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Vantaggi Della Dimmerazione Sulla Durata Della Lampada


elettrix01

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Buongiorno a tutti,

mi sono sempre chiesto se la dimmerazione ha effetti sulla durata della lampada (sia questa una fluorescente, led, alogena,...)

Ad esempio se sono in possesso di una lampada T5 54W con vita media 15000 h un'eventuale dimmerazione può allungare la vita della lampada? oppure la accorcia a causa di un'eccessiva usura del gas ?

Grazie mille

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Mirko Ceronti

Posso esprimermi (per comprovata esperienza sul campo) solo in merito alle alogene.

Ne ho una che uso come campione di durata, in un locale pompe antiincendio dove fa da luce di cortesia, con un diodo collegatole in serie (stessa cosa che avere il dimmer posizionato a metà dell'escursione luminosa) è un'incandescenza da 60 Watt (quindi ha un filamento proprio come l'alogena) ed il catalogo Osram la dà a 1000 ore di funzionamento.

A metà potenza (30 Watt) sempre accesa 24 ore al giorno, ha fatto 19.392 ore, quasi 20 volte le sue possibilità. (oltre 2 anni)

Va detto che : Non viene mai accesa e spenta (e questo limita gli shock da accensione al filamento) e che è in aria libera, (quindi non sarcofagata dentro una plafoniera dove non si area) ma comunque 20 volte oltre il limite è comunque un bel risultato, se anche fosse solo la metà, andremmo ancora bene.

Nella mia carriera, ho sempre "diodato" le lampade ad incandescenza, non per consumare meno, ma per far divenire moooolto durature le lampadine specie in quei punti dove è problematica la sostituzione al volo.

Per cui in merito ad alogene e ad incandescenza, il dimmer prolunga senz'altro la vita, poichè se riduci la luminosità, riduci il calore al filamento, e questi Ti ringrazierà durando di più.

Se dimezzi la potenza ad una 60 Watt, costei ne dissipa 30, il filamento è comunque atto a sopportarne 60, e quindi la durata migliora senz'altro.

Poi, se il dimmer è puntato a quasi la massima potenza, il beneficio si riduce, ma comunque un poco lo hai lo stesso.

Per ciò che riguarda le fluorescenti non mi esprimo, poichè è un test che non ho mai preso in considerazione.

Per quel che riguarda i led, "presumo" valga la stessa regola delle alogene/incandescenza.

Saluti

Mirko

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Mirko Ceronti
La lampadina di Livermore non è mai stata spenta

Allora, il fatto di non spegnere mai la lampada, allunga, ma di certo non "eternizza" la lampada stessa.

A quei tempi il consumismo non esisteva, e le cose venivano costruite per durare (inoltre è da soli 5 Watt e questo AIUTA)

In una trasmissione televisiva di qualche tempo fa, uno studioso di tecnologia dei materiali, spiegava come mai le lampadine da 1000 ore ne facevano all'incirca e davvero 1000.

Era una cosa studiata e voluta, altrimenti chi le acquista più ?

Per cui la lampada dei pompieri, oltre ad essere robusta di suo, se poi non la spegni mai, le fai un favore; a questo si aggiunga che 5 Watt sono una potenza omeopatica, scalda poco e se il filamento è fatto per durare, l'incantesimo è spiegato.

Saluti

Mirko

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a questo si aggiunga che 5 Watt sono una potenza omeopatica, scalda poco e se il filamento è fatto per durare, l'incantesimo è spiegato.

Ricordo che da bambino c'era un'edicola votiva con una lampadina votiva piccolissima, tanto che le dimensioni eran simili a quelle dei fanali da bicicletta; leggermente sotto alimentata perchè mio padre, che aveva ricevuto l'incarico di elettrificare il lumino, aveva volutamente usato un trasformatorino da campanelli che erogava una tensione leggermente inferiore a quella nominale.

Vedevo mio padre sostituire periodicamente la lambadina della luce delle scale e quella del centro del cortile, ma non ricordo dia verlo visto sostituire la lampadani del lumino votivo.

Non c'è come sottolalimentare una lamapada a filamento per aumentarne la vita, se poi gli si evita gli shock termici cpme diceva Mirko, la sua vita diventa ....qausi eterna.

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a me di quella lampadina l'unica cosa che non mi capacita è proprio il fatto che in un secolo e passa non sia mai stata spenta... mai un black out, mai una manutenzione, mai nulla di nulla in quella caserma... :blink:

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ma già 100 anni fa??

Non hanno mai ristrutturato adeguato rimodernato, questo dico, poi pure la foto dove è ubicata la lampadina, sembra proprio fuori posto!

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Mirko Ceronti
ma già 100 anni fa??

Ma non vedi che ho messo le faccine che ridono ? :smile:

La mia era una battuta :lol:

Saluti

Mirko

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  • 4 months later...

Riprendo questa discussione anche se un pò datata,per chiedere se qualcuno sul forum ha provato a collegare un condensatore in serie ad una lampada a filamento o alogena.

Per curiosità ieri ho fatto alcune prove con una lampada alogena da 52 Watt con in serie un condensatore ac da 5 microfarad.

Con alimentazione diretta (senza condensatore),all'accensione si aveva una corrente di 920 mA circa per poi passare a 230 a regime.

Con alimentazione tramite condensatore ,la corrente di accensione era di 420 mA circa e scendeva poi a 190 mA con una tensione sulla lampada di 160 Volt,per cui mi chiedo se sia lecito in queste condizioni attendersi una maggiore durata della lampada anche in presenza di accensioni frequenti tipo scale condominiali.

Ho anche provato la lampada con in serie un diodo e come effetto ottico ho notato un leggero tremolio della luce emessa.

Ciao e grazie a chi vorrà rispondere in merito

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Mirko Ceronti
per cui mi chiedo se sia lecito in queste condizioni attendersi una maggiore durata della lampada anche in presenza di accensioni frequenti tipo scale condominiali.

Direi di sì, poichè il filamento è comunque sottoalimentato.

Il vantaggio del condensatore rispetto al diodo, è che praticamente non si scalda e non richiede quindi dissipatore termico in caso di alte potenze del carico.

Inoltre non dà l'effetto tremolio, come il diodo, poichè interviene sull'ampiezza del valore efficace, e non affetta a metà l'onda.

Il diodo però, dà questo tremolio mano a mano che la potenza del carico scende, se provi con una 15 watt ad incandescenza, le cose vanno ancora peggio, inoltre io, (fautore di questo rimedio dal lontano 1988) non lo praticherei mai in una lampada tipo da scrivania (sarebbe un massacro per gli occhi) ma nelle luci condominiali sì, anche perchè io ho edulcorato delle 105 Watt (resa 150) che quindi ora dissipano poco più di 50 Watt e l'effetto tremolio si nota già molto meno che nelle 52 watt che andranno a dissiparne 26, e nessun condomino s'è mai lamentato, e nemmeno nell'azienda dove lavoravo, nella quale tutte le lampade ad incandescenza di locali come bagni e mense aziendali erano diodate, gli operai hanno mai brontolato.

Lo svantaggio del condensatore rispetto al diodo, è la dimensione, (ma se lo metti in una scatola a monte di tutto se c'è spazio non è un problema) ed il fatto che va calcolato ogni volta in funzione del carico, mentre invece il diodo è universale, Ti farà dissipare metà potenza sempre, sia che alimenti un'alogena da 100 Watt, che una Haloline da 1000 Watt, dovrà solo cambiare la corrente del diodo utilizzato.

Un altro vantaggio del condensatore, è che non va ad ingerire sul differenziale col discorso delle correnti pulsanti, quindi un tipo "AC" potrebbe (anche se da prove fatte sul campo non ho mai riscontrato problematiche) venire desensibilizzato dalla presenza di una componente continua data appunto dal diodo stesso.

Per ciò che riguarda la corrente di spunto, se usi un diodo ed accendi nel momento in cui la semionda non c'è, quando arriva sarà comunque un soft start (anche se un po' rapido) nei confronti del filamento, invece se il condensatore è del tutto scarico, ha comunque un istante in cui conduce pienamente (quindi come che non ci fosse) e la fucilata dell'accensione il filamento se la becca in ogni modo.

Certo che se col diodo hai la sfortuna di accendere nell'istante del valore massimo della semionda che può passare, allora anche in questo caso è come che non ci sia nulla, ma per la legge dei grandi numeri, le probabilità sono al 50%

Saluti

Mirko

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