Ma se devo far funzionare negli ambienti
domestici un amplificatore audio, a 12 Volt studiato per il settore
automobilistico, è meglio che con questo sistema NON CI PROVO
NEANCHE, pena la distruzione dell'apparato ed una giornata di intenso
dispiacere.
Nel campo industriale, questo metodo, viene usato in modulazione
automatica progressiva o regressiva, nei Soft-Start per motori
elettrici; ovvero sempre di Dimmer si parla (come principio) ma qui una
volta acceso il sistema, questi fornisce al motore (in automatico)
tutti i valori efficaci della tensione di rete da un minimo ad un
massimo in progressione lineare, allo scopo di addolcire l'avviamento
(avviatori appunto) per limitare la corrente di spunto, la quale nel
caso di avviamento diretto col teleruttore, arriverebbe a punte di
assorbimento notevoli. Anche in fermata (modulazione regressiva) a
volte si usa, per accompagnare dolcemente in stop il motore accoppiato
ad una pompa allo scopo di limitare il colpo d'ariete nelle condotte
idriche.
Non solo, questo sistema preserva anche da stress, tutta la meccanica
di trasmissione asservita dal motore medesimo, con ovvi benefici per i
costi di manutenzione.
Se vogliamo renderci conto del perché oggi come oggi i
trasformatori rimangono ancora insostituibili, basta guardare le forme
d'onda di figura 14 a pagina 8.
A sinistra abbiamo le sinusoidi gestite da Reostati, Trasformatori o
Autotrasformatori variabili (Variac), a destra abbiamo quelle
modificate dal Dimmer.
Si nota benissimo che per ridurre il valore efficace, Trasformatori,
Autotrasformatori, e Reostati, agiscono sull'ampiezza di quest'ultima,
lasciandone invariata (e quindi INDISTORTA) la forma. Il Dimmer invece,
per poter ridurre il valore efficace senza agire sull'ampiezza (cosa
che lo costringerebbe a dissipare) deve per forza tagliarla allo scopo
di ridurne la superficie e quindi il valore efficace, ma ciò
comporta una distorsione enorme, non tollerata da tutti i tipi di
carichi; pensate ad un P.L.C. che funziona a 24 volt AC, se noi
puntassimo il dimmer a tale valore efficace in uscita, e poi vi
collegassimo il P.L.C. costui non farebbe di certo una bella fine.
E così per tutte le apparecchiature elettroniche in genere, le
quali richiedono per il loro buon funzionamento, una tensione ed una
corrente opportunamente raddrizzate e filtrate.
Il Reostato per altro è molto poco usato, perché rispetto
a Trasformatori od Autotrasformatori (ad uscita variabile) ha il grosso
difetto che oltre al surriscaldarsi causa dissipazione della potenza in
eccesso, basa la sua tensione d'uscita all' assorbimento del carico,
per cui se torniamo all'esempio di pagina 1 e 2 dove si era visto che
per avere 155 Volt in uscita, bisognava regolare il Reostato su un
valore di resistenza serie corrispondente a circa 20 Ohm, questo
è vero per un carico da 1000 Watt, ma basta aggiungere o
togliere una delle lampadine che compongono il carico, per vedersi la
tensione d'uscita variare, e quindi urge poi una correzione di
quest'ultima, cosa questa che con trasformatori od autotrasformatori
non accade (sempre che si rimanga nel range di portata di questi
dispositivi)