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PLC Forum


Alternativa Caldaia Industriale - vediamo se e cosa si può fare


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Inserito:

spero di essermi "piazzato" nel forum corretto nel caso spostate pure in altra sede.

Cerco di spiegarmi e siccome non è il mio settore facile cadere in qualche errore nel caso chiedete pure:

mia moglie dispone di una caldaia industriale (e in seguito citerò le caratteristiche) e pensavo di valutare un eventuale alternativa o integrazione con altro tipo di caldaia diciamo ad energia pulita/alternativa.

Ora alcune considerazioni :

si spende attualmente circa in media 17-18mila euro mese di metano quindi cè spazio per fare due conti alternativi

che tipo di combustibili meglio adottare?

che affidabilità hanno quaste nuove caldaie?

caratteristiche caldaia a vapore attuale:

produzione nominale vapore kg/h 4200

potenzialità resa kcal/h 2.520.000

contenuto d'acqua totale lt. 7820

potenza bruciatore gas kw 24.5

Spero di essere stato chiaro nel caso chiedete pure e grazie in anticipo.

Paolo


Adelino Rossi
Inserita:

Completa i dati con pressione e temperatura del vapore all'erogazione.

Inserita:

dunque mi trovo questi dati disponibili per il momento nel caso siano insufficenti mi documento meglio (non dispongo della temperatura)

pressione di bollo (così è riportato) bar 12

pressione prova idraulica bar 17

temperatura uscita fumi 220-230°

per la temperatura in uscita devo verificare sul posto.

Paolo

Inserita:

Mi sto documentando un pò in tutte le direzioni e la vedo dura nel senso che per la potenza installata e per la reperibilità della materia prima visto i consumi cè da stare molto attenti e valutare bene comunque vado avanti e cerco di capire se il progetto è fattibile.

se qualcuno ha informazioni di qualsiasi tipo in merito sono ben accette e grazie in anticipo.

Paolo

Adelino Rossi
Inserita:

Esprimo una considerazione personale.

La caldaia industriale, (munita di libretto di impianto) è costruita e certificata per produrre con continuità vapore ai valori di pressione, temperatura e portata dichiarati con le emissioni al camino nei limiti di legge bruciando gas metano. E' certificata ispsel e "dovrebbe" avere una ispezione annuale della asl di competenza.

Se cambi combustibile rimanendo nel gasoso, (che dovresti avere disponibile in quantità adeguata) dovresti verifirare con il costruttore le modifiche da apportare, spesso le modifiche superano il risparmio ipotizzato.

Se hai disponibile del combustibile solido o sostanzialmente diverso dal metano, (sempre in quantità continua e idonea) allora probabilmente dovresti acquistare e installare un'altra caldaia di tipo idoneo.

Una seconda fonte di combustibile da bruciare in notevole quantità può essere disponibile e conveniente solo se sei una azienda che ha dei materiali di risulta dalle lavorazioni, disponibili alla combustione.

Considera anche il danno che ne viene all'attivita se per qualche motivo manca la disponibilità del combustibile.

Se l'attività industriale è fine a se stessa, (indipendente e richiede vapore affidabile e con continuità nelle quantità che hai indicato) ti conviene continuare a bruciare metano e verificare in primo approccio se hai delle possibilità di risparmio energetico sul consumo di vapore. Io ho gestito per anni una caldaia a metano che poteva bruciare anche gas GPL.

Il GPL veniva bruciato a determinate condizioni di esercizio da un secondo bruciatore tarato a gpl e con l'autorizzazione degli enti di controllo locale che definirono il grado di emissioni di NOX e CO.

Inserita:

Certo chiaro il concetto .

l'intenzione, ma per il momento molto virtuale, è quella o di sostituire totalmente la caldaia se la nuova dispone di certezze al 99% in tutti i sensi con le nuove a Biomassa o affiancarne una seconda per essere più certi di non subire danni in caso di guai

(mancanza materia prima combustibile, guasto, ecc) comunque a biomassa.

Essendo in pianura padana e quindi distanti da eventuali zone boschive nasce fra i tanti punti interrogativi che tipo di combustibile meglio adottare?

So che ci sono aziende agricole che producono solo combustibile (mais, scarti legno, pellets, ecc) e si tratta di capire costi/affidabilità/benefici.

Le mie fasi sono queste:

(ovvio che a seguire il tutto vi è uno studio tecnico che però arriva in un secondo momento)

1) individuare il combustibile più adatto per vari aspetti

2) individuare alcune aziende produttrici di caldaie

3)analisi costi impianti /mantenimento e consumo mensile

4) (decisione più critica) procedere o cestinare tutto.

Paolo

Inserita:

Qualcuno mi sa dire se l'ormai prossima manifestazione BIOFUEL in ROMA vale la pena visitarla visto l'argomento?

Grazie Paolo

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