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E' Morto Il Signor Faac


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Carlo Albinoni
Inserito:

E' morto a soli 50 anni dopo una lunga malattia Michelangelo Manini, il proprietario della FAAC.

Grazie a un testamento di 20 anni fa, lascia l'azienda all'Arcidiocesi di Bologna.

Speriamo che la sappiano gestire, oppure che la vendano subito.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-01/azienda-faac-zola-predosa-141651.shtml?uuid=Ab5IlTHF


Maurizio Colombi
Inserita:
oppure che la vendano subito

che forse è meglio........

Inserita: (modificato)
Speriamo che la sappiano gestire, oppure che la vendano subito.

Speriamo che non la vendano!

In genere queste operazioni portano allo svuotamento ed alla chiusura dell'azienda.

Solitamente è un concorrente che acquista l'azienda principalmente per il amrchio. Poi in poco tempo, dopo averne succhiato tutto quello che può interessare, ne fa uno spezzatino che rivende per rientrare della cifra spesa. Essendo proprietario del marchio, molto prestigioso in questo caso, farà produrre dalle sue fabbriche una linea di prodotti con il marchio acquistato.

E' un "dejà vù", purtroppo molto spesso, per le nostre fabbriche. Pensate, ad esempio, alla linea di interruttori extrarapidi, componenti ad elevata tecnologia, prodotta in Italia dal gruppo Ansaldo. Nella metà degli anni '80, nella forsennata distruzione delle aziende termo elettromeccaniche e di elettronica di potenza, voluta dalla presidenza IRI di Prodi, fu una delle prime vendite. Venne acquistata dalla francese Marlin Gerin, che la spolpò e rivendette i resti alla Siemens. Questa completò l'opera di spolpamento ed agli inizi di questo secolo la chiuse defitivamente.

Risultato: una tecnologia persa, un centinaio di posti di lavoro altamente qaulifcato distrutti, e gli oneri degli ammortizzatori sociali a carico dei cittadini italiani mentre gli utili sono andati ad ingrassare una multinazionale francese ed un'altra tedesca.

Visto chi è l'attuale proprietario della FAAC ci si può solo augurare che lo Spirito Santo lo illumini!

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Ma venti anni fa era tutta la sua, oggi una bella fetta (credo intorno al 35%) è della Somfy.

Che succede adesso?

Io credo che Somfy tenterà di acquisirla completamente e per i dipendenti sarebbe la salvezza anche se purtroppo l'azienda diventerebbe francese.

Inserita:

Allora sono stati illuminati dallo Spirito Santo! :clap:

Microchip1967
Inserita:

Speriamo solo che non cambino idea dopo aver visto l'enormità degli adempimenti burocratici (in special modo AdE, visto che sparate mediatiche che tanno facendo in quiesto periodo)

Pierluigi Borga
Inserita:

Ho sempre preferito FAAC, ma non sapevo la storia del titolare, e nemmeno la copartecipazione francese, speriamo resti italiana e resti lo sotrico marchio che è ora !

Ciao

Inserita:

Forse il testamento non era poi cosi campato per aria.....visti i tempi.

Ora vedremo cosa succederà,Sono curioso anche io di questa cosa pur non essendo della famiglia.....Vediamo innanzi tutto se cambia qualche cosa nelle ditte satellite della FAAC...

unattimoesonosubitodalei
Inserita:

Scusate, una informazione.

Un "sapientone" di turno :lol: ,

mi ha detto che l'Aprimatic è stata fondata da un fuoriuscito dalla FAAC, se non addirittura da un parente del proprietario FAAC, :huh:

ed anche la CAME è stata creata da qualcuno che aveva a che fare con queste aziende.

E' vero,

oppure è meglio che a questo individuo non gli offra piu' da bere Spritz ,

per impedirgli di vaneggiare appoggiato al bancone del bar? :superlol:

Inserita: (modificato)

Ma la FAAC chi è? Pippo Baudo?!

Ho inventato tutto io, ho invetato :superlol:

Apparte tutto, speriamo che tutto quello che ha creato il Sign. FAAC non si dissolva e che continui ad alimentare tutto l' indotto che c'è attorno.

Modificato: da vinlo
unattimoesonosubitodalei
Inserita:

Buona Pasqua! :smile:

La "Pippobaudite" :P si vede che è contagiosa,

oggi ho parlato con un altro che installa automatismi,

che mi ha detto anche lui che l'Aprimatic è stata creata da un parente del proprietario della FAAC.

E chi me lo ha detto questa volta era sobrio. :lol:

del_user_155042
Inserita: (modificato)

Mia opinione personale

.*****************************

******************************

Saluti..

**

valutazioni personali, che, per quanto possano essere condivisibili o meno, potrebbero innescare polemiche che alla fine sarebbero solo sterili, senza alcun apporto costruttivo alla discussione.

Mi spiace, ma ho ritenuto opportuno modificare il tuo messaggio

livio m.

Modificato: da Livio Migliaresi
del_user_155042
Inserita:
Mi spiace, ma ho ritenuto opportuno modificare il tuo messaggio

Nessun problema Migliaresi, :smile: ,la censura del mio messaggio mi fa capire meglio come hanno funzionato certe cose da 2000 anni fa fino ad'oggi.
Inserita:

Tra la sede Faac e quella di Aprimatic, ci saranno una decina di chilometri, che ci sarebbe di strano se un fuoriuscito Faac avesse iniziato una attività in proprio?

Tra l'altro anche la tipologia tipicamente idraulica porta a pensare che sia molto possibile.

Difficile invece che lo sia per Came, oltre la distanza, Came ha virato da idraulica a meccanica, non so i famosi attuatori lineari con il motore sporgente capovolto

se li ha fatti prima Came o Telcoma.

Alla Telcoma comunque all'epoca li faceva la Benincà.

gianfranco1963
Inserita:

l'Aprimatic fu fondata da alcuni tecnici di alto livello che uscirono dalla FAAC nel 1985 o giu di li, portando con loro i progetti dei prodotti di punta che c'erano allora per copiarli quasi completamente. se si confrontano xt44 e 402, xt40 e 400 e interrato aprimatic che non mi ricordo come si chiama e il 750 ci si rende conto che sono quasi uguali. per questo FAAC intento una causa, che vinse mi pare nel 1994 e ottenne il risarcimento di qualche miliardo. nessun parente da quanto ne so io. ai tempi lavoravo in una agenzia FAAC e si seguiva con interesse questa vicenda.

  • 3 weeks later...
Inserita:

mi fa molto piacere aver letto che la curia dichiara di non voler vendere, i dipendenti su questo sono stati alquanto preoccupati, spero che la nuova proprietà non cambi idea, certo che tanto per fare due buone azioni invece che solo una avrebbe potuto anche lasciare una parte ai dipendenti cha hanno fatto grande questo marchio.

del_user_155042
Inserita:

<P>

mi fa molto piacere aver letto che la curia dichiara di non voler vendere
come pensi che sono sopravisuti fino ad oggi ..???

avrebbe potuto anche lasciare una parte ai dipendenti cha hanno fatto grande questo marchio.

non ti preocupare ..per i dipendenti penserà Dio,,ma non subito,,visto che è molto impegnato per la pace nel mondo dal inizio dei tempi fino ad oggi senza riuscirci.....
Inserita:

Faac in tempo di crisi (recentemente) ha deciso di smantellare parte della sua produzione in Italia che è stata localizzata in Cina. Quindi se la curia prende questa decisione non posso che esser contento per chi ci lavora

Maurizio Colombi
Inserita:
non posso che esser contento per chi ci lavora

......in Cina! :roflmao:

P.S. mi diceva un commerciale di una nota marca di cavi speciali (coassiali e UTP) che ultimamente, neppure i cinesi vogliono fare certe lavorazioni !!!!!!! Loro si sono orientati verso i paesi dell'Est, anche se hanno una percentuale di "non conforme" che si aggira sul 15/20 %....."rob da matt!"

gianfranco1963
Inserita:

Scusa, quale sarebbe la fonte da cui hai tratto l'informazione che sposterebbero parte della produzione in Cina? so che hanno incorporato la Genius per eliminare costi fissi amministrativi ma la produzione dei motori elettromeccanici doveva restare a Bergamo....

Inserita:
..per i dipendenti penserà Dio,,ma non subito,,

Chissà, se tu lavorassi in uno diquegli stabilimenti forse ti augureresti qualche cosa di più terreno.

Fare gli spiritosi su chi rischia di perdere il lavoro è sempre molto meschino, ma di questi tempi lo ancora di più. :angry:

Carlo Albinoni
Inserita:
quale sarebbe la fonte da cui hai tratto l'informazione che sposterebbero parte della produzione in Cina?

Premesso che non conosco la realtà FAAC, portare "parte" della produzione nei paesi low cost è un fenomeno comune a buona parte delle aziende manifatturiere Europee.

Si porta in Cina, o in Romania, o in Bulgaria, la costruzione delle parti con queste caratteristiche:

- elevata incidenza del costo della mano d'opera

- facilità di trasporto.

Si cerca di mantenere in madre patria:

- progettazione

- assemblaggio finale

- tarature, controlli di qualità

- costruzione di parti particolari.

L'alternativa è portare tutto là.

Inserita: (modificato)

Inviato Oggi, 13:51

<P>

Citazione

mi fa molto piacere aver letto che la curia dichiara di non voler venderecome pensi che sono sopravisuti fino ad oggi ..???

Citazione

avrebbe potuto anche lasciare una parte ai dipendenti cha hanno fatto grande questo marchio.non ti preocupare ..per i dipendenti penserà Dio,,ma non subito,,visto che è molto impegnato per la pace nel mondo dal inizio dei tempi fino ad oggi senza riuscirci.....

non per voler fare polemica, sarà un mio limite ma non capisco proprio la risposta.

per la produzione cinese, ame non risulta che attualmente ci sia produzione cinese, i semilavorati meccanici dovrebbero essere italiani, ma non escluderei i paesi est europei

Modificato: da arcadia
Inserita:
Scusa, quale sarebbe la fonte da cui hai tratto l'informazione che sposterebbero parte della produzione in Cina? so che hanno incorporato la Genius per eliminare costi fissi amministrativi ma la produzione dei motori elettromeccanici doveva restare a Bergamo....

da quel che so io la Genius è un marchio Faac, quindi non è stata incorporata ma semplicemente delocalizzata. Però non so in quale misura.. ossia se parte della produzione rimane.

Conosco persone che ci lavorano a cui è stato detto di spostarsi a Bologna.... non aggiungo altro.

Citazione

non posso che esser contento per chi ci lavora

......in Cina! :roflmao:

ovviamente intendevo che se la curia fà un protezionismo Italiano non posso che esserne contento per chi lavora in quel marchio.

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