eliop Inserito: 5 luglio Segnala Inserito: 5 luglio Come sappiamo ( o meglio dovremmo sapere) , per alimentare un dispositivo elettromagnetico ( relè , elettrovalvole o altro ) in corrente continua progettato per essere alimentato in corrente alternata, dovremo applicare ai capi della bobina una tensione minore di quella nominale onde evitare il surriscaldamento della bobina causato da maggiore corrente assorbita per mancanza della reattanza induttiva in DC, per cui se la tensione continua e' uguale a quella nominale alternata , dovremo ridurla i qualche modo , ad es. Inserendo una resistenza in serie alla bobina per ridurre la tensione, ora se questo escamotage lo si deve utilizzare per una emergenza e' un conto , se lo si prevede già in fase di progetto , secondo me e' una porcata , e mi e' capitato di vederli applicato su dei piccoli azionamenti per macchine ( impastatrici e altro per farina e altro...). C'è da dire inoltre che le resistenze montate in serie ai contattori sulle schede , scaldano non poco... Maah valli a capire..
Adelino Rossi Inserita: 5 luglio Segnala Inserita: 5 luglio Se non vado errato, anche il nucleo magnetico è diverso tra i due sistemi.
Livio Orsini Inserita: 5 luglio Segnala Inserita: 5 luglio 9 ore fa, eliop ha scritto: , secondo me e' una porcata , Anche secondo me. Ci sono alcuni relè espressamente previsti per alimentazione ca e cc, ma sono relè in cc con inserito un ponte raddrizzatore così, in caso di alimentazione in ca alla bobina arriva comunque una tensione unidirezionale.
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