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PLC Forum


L'Interruttore Di Manovra - Sezionatore


GiacomoBS

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Buondì a tutti,

do inizio a questa discussione perchè avrei bisogno di chiarire alcuni dubbi in merito all'IMS.

Premessa: i miei studi da elettrico hanno dato molto posto alla teoria e poco a quello della progettazione; di conseguenza mi trovo di fronte, nell'esperienza lavorativa appena iniziata, ad alcuni aspetti progettuali che mi mettono un po' in imbarazzo.

I dubbi che ultimamente ricorrono maggiormente riguardano proprio il cosiddetto Sezionatore sotto carico. Mi sfuggono in particolare:

1) presa una scheda tecnica ABB, vedo che l'IMS viene definito con una corrente termica convenzionale; dai miei studi so che Ith è un valore associato ad un tempo di lavoro pari ad 8 ore senza manovre di interruzione, con alcune condizioni specifiche in termini di temperatura, involucro, etc.

La mia domanda è: perchè non viene definito con una corrente ininterrotta nominale, al pari degli interruttori automatici?

Se penso ad uno dei casi pratici che ho visto, l'IMS non viene aperto anche per dei giorni e quindi potrebbe trovarsi nella condizione di funzionare anche più di 8 ore continuativamente.

2) L'IMS ha potere di chiusura e interruzione in condizioni ordinarie, o al massimo di leggero sovraccarico; è quindi necessaria la protezione dello stesso contro le sovracorrenti.

Fin qui tutto ok, mi è chiaro anche che il dispositivo di protezione dalle sovracorrenti può essere implementato mediante interruttore automatico, fusibile o fusibile integrato nell'IMS.

Il mio dubbio è: dato che realizzo con 2 elementi la protezione dalle sovracorrenti ed il sezionamento (ad esempio int. autom. + IMS) perchè non faccio tutto con un interruttore automatico, dato che generalmente esso ha anche la possibilità di funzionare da sezionatore? In tal caso non conseguirei un'economia in relazione all'utilizzo di 1 apparecchio invece che 2?

3) Dimensionamento dell'IMS.

Correggetemi se sbaglio: i parametri di cui tenere conto (in prima battuta) sono la categoria AC2x di utilizzo, da cui ricavare la corrente di impiego, poi la Icw per quanto concerne il coordinamento con la protezione a monte, infine il potere di chiusura Icm da valutare mediante calcolo della corrente di corto presunta a valle del punto d'installazione dell'IMS.

Grazie per aver avuto la pazienza di leggere fin qui :smile:

Ciao!

G.

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  • 2 weeks later...

l'utilizzo di certe apparecchiature va' guardato anche nel senso economico e della effettiva necessita'. Se io ho un quadro elettrico a monte di una linea che per esempio va' ad un quadro elettrico secondario, e' ovvio che questa linea nel quadro di partenza sara' protetta con un adeguato magnetotermico che a sua volta proteggera' il sezionatore sotto carico usato come interruttore generale nel quadro secondario. E' ovvio che tutte le partenze nel quadro secondario avranno il loro interruttore di protezione. Con questa logica di dimensionamento si risparmiano i soldi del magnetotermico generale sul secondo quadro che nel caso di grosse potenze sono tanti soldi.

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Premessa: i miei studi da elettrico hanno dato molto posto alla teoria e poco a quello della progettazione; di conseguenza mi trovo di fronte, nell'esperienza lavorativa appena iniziata, ad alcuni aspetti progettuali che mi mettono un po' in imbarazzo.

Se questa è la premessa sarebbe buona cosa PRIMA di porre dei quesiti articolati che possono essere legittimi ed interessanti, elaborare un minimo di schema unifilare anche semplice e di principio, in caso di difficoltà, specialmente nei casi didattici è sufficiente digitare su google immagine la ricerca per "" schema unifilare cabina MT/BT "" o qualche altro termine simile.

Usciranno diverse decine di esempi da dove si potrà trarre esempio per il proprio quesito. Nel caso degli impianti elettrici, elettronici e altro, la visuale del contendere fa capire a tutti i lettori qual'è l'esatto argomento del contendere e non ci si disperde in trattati complessi dai punti di vista diversi.

Il costruttore del componente, pone una specifica di progetto per costruire un componente che sia compatibile commercialmente e nei costi ad una determinata gamma di usi.

Spetta poi al progettista acquisire i vari componenti è comporre il suo progetto in base alle sue specifiche. Il risultato è l'ottenimento del progetto nel rispetto della funzionalità, dei costi e della sicurezza.

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