruttore generico come a volte accade , tutti hanno loro specificità

fare progetti senza tenere conto delle caratteristiche dichiarate dai costruttori

è impossibile. Nel campo dei modulari ad esempio i poteri di interruzione sono

abbastanza allineati tra le varie marche ma se ad esempio vogliamo usare

in un quadro con potere di interruzione abbastanza elevato ci rendiamo conto

che certi interruttori usati come bipolari a 230V ci permettono di installarli

con correnti di cortocircuito presunte di 50kA altri piu o meno equivalenti

di altre case ce lo permettono fino a 40kA , noi ci dobbiamo fidare di quanto

dichiarato . Anche il coordinamento in back-up tra scatolati e modulari cambia

da marca a marca alcune marche riescono ad averlo molto esteso altre piu

limitato , anche in quel caso dobbiamo fidarci dei costruttori a meno di non confrontare

le curve di limitazione e fare complesse comparazioni

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  • 1 month later...

Progettista impianti elettrici

Merlin Gerin offre un prodotto qualitativamente al di sopra della media.

:blink:

L'unica esperienza negativa l'ho avuta con il telecomando montato sui Compact NS per un sistema di commutazione rete/GE. Praticamente è un giocattolo troppo delicato.

Ma BTicino non è da buttare: sono veramente pochi i tecnici che la sostengono (forse per il costo?).

Inoltre la gamma BTicino mi sembra tra le più complete: si vedano gli ausiliari e le taglie di interruttori disponibili, soprattutto per i modulari BT.

Quel che mi preoccupa è l'arrivo, in futuro, di materiale elettrico dalla Cina.

Quanti installatori e clienti preferiranno risparmiare a discapito della qualità?

Io credo la maggior parte (lo fanno già ora con un mercato alquanto stabile).

Addio sicurezza elettrica.

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Con i sistemi di commutazione MERLIN GERIN noi ci siamo trovato sempre piuttosto bene

hanno il vantaggio di avere tutto precablato e anche il funzionamento di BA e UA è molto

intituivo e basta uno sguardo per capire tutto o quasi occorre fare attenzione nel montaggio

perché è un attimo danneggiare i comandi motore che sforzano o sono alimentati in modo anomalo

, il sistema ABB ats 10 è un pò complicato ma è solo questione di abitudine credo a usarlo.

Abb assembla i suoi interruttori di bassa a Frosinone, Merlin Gerin in francia ma immagino

che gran parte di quello che compone l'interruttore arrivi da paesi extraeuropei o comunque

con costi molto minore dei nostri, l'importante che non ne risentano le prestazioni.

Il costo ha importanza ma se un progettista decide di mettere una certa apparecchiatura

bisogna adeguarsi e in questi casi il prezzo passa in secondo piano

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Abb assembla i suoi interruttori di bassa a Frosinone, Merlin Gerin in francia ma immagino

che gran parte di quello che compone l'interruttore arrivi da paesi extraeuropei o comunque

con costi molto minore dei nostri, l'importante che non ne risentano le prestazioni.

Immagini giusto.

Però attenzione: la Cina è gravata dai costi di trasporto e il costo del lavoro, anche se molto inferiore a quello che è da noi, sta crescendo.

Viceversa il costo della buona automazione permette risparmi sempre maggiori....

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  • 1 month later...

Per me Schneider è la marca migliore anche per completezza delle loro serie dagli interuttori per il centralino da appartamento, alle carpenterie, alle blindosbarre, ai componenti di automazione e inverter.

Le pecche sono il costo e che per certi installatori vendono direttamente dalla casa madre a costi molto vantaggiosi!

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Perchè non buttate un'occhio anche sulla nuova serie di interruttori automatici della "Moeller"? Ha un'estetica molto bella e una affidata funzionalità oltre ad essere molto economici.

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  • 2 weeks later...

Per il civile....don't touch my Btdin......

Per interruttori oltre i 250A Merlin Gerin...... :P

Non so se avete mai avuto il piacere di armare un interruttore automatico SF6 della schneider.....asd asd asd

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Gli interruttori in SF6 Merlin Gerin hanno la leva per caricare le molle

mentre quelli dell'ABB la manovella, la leva secondo me è più comoda

perché essendo associata all'interruttore non rischi di perderla, con la

manovella si fà prima ma i distratti la perdono e poi non riescono più

a ricaricare le molle

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  • 2 weeks later...
marco.riefolo

Gli interruttori Merlin Gerin sono nettamente i migliori. La loro caratteristica migliore, secondo me, è l'elevata limitazione della corrente in corto circuito (basta confrontare le curve dell'energia specifica passante con quelle di altri interruttori di altre marche).

Poi c'è un'altra cosa che secondo me li fa preferire: il catalogo. E' da questo che si vede come lavora una casa.

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E' da questo che si vede come lavora una casa.

Alcune aziende i cataloghi se li fanno fare da consulenti esterni, che li fanno per più concorrenti.

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A parità di In e P.I. come mai nessuno ha fatto alcun riferimento al numero di manovre previste per l'interruttore (dato presente tra le caratteristiche tecniche)?

Saluiti

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Penso sia dovuto al fatto che alla fine gli interruttori avvicinandosi all'origine

dell ' impianto sono destinati a fare pochissime manovre. Gli interruttori di media

in cabina faranno in condizioni normali generalmente una o al massimo due manovre

all'anno (a volte restano chiusi per molti anni quasi dimenticati) , gli scatolati

e gli aperti posti nei power center faranno qualche manovra in piu in teoria ma

comunque il numero di manovre previsto dal costruttore copre ampiamente la loro

vita. Gli interruttori modulari che sono quelli piu interessati a questo dato

hanno caratteristiche omogenee tra le varie marche tra le 10-20000 manovre a

seconda della corrente nominale, le caratteristiche che devono avere gli interruttori

sottoposti a guasto sono sottoposte a rigide norme a cui si adeguono i costruttori

Ora è uscita la nuova edizione della norma per gli interruttori automatici per ambienti domestici

(la en60898) devo ancora leggerne la recensione , magari dice qualcosa al riguardo

alla durata elettrica

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  • 2 months later...

Secondo me la Ticino è un'ottima marca per tutto quello che produce. Per gli automatici serie Btdin io mi trovo benissimo, e devo dire che i materiali sono ottimi. Le plastiche sono termoindurenti, e le scritte sono incise in maniera tale che non si possono cancellare mai. I differenziali puri Btdin di 15 anni fa non mi piacevano per niente (levetta scomoda da riarmare, plastiche termoplastiche, morsetti a serraggio diretto...)ma quelli nuovi sono ottimi.

Ottimo design per la gamma Btdin, portacartellino integrato pronto all'uso (niente cartellini appiccicati sul quadro che si staccano dopo un pò), levette ergonomiche antiscivolo, precisione nell'assemblaggio e ottime plastiche, ottime prestazioni specie per gli HPI puri..) La Siemens 15 anni fa mi deludeva per le plastiche e il design, ma ora la trovo ottima e molto simile alla Ticino. Una volta mi è capitato che in un appartamento è andata in corto la pompa della caldaia, ma invece di scattare il MCB Siemens da 16A 6KA curva C nel centralino è scattato il magnetotermico Ticino del nuovo contatore elettronico. Cosa strana, visto che il montante era lungo e di piccola sezione, considerando poi le caratteristiche del limitatore del contatore... E poi del prezzo me ne importa poco, visto che la sicurezza non si può comprare...

Per i quadri indubbiamente l'Italia è al primo posto, specie per quelli stagni. Alcuni quadri Siemens, poi, sono disegnati in Italia da Giugiaro. Se compriami italiano almeno aiutiamo l'economia, specialmente per le serie civili, non ha senso comprare quelle straniere, visto che in Italia abbiamo tutta la gamma, dalle serie economiche a quelle da ricchi (come le placche Magic di legno da 22 € ciascuna).

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  • 1 month later...

Quale sia la migliore? ognuno dirà sicuramente quella che uso io, solo che esistono dei rapporti di interscambio. Anni fa cerano installatori che dicevano peste e corna della Hager e montavano ABB il top a detta loro ma lo sapete chi faceva gli 1P+N 1 modulo alla ABB l'Hager che produce per Legrand e così via.

La Merlin Gerin è il top? mai vista la Chint é come la pecora Dolly chissa come mai posseggono gli stampi per produrre interruttori fotocopia in Cina? Vale lo stezzo per la vecchia serie ZB2 dei pulsanti o la vecchia serie LC1D dei teleruttori.

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Per chi vuole comprare Italiano è bene ricordare che la ticino sta convertendo le produzioni con linee a basso impatto ambientale e ciò costa soldini, un motivo in più per aiutare la nostra economia.

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Per chi vuole comprare Italiano è bene ricordare che la ticino sta convertendo le produzioni con linee a basso impatto ambientale e ciò costa soldini, un motivo in più per aiutare la nostra economia.

Per il comprare italiano sono d'accordissimo.

Però BTicino (che appartiene alla francese Legrand ed ha avuto il meritato privilegio di conservare il marchio) non è l'unica azienda che produce in Italia, viceversa non è vero che tutto ciò che è marchiato BTicino sia prodotto in Italia.

Lo stesso accade anche con AVE, ABB, Gewiss ed altri che producono in Italia.

Circa la "certificazione ambientale", anche questa è una attività nella quale sono entrate tutte le grandi case.

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E' vero che alcuni prodotti della Ticino sono parzialmente prodotti all'estero, ma è così per tutte le marche. Parlo degli apparecchi contenenti componenti elettronici (centraline antifurto, apparecchi per domotica...)

Comunque, anche se la Ticino appartiene alla Legrand, comprando i suoi prodotti si fanno guadagnare anche gli operai italiani.

Per me la Fiat Palio e la Seicento sono macchine polacche e non italiane, perchè comprandole non si aiutano molto gli operai italiani (solo in piccola parte), essendo prodotte in Polonia.

Ciao. :)

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E' vero che alcuni prodotti della Ticino sono parzialmente prodotti all'estero, ma è così per tutte le marche.

Alcuni prodotti, non solo... parzialemente.

Comunque, anche se la Ticino appartiene alla Legrand, comprando i suoi prodotti si fanno guadagnare anche gli operai italiani.

Certo. Ma non solo i prodotti BTicino! anche quelli delle altre case da me citate, e non solo quelle.

Modificato: da ClA
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