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Neutro da interrompere nel QP si o NO


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Inserito: (modificato)

Salve a tutta la comunità

 

Mi sono imbattuto in questa cosa "curiosa" (vedi schema).

Gli interruttori uscita trafo e i congiuntori dei quadri come si puè vedere sono tripolari. Il neutro, ovviamente ricavato dal centro stella dei trasformatori che sono a terra, non viene interrotto in partenza, ma inizia ad essere interrotto nel quadro distribuzione luce e forza motrice sottostante sia in arrivo che sulle partenze delle utenze monofasi o trifase + neutro (sottoquadri di lluminazione delle varie zone che non ho riportato per semplicità). Questo quadro è l'unica utenza dei due quadri principali che abbisogna di conduttore di neutro il quale svolge esclusivamente tale funzione (parte come falso TN-C dal trafo e finisce in TN-S sulle utenze dove il conduttore di terra proviene dalla maglia di terra alla quale sono collegati i trasformatori). La domanda è la seguente: normativamente è accettabile una soluzione di questo tipo?

Se è normativamente accettabile mi sapreste indicare il riferimento normativo a riguardo poichè essendo una configurazione particolare un riferimento a questo caso specifico non l'ho trovato.

 

Grazie in anticipo per qualsiasi risposta

 

Paolo

NEUTRO DISTRIBUITO E NON INTERROTTO.jpg

Modificato: da Paolomn1968
Marco Fornaciari
Inserita:

Cosa trovi di strano?

Un conto è il parallelo dei trasformatori di media, cosa diversa è poi la distribuzione alle utenze.

Quella è la corretta configurazione.

Se il neutro fosse interrotto e si apre un interrutore subito a valle dei trasformatori non è più garantata l'equipotenzialità di tuto l'impianto, quindi la sicurezza sparisce, sorvolando su altre problematiche che sorgono con i trasformatori in parallelo in presenza di guasti: non importa se il parallelo è perenne o dura solo qualche secondo.

Inserita: (modificato)

Ciao Marco

 

I due trafo vanno in parallelo solo per il trasferimento dell'alimentazione di un QP dal suo trafo all'altro QP e viceversa non c'è parallelo permamente. I QP sono dimensionati in modo molto abbondante rispetto la corrente di corto del singolo trafo. Il cambio alimentazione avviene con parallelo breve o per commutazione manuale, quindi con buco di tensione. Ciascun quadro è progettato per sopportare una corrente di corto simmetrica massina di 30kA per 1sec e una corrente di cresta di 84kA. Facendo i cosidetti conti della serva in caso di corto durante il trasferimento alimentazione risulterebbe una corrente di corto di 3600÷3700 A. Gli interruttori sono tutti da 42kA come potere di rottura quindi sopportano tranquillamente i guasti.

Devi spiegarmi perchè non è più garantita l'equipotenzialità, poichè da schema le terre dei singoli trafo sono interconnesse attraverso la maglia di terra dell'impianto quindi, in caso di fuori servizio di un trafo e mantenendo l'interruttore di manovra nel cubicolo dell'arrivo del trafo fuori servizio, il neutro viene ugualmente garantito.

 

Modificato: da Paolomn1968
Marco Fornaciari
Inserita:

Premessa importante.

Le cabine di media non sono il mio mestiere, ma me le trovavo sui miei impianti di automazione, quasi sempre con alcumi MW installati, quindi con quella stessa configuazione da te postata, sia con parallelo perenne sia con parallelo durante il cambio.

 

Tutti i progettisti hanno sempre applicato quello schema, e dal 1990 lo ho sempre preteso, e sui mie impianti non uso il neutro diretto se non per illuminare l'impianto o le prese si servizio**.

Le norme coinvolte sono tante, dalle CEI alle antincndio, alla oggi 81/2008, ecc.

In ogni caso quel collegamento è una sicurezza a riguardo del fatto che non sia creino tensioni "strane" sugli impianti, specialmente oggi che c'è tanta elettronica di potenza.

 

Ma poi c'è anche una norma specifica al riguardo, un esperto di quegli impianti sarà indicare qual'è.

 

Attenzione a non confondere quanto fa Enel, e colleghi, nelle sua cabine con quanto avviene nelle cabine private specifiche per impianto.

 

 

**

Su alcuni impianti è necessaria l'illuminazione specifica delle macchine e anche la presenza di prese di servizio per la strumentazione di manutenzione, ma volendo evitare di avere mischiato direttiva macchine e 64/8, il/i trasformatori alimentano solo e soltanto quell'impianto, pertanto tolto gli interruttori immediatamentea valle del/dei trasformatori tutto è fatto rientrare in direttiva macchine. 

Marco Fornaciari
Inserita:

Dimenticavo.

I trasformatori sono uguali tra di loro, e il parallelo è solo momentaneo, in ogni caso c'è una logica gestita con chiavi che gestisce tutta la sequenza delle manovre, e dato fondamentale si può faresolo limitando l'assorbimanto delle utenze alla potenza del singolo trasformatore:  consenso che libera delle chiavi.

Solo in caso di manutenzione si sconnette fisicamente il neutro dopo avere isolato il trasformatore, quindi si scollega la terra.

Paolomn1968
Inserita:

Le utenze dei due power center a parte la distribuzione luce/forza motrice alimenta solamente delle pompe sollevamento acque da 200kW circa cadauna e un centro controllo motori MCC o QMM per l'alimentazione delle valvole di mandata delle singole pompe e sistemi di filtraggio dell'acqua che deve essere aspirata (tipo griglie rotanti). Macchinari di servizio come gru a cavalletto per la manutenzione delle pompe e' derivata dal quadro luce e forza motrice quindi nessun sistema elettronico eì alimentato. Hai nominato cabine ENEL ma ener distribuisce l'energia in bassa tensione con stato del neutro in sistema TT e non e' assolutamente il caso in esame. Hai nominato interblocchi a chiave. Nel caso in esame, ma qui siamo gia' fuori dal seminato, gli interblocchi sono solo logici gestiti da un sistema di telecomando remoto. Poiche' le maestranze sono state educate a non fare  manovre alla cazzum, nessuna manovra pericolosa è avvenuta cosi', perchè a qualcuno gli è venuta voglia di manovrare un interruttore. Dato che le due alimentazioni MT potrebbero essere non sincrone fra loro un opportuno interblocco impedisce il trasferimento se appunto le alimentazioni MT non sono sincrone. Ma ripeto quese spiegazioni esulano dalla domanda inziale e fin'ora non ho ancora ricevuto un suggerimento/riferimento normatvo che avvalla o vieta uno schema cosi' come e' stato allegato.

Marco Fornaciari
Inserita:

Di fatto il collegamento non è nè vietato nè obbligatorio si valuta caso per caso, e ogni progettista ha le sue abitudini, ovvero ogni impianto ha le sue esigenze.

Tieni presente che gli impianti su quali ho messo mano prevedono le seguenti tensioni trifasi per il comando delle utenze e la cogenerazione, ovviamente con più cabine MT/BT tutte alimentate a 15kV derivate da SSE di proprietà: 400, 690, 6000; quindi tanti MW (quasi sempre tutti in marcia) di inverter oltre i 30 kW e diversi oltre 300 kW; in pratica il centrostella di ogni trasformatore è perennemente collegato a terra serve a proteggere tutto il sistema in caso di gausto.

Ormai ho abdicato da quaste problematiche dal 31/10/2020, anche se poi quando non ci saltano fuori mi chiamano ancora.

 

Le norme coinvolte mi risultano essere: 0-16, 11-27, 11-35, 64-8.

Al link sotto trovi qualcosa in più

https://www.cni.it/images/eventi/2021/WEBINAR_CABINE_MT_BT_DEF.pdf

 

Solo 200 kW ?! 

Il tuo commuta tutto in telecomando tramite una logica automatizzata.

Ma poi dato che mi parli di alimentazioni non sincrone, immagino si tratti di generatori indipendenti, dato che da fornitore da rete nazionale normalmente c'è sincronismo.

 

In rete non trovo riferimenti normativi precisi **, ma esce quanto +/- ti ho esposto cercando con quaste frasi:

a- trasformatori mt è obbligatorio sezionare il neutro

b- sezionare neutro a valle trasformatore mt

c- si può isolare il centro stella di un trasformatore da terra

d- si può sezionare il centro stella del trasformatore quando si sezionano le fasi in uscita

e- perché occorre mettere a terra il centro stella del trasformatore mt/bt, sorvolando sugli impianti totalmente isolati (es. ospedalieri)

f- due trasformatori mt in parallelo se ne escludo uno posso isolare il suo centrostella

g- norme cei per collegamento trasformatori mt

Fai attenzione che diverse risposte sono elaborate con la AI, quindi non è citata nessuna norma.

 

Ma per quanto riguarda il collegamento del centro stella del trasformatore, esso va sempre messo a terra direttamente, quindi lo sezioni solo verso le utenze, ragion per cui lo schema che hai postato risulta essere l'unico possibile salvo condizione "e"

 

 

Ti ho citato Enel per il fatto che nella distribuzione stradale,anche per il fatto che il neuto oltre a parte in cabina MT è a volte messo a terra anche lungo la linea di distribuzione, pertanto non va sezionato assieme alle fasi.

 

 

**

A dirla tutta non ricordo riferimenti alle normative negli schemi che mi venivano sottoposti per l'approvazione a riguardo della tua domanda.

Paolomn1968
Inserita:

Ciao.

 

Allora....si i sitemi MT che alimentano i due trafo potrebbero non essere sinconi per cui: o si fa una manovra a monte sul sistema MT e il ststema di telecomando verifica anche attraverso stati di interruttori di interconnessione che il "brodo" arrivi dalla stessa fonte altrimenti si passa per una situazione di sbarra morta. Hai detto "solo 200kW" di pompa. Ogni macchina alimenta due pompe da 200kW e siamo a 400 se deve alimentare l'altro QP/POWER CENTER che alimenta anche lui due pompe da 200kW siamo a 800kW di pompe da un unico quadro e queste potenze sono all'asse dei motori per cui la potenza assorbita arriva a superare comodamente gli 800. Aggiungendo anche i cosidetti servizi ausiliari (LUCE/FM) in previsione anche di qualche upgrade futuro ecci giustificati i 1250kVA. ENEL nelle sue cabine distribuisce in TT e non in TN. il fatto che metta a terra il neutro ogni tanto nella distribuzione del medesimo credo sia atto ad agevolare l'intervento delle massime correnti nelle partenze in cabina (ENEL non monta protezioni differenziali sui suoi interruttori di alimentazione leto BT ai quali sono sottose le vaire zone che alimentanoi) nel caso di andata a terra di una fase e a volte anche quelli degli utenti  in caso di diseprsione verso terra presso gli utenti medesimi, oltre all'intervento dei differenziali a valle dei contatori utenti. Per dirti io abito in un condominio vicino ad una cabina e l'impianto di terra è provvisto di 4 dispersori a puntazza connessi con un cavo da 35mm2. Quando provai i differenziali appena rifatto l'impianto in casa mia gli mtd aprivano per corto non per differenziale (gli mtd che ho hanno l'indicazione di scatto per differenziale e non essendo intervenuta tale indicazione l'unica giustificazione è che ha prevalso il discorso corto; facendo il test sul relativo pulsante invece l'indicazione interveniva per cui l'mtd non e' da ritenersi difettoso). I centri stella dei trafo, come si vede da schema, sono a terra direttamente sulla piastra di messa a terra per poter scollegare i trasformatori in caso di manutenzione o avaria dei medesimi per cui i neutri derivati da queste piastre sono sempre connessi a terra e attraverso ma maglia di terra al trafo che rimane in servizio per cui una connessione neutro centro stella è sempre garantita. Grazie per i riferimenti normativi che mi hai scritto. Approfondirò la cosa perche modificare i QP con colonne attrezzate con interruttori quadripolari anzichè mantenere i tripolari esistenti non è una spesa da poco.

 

 

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