peppe855 Inserito: 6 ottobre Segnala Inserito: 6 ottobre Buona sera a tutti, supponiamo che ho un quadro generale di un equipaggiamento elettrico di bordo macchina, alimentato da una linea di distribuzione cliente (unica linea in ingresso). Supponiamo che il cliente mi indichi a specifica che laddove si installerà la macchina si avrà un corrente di corto presunta Icp (trifase simmetrica) pari a 18kA. Laddove decidessi di non procedere a verifiche di tenuta al c.to c.to del quadro, diciamo che sul mio generale installo un magnetotermico con caratteristiche di LIMITAZIONE, tali per cui, con in ingresso una corrente presunta Icp = 18kA l'interruttore limiti la corrente immediatamente a valle ad un picco di 17kA (efficace 10kA). Il mio equipaggiamento dichiarerà una Icc = 18kA. Mi domando però: a. Il potere di interruzione Icu di tale interruttore dovrà essere di 18kA? b. Gli interruttori immediatamente a valle dovranno possedere Icu di 18kA oppure di 10kA? c. Nel calcolo dell'energia specifica passante che valore devo utilizzare sulle curve del limitatore, 18kA o 10kA? Ultima domanda, supponiamo che tale interruttore limitatore inizi a limitare anche per una corrente di corto F-PE di 8kA (morsetti di un motore), come tengo conto di tale limitazione nel calcolo dell'impedenza dell'anello di guasto? perché abbattendomi la corrente in questa verifica sono sfavorito rispetto ad una corrente non limitata Grazie per l'aiuto
Marco Fornaciari Inserita: 6 ottobre Segnala Inserita: 6 ottobre Il tuo interruttore può, anzi deve avere un potere d'interruzione uguale o superiore alla corrente di corto circuito: se è maggiore è meglio e non fa danni, anzi. Il discorso del limitatore è diverso (e non è un interruttore) , devi valutare la sua capacita e il punto dove lo inserisci, può essere sull'alimentazione generale o sui singoli carichi, dipende dalla corrente totale dell'impianto, e dallo schema di cablaggio. Poi l'interruttore può limitare la Icc con una manovra rapida, creare una reale selettività in ambienti ristretti (linee inferiori a 500 m) è difficile. Che io sappia non esistono limitatori superiori a 63 A. Ma nel tuo ragionamento non hai indicato la corrente totale del tuo impianto, e pure la tensione **, oltre certi valori e con corrente di CC a monte bassa occorrono fusibili, magri rapidi. E non hai neanche indicato come alimenti la macchina: spina o linea fissa? Linea lunga m? I 18 kA del cliente sono di un interruttore dedicato o di qualcosa d'altro. Mi auguro che con Icc di 18 kA non alimenti un carico da 800 A. La scelta di un interruttore con PdI appena superiore a quello del fornitore di energia elettrica dipende solo da ragioni economiche, e per alcuni modelli ormai esisto solo con PdI minimo da 36/50 kA. Infine in un quadro di automazione per le correnti di CC valgono discorsi diversi dai quadri di distribuzione (e anche lì) e vanno riferiti ai singoli carichi che vanno protetti singolarmente. Nel quadro di fatto si ha una CC pericolosa solo se avviene: sul collettore di distribuzione (può succedere per interventi maldestri), guasto a contattore (di fatto improbabile), guasto a interruttore (di fatto improbabile). Tieni presente che i normali interruttori magnetotermici per motore o/e trasformatore hanno un elevato PdI, ben più alto delle linee di alimentazione del quadro, e in ogni caso c'è un generale, o anche altri interruttori per gruppi di utenze. In ultimo, è deleterio alimentare inverter con i limitatori di tensione: occorrono fusibili rapidi, in verità oggi esitono anche interruttori magnetici idonei. ** La tensione fa tanta differenza: 230V o 400 V o 690 V, tanto per fare degli esempi, modifica parecchio il PdI di diversi interruttori e pure la curva d'intervento.
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