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Quadri Elettrici Di Centrali Termiche - Cose che sembreranno banali x voi....


Symple

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La mia ditta da anni è specializzata nell'assemblaggio di quadri elettrici

di automazione, per la maggior parte di centrali termiche. Utilizziamo

carpenterie fatte su misura da una ditta specializzata in costruzioni

metalmeccaniche, e i prototipi di queste carpenterie sono state collaudate e

certificate dal CESI.

Visto che a capo del reparto della divisione quadri c'è una persona che io

definisco "poco competente", avanzo un po' di dubbi su alcune cose che non

mi convincono affatto, sia per la progettazione che per le direttive che da

per l'assemblaggio dei quadri elettrici (questo vale anche per i quadri di

distribuzione):

- partiamo dallo schema: vengono numerati i morsetti di uscita con U,V,W in

maniera non del tutto definita, praticamente a caso...per esempio è corretto

numerare l'uscita di un bruciatore U,V,W o un gruppo prese allo stesso modo?

- è corretto numerare un interruttore, per es. Q1 e quello successivo QF1,

mentre il terzo Q2 e così via (cioè in maniera del tutto casuale, lasciando

che il programma numeri come meglio crede);

- è corretto mettere nel campo della formazione del cavo semplicemente la

sezione di fase: per esempio 1,5 invece di 4x(1x1,5)?

- è corretto non inserire mai la potenza e/o la corrente assorbita nello

schema pur avendolo come dato?

Queste sono solo alcune cose che contesterei degli schemi elettrici redatti

da questo individuo, che rifiuta qualsiasi controllo dello schema da parte

di noi colleghi dell'ufficio tecnico sobbarcando questo compito allo

sfortunato cablatore (!)..lascio perdere che il fronte quadro, quando c'è

(mica c'è sempre) non rispetta per niente le proporzioni delle

apparecchiature e le dimensioni, pertanto risulta non solo inutile, ma del

tutto fuorviante.

Passiamo a questioni un po' più importanti. Premetto che lui si rifiuta

categoricamente (e i datori di lavoro gli danno ragione) di cambiare

qualsiasi cosa perchè "si è sempre fatto così e quindi va bene così".

- per i quadri di automazione (da quelli piccoli agli armadi doppi),

indipendentemente dalla protezione che c'è a monte, lui prevede sempre e

comunque un sezionatore non automatico (generalmente bloccoporta);

- per il trasformatore dei circuiti ausiliari utilizza una potenza che varia

in base alla grandezza del quadro (praticamente è così..vorrei avere un

vostro parere su come in genere si calcolano i VA di un trafo per questi

usi, quanto influiscono i consumi delle bobine, delle centraline, etc...)

- lo stesso trasformatore viene protetto sia sul primario che sul secondario

con due portafusibili da 1 polo (sezionano solo la fase). Cosa può

comportare questo invece che usarne 2 bipolari (che proteggono entrambi i

poli)?

- le spie di blocco sono rosse, quelle di funzionamento sono verdi: non è

invece che le spie di blocco sono arancioni mentre quelle di funzionamento

sono rosse? A quale norma devo fare riferimento?

- in molti casi nei quadri di centrale termica quando non sappiamo il tipo

della pompa anticondensa solitamente è abitudine prevedere in uscita un

3P+N. Ma succede che il nè il salvamotore nè il contattore seziona il

neutro, e il generale del quadro in questi casi è un sezionatore...quanto è

contestabile una cosa del genere?

- spesso e volentieri i salvamotori delle pompe vengono previsti con

tarature superiori alla corrente nominale del motore: per es. 0,9A ha un

salvamotore da 1,1-1,6A. Questo per me non ha senso ma la giustificazione è

che "c'è una tolleranza del 10% e rischia di scattare".

- i fusibili di protezione per una centralina gas da 6A: non è un po'

eccessivo?

- nei quadri di centrale termica non vengono previsti mai differenziali, in

quanto il generale a monte protegge il tutto con un'unico interruttore. Il

fatto che anche i quadri di grosse centrali termiche (tipo 3 bruciatori da 1

MW di potenzialità, 10-15 circuiti idraulici) non hanno l'ombra di un solo

differenziale, neanche che raggruppi una serie di circuiti. La sua

giustificazione è che "se si ferma la pompa deve fermarsi anche il

bruciatore e viceversa"...è giusto come ragionamento? A mio parere no, ma

vorrei sentire il vostro parere su questo fatto...

Per ora mi viene in mente solo questo, ma in futuro potrei dirvene delle

altre...il problema alla radice è che molte affermazioni che ho riportate

appartengono ad un individuo che si crede ultra-competente in materia mentre

a mio parere è di un'ignoranza inaudita...se mi sbaglio fatemelo notare

immediatamente, perchè se tutto va bene tra neanche 2 anni potrei essere

abilitato a firmare progetti, e questo comporta il dover firmare dei

progetti contenenti schemi elettrici di quadri "progettati" da lui...

Ciao

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- per i quadri di automazione (da quelli piccoli agli armadi doppi),

indipendentemente dalla protezione che c'è a monte, lui prevede sempre e

comunque un sezionatore non automatico (generalmente bloccoporta);

E' corretto, in quanto per la protezione della linea di alimentazione non compete al quadro della macchina (salvo il caso di accordi particolari con il cliente)

- per il trasformatore dei circuiti ausiliari utilizza una potenza che varia

in base alla grandezza del quadro (praticamente è così..vorrei avere un

vostro parere su come in genere si calcolano i VA di un trafo per questi

usi, quanto influiscono i consumi delle bobine, delle centraline, etc...)

"Calcolare" la potenza del trafo in base alle dimensioni del quadro mi sembra proprio assurdo.

Non si usano nemmeno i pareri per calcolare la potenza del trafo, ma le formule

- lo stesso trasformatore viene protetto sia sul primario che sul secondario

con due portafusibili da 1 polo (sezionano solo la fase). Cosa può

comportare questo invece che usarne 2 bipolari (che proteggono entrambi i

poli)?

Se il secondo polo del primario e' il neutro e' sufficiente, mentre se e' un'altra fase non e' corretto

Il secondario e' sufficiente proteggere il polo "alto", mentre il polo collegato a terra (per intenderci, il comune delle bobine) puo' essere diretto

- le spie di blocco sono rosse, quelle di funzionamento sono verdi: non è

invece che le spie di blocco sono arancioni mentre quelle di funzionamento

sono rosse? A quale norma devo fare riferimento?

Trovi i riferimenti sulla CEI-EN 60204

- in molti casi nei quadri di centrale termica quando non sappiamo il tipo

della pompa anticondensa solitamente è abitudine prevedere in uscita un

3P+N. Ma succede che il nè il salvamotore nè il contattore seziona il

neutro, e il generale del quadro in questi casi è un sezionatore...quanto è

contestabile una cosa del genere?

Intanto il contattore non seziona un bel nulla, ma interrompe solamente. Eventualmente, in caso di manutenzione sulla pompa in oggetto si dovra' agire sul generale del quadro se non e' presente un sezionatore locale nei pressi della pompa. Pero', a me sorgono dei dubbi sul corretto funzionamento del salvamotore nel caso venga collegata una pompa monofase; solitamente si collega la fase al salvamotore utilizzando 2 poli in serie, e il neutro al rimanente polo

- spesso e volentieri i salvamotori delle pompe vengono previsti con

tarature superiori alla corrente nominale del motore: per es. 0,9A ha un

salvamotore da 1,1-1,6A. Questo per me non ha senso ma la giustificazione è

che "c'è una tolleranza del 10% e rischia di scattare".

A mio avviso questo non e' corretto; il termico deve essere tarato con la corrente di targa del motore

- i fusibili di protezione per una centralina gas da 6A: non è un po'

eccessivo?

Bisognerebbe sapere se il costruttore della centralina richiede una determinata protezione sull'alimentazione. Se non viene riportato nulla al riguardo sul foglietto istruzioni, significa che non necessita di particolari accorgimenti, e la protezione installata deve essere coordinata con la sezione dei cavi di alimentazione della centralina (p.es. 6A con cavi da 1,5mmq e' adeguata)

- nei quadri di centrale termica non vengono previsti mai differenziali, in

quanto il generale a monte protegge il tutto con un'unico interruttore. Il

fatto che anche i quadri di grosse centrali termiche (tipo 3 bruciatori da 1

MW di potenzialità, 10-15 circuiti idraulici) non hanno l'ombra di un solo

differenziale, neanche che raggruppi una serie di circuiti. La sua

giustificazione è che "se si ferma la pompa deve fermarsi anche il

bruciatore e viceversa"...è giusto come ragionamento? A mio parere no, ma

vorrei sentire il vostro parere su questo fatto...

Diciamo che la giustificazione lascia a desiderare... In ogni caso non e' necessario inserire differenziali se il quadro e' protetto a monte. Ovviamente, in questo caso ci possono essere disservizi nel caso intervenga l'unico differenziale, ma se la richiesta del cliente e': "DEVE COSTARE IL MENO POSSIBILE", si fa cosi' e si e' in regola comunque.

perchè se tutto va bene tra neanche 2 anni potrei essere

abilitato a firmare progetti, e questo comporta il dover firmare dei

progetti contenenti schemi elettrici di quadri "progettati" da lui...

Questa non e' una bella cosa, firmare progetti eseguiti da altri... :ph34r:

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partiamo dallo schema: vengono numerati i morsetti di uscita con U,V,W in

maniera non del tutto definita, praticamente a caso...per esempio è corretto

numerare l'uscita di un bruciatore U,V,W o un gruppo prese allo stesso modo?

Secondo me in quanto il bruciatore contiene al propio interno piu' dispositivi (motori, valvole ed elementi piezoelettrici (se si scrive cosi')) la numerazione e' l1, l2, l3, in quanto U, v, w, puo' essere utilizzata nel caso di motori (pome, ventilatori etc)

- è corretto numerare un interruttore, per es. Q1 e quello successivo QF1,

mentre il terzo Q2 e così via (cioè in maniera del tutto casuale, lasciando

che il programma numeri come meglio crede);

se con qf identifica un salvamotore puo' andare bene reiniziare il progressivo, diciamo che comunque e' inifluente per l'identificazione del pezzo

- è corretto mettere nel campo della formazione del cavo semplicemente la

sezione di fase: per esempio 1,5 invece di 4x(1x1,5)?

piuttosto 4x1.5mm sembra piu' corretto

- è corretto non inserire mai la potenza e/o la corrente assorbita nello

schema pur avendolo come dato?

piu' che corretto direi comodo. ma la potenza DEVE essere messa.

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Sicuramente non sarà il caso del collega che ha iniziato il thread comunque di solito i cablaggi, la componentistica e la documentazione dei quadri caldaia o quadri bruciatore sono una cosa scandalosa!! Purtroppo questo è frutto di una politica di continui ribassi di prezzo ricercata dai costruttori che è andata a scapito della qualità.

Questa chiaramente è una mia opinione, derivata dalle mie esperienze.

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le spie di blocco dei bruciatori sono rosse , quelle di funzionamento normalmente arancioni ,alcune volte ne vengono messe 2 , una per il pilota e uno per la fiamma.

comunque non mi sembra che il progettista si scosti molto dalla media.

per i trasformatori . letto com'e' sembra non aver senso. in realta' potrebbe essere che il progettista sa gia' a priori la potenza solitamente assorbita da quadri aventi determinate dimensioni.

d'altra parte basta sovradimensionare il trasformatore in base alle esigenze attuali e future per operare in sicurezza . se so che il quadro da un anta solitamente assorbe 300w per i comandi ne metto uno da 500 e sono

sicuro che saro' tranquillo al momento e nel caso che in futuro vengano apportate PICCOLE modifiche al quadro.

purtroppo i progettisti CODARDI E TESTARDI non sono comunque una novita' sia per quanto riguarda la parte meccanica che per quella elettrica. non dobbiamo dimenticarci che ben pochi di loro poi vanno a fare assistenza,

quindi poco gli importa se lo sfortunato tecnico deve perdere tempo o faticare inutilmente per risolvere problemi

su macchine da essi ideati, e per quanto ne so' se qualcuno gli fa' osservazioni la risposta e' simile a quella ricevuta da chi ha lanciato il post.

ivano65

Modificato: da ivano65
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Non vorrei fomentare altri dubbi ma visto l'andazzo del soggetto .... come state a classificazione dell'area delle caldaie ed al relativo impianto che ne consegue (includo anche il quadro perchè questo interagisce con l'impanto anche se voi non lo fornite o non lo realizzate, non l'hai specificato o non l'ho capito). Come giustamente hai chiesto e ti hanno consigliato, certe cose non vanno molto prese sotto gamba specialmente nel tuo settore.

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