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Temperatura mandata caldaia condensazione


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Inserito: (modificato)

Un saluto a tutti. 

Ripropongo quì un grande classico sulle caldaie a condensazione, vista la confusione che regna nell'internet dove ognuno dice la propria.

 

La risposta univoca non sembra esserci, ma possono essere molto utili linee guida per orientarsi. 

 

Ho una bosch condens 2300i che sarebbe a condensazione , munita di termoregolatore CR100 modulante. 

Il mio impianto è a termosifoni in ghisa, ho le valvole termostatiche, non ho efficienza in appartamento (vetri singoli, niente cappotto, soffitti 3 m). 

Il tentativo è di risparmiare più gas possibile, visti i costi folli che ha raggiunto. 

 

Leggo che per queste caldaie la strategia migliore sarebbe quella di impostare una mandata che oscilla tra i 45 - 55 gradi, qualcuno dice anche 60 (come se si fosse dal salumiere), tenendola attiva per più tempo che grazie a condensazione e modulazione riesce a garantire una temperatura di comfort minimizzando i consumi. 

 

Detto fatto, ci sto provando da qualche giorno impostando temperature a salire, ma non viene mai raggiunta la temperatura target di 20.5 celsius che imposto. Sono arrivato a 60 gradi di mandata oggi e niente. I caloriferi sono sempre caldi, ma ho la sensazione che non sia sufficiente. La cosa che mi sembra un po' strana è che se osservo il display della caldaia noto che la temperatura è variabile e a volte scende ai 50 gradi circa e questo mi lascia perplesso. La sento funzionare, ma non stando sempre fisso con gli occhi su di esso quando osservo vedo sempre l'icona della fiammella che fa sospettare che stia bruciando gas a tutto spiano. 

 

La mandata impostata dal tecnico che fa la manutenzione era di 70 gradi che è completamente fuori dai range di efficienza. 

 

Pertanto mi chiedo un po' come posso procedere nella ricerca di un compromesso. Grazie 

Modificato: da alpic
Inserita:
2 minuti fa, alpic ha scritto:

era di 70 gradi che è completamente fuori dai range di efficienza. 

Però almeno ti scaldi…il concetto è che i termosifoni devono essere caldi per scaldare, inversamente proporzionale alla loro superficie (ossia più termosifoni hai = più superficie, più puoi permetterti di tenere la mandata bassa).

Detto questo, il risparmio non è nello scaldare meno ma nel fare in modo che la casa disperda meno calore possibile, empiricamente se 70 gradi sono tanti secondo te, puoi calare di 2 gradi e vedere come va, e cali cali cali fino a che non arrivi a una temperatura di mandata che hai freddo, quella più o meno è la temperatura di equilibrio (per quel giorno) dove avrai il minor consumo possibile.

Inserita:

la temperatura di mandata deve essere quella che ti fa raggiungere il confort, se lasci la temperatura constante, al massimo con la riduzione notturna, e lasci andare la caldaia sempre allora probabilmente ce la fai anche con temperature basse.

ma se l'impianto era calcolato bene la temperatura di mandata detta dal tecnico è giusta.

 

non preoccuparti che rispetto ad una vecchia caldaia il risparmio lo hai comunque.

 

 

Inserita:

La procedura spiegata da @Alessio Menditto è buona. Però se il tecnico ha impostato la temperatura a 70° non credo riuscirai a scendere a meno di 65°.

O spendi dei soldi a isolare, che ti ripaghi negli anni, o stai al freddo oppure paghi bollette care.

Per lavorare a 45° devi mettere il doppio di radiatori.

Inserita: (modificato)

Fermo restando che i caloriferi devono rimanere caldi, logicamente, se fisso il target di 20.5 celsius la ricerca deve essere quella della temperatura di mandata che mi permette di arrivare, mettiamo il caso, in 3 ore per poi mantenerla, più che una progressione come quella che sto registrando in questi giorni? 

 

Con progressione intendo che la temperatura arriva vicina al target solo a fine giornata ed è ciò che mi fa dubitare che non sia per nulla efficiente questo funzionamento perchè suppongo che la caldaia ci dia dentro tutto il tempo bruciando a più non posso (anche se a temperatura più bassa), mentre arrivare al target e poi garantire che la temperatura rimanga quasi costante dovrebbe essere la strategia migliore. 

In altre parole si tratterebbe di capire se consuma più gas a 60 gradi andando in progressione in 10 ore di funzionamento giornaliero o in 3 ore a 70 con mantenimento.

 

Modificato: da alpic
Alessio Menditto
Inserita:

Il discorso è complesso, tu hai delle uscite di calore che i termosifoni devono compensare: tu però non hai il riscaldamento a pavimento dove il tuo ragionamento sarebbe anche giusto, tu hai dei termosifoni che funzionano con acqua calda e con maggiore “dislivello” possibile con la temperatura ambiente, in altre parole se tu tieni la temperatura di mandata più bassa, fanno fatica a cedere calore all ambiente, e quel poco che cedono non va ad accumularsi pian piano come pensi, perché c’è sempre una parte che se ne esce fuori dalle dispersioni.

Tu devi semplicemente far lavorare i termosifoni alla temperatura di 65/70 gradi, poi saranno i termostati (che devono essere posizionati strategicamente!) a fermare il bruciatore al raggiungimento della temperatura desiderata.

Il sistema a pavimento funziona all opposto, è lui che deve lavorare al minimo (ma più ore !) e i termostati ambienti vanno buttati nella indifferenziata.

Alessio Menditto
Inserita:
19 minuti fa, alpic ha scritto:

parole si tratterebbe di capire se consuma più gas

Questa è una domanda legittima, fatta sempre ma è un po’ paradossale, perché dà per scontato che ci sia una temperatura X che ti fa risparmiare, ma allora perché deve stare alla temperatura Y per funzionare bene? 
X e Y non possono coincidere, perch allora si sceglierebbe sempre quella più vantaggiosa, ma se poi hai freddo a che serve?

 

Inserita:

In questi giorni l'impianto ha funzionato a 65 gradi e verso la metà del pomeriggio è arrivato alla temperatura di soglia. Poi l'impianto si è spento per tenere la temperatura e dava solo leggere vampate. Il guaio però è che di sera con temperature esterne più basse fa freddo nonostante ci siano 20.5 se non 21 gradi celsius. Per compensare dovrei alzare la richiesta di temperatura ma andrei fuori dai parametri fissati per legge (già a 21 sono al limite!). 

Pertanto con le regolazioni ancora non ci siamo per niente. Ciò che potrei pensar di fare con quello che ho è provare a tenere più bassa la temperatura sino a una certa ora e poi alzarla per garantirmi che di sera i caloriferi siano caldi. 

Stavo anche pensando alla sonda esterna che dovrebbe regolare automaticamente le temperature di mandata, ma non so sino a che punto può essere utile e non so se è un accessorio che si può comprare per abbinarlo al termostato che ho (CR100) o se va cambiato o altro. Inoltre non saprei nemmeno dove posizionarla perchè potrei aver problemi a collegare l'alimentazione se serve quella di rete. 

 

 

Alessio Menditto
Inserita:

Puoi provare a fare quello che vuoi, ma sono sempre compromessi al ribasso, hai freddo perché l’aria calda esce da qualche parte.

Se tu cercassi di limitare questa fuga, saresti quasi a posto, ovviamente do per scontato che i termosifoni siano liberi di cedere calore, che non siano cioè in nicchie o coperti o ostacolati da qualcosa.

DavideDaSerra
Inserita: (modificato)

Se bilanci bene l'impianto puoi anche lavorare con mandate di 85° e ritorni di 35° e condensare benissimo (la condensazione è influenzata dal ritorno). (85+35) /2 = 60 T media del radiatore (che è quello che ti importa), ed è quello che con impianti tradizionali raggiungi col salto a 10° mandata 65, ritorno 55° -> (55+65)/2 = 60°.

La differenza è che nel primo caso condensi come con un impianto a pavimento (ritorno a 35°), nel secondo non condensi (ritorno a 55°) e querto a parità di potenza immessa in ambiente.

Per farlo dovresti mettere valvole di taratura a delta-p compensato sui termosifoni poi dimensionare le portate per avere le potenze necessarie.

Modificato: da DavideDaSerra

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