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Pressioni e carica refrigerante in pompa di calore


redchat

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Ciao a tutti, avrei alcune domande da porvi:

 

Su un monosplit inverter, in condizioni di funzionamento estive, oltre al calcolo del surriscaldamento (delta di 7° +/-), se  si può considerare esclusivamente la stessa temperatura di evaporazione come controllo dello stato della carica (esempio +5° /8/9bar se parliamo di r410a)? 

 

Qualora si trattasse di fare le misure in clima invernale (presupponiamo 10 gradi esterni), forzando la macchina a freddo, le misurazioni sopra elencate sono da considerarsi attendibili? Oltre al fatto che credo sia pericoloso forzare troppo la macchina a freddo per evitare che torni liquido in aspirazione.

 

Ringrazio tutti anticipatamente

 

 

 

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Alessio Menditto

In linea teorica no, perché c'è una certa proporzione tra temperatura di evaporazione e quella di condensazione, nel senso che se si alza quella di condensazione si alza (dovrebbe) anche quella di evaporazione e viceversa.

In realtà tu dovresti ricreare le condizioni estive semplicemente mettendo un cartone davanti al condensatore per fare salire la temperatura/pressione.

Il problema è che senza il manometro attaccato alla presa di alta, che quasi mai hai, non riesci a controllare questa temperatura.

 

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Grazie mille, quindi evinco che una soluzione potrebbe essere misurare MOLTO approssimativamente con un termometro per arrivare ad una temp di condensazione estiva di almeno 40°

 

Un piccolo dubbio invece per quanto riguarda invece il valori di sottoraffreddamento e surriscaldamento, se per esempio in estate dalla presa di servizio sulla tubazione di aspirazione "grande" misuro il surriscaldamento di conseguenza d'inverno lei diventa di mandata e quindi dalla presa di servizio andrei a misurare con il manometro di alta per ottenere il sottoraffreddamento?


 

 

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Alessio Menditto

La misura è sempre molto ma molto approssimativa, il termometro non da la sicurezza che sia la temperatura di condensazione, sono cose fatte alla garibaldina.

 

Per l'altra cosa pure lei non si può fare.

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tendono a lavorare con surriscaldamento quasi nullo per sfruttare al 100% l'evaporatore ma poi dipende dalla condizioni di carico ossia di lavoro

 

La morale della storia è che quando ci sono problemi sulla carica si recupera il gas si eliminano le perdite e si ricarica a PESO e poi la macchina funziona come ha previsto il costruttore

 

Tutti gli altri sistemi possono solo valere come verifica perchè queste macchine inverter controllano un sacco di parmetri esempio se vai su un multisplit a cui hanno attaccato una combinazione di unità esterne maggiore della sua resa nominale e se mettiamo siamo in estate con molto caldo e tutte le interne accese il compressore andrà molto forte ma poi arriva a un limite in cui la scheda elettronica che lo controlla gli sega l'assorbimento di Ampèr a un limite previsto per quel modello e allora che comanda è questo controllo per cui i surriscaldamenti sfuggono la ogni logica e sono quello che riescono a essere

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il 15/12/2017 at 20:50 , redchat scrisse:

Su un monosplit inverter, in condizioni di funzionamento estive, oltre al calcolo del surriscaldamento (delta di 7° +/-), se  si può considerare esclusivamente la stessa temperatura di evaporazione come controllo dello stato della carica (esempio +5° /8/9bar se parliamo di r410a)? 

non ho capito la domanda

 

il 15/12/2017 at 20:50 , redchat scrisse:

Qualora si trattasse di fare le misure in clima invernale (presupponiamo 10 gradi esterni), forzando la macchina a freddo, le misurazioni sopra elencate sono da considerarsi attendibili?

alcuni cdz (serie residenziale) limitano il funzionamento per temperature esterne inferiori a un certo valore, quidi è probabile che non vada

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6 ore fa, Erikle scrisse:

tendono a lavorare con surriscaldamento quasi nullo per sfruttare al 100% l'evaporatore ma poi dipende dalla condizioni di carico ossia di lavoro

 

La morale della storia è che quando ci sono problemi sulla carica si recupera il gas si eliminano le perdite e si ricarica a PESO e poi la macchina funziona come ha previsto il costruttore

 

Tutti gli altri sistemi possono solo valere come verifica perchè queste macchine inverter controllano un sacco di parmetri esempio se vai su un multisplit a cui hanno attaccato una combinazione di unità esterne maggiore della sua resa nominale e se mettiamo siamo in estate con molto caldo e tutte le interne accese il compressore andrà molto forte ma poi arriva a un limite in cui la scheda elettronica che lo controlla gli sega l'assorbimento di Ampèr a un limite previsto per quel modello e allora che comanda è questo controllo per cui i surriscaldamenti sfuggono la ogni logica e sono quello che riescono a essere

Grazie per l'ottima spiegazione. Diciamo che quindi con gli inverter i manometri sono "quasi" inutili. Meglio se ci si affida ai codici errore e alla bilancia...

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sono utili ma non è prassi corretta aggiustare la carica guardando solo quelli..il risultato può essere buono ma anche molto approssimato insomma dipende

 

Anche i codici di errore che indicano le macchine non sono la bibbia perchè il medesimo errore può avere più cause

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