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Diametro Tubi In Relazione Al Numero E Alla Sezione Dei Cavi


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Ciao a tutti, è da parecchio tempo che leggo questo interessantissimo forum....ma nemmeno qui ho trovato la risposta al mio quesito del momento...

Mi spiego: sto cercando di capire il numero di conduttori (in base al diametro) che posso infilare in un tubo corrugato flessibile....ho cercato in tutto il forum (e non sono qui!) ma non ho trovato mai "LA RISPOSTA"....quella certa, quella sicura, univoca! Dovrebbe essere il risultato di un'operazione matematica...ma non so perchè...trovo sempre risultati diversi!!!

Nonostante tutti concordino sull'utilizzare un corrugato grande 1,3 volte il diametro che circoscrive il fascio di cavi che vi passa al suo interno (o meglio ancora 1,5 volte) il numero di conduttori che compone il fascio è sempre molto vario!!!

Per farvi capire il mio "problema" vi allego SOLO ALCUNE delle tabelle che ho trovato dove si cerca di chiarire quanti cavi di una certa sezione possono attraversare un tubo flessibile rispettando quanto consigliato dalla CEI (sfilabilità, ampliamenti futuri, ecc...)

TABELLA 1:

grandezzatubisezionecav.jpg

TABELLA 2:

grandezzatubisezionecav.jpg

TABELLA 3:

grandezzatubisezionecav.jpg

TABELLA 4:

grandezzatubisezionecav.jpg

Piccola nota x la tabella 3:

Colonna A: lunghezza del tubo inferiore a 12m e max 2 curve a 90°

Colonna B: lunghezza del tubo superiore a 12m e max 2 curve a 90°

Colonna C: tubi con più di 2 curve a 90°

Come potete vedere, prendendo in esame un tubo da 20 mm e dei cavi da 2,5 mm2, abbiamo:

TABELLA 1: MAX 3 cavi

TABELLA 2: MAX 4 cavi

TABELLA 3: MAX 3 o 2 a seconda della colonna

TABELLA 4: MAX 7 cavi

Altro esempio: tubo da 25mm, cavo da 2,5mm2:

TABELLA 1: MAX 7 cavi

TABELLA 2: MAX 7 cavi

TABELLA 3: MAX 5 o 4 a seconda della colonna

TABELLA 4: MAX 9 cavi

Addirittura la tabella 4 (la più generosa!!) parla di un rapporto di 1,5, mentre la tabella 1, con un rapporto 1,3 è molto più restrittiva!!

Qualcuno sa spiegarmi queste differenze?

Grazie per le eventuali risposte :-)

Diego

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Maurizio Colombi

Ciao topogatto, il realizzare una tubazione per l'impianto elettrico, è un'operazione che non richiede l'uso di tabelle.

Non saprai mai, ad eccezione di alcuri casi, quanti conduttori passeranno all'interno del tubo; variazioni in corso d'opera ed impossibilità ad utilizzare un percorso, sono tra le cause principali della "moltiplicazione dei conduttori". Il detto: " nel grosso ci passa anche il piccolo...." funziona egregiamente anche per le tubazioni, in seguito, una buona esperienza ti farà buttare via tutte quelle tabelle. :smile:

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Ciao Maurizio, ti ringrazio per la celere risposta anche se mi lascia un pò perplesso :-\

Sono d'accordo che in fase progettuale sia buona cosa sovradimensionare i tubi proprio nell'ottica di espansioni future, ma, a detta di molti, esagerare con le sezioni è sinonimo di "improvvisazione e spreco".

Cerco di motivarti la mia domanda contestualizzando il tutto: sono un perito elettrotecnico che non ha mai praticato (mi son diplomato 13 anni fa e poi ho seguito altre strade), ora ho comprato un bilocale TOTALMENTE ristrutturato nel 2007 ma sono il primo ad entrarci dentro e così ho iniziato a smontare supporti (prima di dare le tinte) e a guardare le porcherie che hanno fatto...

Prima di tutto ci tengo a sottolineare che mi hanno dato le dichiarazioni di conformità di TUTTI gli impianti, ma già ad occhio riscontro delle notevoli porcherie che non avrebbero permesso di certificare l'impianto...per esempio la cassetta principale contiene sia cavi elettrici sia cavi telefonici e videocitofonici senza alcun separatore...e poi tante altre "amenità" (le Di.Co sono state fatte "all'italiana", l'impresa ha cambiato vari impiantisti per bagno ed impianto elettrico in corso d'opera e ognuno ha fatto del suo peggio... :-( )

Molte scatole 503 sono usate come scatole di derivazione e contengono cappucci con giunte F/N/T.

La linea che alimenta piano cottura, forno, frigorifero, lavastoviglie è una 4 mmq diretta dal MTD che finisce in una scatola 7 moduli contenente gli interuttori per interbloccare le prese di tutti gli elettrodomestici citati e le prese del piano di lavoro.

Peccato che tale scatola serva anche da cassetta di derivazione, quindi ci sono 3 bei cappucci che suddividono il 4 mmq in 4 linee da 2,5 mmq...tutto compresso dietro 4 interruttori bipolari e 2 prese (della serie civile)...

Ora, alla luce di tutto ciò, vorrei cercare di "normalizzare" il più possibile questo impianto ma allo stesso tempo non vorrei fare danni peggiori di quelli già esistenti...

Considerato che queste tabelle le vedo spesso in calce a molti progetti e che mi sarebbero molto utili per capire se posso o meno far passare nuove linee all'interno dei tubi esistenti credo che ci dovrebbe essere una "standardizzazione" nel metodo di calcolo di tutto ciò: com'è possibile che da una parte mi si dica 5 cavi da 2,5 mmq in un tubo da 25 e da un altra a parità di condizioni mi si dica 9 conduttori che sono quasi il doppio?!?!?!?

Per me è molto importante capire questo, perchè non potendo demolire nulla (ho già aggiunto un paio di 503 in cucina ed in camera e NON POSSO fare altre modifiche alla muratura per vincoli legati a passaggi tubi impianti sanitari, ecc....) stavo pensando di risolvere il problema della scatola 7 moduli facendo passare nella tubazione esistente da 32 mmq 4 linee da 2,5mm2 (8 conduttori) più un cavo di terra da 4 mmq, riducendo così le giunzioni in scatola ad un solo cappuccio.

Stesso discorso per poter parzializzare l'impianto: attualmente vi è un unico MTD 2P da 16A per tutto il bilocale, io vorrei creare un centralino con diverse linee e che rispetti il livello 2 della 64-8 V.3

In quest'ottica l'unica dorsale cucina-camera da 4 mmq (tubo 25) verrebbe affiancata da 2 conduttori da 2,5 mmq (linea luce) ed eventuale altra linea da 2,5 mmq (bagno e/o condizionatore) per una totale di 3 x 4mmq + 4 x 2,5 mmq

Assumendo quindi un totale di 7 conduttori e condiderandoli tutti della sezione maggiore da tabella 4 riusciamo a farli rientrare nel tubo da 25, mentre in tutte le altre tabelle parlano di tubo da 32! E allora io cosa faccio? Demolisco pavimento, muri, ecc, per cambiare il tubo della dorsale cucina-camera?!?!?

Se utilizzo le indicazioni della tabella 4 riesco praticamente a fare tutte le modifiche che ho in mente, viceversa se guardo la tabella 3 mi rendo conto che GIA' ORA il mio impianto NON ha i tubi dimensionati correttamente (in camera c'è un tubo da 20 che contiene F/N/T da 2,5 mmq x una presa 16A più 3 cavi da 1,5 per il deviatore...da tabella 3 dovrebbe esserci un tubo da 25 o 32!!!)

Scusate se ho divagato un pò...ma ci tenevo a spiegare il perchè ritengo di dover individuare una tabella che si stata "calcolata" applicando correttamente i coefficienti di occupazione.

Diego

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Ciao Topogatto, sicuramente anche quello che ti sto per dire ti lascerà perplesso.

Se ho ben capito a te serve solo aumentare il numero di conduttori in uno o più tubi all' interno del tuo appartamento.

Io ti consiglio di togliere dalla tubazione la line che è presente.

Prepararti tutti gli altri conduttori che devi infilare.

Compra una bella bottiglia di scivolante per cavi elettrici.

Chiama un tuo amico per farti aiutare nell' infilaggio e passa tutti i fili che ti occorrono.

Se passano è fatta.

E' giusto stare più larghi, ma se servono modifiche, si possono pure passare.

Tante volte è capitato di dover passare altri conduttori in tubazioni larghe.

All' atto pratico, invece, è risultato più difficile del previsto, o perchè è stato schiacciato il tubo, o perchè è stato giuntato con un tubo di sezione minore,ecc ecc

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tecnico.logico

Ciao Topogatto, la vedo dura ricavare una risposta univoca, risultato di operazione matematica con tutte le variabili che ci sono in ballo, cioè:

- le varie tabelle di cui sopra sicuramente saranno state ricavate da vari autori nel web e come risaputo ognuno interpreta e divulga nel modo a lui più congeniale :smile:.

- Come tu giustamente dici sopra le norme CEI "consigliano" un rapporto di "minimo" 1,3 a 1 tra conduttura e conduttori il che è tuttodire.

- Consideriamo poi le percentuali introdotte dal numero di curve presenti e dalla lunghezza della conduttura.

- Consideriamo anche che nella figura 5 di cui sopra si parla di tubi rigidi e non flessibili.

Conclusione, penso se uno non va sotto quel 1,3 è a norma, questo é quello che recita il vangelo teorico poi è da verificare chi nella pratica non perde la fede ;).

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Vinlo: purtroppo si, sono sempre più perplesso :(

Il problema non è far passare i cavi, sono abbastanza certo di riuscir a far passare tutto quello che serve, ma non volevo riempire in maniera eccessiva/saturare i tubi sottotraccia e soprattutto mi sto facendo tantissimi problemi perchè vorrei che l'impianto rimanesse certificabile ed equiparabile ad uno realizzato a norma, garantendo la sfilabilità dei singoli conduttori.

tecnico.logico: le tabelle non derivano solo dal web, ma anche da pubblicazioni cartacee (es: ho comprato il libro "Manuale pratico di impiatistica elettrica per progettisti, installatori e utenti" e riporta le stesse indicazioni presenti in tabella 2).

Visto che la matematica non è un'opinione, vada che ognuno faccia e divulghi i conti a modo proprio ma si dovrebbe poter distinguere valori "errati" da quelli corretti. Mi fa strano riscontrare grosse differenze a parità di numero di cavi/sezione e sezione tubo.

In merito alla figura 4 hai perfettamente ragione, l'ho "catturata" da un sito web che ha invertito le didascalie, questa è quella corretta:

TABELLA 4 (AGGIORNATA):

grandezzatubisezionecav.jpg

Il problema è sempre quello: secondo alcune di queste tabelle NON riuscirei a restare sopra il rapporto 1,3 aggiungendo le nuove linee (PUR RIMUOVENDO l'esistente), mentre secondo altre si...

Conclusione: se scendo sotto tale rapporto il mio impianto non è a norma e quindi non è certificabile vero? :-(

Ma nessuno ha qualche idea, del tipo "calcoliamo il diametro del cerchio in cui è circoscritto il fascio di cavi?". Ovviamente mi servono indicazioni su come riuscire a calcolare tale diametro (rilevo i diametri dei singoli conduttori? E poi come li combino per ottenere il diametro del cerchio esterno?)...

GRAZIE ad entrambi per le risposte :smile:

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Secondo me ti stai facndo un sacco di problemi che non ci sono (un pò come quando uno è alle prime armi e ci tiene a fare tutto ciò che ha studiato alla lettera).

Secondo me, l' importante è, con tutti i conduttori che andrai ad infilare nel tubo, rispettare la portata dei cavi.

Soddisfatto questo requisito, Amen

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Vinlo: hai sicuramente ragione, come puoi vedere dal mio avatar mi faccio molte "paturnie" alla Furio (personaggio di Carlo Verdone ;) ), non tanto per fare "il professore", ma perchè sono molto scrupoloso e ci tengo che tutto sia fatto alla lettera (non solo con l'impianto elettrico!!)

Visto che sto valutando delle motifiche per MIGLIORARE il mio impianto non voglio di certo peggiore le cose, quindi la portata sarà più che rispettata: è un bilocale con 2 prese in cucina (esclusi elettrodomestici e piano lavoro) e 5 in camera!

Detto ciò, dando per scontato che non diminuirò in sezione (voglio solo suddividere meglio le linee), mi confermate che se scendo sotto 1,3 non potrò più far certificare l'impianto? (evitiamo le risposte "come faranno a riscontrare che sei sotto 1,3?" oppure "ma chi te le controlla ste sciocchezze?!")

Adesso l'idea che mi sta venendo è ricavare i diametri REALI di conduttori delle varie sezioni (misurati con il calibro), ma non ho ben chiaro come "elaborare il tutto" per trovare la misura del cerchio risultante in cui circoscrivere il fascio?!

Fatto ciò sarà una schiocchezza calcolare se rientro nell'1,3!

Diego

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mi confermate che se scendo sotto 1,3 non potrò più far certificare l'impianto?

Allora più che le varie tabelle che ci sono su libri e riviste varie, dovresti andare a spulciare la norma e vedere cosa dice.

Ciao Furio,ehm scusa Topogatto :P

Modificato: da vinlo
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Pierluigi Borga

Purtroppo ci sono problemi ben diversi nella quotidianità dell'elettricista, ammesso che ogni impianto abbia la sua dotazione cartacea è frequente trovare conduttori sottodimensionati rispetto le taglie dei vari MT o per esempio l'inesistenza di protezioni differenziali e impianti di terra,e via dicendo, quelle cose che pregiudicano il funzionamento e la sicurezza dell'impianto stesso, quindi è difficile trovare risposte precise e perfino logiche sulla posa dei conduttori nelle tubazioni...

Ciao

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tecnico.logico

Da non sottovalutare anche il periodo di divulgazione delle tabelle, tenendo conto che le norme sono in evoluzione.

Fino a poco tempo addietro quel parametro doveva essere "superiore a 1,4" quindi obbligatoriamente 1,5, adesso invece con la

V3 alla 64-8 diventa "almeno 1,3 con uno scarto minimo di 10 mm".

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  • 2 weeks later...

Nel mio comune è l'elettrecista che esegue le tracce murarie, ma senza murare alcunchè.

Nel comune limitrofo la muratura dei frutti è fatta dall'elettricista.

Se mi sposto di 15 Km...sia mai che l'elettrecista prenda in mano mazzotta scalpello! vade retro satana.

Il numero di tubi ed il numero di conduttori che in esso vi passano è un esercizio buono solo geli istituti professionali. Non può mai corrispondere alla realtà. Si fa prima a decidere sul momento.

la legge di Murphy vuole che il cliente chiieda qualcosa di più al momento di infilare le cordine ed in tal caso, di diritto o di storto lo si accontenta, d'altronde i lubrificanti li hanno invenati apposta.

Il numero di cordine da infilare nel tubo dipende anche dalle curve, molto ampie o poco ampie, che il tubo fa nel suo percorso...il che vuol dire che facendosi guidare dal naso l'elettrecista di tubi ne metta due.

Quando si passano le cordine, in tutti caniteri, almeno una volta l'elettrcista esclama "Cavolo...qui ci voleva un'altro tubo / un tubo più grosso".

Non lo so come si lavora dove l'elettrecista non esegue le tracce murarie. Presumo che si dica ai manovali di partire da una grossa scatola di derivazione e portare un tubo ad ogni segno rosso.

Mi è capitato una volta: la fase parte dalla scatola e va all'interruttore che accende la luce sulla veranda, torna indietro (nella scatola) si infila in un altro tubo e va alla al punto luce sulla veranda passando a fianco, ma murato, della scatola dell'interruttore.

Idem pre le prese anche se queste sono sulla stessa parete a due metri di distanza.

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  • 4 weeks later...

Eccomi...scusate la "latitanza" ma oltre al dubbio sull'occupazione dei tubi ora sto cercando di risolvere altre rogne simili (cavi di categoria 0 e I nelle stesse cassette di derivazione SENZA separatori, ecc... )

Che dire...vi ringrazio per avermi riportato le vostre esperienze..alla luce di questi fatti ho abbandonato l'idea di rispettare perentoriamente il rapporto 1,3 privilegiando il buon senso... :smile:

Esempio: in camera avevo una presa 16A (tubo diam. 20) che arrivava da un "entra-esci" dalla presa della lavatrice del bagno (16A con arrivo in tubo da 20)...

A monte c'era un tubo da 25 che portava 2 linee da 2,5 mm2 (una x lavatrice e presa stanza ed una x presa rasoio e luce specchio)....

Ho preferito far passare una terza linea da 2,5 mm2 e collegarla direttamente alla presa...così la collegherò al magnetotermico della F.M. della stanza, lasciando la precedente linea alla sola alimentazione della lavatrice!

Purtroppo ciò ha significato far passare 9 cavi da 2,5 mm2 in un tubo da 25...e in cascata 6 cavi da 2,5 in un tubo da 20....ma almeno ho potuto "settorializzare" l'impianto con 2 magnetotermici distinti

Inoltre visto che la presa in camera era vicino alla TV ho aggiunto una seconda scatola incassata (alimentata con l'entra-esci da quella già esistente come concesso dalla 64-8 V3) portando il numero totale di prese a 6, in modo che l'impianto possa eventualmente essere certificato livello 1 (visto che ho fatto lo stesso lavoro anche in cucina).

In altri tubi sono stato costretto a saturare quasi totalmente lo spazio sempre per la stessa ragione: far passare delle nuove linee...perchè l'appartamento in origine aveva solo un MTD da 16A e null'altro... :(

Ultima considerazione: provando a valutare VISIVAMENTE l'occupazione dei miei tubi ho riscontrato che in molti casi, pur andando oltre il numero di conduttori indicati nelle tabelle più "ristrettive" (quindi teoricamente essendo già fuori rapporto 1/3), vi era comunque una porzione di tubo libera considerevole...anche un 30-40%...questo perchè nei punti in cui controllavo i cavi erano "stesi bene" (paralleli e compatti), le cose stanno diversamente in una curva a gomito o in tratti con svariate curve...in tal caso sarebbe impossibile riuscire a fare passare così tanti cavi da saturare il tubo...quindi da qui si usa il rapporto 1/3 per dare un'indicazione di massima...

Concludo ringraziando tutti per le rassicurazioni e le risposte!

Diego

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Maurizio Colombi
9 cavi da 2,5 mm2 in un tubo da 25...

Con nove cordine da 2,5....ci fai quattro prese su quattro linee diverse.

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questo perchè nei punti in cui controllavo i cavi erano "stesi bene" (paralleli e compatti),

Se invece della cima interna si usa la cima esterna i fili saranno belli diritti, non faranno spirali e con comodità qualcuno in più ci entra.

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Con nove cordine da 2,5....ci fai quattro prese su quattro linee diverse

Teoricamente 4 linee da 2 conduttori (F e N) più un conduttore PE comune a tutte e 4 nella "tubazione principale", e poi alla prima scatola di derivazione di separano le linee e si suddivide il cavo PE in 4 diramazioni, corretto??

Peccato che nel mio caso siano 3 punti in cascata senza scatole di derivazione intermedie, quindi sono stato costretto a far passare 3 linee da 3 conduttori ciascuna (1 prese TV camera, 1 presa lavatrice bagno ed 1 presa rasoio bagno) per evitare di giuntare il PE nella prima delle 3 scatole 503 presenti in cascata.

Altro richiesta di chiarimento, citando un mio precedente post:

Molte scatole 503 sono usate come scatole di derivazione e contengono cappucci con giunte F/N/PE.

La linea che alimenta piano cottura, forno, frigorifero, lavastoviglie è una 4 mmq diretta dal MTD che finisce in una scatola 7 moduli (506L) contenente gli interuttori per interbloccare le prese di tutti gli elettrodomestici citati e le prese del piano di lavoro.

Peccato che tale scatola serva anche da cassetta di derivazione, quindi ci sono 3 bei cappucci che suddividono il 4 mmq in 4 linee da 2,5 mmq...tutto compresso dietro 4 interruttori bipolari e 2 prese (della serie civile)...

La mia idea era di far passare 4 nuove linee (12 conduttori da 2,5 mm2) nel tubo da 32 che parte dalla scatola di derivazione principale per poi collegare F e N al singolo interruttore bipolare (n. 4 in tutto) presenti nella 507 sul piano di lavoro, mentre i singoli conduttori di PE proseguirebbero fino alla presa di destinazione delle 4 prese.

Secondo il tuo ragionamento basterebbero 8 conduttori da 2,5 mm2 più uno di PE comune a tutti (quest'ultimo sempre di sezione 2,5 mm2 o meglio un 4 mm2??). Ma è ammesso giuntare il PE in una scatola 503/506L?? Se ricordo bene è SCONSIGLIATO dalle norme CEI....

Se invece della cima interna si usa la cima esterna i fili saranno belli diritti, non faranno spirali e con comodità qualcuno in più ci entra.

Non mi è molto chiaro il messaggio: intendi dire che se non si mettono in tensione i cavi (nel senso di non "tenderli", lasciandoli molli nei tubi) c'è più margine per il passaggio di un numero maggiore di conduttori a parità di diametro del tubo?

Modificato: da topogatto
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Il filo ti viene venduto in matassa da 100 metri.

Se lo sfili dalla cima interna esso esce a spirale se rompi la confezione ed usi la cima esterna esce diritto.

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Se lo sfili dalla cima interna esso esce a spirale se rompi la confezione ed usi la cima esterna esce diritto.

Io uso sempre quella interna perchè, con quella esterna, se non si fà attenzione, viene fuori un nodo di quelli da manicomio :wacko::wallbash:

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più uno di PE comune a tutti (quest'ultimo sempre di sezione 2,5 mm2 o meglio un 4 mm2??).
il conduttore di protezione deve avere sezione uguale alla sezione maggiore del conduttore di fase. Se il conduttore di fase maggiore presente nel tubo e di 2.5mmq, non serve a nulla un conduttore di protezione di sez. maggiore.

Ma è ammesso giuntare il PE in una scatola 503/506L?? Se ricordo bene è SCONSIGLIATO dalle norme CEI....
Quando le norme cei sconsigliano, non fannu nulla di più che sconsigliare. Se intendessero vietare scriverebbero espressamente "vietato". Ti stai facendo delle paranoie inutili, specialmente sulle giunzione del cavo di protezione, che normalmente non è mai percorso da corrente. Certo, se puoi è sempre meglio inserire le giunzioni in scatole di derivazione, ma quando devi fare modifiche in impianti che non sono particolarmente sovradimensionati, anche le scelte non consigliate dalle norme CEI, a volte sono più che accettevoli.

(cavi di categoria 0 e I nelle stesse cassette di derivazione SENZA separatori, ecc... )
Puoi sempre usare cavi (TV e telefonici) con tensione di isolamento adatti ad essere posati in promisquità con i cavi elettrici.
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Maurizio Colombi
vi era comunque una porzione di tubo libera considerevole...anche un 30-40%...questo perchè nei punti in cui controllavo i cavi erano "stesi bene" (paralleli e compatti), le cose stanno diversamente in una curva a gomito o in tratti con svariate curve...

Allora: se hai uno spazio libero di circa il 30/40% in un tratto rettilineo, spiegami per quale dannato motivo, questo spazio deve ridursi in una curvao in un tratto con svariate curve?

Forse la cordina, in curva, si ingrossa.....o forse il tubo si rimpicciolisce!

Ti stai facendo delle paranoie inutili,

Perdonami, ma condivido in pieno!

Modificato: da Maurizio Colombi
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Se lo sfili dalla cima interna esso esce a spirale se rompi la confezione ed usi la cima esterna esce diritto.

.......cut......

Io uso sempre quella interna perchè, con quella esterna, se non si fà attenzione, viene fuori un nodo di quelli da manicomio

Ahhh...ok...non avevo capito che ti riferissi all'estremità della matassa del cavo! Comunque concordo con vinlo: il cavo si ingarbuglia se parto dall'esterno...per questo ho sempre usato l'estremità interna.

il conduttore di protezione deve avere sezione uguale alla sezione maggiore del conduttore di fase

Ok, quindi a prescindere del numero di conduttori si continua ad applicare:

1) S (sezione cavo fase e/o neutro) <= 16 mm2 - sezione conduttore PE = S fase

2) S > 16 mm2 bisogna usare S PE = S/2 fase.

Forse la cordina, in curva, si ingrossa.....o forse il tubo si rimpicciolisce!

Ma che discorsi....in curva si "distende" (resta meno in tensione, oppure percorre una linea che rispecchia il "punto di corda" della curva) rendendo sempre più difficoltoso il passaggio di ulteriori nuovi cavi...

Perdonami, ma condivido in pieno!

Ribadisco: so di essere quasi paranoico :-P ma sono molto esigente e puntiglioso...il fatto di avere qualcosa non realizzato a regola d'arte o non conforme mi infastidisce e mi tornenta di continuo...alla fine sono costretto ad assecondare le mie volontà per riuscire ad andare oltre (cioè al prossimo problema! :D )

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o uso sempre quella interna perchè, con quella esterna, se non si fà attenzione, viene fuori un nodo di quelli da manicomio

Mi sono costruito degli svolgimatasse.

Economiche e vaiide.

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il fatto di avere qualcosa non realizzato a regola d'arte o non conforme mi infastidisce e mi tormenta di continuo
E' proprio questo il punto;ti sei fissato sulla capienza dei tubi, la loro sfilabilità e le giunzioni nelle cassette portafrutto. Ma questi aspetti sono tutti a norma e a regola d'arte, anche se non proprio consigliati dal normatore. Mi concentrerei piuttosto su ciò che può creare un effettivo problema di sicurezza e mancanza di rispetto delle norme: la promiscuità di cavi con tensioni di isolamento non adeguate.
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http://imageshack.us...atassaipeg.jpg/

Uno svolgimatasse può essere autocostruito in maniera molto economica.

Due sottovasi per fiori ( o qualcosa di simile e più robusto) di diametro maggiore del diametro esterno di una matassa da 4 mm2.

Degli spezzoni di tubo di grondaia di diametro esterno uguale al diametro interno delle matasse e di altazza leggermente superiore alla matassa.

Ideale: 5 coppie di piatti e 15 supporti di tubo.

Un tavolino con le ruote a tre ripiani. nel ripiano superiore ci stanno 5 matasse, nei due ripiani inferiori...altro materiale....in pratica andate in giro per l'appartamento con un tavolino sul cui piano superiore ruotano 5 matasse ed in quelli inferiori ci mettete del materiale.

Vi accorgeerete di come il lavoro è di molto velocizzato e nei tubi qualche filo in più ci entra.

Dimenticavo: dovete costruire dei cerchi di compensato da infilare all'interno del tubo della grondaia per ridurre il duo diametro interni al diametro dell'asse filettata...solo così, quando tirate la cima esterna della matassa il tutto ruota liberamente nei fori dei tavoli.

http://digilander.libero.it/MeccanicaNicoletti/_010%20Tronic-ita.htm

Questi costano caruccio...hanno il solo vantaggio che il "tubo della grondaia" interno si regola automaticamente....ma a che serve? In ogni caso ne dobbiamo avere almeno 3 per sezione.

Modificato: da Nino1001
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Ma questi aspetti sono tutti a norma e a regola d'arte, anche se non proprio consigliati dal normatore

Ecco...volevo ricevere rassicurazioni di questo tipo, da gente del mestiere! :thumb_yello:

Uno svolgimatasse può essere autocostruito in maniera molto economica.
:o

Complimenti per l'inventiva! :worthy:

Sicuramente non è il caso che me ne costruisca uno per l'uso salturario che ne farei io...ma per chi lo utilizza quotidianamente sembra un'ottima soluzione all'ingrovigliarsi dei cavi! :thumb_yello:

Modificato: da topogatto
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