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Rifasamento Forno Ad Induzione


Sammy

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Salve sono un vecchio utente del forum e vi faccio i miei complimenti anche se sono poco attivo mi avete risolto un sacco di "rogne"...

Adesso ho una "rogna" che a mio parere merita un approfondimento, ho un impianto presso un cliente che è così formato ingresso linea in MT doppia uscita dal trafo 400V e 230V trifase, ho dimenticato di rilevare i dati del trafo ma se serve li rimedio, comunque a valle del trasformatore è stato inserito un quadro di rifasamento sulla linea trifase 400V e fin qui tutto normale, dopo un sopralluogo ho finalmente capito che la linea 230V trifase è dedicata ad un forno ad induzione del 1972 con impianto di rifasamento a gradini in locale vicino al forno che all'interno ha un altro bel trafo regolabile, dubito che un rifasamento del '72 possa essere ancora in buono stato (i condensatori sono quelli originali), pertanto ho pensato, spero giustamente, di rifasare la linea 230V trifase, a questo punto le domande:

Affiancare due impianti di rifasamento (anche se su linee distinte) può causare dei problemi, da prendere in considerazione in fase di dimensionamento?

Visto che probabilmente dovrò cambiare tutto mi conviene mettere l'impianto a bordo macchina o a monte della linea?

So che non è compito Vs. ma se butto giù un paio di dati mi date una mano con il dimensionamento? Perché quelli che ho interpellato (costruttori di condensatori) mi ispirano poco e vorrei verificare.

Grazie a chiunque voglia darmi una mano e ciao a tutti.

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Ok provo a rendere il problema più interessante, la domanda che riguarda il fatto che due impianti affiancati possano disturbarsi l'un l'altro è dovuta al fatto che a impianti spenti e con il solo forno ad induzione acceso durante la notte il cosfi si abbassa, anche a 0,47 per intenderci, senza motivo apparente sul rifasatore installato sulla linea trifase 400V, e mi risulta anche dalla bolletta che nelle fascie notturne F2 e F3 il cosfi che, in teoria dovrebbe normalizzarsi, o quanto meno migliorare nonostante il forno acceso al minimo invece si abbassa. Forse come penso io il rifasatore automatico quando sta correggendo il cosfi sul lato 400V rifasa parzialmente anche il lato 230V?

Qualche idea?

Grazie comunque a tutti

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Le 2 linee, 400 V trifase e 230 v trifase sono indipendenti oppure il contotore misura potenza e cosenphi sulla libnea 300 V da cui si deriva la 230 V tramite trasformatore?

Se è così, unico contatore, il rifasatore andrebbe posizionato immediatamente a valle del contatore, in modo da correggere il cosenphi usato per calcolare la potenza da fatturare.

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No in realtà il contatore, un ACTARIS SL7000 marchiato ENEL, è a monte del trafo MT/BT (o almeno credo), da cui escono due secondari rispettivamente 230V trifase (per alimentare il forno ad induzione) e 400V trifase (per alimentare le altre utenze). Pertanto si tratta di due linee "indipendenti" a valle del trafo MT/BT. Da questo deriva la mia idea di rifasare la linea 230V che, a questo punto, dati i miei rilievi non sembra esserlo, qualche idea sull'influenza tra rifasamenti?

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  • 2 weeks later...

Ma com'è questo forno ad induzione?

Se è come il mio (1972 da 350Kw convertitore di frequenza) sei fregato......

crea un sacco di armoniche che mi hanno fatto saltare tutti i vecchi condensatori, l'unica soluzione sembra collegarli alla rete tramite dei filtri.

Avevo iniziato una discussione in proposito,

alla fine la risposta dei miei superiori è stata:

"ma se io per risparmiare 500€ al mese di penale devo spenderne 15 mila" lascio utto cosi com'è!

Bye

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ma se io per risparmiare 500€ al mese di penale devo spenderne 15 mila" lascio utto cosi com'è

con tutto il rispetto non mi pare una gran furbata da parte dei tuoi superiori visto che in neanche tre anni sarebbe ammortizzata la cifra e poi è tutto "guadagno" !

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Scusate il ritardo ho avuto un po' da fare, per chi fosse interessato il forno ad induzione è sostanzialmente un grosso trasformatoreBT/BT regolabile 110kVA del 06/1972, primario 220V (Y-D) trifasi con un assorbimento su questo lato che varia da 29 a 465A, il secondario è variabile da 20 a 87V con una corrente in uscita dai 307 ai 1228A. Il discorso armoniche lo sto prendendo in mano in questi giorni e confermo il problema, c'è ne da farci un complesso blues, infatti prima di installare un rifasamento ho appunto fatto un analisi, il problema è che il forno lavorava a vuoto durante le misure, non so se in condizioni di lavoro le cose cambino eventualmente vi faccio saper il THd%. Comunque il cosfi e il fattore di potenza erano uguali e so che se differiscono il problema armoniche è grave non so se nel caso contrario sia trascurabile in ogni caso gli impianti fermi non producono energia reattiva indi il cliente non ha fretta. Se avete osservazioni o esperienze simili sono qui.

Grazie a tutti

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  • 1 month later...

Ciao a tutti mi accodo alla discussione, per un problema che ho derivante anch'io da un pò di forni ad induzione (circa 8 MW) che mi stanno riempiendo di armoniche la mia linea e come chicca il cliente, nel reparto dove è installato il mio nuovo quadro ha una tensione nominale a 420 V (non chiedetemi perchè), per cui in lavoro, anche se il regolatore del trasfo del mio reparto viene tenuto sotto i 15 kV, mi arrivano dei picchi di 420;425 V.

Sapendo che il cliente non metterà mano al suo impianto (anche se prevede un ampliamento del 50% fino a circa 21 MW in AT a 132 kV !), ci si potrebbe dotare localmente di un sistema di filtro attivo, almeno per tutelare i 60 kW di azionamenti che ho in linea sotto il mio quadro, cosi come le restanti apparecchiature. Qualcuno ha esperienza con questi oggetti ?

Con il reparto in cassa integrazione, durante gli ultimi collaudi, ad ante chiuse, si potevano distintamente sentire a 5 m di distanza le induttanze ranzare come dei cabroni. Non ho ancora misurato il THD ma non penso che sia in linea con i valori tollerati.

Ciao e scusate la divagazione.

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