Livio Orsini Inserito: 14 agosto 2013 Segnala Inserito: 14 agosto 2013 Sembrerebbe che questo componente sia giunto al capolinea. Negli attuali alimnetatori circa il 30% della potenza dissipata è da attribuirsi al ponte raddrizzatore. Un alimentatore che fornisce 1 A dissipa 1.4 W circa sul ponte; sui due diodi in conduzione cadono 1.4 V che con una corrente di 1A fanno dissipare al ponte 1.4 W. Bene usando 4 Mosfet a bassa RDS ed un opportuno circuito di innesco si ottiene un ponte raddrizzatore la cui caduta diretta è proporzionale alla corrente passante e, comunque, con una dissipazione molto inferiore a quelal del corrispondente ponte di diodi. Linear Technology, specialista in questi prodotti, ha presntato lo LT4320 che è un controllore specializzato per ponti a MOSFET. Interessante vedere i raffronti di perdita di potenza con un ponte tradizionale. Anche il prezzo, per grandi volumi, diventa concorrenziale. Tra non molto anche i ponti a diodi saranno oggetti da museo?
gaetanus Inserita: 15 agosto 2013 Segnala Inserita: 15 agosto 2013 Tra non molto anche i ponti a diodi saranno oggetti da museo? Livio secondo me piu' che per la maggiore o dissipazione di potenza i progettisti elettronici sceglieranno una o l'altra configurazione in base al costo. Si vedono molto spesso circuiti in cui appare evidente quale sia stato l'imperativo in fase di progettazione; "risparmiare sul risparmiabile"
Mirko Ceronti Inserita: 15 agosto 2013 Segnala Inserita: 15 agosto 2013 in cui appare evidente quale sia stato l'imperativo in fase di progettazione; "risparmiare sul risparmiabile" Fino al punto in cui...pur di risparmiare non si baderà a spese..... Saluti Mirko
Livio Orsini Inserita: 16 agosto 2013 Autore Segnala Inserita: 16 agosto 2013 Livio secondo me piu' che per la maggiore o dissipazione di potenza i progettisti elettronici sceglieranno una o l'altra configurazione in base al costo. A parte il fatto che in certi casi il rendimento è un imperativo categorico, anche per il costo la soluzione mosfet è più favorevole. Pensa solo al fatto che risparmi sui dissipatori e, con quello che costano, è abbastanza facile che si risparmi con la soluzione mosfet.
gaetanus Inserita: 16 agosto 2013 Segnala Inserita: 16 agosto 2013 anche per il costo la soluzione mosfet è più favorevole. Pensa solo al fatto che risparmi sui dissipatori e, con quello che costano, è abbastanza facile che si risparmi con la soluzione mosfet. certo . ma con i mosfet non si installerebbero dissipatori?
Livio Orsini Inserita: 16 agosto 2013 Autore Segnala Inserita: 16 agosto 2013 Fatti 2 conti. solo con corrente da 10 A sono 14 W con ponte a diodi normali, 12 W con diodi a bassa cdt, solo 1.6 W con ponte a mosfet. Praticamente il dissipatore lo fa il rame del cs
gabri-z Inserita: 16 agosto 2013 Segnala Inserita: 16 agosto 2013 Buona sera a tutti ! Anche se potrei sbagliarmi (sembra di complicare il circuito),anche io credo che si andrà verso i mosfet , almeno per i circuiti di bassa tensione , dato che parliamo di rendimento , e poi , non credo sia da scartare l'ambito di frequenze d'ingresso ; tutto questo se non migliorano qualcosa sulle classiche giunzioni !?!
Livio Orsini Inserita: 17 agosto 2013 Autore Segnala Inserita: 17 agosto 2013 , almeno per i circuiti di bassa tensione Il ponte in questione è dichiarato per 1.200 V, ma si parla anche di tensioni maggiori. non credo sia da scartare l'ambito di frequenze d'ingresso Questo circuito è proposto dalla cc a 600 Hz.
gabri-z Inserita: 17 agosto 2013 Segnala Inserita: 17 agosto 2013 Buon giorno Livio ! Io intendevo dire che i 14W persi in un circuito che fornisce 50W (5V) utili mi spingerebbero a utilizzare i mosfet prima prima degli stessi persi in un circuito che mi da 3kW (300 V). Poi l'ambito di frequenza lo consideravo un vantaggio , forse nel messaggio mi sono espresso male.
Livio Orsini Inserita: 17 agosto 2013 Autore Segnala Inserita: 17 agosto 2013 (modificato) Gabri-z, non c'è nessun problema. Ho aperto la discussione, oltre che per segnalare questa nuova opportunità tecnica, anche per discuternee possiblità di impiego sencondo vari pareri. Io stavo ipotizzando addirittura l'uso di questa tecnica per effettuare una sorta di preregolazione agente sulla fase. Modificato: 17 agosto 2013 da Livio Orsini
gabri-z Inserita: 17 agosto 2013 Segnala Inserita: 17 agosto 2013 Buona sera Livio , sono stato il primo a leggere il Tuo messaggio e subito i dettagli del(i) circuito .Purtroppo non ho potuto rispondere subito , (il"comandante" mi trova sempre qualcosa di urgente) ,per dire che magari fossero più persone attente alle novità e disposte a condividerle con gli altri ! Grazie !
AndreA. Inserita: 18 agosto 2013 Segnala Inserita: 18 agosto 2013 Gli alimentatori per notebook, perlomeno la maggioranza di essi utilizza come raddrizzatori proprio i mosfet e con un duplice scopo, come raddrizzatori e allo steso tempo come regolatori tipo diodi controllati, e la bassa/bassissima rds permette un notevole recupero in w dissipati. Sono comunque utilizzati nei casi più disparati.
Livio Orsini Inserita: 18 agosto 2013 Autore Segnala Inserita: 18 agosto 2013 (modificato) come raddrizzatori e allo steso tempo come regolatori tipo diodi controllati, Io stavo ipotizzando addirittura l'uso di questa tecnica per effettuare una sorta di preregolazione agente sulla fase. la mia ipotesi allora è fondata. Non sono proprio rimbambito del tutto, allora. (il"comandante" mi trova sempre qualcosa di urgente Sono le gioie del matrimonio. Modificato: 18 agosto 2013 da Livio Orsini
AndreA. Inserita: 18 agosto 2013 Segnala Inserita: 18 agosto 2013 Fino al punto in cui...pur di risparmiare non si baderà a spese..... :lol: Però il risparmio c'è, infatti un componente di sicuro viene eliminato. Prima di regolare una tensione questa deve essere raddrizzata e poi stabilizzata, quindi un oscillatore con drive in pool e un feed-back sono obbligatori, e perciò invece di utilizzare un regolatore PWM normale viene utilizzato un regolatore PWM con "sincronismo", cosi facendo si evita l'utilizzo di ponte di diodi o del semplice diodo fast con un rendimento di molto superiore. L'idea di Livio era ottima ma purtroppo è arrivato II°, il che non è poco... sempre argento è
gaetanus Inserita: 18 agosto 2013 Segnala Inserita: 18 agosto 2013 Prima di regolare una tensione questa deve essere raddrizzata e poi stabilizzata, quindi un oscillatore con drive in pool e un feed-back sono obbligatori, e perciò invece di utilizzare un regolatore PWM normale viene utilizzato un regolatore PWM con "sincronismo", cosi facendo si evita l'utilizzo di ponte di diodi o del semplice diodo fast con un rendimento di molto superiore. Gia' era proprio quella progettazione al risparmio a cui mi riferivo
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