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PLC Forum


Differenziale Abitazioni


beppeconti

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Domanda forse un pò banale:

Nelle abitazioni con contatore ENEL da 3kW, va usato un interruttore differenziale 25A 30mA o 16A 30mA?

All'atto pratico cosa cambia?

Grazie e CIAO

Modificato: da beppeconti
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Claudio Monti

All'atto pratico cambia poco in quanto (a parte il differenziale) se usi un magnetotermico da 16A scatta comunque la limitazione ENEL: 3kW/220V = 13A e rotti...

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Nei nuovi contatori cambia qualcosa , infatti il limitatore è di tipo elettronico e il magnetotermico invece è un 63 A :blink: .... quindi la linea di alimentazione generale è difficilmente protetta ( se da 4 o da 6 mmq ) .

Meglio mettere un interruttore da 16 , da 25 è inutile fino a quando non si passerà ad un contratto da 6 kW !

Io solitamente preferisco mettere un differenziale puro e proteggere le varie linee con interruttori da 16-10 e 6 A.

Se ti hanno installato un 25 e subito a valle i secondari da 16-10 A .. puoi lasciare tutto comè , diciamo che sei predisposto per ampliamenti futuri .

Se invece il 25 è "figlio unico" allora non hai protezione su tutte le linee ( luci e prese ) .

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Da 16 A, e comunque che scatti prima del contatore ENEL.Almeno se abiti in condomio. Alle dieci di sera è scocciante farsi tre piani per andare nel vano contatore. E se qualcuno lo ha fatto apposta per costringerti ad aprire il portone? Teoria di un mio amico. Rimase al buio tutta la notte perchè gli venne quel sospetto. Al mattino mi telefono' e mi impose di risolvergli il problema. E se il vano contatore (villetta unifamiliare) è all'esterno sul muro di cinta vicino al cancello? Ti fai una dozzina di metri mentre piove a dirotto?

Ciao Nino.

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mi impose di risolvergli il problema

La selettività fra magnetotermici è faccenda alquanto probabilistica e empirica: le curve di interevnto, o meglio le fascie di curve, di taglie diverse si sovrappongono abbondantemente.

Esistono in comercio vari dispositivi elettroncic che aiutano a limitare il problema: gestori di carichi, avvisatori che segnalano il raggiungimento della soglia e simili.

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Il mio dubbio è relativo al fatto che mi è capitato recentemente di vedere fatta la seguente distinzione nella scelta degli interruttori di protezione per un impianto civile monofase:

1) protezione composta da interruttore magnetotermico differenziale da 16A 30mA

2) protezione composta da interruttore differenziale puro da 25A + interruttore magnetotermico 16A

CIAO

Modificato: da beppeconti
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mah io non faccio impianti per professione ma sono perito elettrotecnico e di solito se le linee subito a valle del differenziale sono protette da magnatotermici da 10 e 16 A uso differenziali da 25 A 30mA, tanto a livello funzionale per la protezione differenziale non cambia niente

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Il mio dubbio è relativo al fatto che mi è capitato recentemente di vedere fatta la seguente distinzione nella scelta degli interruttori di protezione per un impianto civile monofase:

1) protezione composta da interruttore magnetotermico differenziale da 16A 30mA

2) protezione composta da interruttore differenziale puro da 25A + interruttore magnetotermico 16A

Di fatto espletano il medesimo tipo di funzione.

Per un magnetotermico, o un magnetotermico-differenziale, la corrente nominale (amperaggio) rappresenta un valore di intervento.

Per un diffarenziale puro rappresenta la massima corrente che può portare, quindi è necessario che sia superiore o uguale alla effettiva corrente della linea, se è di più non fa differenza.

Del resto penso che non siano facilmente reperibili in commercio puri da meno da 25A.

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Praticamente il differenziale puro è SOLO differenziale, non ha né protezione per i corto circuiti né protezione per le sovracorrenti, ora mi è tutto più chiaro.

Non è però la stessa cosa secondo me montare un differenziale puro da 25A + magnetotermici a valle piuttosto che montare un differenziale magnetotermico da 16A.

Nel primo caso che è quello più utilizzato, di solito c’è un differenziale e due magnetotermici, un per le prese da 16A e uno per la luce da 10A. In questo caso può darsi che il mio impianto superi i 16 Ampere complessivi di consumo senza che nessun interruttore intervenga, facendo quindi scattare il contatore Enel.

Nel secondo caso invece quando l’impianto raggiunge i 16A di consumo interviene il differenziale magnetotermico da 16A, probabilmente sempre prima del contatore Enel.

CIAO

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Nel secondo caso invece quando l’impianto raggiunge i 16A di consumo interviene il differenziale magnetotermico da 16A, probabilmente sempre prima del contatore Enel.

Si è vero però mettendo un differenziale puro e proteggendo le altre linee con magnetotermici da 10 e 16 A sei sicuro di poter "spremere" a fondo il contatore guadagnando qualcosa in potenza (naturalmente solo con i vecchi contatori con sganciatore termico)

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Nel secondo caso invece quando l’impianto raggiunge i 16A di consumo interviene il differenziale magnetotermico da 16A, probabilmente sempre prima del contatore Enel.

ehm non è proprio così ( a parer mio ) , l' intervento del magnetotermico da 16 .. quando si ha un consumo di poco al di sopra del valore nominale .. avviene entro un' ora ( dipende dalle caratteristiche della curva dell' interruttore ) , quindi molto probabilmente interviene prima il limitatore Enel .

Come già scritto da CIA , l' unico modo sicuro per evitare scatti del limitatore è utilizzare gli ormai famosi gestori di carichi , presenti in molti impianti di home automation .

La funzione degli interruttori magnetotermici nei quadretti di distribuzione è solo quella di proteggere i circuiti e gli utilizzatori . Come già scritto , io preferisco utilizzare un differenziale puro come generale che assolve il suo compito ( la In 25A è riferita al valore di corrente che può sopportare l' interruttore stesso ) mentre per tutte le linee uscenti dal quadro bisogna utilizzare interruttori con In calcolata in base alla sezione del cavo utilizzato e al tipo di utilizzatore .

Solitamente 6-10 A per i circuiti luce e 10-16 A per i circuiti prese ( un errore molto diffuso è quello di proteggere le prese da 10 con l' interruttore da 16 del circuito principale ... pensate quanto può durare una presa da 10 attraversata da 15 A mentre l'' interruttore se ne stà buono buono ad osservare :blink: ) .

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dimenticavo ,

Non è però la stessa cosa secondo me montare un differenziale puro da 25A + magnetotermici a valle piuttosto che montare un differenziale magnetotermico da 16A.

infatti nel secondo caso , a meno che il tuo impianto non sia realizzato tutto con sezione minima da 2,5 mmq ( anche nei pulsanti e relativi punti luce ) siamo di fronte ad un errore di dimensionamento .

Un unico interruttore a protezione di un impianto elettrico dove non c' è distinzione tra linea luce e forza motrice .. deve essere da 10 A ! (anche se spesso ho notato che molti installatori piazzano direttamente i 25 A. o addirittura i 32 A se la casa è molto grande :blink: ) .

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  • 2 weeks later...
a meno che il tuo impianto non sia realizzato tutto con sezione minima da 2,5 mmq ( anche nei pulsanti e relativi punti luce ) siamo di fronte ad un errore di dimensionamento .

veramente le tabelle di portata dei cavi indicano che i fili da 1,5 mmq sopportano le correnti da 16A per brevi tratti quindi non mi sembra logico mettere i fili da 2,5 mmq per i punti luce e tantomeno per i pulsanti che vanno ad eccitare una bobina con consumi ridicoli.

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Si è vero. Dove il "brevi tratti" va sostituito da opportuni calcoli, in cui entra in gioco la lunghezza del cavo e la caduta percentuale di tensione che si vuole avere. 220V, 16 A, dtv=2% cosf=0,9 una cordicella da 1,5 mm2 lunga 10 metri li sopporta benissimo. Si consideri anche, nel caso di prese ad uso civili, che esse, se ben ricordo, vengono garantiti dal costruttore per 2 ore alla tensione nominale. Insomma, ad occhio si scuoce prima la prese e poi si squaglia il filo. Ma ovviamnete è da stupidi usare tal sezione nelle prese da 16A.

Nel caso di lampadari cosa puo' succedere:

1) il cliente appiccica un lampadario da 3300W? stento a crederci.

2) un cortocircuito netto ed magnetermico o contatore non salta? Bisogna propro essere scalognati

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  • 3 weeks later...

Domanda facile facile ....

Guardando in faccia gli interruttori magnetotermici e differenziali della ABB, il neutro va a destra o sinistra ? Fa differenza ?

Grazie mille

Amietta

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La maggior parte degli interruttori venduti in Italia e nel resto del mondo, Francia esclusa, normalmente prevedono il neutro a destra (in Francia invece è a sinistra) .

Non è un obbligo normativo: è semplicemente una consuetudine.

In ogni caso ciò che fa fede è la stampigliatura sull'interruttore stesso: una "N" sul polo di neutro.

Se tale indicazione non è riportata, significa che si può usare indifferentemenete un qualunque polo per il neutro.

Fa differenza? dipende da interruttore a interruttore.

Per esempio il neutro potrebbe non avere la protezione magnetotermica 8interruttori (1P+N), oppure potrebbe essere anticipato in chiusura.

Ovviamente, negli interruttori senza indicazione di neutro, non vi è alcuna differenza.

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