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PLC Forum


Problema Con Motore A 24Vdc


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Inserito:

SALVE A TUTTI,

ALLORA IO HO UN PROBLEMA SE POTETE AIUTARMI VE NE SAREI GRATO:

UN MOTORE 24VDC 2A NOMINALI PILOTATO DA TRIAC DI UNA SCHEDA DEDICATA , VIENE POSTO IN FRENATURA VERSO MASSA CON IN SERIE 2 RESISTENZE DA 0.33HOMM, IL CICLO MACCHINA STOP OGNI 3SEC, LA FRENATURA E' FATTA CON UN MINIRELE' 8A RM84 RELPOL, DOPO SVARIATI CICLI POSSONO ESSERE 1000 O 10000 E' MOLTO CASUALE LA COSA E NON SU TUTTE LE MACCHINE IL RELE' S'INCOLLA VERSO MASSA COME POSSIAMO AGIRE ? PREMETTO CHI IN GIRO CI SONO CIRCA 170 MACCHINE IL PROBLEMA PER ADESSO E' CIRCOSCRITTO A 7 /8 MACCHINE.

scusate le maiuscole, ho fatto varie prove ho misurato degli spike di circa 3,5A transitori e inserendo un rele' con custodia trasparente si vede bene l'arco che si crea sui contatti cosa non vista in precedenza poiche' sono rele' incapsulati.

ho anche messo un diodo veloce in parallelo ai contatti , ma niente non vorrei piu' vedere l'arco maledetto come posso agire? m'interesserebbe anche una soluzione da poter applicare sulle macchine in circolazione .

grazie


Inserita:

Si chiama (e non per niente a quanto pare) Frenatura a suicidio.

Sì, poichè 0,66 Ohm in parallelo ad un motore che divenuto generatore quasi lo cortocircuitano, non può avere altro appellativo.

Chiaro che il motore deve praticamente "inchiodare" sul posto una volta avvenuta la frenatura.

Avendo però fatto diretta esperienza di questo tipo di frenatura con un relè LY2 e senza resistenze (corto brutale) su un motore da 10 Ampere 24 Volt, e senza aver mai avuto problemi di incollaggio, la cosa mi lascia un poco perplesso.

Si potrebbe prendere in esame una frenatura a semiconduttore (opportunamente dimensionato) al posto del relè.

Saluti

Mirko

Inserita:

Puoi postare lo schema dello stadio di potenza ?

Saluti

Mirko

Inserita: (modificato)
UN MOTORE 24VDC 2A NOMINALI PILOTATO DA TRIAC DI UNA SCHEDA DEDICATA ,...

Questa è un'incongruenza, se è un motore cc non puà essere pilotato da un triac.

Se è un motore cc i contatti dei relè che lo suicidano in frenatura si usurano in maniera rapida, con i cilci che hai descritto.

Sarebbe il caso di usare un transistor o un Mosfet

si puo' inserire un pdf?

Devi appoggiarlo su di un sito di host o caricarlo nei files del forum, poi metti il link all'indirizzo del file. Se leggi le FAQ ed il forum di utility trovi tutte le indicazioni.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Con quello che ho trovato nel cassetto, ho imbastito come linea di principio questo circuito.

Chiaro che se si sapesse di più sullo stadio di potenza magari si potrebbe essere più precisi.

http://upload.plcwww.com/files/20/frenatura1.jpg]http://frenatura1.jpg

Comunque schematizzando il driver come uno switch generico, la frenatura operata in questo modo con l'ausilio di un S.C.R. funziona.

Utilizzando il contatto del già presente relè di frenatura (quello che si cuoce sempre) io lo dirotterei sul gate dell'S.C.R. per comandare quest'ultimo che a sua volta innesca la resistenza in parallelo al motore e lo frena.

Il motore una volta fermo non genera più, e così l'S.C.R. si spegne anche lui e siamo pronti per un nuovo ciclo.

Ho utilizzato per le prove un motore da 24 volt 10 Ampere (una vecchia motoruota) e...frena.

Saluti

Mirko

Inserita:

TI sono infinitamente grato , mi sapresti dire come si dimensiona un varistore da mettere in parallelo al contatto aperto che chiude verso massa? in quella maniera e mettendo un diodo veloce sul carico vedo che ottimizzo alla grande la scintilla quasi sparisce o quantomeno riesco a non far piu' incollare il rele'.

mi spiace per lo schema ma non riesco a postarlo,per la prova ho utilizzato 07k60 preso allinterno di un filtro siemens cod.3ZT 1916 - 1BB00 , sapreste dirmi a quale varistore commerciale corrisponde?

il mio problema maggiore e' riuscire a rattoppare la cosa sulle macchine che ho in circolo.

sulle prossime mettero un rele' di maggiore portata.

saluti e grazie

Inserita:

Ma allora il tuo è un problema di incollaggio dovuto ad un'extratensione, e non al picco di corrente che si crea nel comandare 0,66 Ohm sui 24 Volt prodotti dal motore-dinamo. :huh:

Continuo a non capire, urge lo schema altrimenti non mi ci raccapezzo, il diodo veloce sul carico, già dovrebbe esserci d'ufficio se il comando al motore è unidirezionale.

(oppure hai messo il diodo veloce in parallelo alla resistenza di frenatura ? :huh: )

il mio problema maggiore e' riuscire a rattoppare la cosa sulle macchine che ho in circolo.

sulle prossime mettero un rele' di maggiore portata.

Qui invece si torna a parlare di extracorrente (relè di maggiore portata) che se invece il problema è dato da una extratensione, il relè più grosso non risolverà niente.

Saluti

Mirko

Inserita:

La causa della malattia dei relè non è dovuta ai picchi di tensione ne alle correnti elevate, almeno non solo a quello.

La causa principale è dovuta alla commutazione della corrente continua. La corrente continua, essendo unidirezionale, asporta materiale sempre dal medesimo contatto del relè interruttore, riportandolo, parzialmente sull'altro; a lungo andare, ma in tempi brevi visti i cicli dilavoro, il contatto è talmente usurato che alla fine si salda o si buca. Con la corrente alternata invece c'è uno scambio di asporto-riporto su entrambi i contatti e la vita del contatto è molto più lunga, se ben dimensionato.

Se si osserva una macchina con frenatura dinamica o in autosostentamento (questo è il termine tecnico del "suicidio"), si potrà notare che il conttattore in continua, in genere sono contattori su sbarra, è molto più grosso rispetto al suo omologo posto dal alto alternata a monte del convertitore. Eppure tensioni e correnti sono equivalenti. Le dimensioni molto più generose sei contattori in continua son proprio dovute alle loro particolaratà costruttive per evitarne l'usura precoce.

Notare che frenature di questo tipo in genere, sono usate solo per frenature di emergenza.

Con un uso normale di questo tipo di frenatura l'unica soluzione affidabile è sostituire il relè elettromeccanico con altro di tipo statico.

Oggi in commercio si trovano tranquillamente relè statici per correnti continue, nel caso in oggetto, poi, le tensioni in gioco non sono elevate e si può facilmente reperire il relè statico adatto, con spesa di poco superiore al relè elettromeccanico. In questo modo la soluzione è definitiva.

Inserita:
La corrente continua, essendo unidirezionale, asporta materiale sempre dal medesimo contatto del relè interruttore, riportandolo, parzialmente sull'altro; a lungo andare, ma in tempi brevi visti i cicli dilavoro, il contatto è talmente usurato che alla fine si salda o si buca. Con la corrente alternata invece c'è uno scambio di asporto-riporto su entrambi i contatti e la vita del contatto è molto più lunga, se ben dimensionato.

Analisi che non fa una piega, a cui non avevo affatto pensato. :smile:

Quindi oltre al castigo dovuto allo sforzo (corrente o tensione che sia) abbiamo anche un fattore di asporto meccanico dovuto al fenomeno corrente continua, che peggiora ulteriormente le cose.

Grazie Livio, da oggi ne so "una" in più :thumb_yello:

Saluti

Mirko

Inserita: (modificato)
abbiamo anche un fattore di asporto meccanico dovuto al fenomeno corrente continua

47 anni fa, quando iniziai a lavorare in modo professionale nel campo dell'elettronica, ero occupato con mansione di adetto alla manutenzione e calibrazione della strumentazione elettronica dello stabilimento milanese di una grande multinazionale.

Tra le incombenze del laboratorio dove lavoravo c'era la famosa, per noi, "macchina prova contatori" telefonici. In pratica consisteva in un grosso contattore che pilotava 60 contatori telefonici, interrompendo i 48 V cc con frequenza di circa 1 Hz. la corrente totale era qualche ampére ed il carico fortemente induttivo.

C'erano filtri i RC per spegnere l'arco, ma con la macchina che andava 24h su 24 il contattore non durava più di una decina di giorni. Il capo laboratorio le aveva provate tutte filtri, contatti del relè messi in un bagno d'olio speciale per spegnere la scintilla. Aveva anche suddiviso il carico ed usato relè con contatti in bagno di mercurio; la vita si era allungata un po' per il mercurio ed un po' per il carico ridotto. però era sempre troppo breve:meno di 30 giorni.

Si era messo alla ricerca di un adatto transistore da usare come interuttore, ma in quegli anni c'eran solo transistori di potenza al Ge e le caratteristiche non eran certo ideali per quel lavoro. Se non avevi la licenza speciale per importare dagli USA dispositivi per impeighi militari, che costavano come una Lambretta o dforse di più, ti dovevi accontentare di roba come lo ASZ16 della Philips che teneva un paio di ampére e forse 50 V di VCE. Poi, niente diodi veloci per il ricircolo.

Morale della storia: dopo meno di un anno cambiai azienda perchè mi pagavan veramente poco ma il problema era ancira li: ogni 10 giorni circa si sostituiva il relè contattore.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Ed usando come spegniarco la strategia di cacciare almeno 4 contatti in serie ?

Io l'ho provata più di una volta, e debbo dire che i risultati sono stati sorprendenti.

Saluti

Mirko

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