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Lampadina A Risparmio Energetico Che Lampeggia


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Vi mostro la foto della lampada a risparmio incriminata (smontata)

- l'avevo messa in un'altro forum dove era OT - spero che qui non lo sia, visto che riguardo alla stessa ho qui "postato" in precedenza -

si vede chiaramente il condensatore al centro che e' letteralmente esploso, mettendo in corto uno dei due transistors finali di potenza - e' siglato 222J - 1000V - se non sbaglio credo sia da 2200 nF cioè 2,2 microF, di questi ne ho a bizzeffe di recupero - le candelette di accensione sono integre (segnano ambedue 8 Ohm), per uno dei due transistors sono sicuro che e' integro, e' un NPN, per testare correttamente l'altro dovrei rimuovere prima il condensatore in corto, nel caso sia integro mi sa che la si può riparare sostituendo solo quel condensatore.

Ciao a tutti.

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  • 2 weeks later...

Vorrei far osservare che, sulla base di disposizioni comunitarie, i 25 stati membri hanno iniziato un programma di rimozione dalla rete di vendita delle lampadine ad incandescenza, più o meno con le seguenti scadenze:

- da 1.09.2009 saranno bandite in tutta la Ue lampadine a incandescenza da 100 watt;

- da 1.09.2010 sarà la volta delle lampadine da 75 watt;

- da 1.09.2011 sarà la volta delle lampadine da 60 watt;

- da 1.09.2012 sarà la volta delle lampadine da 25W a 40W;

- da 1.09.2016 sarà la volta delle alogene.

Se devo usare oculatamente le lampade fluorescenti per le ragioni esposte da ASMO, o magari bandire anche loro perchè ricche in mercurio...come mi organizzo: lumini ad olio e candelabri? :)

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  • 2 weeks later...
Io ho egregiamente risolto con le lampade alogene.

Ottima soluzione ASMO, in questo modo i lumini ad olio ed i candelabri puoi conservarli fino al 1.09.2016, poi però dovrai tirarli fuori dalla cantina, poichè anche le alogene saranno rimosse dal commercio.

La questione che sottopongo è come fare oggi un impianto nuovo, con:

- lampade ad incandescenza con fine vita tra 3 anni (anzi le 100W sono già fuori legge sul mercato);

- lampade fluorescenti con i problemi del mercurio ed altri inquinanti, senza parlare degli altri problemi tecnici esposti in questa discussione;

- alogene "dimmerabili" con fine vita tra 6 anni?

- lumini ad olio e candele in cera "non dimmerabili", ma all'occorrenza aromatizzate?

- illuminazione a led?

Suggerimenti?

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in questo modo i lumini ad olio ed i candelabri puoi conservarli fino al 1.09.2016, poi però dovrai tirarli fuori dalla cantina, poichè anche le alogene saranno rimosse dal commercio.

Che ti frega di conservare la roba fino al 2016; tanto nel 2012 finisce il mondo :roflmao:

Tornando alle cose serie, nel 2016 escono di produzione le alogene a bassa efficienza.

Tutti i produttori, quantomeno i maggiori, hanno già a catalogo le nuove lampade alogene ad alta efficienza, che in quanto tali non usciranno di produzione nel 2016.

Effettivamente, non avendo specificato nel post #29, mi correggo mettendo i puntini sulle i.

Io ho egregiamente risolto con le lampade alogene ad alta efficienza.

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  • 1 month later...

Visto che il post da me inziato è scomparto perchè l'argomento dovrebbe essere già ampiamente trattato qua, mi chiedo:

- Come si fa a determinare il valore, in base al carico, del condensatore da inserire per evitare l'intermittenza della lampada?

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Visto che il post da me inziato è scomparto perchè l'argomento dovrebbe essere già ampiamente trattato qua,

Non è scomparso! La discussione è stata chiusa ma è visibile.

Sei già stato invitato ad astenerti da inutili polemiche, quindi limitati a porre le due domande rispettando il regolamento! :angry:

Modificato: da Livio Orsini
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  • 11 months later...

Riesumo questa discussione per portare la mia esperienza che forse servirà a qualcuno.

Anch'io avevo notato lo sfarfallio delle lampade a risparmio energetico una volta spente. Siccome sicuramente era dovuto ad accoppiamento capacitivo tra i cavi, la prima che avevo installato l'avevo risolto interrompendo il neutro anzichè la fase; poi, man mano che ho dovuto sostituire le lampade da 100 W sparse per casa, la modifica sarebbe stata più complicata ed allora ho risolto mettendo in parallelo (sui morsetti dei lampadari) una semplice resistenza da 2 Mohm. per scaricare la tensione statica.

Ciao.

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BUONA TROVATA questa di mettere una resistenza in parallelo alla lampadina. Ma perchè proprio 2MOhm? Non è troppo alta? 220/2000000, assorbe 0,000011A, cioè 11 microA, niente! Forse basta a scaricare la tensione "indotta" ma non credo basti a scaricare la corrente che passa alla lampada attraverso le luci spia poste in parallelo all'interruttore...

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11 microA sono già tanti, con quello che costa l'energia :( e sono comunque sufficienti per azzerare il potenziale indotto.

Comunque io non ho luci spia negli interruttori :lol: Ma, fammi capire: queste luci dovrebbero essere al neon messe a monte dell'interruttore nel qual caso, a mio avviso, non dovrebbero interferire.

Ciao.

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Maurizio Colombi
messe a monte dell'interruttore

No no, il più semplice dei collegamenti per queste "lucette" è in parallelo all'interruttore.

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  • 3 years later...
Roberto Agostino

Salve.
Sono arrivato a questo argomento perché, anche io, ho dovuto affrontare il problema dell'accensione notturna di due lampade a basso consumo, dopo la sostituzione di circolina neon e plafoniera; a me capitavano lampi a distanza di 30secondi, che illuminavano la stanza buia. Avevo fatto qualche ragionamento analogo a quelli letti (corrente residua, un condensatore che si carica/scarica, lampadine neon su interruttori, ...)..
Lo scoprire che era un problema noto, che alcune ipotesi fatte erano valide,... mi ha dato decisamente sollievo! Come anche adottare una delle soluzioni proposte e risolvere definitivamente il problema E quindi vi ringrazio .

Vorrei nel seguito esporvi la mia situazione per chiarire un ulteriore dubbio sorto sull'argomento.
Nel mio appartamento, la tensione 230V è ottenuta prelevando due fasi, da una fornitura trifase (3 fasi sfasate di 60°): per questa ragione, leggendo le varie risposte, mi chiedevo come potevo comportarmi per la gestione del neutro?

Infine, avendo alcune conoscenze di elettrotecnica, per studi ed interesse personale, vorrei esporre la mia ipotesi, al funzionamento del condensatore / resistenza, in parallelo alla lampadina, per rispondere a qualche domanda letta tra i vari post, di tutti gli argomenti collegati. Per quanto ricordo, il condensatore si comporta come una resistenza, funzione della frequenza del segnale che lo attraversa, mentre la resistenza, semplicemente fa passare corrente opponendo appunto una certa resistenza. Siccome, credo che lo sfarfallio sia dovuto al caricamento di un condensatore, contenuto nella lampada, che funge appunto da cassone di cariche e che quando è pieno produce il lampo... il condensatore (opportunamente dimensionato) e la resistenza (di vari megaohm), dovrebbe servire per impedire il caricamento del condensatore interno alla lampada (ossia, nell'esempio, il cassone). Il motivo per cui chiudendo l'interruttore la lampada si accende, è giustificato dalla differente corrente circolante.

Spero di essere stato di aiuto nell'esporre la mia ipotesi.. e rimango in attesa di una risposta chiarificatrice al mio dubbio, da chiunque voglia fornirmela.

Intanto grazie, e buoni auguri per un sereno 2015.
R. A.

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Maurizio Colombi

OH ! Che "riesumazione" storica: io mi chiamavo ancora mzara e Mirko si chiamava ancora ASMO......

Lasciando in disparte che non sia lecito e regolare, l'accodarsi a discussioni ferme (soprattutto da così tanto tempo)........ torno a ribadire che il discorso neutro interrotto / fase interrotta, sia una grandissima stupidaggine e che il concetto iniziale dello "sfarfallamento" di queste lampade, sia la mutua induzione che si genera nei conduttori che viaggiano affiancati per lunghi tragitti.

Questo fenomeno genera una piccolissima differenza di potenziale ai capi dell'utilizzatore (specialmente elettronico) che ne favorisce l'accensione anche in presenza di un circuito aperto. Ribadisco il concetto, che ho citato in una discussione simile, in cui (tutte le volte che mi imbatto in una discussione del genere) prendo la spina della mia lampada da tavolo con spezzafilo (attualmente fornita di lampada Genie di Philips) e la ruoto di 180 gradi per valutare il posizionamento di questo benedetto neutro....... non cambia un benemerito NULLA. Il che (unitamente alle teorie elettrotecniche) mi conferma sempre di più che questa "storia" del neutro interrotto sia una stupidaggine senza né capo, né coda.

In buona sostanza i produttori di queste lampade, per limitare al minimo il costo della materia prima, evitano l'inserimento di questo piccolo resistore che permette di scaricare la tensione generata dall'eventuale accoppiamento capacitivo, e se ne fregano degli effetti che questa mancanza potrebbe generare sull'utilizzo futuro del prodotto.

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Roberto Agostino

Ok!
Mi scuso per l'accodamento... non era mia intenzione, trasgredire alcuna regola, scritta o meno. :worthy:
Come detto, mi sono trovato di fronte ad un problema ed ho esaminato quanto più materiale disponibile vi fosse; in seguito volendo esporre la mia, non l'ho aggiunta a discussioni chiuse, ma a discussioni aperte.
Poiché ricercando la soluzione al mio problema, mi sono sorti dubbi su come agire, avendone la possibilità, li ho esposti qui, essendo correlati al problema; in più, mi sono permesso di esporre la spiegazione che mi ero data per alcune soluzioni proposte, facendo ricorso alle mie conoscenze, ritenendole forse utili a qualche altro lettore...
La ringrazio molto per la sua risposta, che in questo modo, fuga il dubbio sulla questione fase-neutro. :clap:

Le confermo di aver misurato una certa tensione ai capi dei fili, estremità lampadario... la causa l'avevo attribuita alla presenza di spie lungo il percorso.. ma di fatto non ha gran senso! Se alla lampada arrivano due fili, attraverso cui passa la corrente che alimenta e fa accendere la lampada, se ne interrompo uno, il circuito è aperto e non dovrebbe esserci più passaggio di corrente.

D'altronde, se il tratto di cavo, che dalla lampada arriva all'interruzione, disperde energia, generando una piccola corrente e la lampada elettronica è in grado di sfruttarla, questo potrebbe giustificarne lo sfarfallio. :whistling:
Ancora scusa per quanto sopra, grazie per la spiegazione ed auguri per questi ultimi sgoccioli di festività. :smile:

R.A.

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Maurizio Colombi

se il tratto di cavo, che dalla lampada arriva all'interruzione, disperde energia, generando una piccola corrente

Non si tratta di una "dispersione"..... questo fenomeno non c'entra niente.

I conduttori elettrici attraversati da corrente alternata, generano intorno a loro un campo magnetico che avvolge anche i conduttori elettrici che scorrono affiancati.

Questi conduttori avvolti nel campo elettromagnetico, sono chiusi alla loro estremità da un circuito che, nel nostro caso, è il sistema elettronico di accensione della lampada.

Queste sono condizioni ipotetiche, spiegate in modo banale, ma se vuoi saperne di più....c'è sempre santa Wikipedia :superlol:

Spiegazione 1

Spiegazione 2

Spiegazione 3

Spiegazione 4

Spiegazione 5

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Roberto Agostino

I conduttori elettrici attraversati da corrente alternata, generano intorno...

La mie perplessità nascono appunto dal fatto che quando l'interruttore apre il circuito, la corrente elettrica alternata non dovrebbe scorrere!

Se per assurdo l'estremità aperta del collegamento (quella dalla lampada all'interruttore aperto) si comportasse da parafulmine per intenderci (come il paletto di terra nel suolo), potrebbe esserci una dispersione di cariche.. e quindi una piccola corrente.

O anche ci dovrebbe essere un fenomeno capacitativo o induttivo che consentisse l'immagazzinamento delle cariche e spiegasse lo scorrere di una piccola corrente.

Se così non fosse, mi sembrerebbe di poter affermare di aver generato energia elettrica dal nulla, quasi come il moto perpetuo: accendo una lampada a basso consumo, interrompo la corrente... e posso usufruire di luce perpetua (discontinua) a più non posso. Questo mi sembra contraddica qualche legge fisica....

Probabilmente starò trascurando qualche dettaglio o ignorandone qualcun altro....

R.

NB: per quanto ne so, i fili conduttori che dall'interruttore a parete giungono verso la lampada, sono tre, quelli con la tensione e la terra; quindi interrompendone uno gli altri due (terra e 'fase') non dovrebbero generare i fenomeni imputati.

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Buona sera a tutti !

, mi sembrerebbe di poter affermare di aver generato energia elettrica dal nulla, quasi come il moto perpetuo: accendo una lampada a basso consumo, interrompo la corrente... e posso usufruire di luce perpetua (discontinua) a più non posso. Questo mi sembra contraddica qualche legge fisica...

1.Non dal nulla , la paghi tutta ! :smile:

2. Se hai in casa un paio di cuffie ad infrarossi o radio che hai pagato meno di 100 Euro , prova avvicinarti ad un televisore LCD mentre funziona ; Ti farai un idea di quel che circonda le ''cose'' elettriche . Al posto delle cuffie puoi usare una radiolina .

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Roberto Agostino

Buona sera gabri-z.

1) era una ipotesi, in determinate condizioni.... :thumb_yello:

2) una volta suggerivano di avvicinare l'avanbraccio allo schermo di un televisore a raggi catodici.... (energia elettrostatica).
Però stiamo sempre parlando di apparati accesi. Ricordo qualcosa del funzionamento di un trasformatore elettrico: avvolgimento primario percorso da corrente variabile, che induce corrente su un avvolgimento secondario... ma l'avvolgimento primario deve essere alimentato. :huh:

Lo strano sta lì.

Buona notte a tutti.

R.

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Maurizio Colombi

Però stiamo sempre parlando di apparati accesi. Ricordo qualcosa del funzionamento di un trasformatore elettrico: avvolgimento primario percorso da corrente variabile, che induce corrente su un avvolgimento secondario... ma l'avvolgimento primario deve essere alimentato.

Ma i conduttori che alimentano la lampada, "corrono" nelle tubazioni, affiancati ed a stretto contatto con altri conduttori che alimentano carichi diversi e che sono "percorsi" da corrente.

Questo fenomeno è spiegato egregiamente dalle formule nella Spiegazione 5

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