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Edison e Webuild: alleanza industriale per lo sviluppo dei pompaggi idroelettrici in Italia
in collaborazione con mcTER News
I due gruppi si impegnano a sviluppare in modo congiunto i progetti di accumulo idroelettrico nel Sud Italia di titolarità di Edison. Obiettivo: realizzare almeno 500 MW di pompaggi al 2030 e far crescere la filiera italiana dell'idroelettrico per incrementare l'autonomia energetica e lo sviluppo economico del Paese. Edison e Webuild hanno sottoscritto un accordo programmatico per lo sviluppo dei progetti di pompaggio idroelettrico, infrastrutture altamente strategiche per la transizione ecologica e la sicurezza energetica nazionale. In base all'accordo, Edison e Webuild avviano una stretta collaborazione, per la definizione e realizzazione dei progetti relativi al pompaggio di Pescopagano (PZ) in Basilicata e di Villarosa (EN) in Sicilia sviluppati da Edison.I due progetti di pompaggio sono parte della strategia di Edison per la crescita delle energie rinnovabili in Italia, che prevede di portare al 2030 la capacità green installata del Gruppo a 5 GW (dagli attuali 2 GW) e congiuntamente di realizzare almeno 500 MW di accumuli, in quanto strumenti necessari per non disperdere l'energia rinnovabile prodotta nei momenti di maggiore disponibilità e garantire la sicurezza della rete elettrica.
Le due iniziative, oltre alla realizzazione di nuovi invasi e di importanti opere di ingegneria completamente sotterranee per assicurare la maggiore compatibilità con il territorio, prevedono l'utilizzo di invasi esistenti, sui quali dovranno essere attuati interventi volti a ripristinare la piena funzionalità delle infrastrutture incrementandone sia i livelli di sicurezza, sia i volumi di acqua immagazzinabili anche per ulteriori usi pubblici e per il contrasto alla siccità. I progetti di Pescopagano e di Villarosa sono in attesa della conclusione degli iter di autorizzazione presso il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e di concessione presso le rispettive regioni, con l'obiettivo di partecipare alle prime aste competitive, organizzate da Terna, per acquisire nuova capacità di accumulo attraverso contratti di approvvigionamento di lungo termine, nell'ambito della disciplina del Mercato a termine degli stoccaggi (MACSE), in via di definizione.
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L'accordo di cooperazione, attraverso il know-how e le competenze specifiche dei due grandi gruppi italiani, è volto a ottimizzare i progetti e le relative modalità costruttive, assicurando le migliori condizioni per rilanciare significativi investimenti privati nel Sud del Paese, per circa 1,2 miliardi di euro, garantendo ricadute nelle filiere "storiche" italiane del comparto civile e manufatturiero, oltre a benefici socio-economici nei territori coinvolti, con un effetto moltiplicatore pari a 2,96 (1).
La filiera italiana dell'idroelettrico
La filiera italiana dell'idroelettrico, cui i pompaggi sono riconducibili, svolge un ruolo estremamente strategico sia in termini di autonomia energetica sia in termini di indotto e sviluppo economico. La tecnologia idroelettrica contribuisce alla sicurezza energetica, riducendo la dipendenza da fornitori esteri di materie prime critiche e rafforzando la competitività del settore nazionale. La filiera italiana dell'idroelettrico vanta una posizione unica in Europa e costituisce un asset fondamentale per il Paese: genera un fatturato pari a 28 miliardi di euro, di cui 15 miliardi derivanti dall'export e con un saldo commerciale pari a 8 miliardi di euro, che si attesta al primo posto in UE (2).
I sistemi di accumulo: pompaggi idroelettrici
Il PNIEC ha identificato i sistemi di accumulo come necessari per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, prevedendo l'installazione di nuovi sistemi di accumulo per oltre 10 GW entro il 2030, di cui 6 GW utility scale (batterie e pompaggi idroelettrici, localizzati principalmente al Sud e nelle isole) e i rimanenti in batterie distribuite. I sistemi di stoccaggio di energia elettrica sono essenziali per il sistema elettrico nazionale. La possibilità di accumulare energia elettrica garantisce sicurezza e stabilità alla rete, permettendone la regolazione e prevenendone i blackout. I sistemi di accumulo sono dunque una condizione essenziale per l'incremento nella rete nazionale della quota di energia rinnovabile non programmabile, come quella ad esempio proveniente da fotovoltaico ed eolico.
Gli impianti idroelettrici di pompaggio sono la forma di stoccaggio dell'energia elettrica più affidabile, in grado di garantire un utilizzo efficiente del surplus energetico generato dalle fonti rinnovabili non programmabili. Prevedono due invasi posti a quote differenti: l'acqua viene pompata da valle a monte nelle ore a maggiore generazione rinnovabile, non disperdendo così la produzione in eccesso. In questo modo, viene immagazzinata energia potenziale da trasformare nuovamente in energia elettrica rinnovabile da rilasciare in rete quando necessario (di notte o nei momenti di minore domanda).
I pompaggi idroelettrici garantiscono una delle forme più efficienti di produzione (ossia, quasi l'intera energia cinetica dell'acqua è trasformata in energia elettrica) e sono particolarmente flessibili dal punto di vista operativo. Sono infatti in grado di entrare in servizio in tempi rapidissimi, assolvendo a una funzione di regolazione della rete elettrica nazionale. Questi impianti, inoltre, non comportano un consumo della risorsa idrica, perché lavorano in gran parte a ciclo chiuso, e possono svolgere un importante ruolo anche per la conservazione dell'acqua e il suo utilizzo a fini irrigui.
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Pubblicato il 11 luglio 2024
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