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prova condensatori


del_user_254062

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del_user_254062

Buongiorno signori ,

ho sostituito tutti i condensatori da un videoregistratore,fra cui uno solo non funzionante ,come faccio solo con un tester a capire quello che non va bene,nessuno e' gonfio ,o bruciato esternamente .

                         grazie   gigio2016

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Sui VCR e telecamere vintage, quando ferme inusate da un pò, a volte capita che non si accendano e anche di sentire un caratteristico odore, se vale la pena perchè macchine particolari,  cambio a tappeto tutti gli elettrolitici della scheda alimentazioni, anche una controllata ai trasfo dei DC converter che non siano interrotti, dopo di chè li butto tutti non sto certo li a passarli al capacimetro, anche se alcuni potrebbero sembrare buoni se finiscono nei cassetti sono mine vaganti

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vincenzo barberio

Buongiorno Lorenzo, la richiesta di informazioni di gigio ( che interessa anche me ) era:

2 ore fa, gigio2016 scrisse:

come faccio solo con un tester a capire quello che non va bene,nessuno e' gonfio ,o bruciato esternamente .

Se tale verifica non può essere eseguita con un multimetro, basta dirlo magari spiegandone il motivo. Saluti vb

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1 ora fa, vincenzo barberio scrisse:

Se tale verifica non può essere eseguita con un multimetro, basta dirlo magari spiegandone il motivo.

 

Teoricamente, usando un ohmetro analogico, è possiible verificare, a spanne, la bontà di un condensatori da qualche µF in su. Applicando i puntali sui reofori del condensatore l'indicatore va istantaneamente a 0 e poi lentamente si sposta verso l'indicazione di resistenza infinita; ovviamente non si deve toccare con le dita i puntali dell'ohmetro o i reofori del condensatore. Maggiore è il valore di capacità, maggiore sarà il tempo impiegato per raggiungere la piena carica, quindi valore di resistenza prossimo all'infinito.

 

Si può anche usare un voltmetro digitale ad alta impedenza, basta disporre di una sorgente di tensione continua e di un resitore. Si pone il voltemetro in parallelo al condensatore e si carica il condensatore tramite una resistenza. Tenendo presente che ad ogni intervallo di tempo t = R*C, la tensione ai capi del condesatore crescerà di un valore pari al 63% della differenza tra la tensione di batteria e quella del condensatore.

 

Facciamo un esempio pratico.

Ammettiamo di avere un condensatore da 1000µF ed un resistore da 0.1Mohm la costante di tempo di carica sarà pari 100"; se alimentiamo il tutto con una tensione di 10V, dopo 100" la tensione ai capi del condensatore sarà pari a 6.3V, dopo altri 100" si avrà Vc = ((10 - 6.3) * 0.63) + 6.3 = 8 V, alla terza costante di tempo avremo Vc = ((10-8) * 0.63) + 8 = 9.26 e così via. La carica completa la si otterrà solo dopo un tempo infinito. Dopo un intervallo di tempo pari a 10 costanti di tempo si può considerare, in pratica, completata la carica. (provate a fare i conti per verificare la differenza tra la tensione di batteria e quella del condensatore).

La resistenza del voltmentro deve essere molto maggiore di quella della resistenza di carica, altrimenti il partitore di tensieone, formato dalle due resistenze, falserài risultati dellamisura.

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vincenzo barberio

Grazie Livio , come di tuo consueto sei sempre chiarissimo e propenso ad insegnare a chi chiede insegnamenti, anziché rispondere in modo evasivo ed arrogante.    

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1 ora fa, vincenzo barberio scrisse:

anziché rispondere in modo evasivo ed arrogante.

Spero che il mio post non ti abbia offeso , la mia era una domanda e non una risposta , e l'ho fatta per decidere cosa potrei rispondere per poterlo aiutare . Poi non vedo niente di male nei consigli dati da Lorenzo ....sono risultati di anni di esperienza.

P.S. Se comunque vuoi controllare '' in pieno '' un condensatore , ti assicuro che non ti basta un multimetro e qualche componente , questi , se usati in modo giusto , ti possono dare indicazioni soltanto relative , tipo '' vivo o morto '' , ma non sullo stato di salute . :thumb_yello:

 

Modificato: da gabri-z
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Fulvio Persano

Ciao vincenzo barberio.

 

Quote

 

anziché rispondere in modo evasivo ed arrogante. 

 

Chi ti ha, o ti avrebbe, risposto in questo modo?
In questa discussione non c'è traccia !

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vincenzo barberio

Buonasera, nel mio post precedente , intendevo che la spiegazione  di Livio Orsini  mi è stata molto utile (ed utile ad altri)

Per quanto mi riguarda i condensatori li verifico anche subito dopo l'acquisto.      

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vincenzo barberio
33 minuti fa, Fulvio Persano scrisse:

Chi ti ha, o ti avrebbe, risposto in questo modo?

Buonasera Fulvio hai ragione e chiedo scusa, ma a volte gli esperti (in qualsiasi settore) non tengono conto della poca esperienza (o nessuna) di chi si rivolge a questo Forum.

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vincenzo barberio

Buonasera gabri-z  non mi hai offeso affatto. Per quanto riguarda evasivo ed arrogante non mi riferivo certamente a questa discussione ma ad altre in altre sezioni ,ed in questo ambito ho voluto ringraziare Livio 

Saluti vb 

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8 ore fa, vincenzo barberio scrisse:

Buongiorno Lorenzo, la richiesta di informazioni di gigio ( che interessa anche me ) era:

Se tale verifica non può essere eseguita con un multimetro, basta dirlo magari spiegandone il motivo. Saluti vb

La domanda riguarda un caso specifico,

In un alimentatore, in questo caso particolare per VCR, con varie sezioni ognuna delle quali alimenta una parte della macchina,  le tensioni sono tirate al pelo e le

frequenze sono ben diverse da quelle presenti sui puntali di un multimetro, se poi sono fermi da anni, non ci si può fidare e non si recuperano.

perchè?

per un hobbista utilizzare componenti recuperati da un DC converter, testati in modo empirico, a volte è fonte di delusioni e frustrazioni visto che dovrà verificare se il suo schema è sbagliato, se ha sbagliato lui, se ci sono altri guasti, mentre è un componente difettoso solo a certe tensioni o frequenze e continuerà a provarlo col multimetro e gli darà sempre esito positivo.

poi

per prove generiche sui componenti ci sono altri 3D o se ne apre uno apposito, nel caso si portano le proprie esperienze.

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vincenzo barberio

Buonasera Lorenzo, gigio sta solo chiedendo come testare un condensatore che sia di un televisore, di un amplificatore, ecc. tutto qua non è detto che voglia riciclarli. Gli consigliamo di acquistare un capacimetro od un multimetro che abbia anche questa funzione?

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Ma un capacimetro è una spesa da valutare, nei multimetri ICE una parte del manualetto era dedicata alle misure balistiche dei condensatori, tanta deviazione dell'ago indicava approssimativamente la capacità se era vicina a quella di targa allora probabilmente era sano

bisogna sapere se deve testare una manciata di condensatori una volta nella vita, pensa di fare altre riparazioni? e se ha un minimo di manualità e di attrezzatura

questo potrebbe essere un semplice inizio qualche vecchietto del forum lo ricorderà

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Modificato: da Lorenzo-53
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Oggi con poca spesa (circa 10€) si può acquistare uno strumento "universale" che prova transistors, fornendo il valore di hfe, induttanze, capacità e resistenze.

Poi se si ama l'auto costruzione si trovano in rete numerosi schemi, basati su µP o su arduino, che permettono di misurare induttanze e capacità con il metodo dello spostamento di frequenza di un oscillatore.

Io, per divertirmi un po', qualche anno fa ne ho progettati e provati un paio ed i risultati sono discreti come precisione costanza nel tempo; deve avere ancora in giro tabelle sulla deriva di misura eseguite con condensatori ad alta stabilitaàcome i mica argentata.

 

Poi, sempre in tema di auto costruzione, solo circa meno di 2 mesi fa, c'è stata una discussione (invero piuttosto lunga) sulla costruzione di un misuratore di ESR dei condensatori. Strumento abbastanza facile da costruire.

 

Di metodi artigianali, per la misura di condensatori ed induttori, ce ne sono parecchi.

Quello che ho proposto io, tramite un ohmetro analogico, è un vecchissimo metodo che usava ancora mio padre. In pratica si usa l'ohmetro come un amperometro che misura la corrente di carica del condensatore. E una misura puramente indicativa, che da un'indicazione di massima sulla "bontà" o meno del condensatore.

La misura della capacità in base al tempo di carica, noti valore di tensione e di resistenza di carica è una variante economica del metodo che usa un generatore di corrente costante e misura io tempo necessario per raggiungere un determinato valore di tensione.

Caricando una capacità con corrente costante, la tensione ai capi del condensatore varia con legge lineare e la sua pendenza è determinata dai valori di corrente e capacità. Questo è uno dei metodi più usati per generare una rampa lineare di tensione o un dente di sega.

 

Poi esisto i Qmetri, che basano la bisura sul fattore di merito della capacità inserita in circuito risonante.

Poi ci sono i ponti, simili al ponte per misure di resistenza, che misurano la reattanza del condensatore e, nota la freqeunza del generatore, permettono di risalire alla capcità tramite tabelle.

 

Basterebbe fare una ricerca su google, con le parole tipo "metodi di misura di capacità" per ottenere migliaia di risposte con tutte le metodologie note.

La mia risposta precedente era, in primis, volta a rispondere alla domada: "E possibile con un tester capire se un condensatore è guasto?". Poi ho voluto suggerire un metodo pratico e poco costoso per poter valutare, con buona approssimaione, il valore di capacità di grossi condensatori.

 

In ordine ai problemi relativi ai condensatori "fermi" da anni, se ne è parlato in alcune discussioni.

I condensatori elettrolici, rimasti fermi per un lungo perido in magazziono, o su di una apparecchiatura non alimentata, per non danneggiarli bisogna rodarli facendoli lavorare inizialmente, con una tensione di circa 1/10 della loro tensione nominale, per qualche ora; si raggiungerà il valore nominale con una decina di passi, intervallando circa 60' tra un passo e l'altro. Non è una regola scentifica, ma un modo empirico per non danneggiare un condensatore elettrolitico rimasto scarico per un lungo perioro.

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10 ore fa, Livio Orsini scrisse:

In ordine ai problemi relativi ai condensatori "fermi" da anni, se ne è parlato in alcune discussioni.

I condensatori elettrolici, rimasti fermi per un lungo perido in magazziono, o su di una apparecchiatura non alimentata, per non danneggiarli bisogna rodarli facendoli lavorare inizialmente, con una tensione di circa 1/10 della loro tensione nominale, per qualche ora; si raggiungerà il valore nominale con una decina di passi, intervallando circa 60' tra un passo e l'altro. Non è una regola scentifica, ma un modo empirico per non danneggiare un condensatore elettrolitico rimasto scarico per un lungo perioro.

Si trovano metodi validi ed aggiornati cercando nei siti in cui si tratta di riparazione/recupero/restauro di apparecchiature "vintage" il più delle volte sono solo vecchie e abbandonate, quindi non solo radio a valvole ma anche a componenti discreti, come preamplificatori e amplificatori e strumentazione da laboratorio come molti oscilloscopi.

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12 ore fa, Lorenzo-53 scrisse:

Si trovano metodi validi ed aggiornati cercando

 

non essitono metodi aggiornati; si deve fare il "rodaggio".

L'unica laternativa al rodaggio manuale è disporre di un dispositivo che effettui automaticamente i vari passi.

Invece in rete è possiible trovare una completa spiegazione del perchè i condensatori elettrolitici necessitino di questo trattamento.

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  • 1 year later...

condensatori vanno provati anche sotto tensione. La sola prova di capacita' a vuoto non basta. Ad esempio 1u 250V non polarizzato, io applico 220V per un certo tempo per verificare la tenuta dell'isolamento. Banalmente, onde evitare dubbi, si comprano nuovi e piu possibile freschi, specie gli elettrolitici, che non siano in qualche scansia da 10 annni.

Modificato: da _angelo_
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