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Cause mancato funzionamento Kit per riscaldamento a pavimento elettrico


Francesco1284

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Buon pomeriggio a tutti

Inserisco questa nuova discussione per chiedervi aiuto in merito ad un problema che stò riscontrando nella fase di messa in funzione del Kit per riscaldamento a pavimento elettrico, che ho montato su un pianale in legno (posto sopra due cavalletti) per ottenere un "terraio riscaldato", vale a dire un piccolo bancale riscaldato per la produzione di piantine in vaso.

 

Ciò premesso, vi spiego il problema.

Dopo aver steso il rotolo della resistenza elettrica al disopra del pianale in legno, ed averlo messo a "sandwich" tra due maglie di rete metallica, sono andato a collegare i fili al termostato, ho poi collegato (sempre al termostato) la sonda per rilevare la temperatura ed in fine ho collegato il cavo elettrico alla presa.

Risultato, il termostato si accende ma la resistenza non funziona.

Ho provato e riprovato diverse volte a smontare e rimontare la strumentazione, ma niente da fare. La resistenza non si surriscalda.

Ho addirittura provato ad allacciare il cavetto di alimentazione della resistenza direttamente al cavo della corrente (che altrimenti era collegato al termostato) ma anche in questo caso nulla da fare.

 

Vi allego alcune immagini per fornirvi un quadro visivo di quanto appena descritto.

 

Avete qualche consiglio per risolvere tale problema

 

Vi ringrazio

 

Francesco

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La prima cosa da fare è verificare la continuità elettrica filo riscaldante con un tester. Controlla quindi di quanti ohm è la resistenza del filo, se risultasse "infinita" significa che il filo riscaldante è interrotto.

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Buona sera hfdax

 

Ti ringrazio per il consiglio. Ho provveduto con un multimetro alla misurazione della resistenza.

collegano i due poli del cavo (nero e blu) al tester leggo valore fisso " 1 . "

 

Non, a questo punto, se il problema nasce dal fatto di aver sistemato la resistenza a "sandwich" tra le due maglie di rete.

 

Sulla resistenza (cavo blu disposto a serpentina nelle immagini) non ho rilevato tagli, ecc.

 

 

 

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26 minuti fa, Francesco1284 scrisse:

collegano i due poli del cavo (nero e blu) al tester leggo valore fisso " 1 . "

Se è la stessa indicazione che da quando i puntali non sono collegati a nulla e invece leggi "0,qualcosa" quando i puntali si toccano tra loro significa che non c'è continuità (filo interrotto).

Dalle foto non riesco a capire se il filo riscaldante è unico o è un doppino (parli di un filo nero e di uno blu)

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Di nuovo buona sera hfdax

 

In merito alla lettura fornita dallo strumento. il dato  1 . è presente sia a strumento scollegato che collegato ai due cavi (nero e blu) della resistenza.

 

Cerco di spiegarmi meglio; se guardi l'ultima foto caricata, il cavetto blu, che si può osservare in basso a destra dell'immagine contraddistinto da un biglietto argento attaccato, è il cavetto che fornisce energia elettrica alla resistenza.

Questo è composto di tre fili: marrone, blu, giallo-verde (terra).

 

Il cavetto in questione (che rappresenta il collegamento al termostato) è collegato alla resistenza, tramite "un ispessimento" che si può notare, sempre nell'ultima immagine, in basso sotto la rete metallica 

 

 

 

 

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i cavi per riscaldamento a pavimento sono progettati per arrivare a certe tempere e poi non salgono ulteriormente (come tutti i cavi scaldanti)

qual'è la massima temperatura che può sviluppare il tuo cavo?

far lavorare il cavo in aria ne peggiora il rendimento (il cavo arriva molto velocemente in temperatura)

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Buona sera click0

 

Il termostato non supera i 30 °C, ma il problema è che non si scalda minimamente.

Il problema è a monte.  

 

 

 

 

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Maurizio Colombi
33 minuti fa, Francesco1284 scrisse:

ma il problema è che non si scalda minimamente.

Il problema è a monte.  

Non penso, anche perchè se:

54 minuti fa, Francesco1284 scrisse:

il dato  1 . è presente sia a strumento scollegato che collegato ai due cavi (nero e blu) della resistenza.

vuol dire che il circuito non è chiuso, la resistenza potrebbe essere interrotta o collegata male.

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nelle aziende in cui ho lavorato, installavamo due tipi di cavo riscaldante, un tipo a resistenza trasversale, la lunghezza del cavo non era importante, lo usavamo per basse temperature come riscaldante antigelo, e u n tipo a resistenza classica a filo ma dovevamo dividerlo a tronchi calcolati per il 220v. lo acquistavamo in rotoli ma poi in officina venivano tagliati e predisposti i vari segmenti di resistenza. Il kit che hai acquistato è gia segmentato per i 220V? o tutto il segmento è previsto per una unica alimentazione a 220v. Quanti metri è lunga la resistenza stesa in serpentina? L'altra estremità della resistenza è già chiusa e sigillata?

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Buon giorno Adelino e buon giorno a tutti.

 

Esattamente. La resistenza mi è stata fornita predisposta a mò di rotolo con le seguenti caratteristiche: Area copribile = 2.5 metri quadri; Lunghezza rotolo 5 metri per larghezza 50 cm; tensione nominale 230 V; Resistenza 141,07 ohm (+/- 10%).

 

La resistenza in oggetto (a mio avviso è già chiusa e sigillata). Allego altre foto per una migliore comprensione di quanto detto.

La prima foto rappresenta la "partenza" della resistenza ed il cavetto (blu, marrone e giallo verde) che da alimentazione elettrica, la seconda immagine è relativa invece al fine linea "chiusura" della resistenza, mentre l'ultima invece è il cartellino sul quale sono riportate le caratteristiche della stessa resistenza.

 

Grazie ancora per i vostri consigli

 

Francesco

 

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20 minuti fa, Francesco1284 scrisse:

....la seconda immagine è relativa invece al fine linea "chiusura" della resistenza,

Quindi la resistenza è a doppino, nel senso che è costituita da due fili appaiati. In pratica la corrente percorre uno dei due fino all'estremità per poi tornare indietro dall'altro. Hai già verificato con lo strumento che manca la continuità elettrica lungo questo percorso, perciò la corrente non passa e la resistenza non può scaldare. Si tratta di capire dove sia l'interruzione, Prima di tutto dovresti controllare le giunzioni (quelle che tu hai chiamato inspessimenti) sia quella iniziale che quella terminale (chiusura della resistenza). Se sei fortunato non è il filo interrotto in qualche punto della sua lunghezza ma le giunzioni che non "giuntano":) bene.

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Maurizio Colombi

Solitamente non si tratta di una "doppia" resistenza:

5 ore fa, hfdax scrisse:

la corrente percorre uno dei due fino all'estremità per poi tornare indietro dall'altro.

ma di due conduttori appaiati immersi in un gel resistivo che varia la sua resistenza in base alla temperatura. La giunzione finale non è una vera e propria giunzione, ma un cappuccio isolante che mantiene isolati i due conduttori. La parte con i tre fili, si chiama giunto freddo ed è sostanzialmente un pezzo di filo 3x1,5 connesso ai due fili che viaggiano immersi nel gel e che fungono da conduttori.

Ho installato diverse apparecchiature del genere di Raytech che servono a riscaldare (di qualche grado) vialetti, scivoli, marciapiedi, ecc... prevenendo il deposito della neve, e non ho mai avuto l'idea di misurarne la continuità.

Quanto tempo hai lasciato inserito la resistenza? Non si tratta di un riscaldamento immediato e facilmente visibile, potrebbero passare anche diverse decine di minuti prima che si inizi a percepire un "tiepido" riscaldamento...

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Dando per scontato che l'amico Francesco abbia correttamente fatto la misura e che non vi sia continuità nel circuito costituito da:

7 ore fa, Maurizio Colombi scrisse:

due conduttori appaiati immersi in un gel resistivo...La giunzione finale non è una vera e propria giunzione, ma un cappuccio isolante che mantiene isolati i due conduttori. ..

si tratta comunque un carico resistivo che per funzionare deve essere percorso da una corrente o no? A meno che io abbia capito male l'alimentazione arriva alla stessa estremità del "doppino", fase su un filo e neutro sull'altro e non con fase ad un estremo e neutro all'altro, perciò se la corrente deve circolare va da se che all'altra estremità dove abbiamo il cappuccio isolante i due conduttori appaiati debbano essere connessi. L'affermazione:

12 ore fa, hfdax scrisse:

la corrente percorre uno dei due fino all'estremità per poi tornare indietro dall'altro.

mi sembra sia corretta.

Non ho esperienza con questi fili riscaldanti, ma se non c'è continuità la corrente non passa, puoi aspettare anche un mese ma non si riscalderà mai. Se le giunzioni sono a posto significherebbe che il filo è interrotto, meglio sperare che siano difettose le giunzioni.

 

 

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per fugare ogni dubbio se funziona o meno proverei a fare una "pinzata" con una pinza amperometrica

 

comunque come "potenza" siamo sui 15w al metro che non mi sembrano poi molti

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1 ora fa, click0 scrisse:

per fugare ogni dubbio se funziona o meno proverei a fare una "pinzata" con una pinza amperometrica

Dubito che Francesco ne abbia una.

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Buona sera a tutti

Vi chiedo scusa per la mia assenza dalla discussione.

Dunque, oggi ho controllato le due giunzioni, nessuna delle due mostra rotture, tagli o situazioni tali da compromettere (almeno esternamente) la continuità della resistenza.

Ho poi provato a ridare corrente (senza montare il termostato ma collegando direttamente i cavetti blu, marrone e giallo-verde) alla resistenza per circa 25 minuti ma di calore nemmeno l'ombra.

A questo punto domani smonto la resistenza dal "sandwich" delle rete metalliche e provo a controllare se fosse la resistenza interrotta.

Nel caso come posso intervenire?

 

Grazie ancora per i vostri consigli

 

Francesco

 

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Ho usato in passato dei cavi scaldanti della raytech e il tutto viene visto come "resistenza lineare", ovvero i due conduttori portano l'alimentazione e il dielettrico tra i due conduttori si comporta da resistenza producendo calore.

Il valore resistivo è direttamente proporzionale alla temperatura ambiente e sono conosciuti anche come cavi autoregolanti (ovvero piu' la temperatura è bassa piu' aumentano la potenza erogata)

Vengono usati anche per proteggere le tubazioni idrauliche dal fretto (ad esempio naspi esposti a basse temperature)

In quella condizione difficilmente riuscirai a misurare qualche cosa perchè non appena alimenti il tutto all'interno il cavo si scalda (tieni conto che difficlmente quei cavi raggiungono i 30 gradi...) e, non essendoci il dissipatore (costituito dal terreno o dal massetto) la sua resistenza interna si innalza e automaticamente diminuisce la potenza erogata

La prova che ti consiglio di fare è di ricoprire almeno un metro di lunghezza con un materiale che possa fare da dissipatore (ad esempio terra) e verificare che il tutto si porti ad una temeperatura superiore ai 5 gradi (che è quella di lavoro per i cavi scaldanti)

Non pensare però di poter scaldare il terreno a temeperatura costante di 20-25 gradi con questi cavi: non è il loro uso

Per quel tipo di uso ti servono altri tipi di cavi scaldanti che hanno una produzione costante indipendentemente dalla temeperatura ambiente

Eventualmente senti l'ufficio tecnico raytech che ti puo' consigliare sul modello adatto

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Quote

Non pensare però di poter scaldare il terreno a temperatura costante di 20-25 gradi con questi cavi: non è il loro uso

Anch'io sono del parere che non sia idoneo per quel tipo di impiego. Concordo con Microchip in quanto nel passato li ho utilizzati per tracciatura di tubazioni coibentate.

E' sufficiente che la tubazione rimanga di qualche grado sopra lo zero. Per quell'uso hanno il vantaggio di non dover essere calcolati in lunghezza. 

 

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@Francesco1284 Come ho premesso non sono un esperto di questi aggeggi. Alla luce delle ultime informazioni fornite da Microchip, in particolare del fatto che:

2 ore fa, Microchip1967 scrisse:

...i due conduttori portano l'alimentazione e il dielettrico tra i due conduttori si comporta da resistenza...In quella condizione difficilmente riuscirai a misurare qualche cosa....

cadono tutte le affermazioni che ho fatto. Perciò segui i suoi suggerimenti.

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Buona sera a tutti.

Grazie ancora per tutti i consigli che mi avete trasmesso e che, spero, continuerete a darmi.

Mi sembra quindi di aver capito che, con la doppia rete metallica non posso sperare di ottenere un incremento di calore. Devo quindi "affogare" la resistenza tra due strati solidi che la ricoprano.

Per i "bacali caldi dei vivai" si usa mettere due fogli di polistirolo al di sopra e al di sotto della resistenza ma, essendo il polistirolo isolante, ed avendo compreso che questo tipo di resistenza difficilmente potrà incrementare il mio terreno fino a 22 °C, sarei quindi per evitare la soluzione appena descritta.

Quindi potrei, ad esempio (correggetemi se sbaglio) posizionare al di sopra e al disotto della rete metallica due lastre di plexiglass. Potrebbe essere un'idea valida?

 

Vi dico questo perché, nella teoria dei fatti, la resistenza in oggetto, avrebbe dovuto riscaldare delle seminiere in polistirolo, poste al di sopra della rete metallica. Per questo motivo ho bisogno che il pianale di appoggio sia rigido e costituito da materiale inerte e continuo.

 

Grazie ancora

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12 ore fa, Microchip1967 scrisse:

...verificare che il tutto si porti ad una temeperatura superiore ai 5 gradi (che è quella di lavoro per i cavi scaldanti)

Non pensare però di poter scaldare il terreno a temeperatura costante di 20-25 gradi con questi cavi: non è il loro uso...

Se quel tipo di cavo scaldante non supera i 5°C e tu hai bisogno di 20°C non vedo come 2 lastre di plexiglass possano risolvere il problema. Voglio dire: non è che col plexiglass il cavo scalderà di più.

12 ore fa, Microchip1967 scrisse:

...Per quel tipo di uso ti servono altri tipi di cavi scaldanti...

 

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