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Classificazione - TERMINI COMUNI ?


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Salve.

Consultavo stamani il paragrafo di un manuale (fai da te :superlol: )che aveva per oggetto gli interruttori differenziali,lo scrivente

li classificava in interruttori "ad alta sensibilità" e "bassa sensibilità" ad esempio:confrontava uno con corrente di intervento Idn 30 mA con uno da 300 mA.

Chiedo quando parliamo di selettività dei differenziali ci riferiamo a questo ?In caso affermativo si possono usare questi termini senza fare brutta figura ?

Ciao.

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Del_user_127832

La sensibilità amperometrica (intesa come corrente nominale di intervento) è solo uno dei sistemi adottati per generare selettività fra differenziali posti lungo la stessa linea, il secondo principio si basa sull' intervento cronometrico ed è quindi legato al ritardo intrinseco proprio degli interruttori selettivi e/o dei differenziali elettronici (toroidali) aventi caratteristiche di intervento programmabili/settabili dall' utente.

PS: in ambito industriale, normalmente, si parla di alta sensibilità già con differenziali aventi Idn < 1A.

Saluti.

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Grazie Attilio.

Chiaramente la selettività cronometrica in ambito civile credo che venga difficilmente usata,visto anche gli alti costi di questi differenziali,del resto il "salva vita",in un'abitazione dove ci sono,in special modo, bambini: dovrebbe soprattutto proteggere dai contatti diretti quindi interruzione istantanea, correggimi se sbaglio.

Ad ogni modo in ambito civile:potremmo classificare in relazione alla corrente nominale differenziale idn (corrente d'intervento) un differenziale con alta sensibilità o più selettivo, se si può dire,(idn <=30 mA) regolare per i contatti diretti o accidentali mentre uno da 300 mA non valido ...quindi solo per eventuali contatti indiretti e installarlo solo ove mai nell'impianto ci fossero notevoli correnti di dispersione "fisiologiche " ?

Ciao.

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Del_user_127832
in un'abitazione dove ci sono,in special modo, bambini: dovrebbe soprattutto proteggere dai contatti diretti

Il 30 mA (o minore) è stato adottato come compromesso tra continuità di servizio e salvaguardia verso i contatti diretti accidentali con parti in tensione.

Come spesso ribadito, una corrente di 30 mA a tensione e frequenza di rete è tutt'altro che innoqua, anzi! Ma un valore doveva essere comunque scelto, e dietro il famigerato 30 mA, ci sono pagine e pagine di documentazione specialistica riguardante gli effetti di tale corrente sul corpo umano nelle diverse situazioni in cui essa si possa determinare.

Tale soglia di Idn è quindi richiesta in quei luoghi e per quegli usi in cui maggiori siano le probabilità di contatti diretti o in cui le condizioni fisiologiche aumentino il fattore di rischio a seguito di eventuale elettrocuzione, per questo si parla principalmente di bagni e prese di corrente a cui vengono collegati utilizzatori mobili.

Ti sarà forse capitato di vedere come in apparecchi come ferri da stiro, asciugacapelli, trapani o quant'altro, spesso, nella zona di pressofusione tra cavo di alimentazione e manico utilizzatore, possa capitare la rottura della guaina esterna con tutto quello che ne può successivamente conseguire.

Riguardo i contatti indiretti, vale sempre il discorso del cordinamento con la resistenza dell' impianto di terra, ma va precisato che oltre ai casi sopra citati, esistono dei luoghi particolari in cui il 30 mA sia obbligatorio su tutti i circuiti terminali.

Modificato: da Attilio Fiocco
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per questo si parla principalmente di bagni e prese di corrente a cui vengono collegati utilizzatori mobili.

Quindi in tratti di impianto in cui sono previsti carichi fissi (no prese...anche linea luci fisse ?)o ambienti particolari può essere usato un differenziale più selettivo ...con Idn > di 30 mA che ci garantirebbe il servizio ? E' questo in linea di massima il concetto ?

Ciao.

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Del_user_127832
può essere usato un differenziale più selettivo ...con Idn > di 30 mA che ci garantirebbe il servizio ? E' questo in linea di massima il concetto ?

In linea di massima è così,

ma utilizzare il termine "più selettivo" non è propriamente corretto.

Ad ogni modo in un utenza civile, non si ha nessun beneficio pratico ad utilizzare ad esempio un 100 mA per la linea luci, e quindi in pratica capita che quando si suddividono i circuiti su più linee protette da differenziali separati, si verifichi che questi siano tutti da 30 mA.

Laddove si renda realmente necessaria la protezione dai guasti verso massa e un'elevata continuità di servizio (e lo si vuole fare con i differenziali) si realizzano linee il più possibile indipendenti e protette da differenziali con valore di corrente differenziale e ritardo d'intervento adeguati.

Ma in questo caso va appurato che l'applicazione non richieda la protezione addizionale dai contatti diretti.

Saluti

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Ad ogni modo in un utenza civile, non si ha nessun beneficio pratico ad utilizzare ad esempio un 100 mA per la linea luci, e quindi in pratica capita che quando si suddividono i circuiti su più linee protette da differenziali separati, si verifichi che questi siano tutti da 30 mA.

Infatti.

Sei stato molto chiaro Attilio.

Un' ultima cosa se permetti:potresti citarmi a parte carichi luci,qualche utilizzatore in cui si possa collegare direttamente alla rete (senza presa) e quindi proteggerlo con un diff con Idn maggiore dei famosi 30 mA;oppure indicarmi la normativa che regola l'argomento ?

Come sempre... grazie Attilio;ciao :)

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Del_user_127832

Metto per un'attimo da parte cosa recitino di preciso le norme, dovrei andare a rileggere il paragrafo in questione,

ma per utilizzatori fissi, non credo vadano intesi esclusivamente quelli collegati direttamente all'impianto senza connessione presa/spina.

Esempio potrebbe essere un frigocongelatore, normalmente lo allacci all'impianto per mezzo della sua spina ma non lo sposti, la è e la rimane.

Tra l'altro è un'esempio lampante di un utilizzatore sensibile in caso di interventi intempestivi di un differenziale e che io tendo a tenere sempre separato dalla comune linea prese, poi in base alle necessità e alla realtà del caso, può bastare alimentarlo da una linea dedicata con il proprio magnetotermico/differenziale, o con un differenziale immune ai disturbi (se siano ricorrenti interventi intempestivi dei comuni differenziali) o attraverso un differenziale di tipo selettivo se nel congelatore abbiamo depositate diverse centinaia di euro di materiale surgelato :D

Il problema è che un domani che si cambia la disposizione di elettrodomestici simili, rischiamo di avere una presa che all'apparenza è equivalente a tutte le altre, ma che poi è servita da una linea protetta da un selettivo, e non sarà quindi idonea per l'alimentazione di altri tipi di utilizzatori, il limite a questo tipo di installazioni è essenzialmente questo, ma ovviamente con un pò di tecnica e buon senso è un limite facilmente superabile :rolleyes:.

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Liscio come l'olio...mi hai chiarito anche la differenza fra i carichi "fissi" e mobili.

Esempio potrebbe essere un frigocongelatore, normalmente lo allacci all'impianto per mezzo della sua spina ma non lo sposti, la è e la rimane.

Tra l'altro è un'esempio lampante di un utilizzatore sensibile in caso di interventi intempestivi di un differenziale e che io tendo a tenere sempre separato dalla comune linea prese, poi in base alle necessità e alla realtà del caso, può bastare alimentarlo da una linea dedicata con il proprio magnetotermico/differenziale, o con un differenziale immune ai disturbi (se siano ricorr

Con la mia scarsa esperienza ...anche io analizzando un problema simile,di recente, ho ovviato in questo modo...avevo il dubbio però di avere esagerato a proporre una linea dedicata.

Cosa dire Attilio...sempre in gamba e disponibile...anche se poco... non mi rimane che ringraziarti.

Ciao.

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