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OGM mascherati da aiuti umanitari - Il diritto di mangiare quel che si vuole


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Ci sono aspetti positivi negli OGM.

Prima di tutto la modificazione delle specie vegetali e animali è antica quanto è antico "l'homo faber". Cambian solo le tecniche, modificando direttamente il DNA si ottiene in pochi mesi quello che si può ottenere in decenni di selezioni ed ibridizzazioni.

Inoltre le modifiche sono più mirate e portano ad escludere debolezze specifiche o incrementare qualità di resistenza. Questo permette di non dover ricorrere all'uso di pesticidi.

Differente è il ragionamento su Monsanto e ad altri produttori di sementi.

Qui si sta instaurando un vero e proprio morevettato nopolio commerciale delle sementi.

In alcuni casi si sono compiuti veri e propri atti di pirateria, brevettando sementi naturali specifiche di ben determinate zone geografiche. Sicuramente di questi atti pirateschi è stata vittima anche l'agricoltura italiana. Per esempio io ricordo che Monsanto ha brevettato un trifoglio tipico di una zona della Sardegna.

Ma in questi caso dovrebbero intervenire gli stati e le leggi per ricondurre alla ragione questi pirati.

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Purtroppo il punto è proprio quello che stai evidenziando: lasciando la moralità alla merce' degli affaristi, industriali e non, il rischio è che anche la carità si trasformi in affare, l'aiuto in pericolosa dipendenza.

Anche gli ideali che muovono alcuni ricercatori che studiano gli OGM sono ofuscati dal rischio che le loro ricerche possano essere sacrificate alle logiche di profitto. Metti pure che l'organismo ingegnerizzato sia stato realizzato con fini nobili, ma che richiede ancora qualche sperimentazione e verifica, per scongiurare eventuali effetti indesiderati. Credi che, se il finanziatore aveva programmato una data per la commercializzazione, vi rinunci in nome del principio di cautela, per dare il tempo di fare tutti i necessari controlli? Specialmente se basta qualche regalino piazzato al posto e al momento giusto per avere tutte le autorizzazioni alla produzione e vendita che servono?

Se si è arrivati ad adulterare il vino, le mozzarelle, i salumi ecc... per poche centinaia di migliaia di Euro, come pensi che ci si possa fidare quando in gioco vi sono cifre ben più alte, nell'ordine dei milioni e dei miliardi di Euro?

Lo so che per simili accuse occorrono delle prove, quando vengono menzionate ditte, per questo non faccio nomi, ma il principio di cautela, quello non ha bisogno di nomi, per quello serve la certezza che siano stati fatti tutti i controlli prima di poter dire che qualcosa di nuovo venga introdotto nel mercato, certezza che non esiste ancora oggi.

Modificato: da nll
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....certezza che non esiste ancora oggi.

Questo non è completamente esatto.

Ci sono prodotti che circolano oramai da anni e non sono stati segnalate controindicazioni o effetti dannosi.

Da noi si fanno distruggere campi di mais OGM, però zitti zitti stiamo mangiando tranquillamente da anni prodotti alimentari derivati da OGM prodotti all'estero.

Invece di bloccare tutto ideologicamente sarebbe il caso di permettere la coltivazione di quei prodotti sperimentati. Tanto più che con l'agricoltura globalizzata, vietare in Italia la coltivazione di certi prodotti, significasolamente assestare un'altra mazzata alla nostra agricoltura. Consideriamo anche che la nostra agricoltura è già debilitata da decenni di asservimento alle politiche comunitarie, politiche volte a favore di Francia e Germania dove, guarda caso, senza tanti clamori da anni si fanno coltivazioni di OGM.

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Questa discussione l'ho aperta con un altro scopo.

Esiste (o esisteva) già un'altra discussione sugli OGM, sulla loro più o meno giustificata introduzione al consumo e/o alla coltivazione (che coprono due aspetti completamente diversi).

In questo caso si affronta l'argomento dal punto di vista della dipendenza che crea l'inserimento di questo tipo di colture nelle aree depresse del mondo.

Come è evidenziato dall'articolo, quel che sembra un aiuto disinteressato, risulta invece un ben preciso disegno per creare una dipendenza dagli OGM a tutto vantaggio delle multinazionali che producono questo tipo di sementi.

L'impossibilità di usare sementi autoprodotte provenienti dalle coltivazioni OGM è una delle caratteristiche volutamente indotte dalle industrie biotecnologiche perché si crei dipendenza verso i loro prodotti.

Potrei assimilare questi "aiuti umanitari" come la dose che lo spacciatore regala al giovane per avviarlo all'uso delle sostanze stupefacenti: possiamo considerare lo spacciatore, un filantropo nei confronti di quei giovani?

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Potrei assimilare questi "aiuti umanitari" come la dose che lo spacciatore regala al giovane per avviarlo all'uso delle sostanze stupefacenti: possiamo considerare lo spacciatore, un filantropo nei confronti di quei giovani?

Come paragone mi sembra molto azzardato.

Che le multinazionali non siano enti filantropici è una verità lapalissiana, però paragonare la loro azione all'iniziazione alla dipendenza da sostanze stupefacenti è quantomento esagerato.

La risposta è, come sempre nella libera concorrenza. Se esiste un solo produttore di di semi di mais resistenti ad alcune patologie, questo imporrà i suoi prezzi. Se ne esistono 2 è facile che si accordino. Se ne esistono molti si faranno concorrenza anche sul prezzo.

Invece di vedere gli OGM come diavolerie da combattere bisognerebbe entrare in competizione con gli attuali produttori.

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... ma questo è lo status quo, purtroppo. Chi ha il brevetto ha anche il monopolio e ha tutto l'interesse a creare dipendenza, perché di questo si tratta, all'uso del suo prodotto.

L'articolo proposto tratta di quello, e non mi sembra un paragone azzardato, vedendolo esclusivamente dal punto di vista della dipendenza che si crea e dal fatto che una simile dipendenza non è certamente un fatto positivo per le popolazioni alle quali sono destinati questi "aiuti umanitari".

Diversa è la situazione dei paesi ricchi, dove nessuno si sogna di distribuire gratuitamente ai contadini le sementi da usare nei campi (o perlomeno nessuno lo fa, anche se potrebbe volerlo fare per i motivi di cui sopra)

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Chi ha il brevetto ha anche il monopolio e ha tutto l'interesse a creare dipendenza, perché di questo si tratta, all'uso del suo prodotto.

Non è una dipendenza.

Puoi sempre usare sementi tradizionali non brevettate. Se sperimenti le sementi gratuite, vedrai la differenza di resa tra il prodotto tradizionale e quello innovativo.

Poi potrai valutare se l'onere per l'acquisto di sementi a prezzo di monopolio vale, in resa finale, la differenza con quelle tradizionali.

Qui non si tratta di dipendenza perchè se vuoi raccogliere devi seminare. Le sementi hanno sempre e comunque un costo, indipendentemente che siano tradizionali o OMG.

Se non altro avranno disponibile un buon raccolto senza oneri di acquisto di semenze.

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Ho compreso il tuo punto di vista, Livio, ma qui si tratta di altro. La discussione non vuole affrontare la condizione dei contadini in generale, ma esclusivamente del fatto sollevato dall'articolo di Sokari.

In quei paesi non hanno la possibilità di scegliere le sementi tradizionali durante un periodo di seria emergenza, quella che muove gli aiuti umanitari, prendono quel che arriva loro. Il guaio è che poi, a emergenza superata, o quasi, si accorgono che non possono più tornare alle coltivazioni tradizionali, perché non hanno i semi come facevano prima, da una parte del raccolto precedente, ma devono sempre acquistarle e troveranno solo più disponibili le sementi OGM, che dovranno acquistare sempre e solo da quelle multinazionali.

Questo è realismo, mentre l'utopia direbbe: perché non acquisti sementi tradizionali?

Troppo facile la risposta, perché dove arrivano in massa gli OGM, vengono meno le produzioni locali di sementi e quelle estere oltre a costare troppo, diventano sempre meno disponibili, perché impiegate nei vari mercati domestici, come è qui in Italia, per esempio.

Ecco cosa è la dipendenza dagli OGM, in relazione all'articolo che è il tema di questa discussione.

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cco cosa è la dipendenza dagli OGM, in relazione all'articolo che è il tema di questa discussione.

Ritorniamo al punto di partenza, sperando di riuscire a farmi capire.

Riassumendo.

Condizioni di partenza.

Scarsità di raccolti e impossibilità di avere contemporaneamente cibo e sementi: o mangi o tieni da parte i semi per il prossimo raccolto. Preferisci mangiare per sopravvivere e rimandi il problema di qualche mese.

Arrivano aiuti dall'estero.

Società che producono OGM mandano i loro semi gratis; questi semi producono, come è noto, piante che hanno alcuni pregi ma hanno anche il difetto di essere sterili, come molti ibridi (il mulo ne è un esempio).

Cosa fare?

Pretendere che chi produce sementi OGM doni sementi di altro tipo è assurdo.

Si possono rifiutare le sementi, però non si semina nulla.

Potrebbe intervenire qualche altro ente e donare sementi non OGM (forse se la FAO spendesse menoper faraonici stipendi e adempisse ai suoi scopi istituzionali ci sarebbero meno problemi).

Si può seminare OGM, ottenere raccolti migliori, che magari danno anche un surplus alimentare da barattare con qualche altra cosa.

Si può lavorare per togliere il monopolio di queste sementi facendo ricerca.

Quello che non si può fare è accusare la società produttrice di creare dipendenza. La società che produce OGM fa un'opera caritatevole salvando dalla fame alcune popolazioni.

E' carità pelosa? Certo. Fa il suo interesse? Certamente. Non è certo colpa dei produttori di OGM se nessun altra organizzazione fa alcun che.

Trovo non solo inutile, ma anche molto ipocrita, piangere e accusare Monsanto di creare dipendenza da OGM e, contemporaneamente, non fare nulla per le popolazioni bisognose di aiuto.

Poi magari analizzando la sistuazione locale si scopre che i governi di quei paesi spendono cifre folli in armamenti. Tutti, se solo non volessimo non vedere, sappiamo che, tanto per fare un esempio, in Nord Corea si muore letteralmente di fame mentre lo stato spende in armamenti quasi qaunto gli USA.

Ma qui entriamo in ultra dimensione.

Modificato: da Livio Orsini
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Ecco, ora va bene, questo era quanto volevo andare a discutere.

Sarebbe tutto così come scrivi, se non vi fosse più di un sospetto che la dipendenza indotta dagli OGM non sia una conseguenza liberamente scelta, frutto di una valutazione simile a quella giustamente proposta da te. Non è un caso che Microsoft si veda direttamente coinvolta in questa politica commerciale, forte della sua esperienza sui prodotti informatici, come non è un caso che la stessa Microsoft è stata più volte messa a giudizio, e talvolta condannata, per abuso di posizione dominante e per alcune pratiche di concorrenza sleale.

A meno che tu non voglia mettere sullo stesso piano la libera scelta dei contadini dei paesi sviluppati e le condizioni dei contadini dei paesi poveri, dovresti riconoscere che questi ultimi hanno ben poco da poter scegliere e nessuna forza per contrastare le politiche commerciali di cui sopra.

Hai ragione nello scrivere che alcuni governanti di quei paesi preferiscono spendere i soldi degli aiuti per alimentare la corruzione interna, per armare le loro lotte intestine e per i loro vizi e quelli degli amici. Ma allora va tutto bene così?

A me non basta. Io non aspetto la FAO, anche se pure io vorrei che si concetrasse di più sulle esigenze della gente e meno sulla distribuzione delle poltrone. Qualcosa lo devo fare comunque e mi affido a chi reputo più affidabile nel gestire le poche risorse che mi posso permettere di mettere a disposizione. Mi riferisco ad alcune organizzazioni missionarie, prevalentemente cattoliche, ma non solo, delle quali conosco direttamente vertici e risorse umane impegnate sul posto a portare i nostri aiuti.

Loro portano, tra molte altre cose, sementi tradizionali, ma sono una goccia in mezzo all'oceano.

Trovo non solo inutile, ma anche molto ipocrita...

far finta di niente e lasciare che Monsanto, e chi come lei, mascheri per aiuti umanitari una mera operazione commerciale alla ricerca del massimo profitto.

Modificato: da nll
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..far finta di niente e lasciare che Monsanto, e chi come lei, mascheri per aiuti umanitari una mera operazione commerciale alla ricerca del massimo profitto.

Ma tu cosa vorresti?

Vorresti obbligare Monsanto a donare solo sementi tradizionali?

E' perlomeno singolare pretendere di stabilire cosa uno dovrebbe liberamente donare.

Vorresti impedire a Monsanto di donare le sementi OGM? Non faresti un gran favore a coloro i quali non hanno di che nutrirsi.

Io dietro a queste lacrime vedo solo un tentativo surrettizio di cercare di mettere al bando gli OGM.

Ripeto: tu cosa proponi come alternativa.

Perchè sostenere che Monsanto cerca il suo massimo profitto è come sostenere che la temperatura invernale è in genre più fredda di quella estiva.

Tutte le azienda hanno come missione il fare profitto. Per compiere la missione si fa uso, da sempre della pubblicità. C'è chi usa il fondo schiena di una bella donna e chi regala sementi OGM. Cambia il modo ma il fine resta il medesimo: massimizzare le vendite dei propri prodotti.

Chi avesse veramente a cuore la sorte di quelle popolazioni potrebbe compiere azioni dirette a risolvere il problema senza ricorrere alle donazioni Monsanto.

Però, come sempre, pianger, criticare e stacciarsi le vesti è molto più semplice e facile che fare qaulche cosa di concreto.

Questa mia critica è rivolta soprattutto a quella pletora di benpensanti in servizio permanente effetivo, sempre pronti a firmar appelli, partecipare a tavole rotonde e giornate di studio, specialmente se si svolgono in lussuosi alberghi di località alla moda, ma mai a far qualche azione concreta, qualche ora di lavoro vero. :(:)

Hai mai sentito che si faccia una giornata di studio sui problemi dell'agricoltura dei paesi poveri che so in un villaggio del Darfur o della Sierra Leone? No questi congressi se va proprio male si fanno a Marbella o a S. Tropez.

Modificato: da Livio Orsini
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Evidentemente di questi temi ne senti solo parlare e magari sulle Tv commerciali, non te ne si può fare una colpa, è così per molti.

Ci sono però anche le persone che si preparano in Italia, come in altri paesi del mondo, e poi partono a proprie spese e vanno a offrire il proprio lavoro e a condividere le proprie risorse. Sono queste persone che io frequento e ascolto e la lamentela arriva da loro.

Quelli che invece vanno alle superpagate riunioni di cui scrivi sono quei politici che dicono che bisogna fare di più per risolvere il problema della fame nel mondo e contemporaneamente riducono i già miseri fondi di bilancio che vengono destinati a questo scopo... tanto c'è la Monsanto e qualcun altro di "disinteressati" benefattori.

Tranquillo, fanno le riunioni e non contestano: non sono loro che trovi a protestare perché non si interviene con degli aiuti che realmente aiutino quelle popolazioni.

In Africa non hanno il problema di massimizzare le produzioni e contenere il numero di lavoratori nei campi, per loro bastano le sementi tradizionali, se solo qualcuno li aiutasse a procurarsele, magari evitando di cavarsela con la firma di un assegno che, come scrivi anche tu, rischia di finire in mani e speso in beni sbagliati.

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Evidentemente di questi temi ne senti solo parlare e magari sulle Tv commerciali, non te ne si può fare una colpa, è così per molti.

Questa è una tua illazione che non corrisponde per niente alla realtà.

A parte tutti i bei discorsi sul volontariato non hai ancora risposto alle mie dimande su cosa fare e qauli alternative proponi.

Lanciare accuse e proclamare il proprio dissenso è facile; proporre alternative valide e praticabili un po' meno

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Mi dispiace che tu la prenda per illazione quella che invece vuole essere un'analisi di un pensiero che so non essere soltanto tuo. Ci stiamo scambiando reciprocamente le nostre convinzioni e le proposte che riteniamo ciascuno essere, se non la soluzione, un gradino verso il miglioramento, del quale mi sembra si sia almeno d'accordo che è necessario.

Non mi disturba affatto che tu possa pensarla diversamente, è il bello della nostra umanità.

In quanto alle risposte... ti invito a rileggere i miei precedenti messaggi, dove la risposta su cosa ritengo vada fatto l'ho già scritto. Meno peso all'iniziativa delle singole industrie, o per lo meno che il loro intervento sia filtrato e mediato dalla comunità internazionale, in primo luogo, e dove questo manca, che intervengano le associazioni che sono svincolate da interessi nelle industrie che offrono gli aiuti.

... ma questo era già contenuto, forse in altra forma, in quanto ho già detto.

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Al di là delle divergenze di opinione rimane sempre il problema di fondo.

Tu sostieni che aziende come Monsanto cercano di creare volutamente dipendenza da prodotti OGM. Io invece sono convinto che approffittino solo di un'occasione favorevole per incrementare i loro affari e, contemporaneamente, dare un contributo al problema della fame.

Fosse anche corretta la tua analisi, quale soluzione pratica si può adottare?

Non ne vedo molte.

Questa situazione non può essere risolta dal volontariato; l'organismo che istituzionalmente dovrebbe occuparsene è interessato unicamente ad aumentare il benessere dei propri impiegati e dirigenti. :(

Che tu ed io si sia in disaccordo o meno, o che dai nostri ragionamenti esca un'idea che soddisfi entrambi, il problema non lo possiamo risolvere noi e quelli come noi.

Io da certe notizie, soprattutto da come sono date, traggo il convincimento che lo scopo non sia tanto l'aiutare le popolazioni indigenti, ma il fine ultimo sia una sorta di integralismo volto a contrastare sempre e comunque le multinazionali, gli OGM, etc. Insomma quella specie di brodo di cultura in cui si sviluppano e sopravvivono le fiolsofie che sono contro tutto e tutti.

E' notizia di oggi. Il presidente francese propone alle Nazioni Unite di istituire una modestissima tassa sulle transazioni finanziare delle principali valute. Si ipotizza uno 0.05%, percentuale trascurabile sulla transazione ma il cui gettito globale sarebbe comunque notevole. A me sembra che la proposta sia stata formulata più a scopi di pubblicità personale, però potrebbe dare comunque un notevole contributo alla risoluzione del problema povertà. Però l'accoglienza è stata a dir poco solo tiepidina.

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Quella di Sarkozy è evidente che si tratta di una mossa politica, per ingraziarsi i favori dell'elettorato indeciso di casa sua. Non si tratta di una mia valutazione, è quanto è stato detto ieri da un nostro parlamentare europeo ai microfoni di Rai Radiodue. Un'astuta mossa politica, diceva lui, perché il premier francese è sempre stato per evitare questo tipo di imposizione fiscale e sa che gli verrà bocciata, ma intanto quando capiterà avrà già raggiunto il suo scopo per le prossime elezioni in Francia.

Una volta diceva che le elezioni si vincono al centro, ora va dicendo che si vincono agli estremi, non importa se a destra o a sinistra, per questo ha iniziato con le espulsioni dei Rom e ora questa altra uscita.

Ma tornando al tema principale. So benissimo che non potremo fare che ben poco, ma nel nostro piccolo possiamo contribuire a dare un segno di volontà popolare. Una goccia nell'oceano, ma l'oceano è fatto di gocce.

Non credo che ogni voce di dissenso dalla volontà dei cosiddetti progressisti della scienza sia da interpretare come disfattismo, io per esempio vivo di ricerca e guai se venissero a mancare le risorse per farla, ma permettimi che ogni volta che prevale il privato, sul pubblico, nel finanziamento della ricerca, qualche attenzione in più sui contenuti e sui risultati mi sembra doveroso, proprio perché può essere più marcato il conflitto di interessi tra l'impresa e l'oggetto frutto della ricerca.

L'esempio del volontariato che ho fatto prima è solo per dire che una via alternativa c'è, anche permettendo alle multinazionali di contribuire con le loro sementi, sia OGM, sia tradizionali, su richiesta delle popolazioni che si vogliono aiutare. Lo sai che le grosse multinazionali degli OGM sono 3 e sono le stesse 3 che hanno la quasi totalità del mercato anche di quelle tradizionali? Ieri è stata una giornata proficua per questi discorsi in radio, perché a Decanter, poco prima delle 21, c'era un ricercatore italiano che fa ricerca sugli OGM all'estero e ci comunicava proprio quello che ho appena scritto. Certamente, per chi ha seguito la trasmissione si sarà accorto che era tutta a favore degli OGM, ma per la ricerca libera finanziata da risorse pubbliche, svincolata anche dalla politica, per essere solo al servizio del bene pubblico. Sotto questa ottica sono anch'io per la ricerca sugli OGM, sulla sperimentazione in ambienti controllati e il rilascio dei brevetti alle aziende solo ed esclusivamente dopo tutte le verifiche per l'ambiente e la salute.

Tutto dichiarato in modo chiaro in etichetta, senza paura di dire la verità e permettendo a tutti di scegliere quel che si vuole mangiare.

Se ti interessa sta nascendo l'associazione FOR (Free OGM Research) per promuovere nel mondo la ricerca libera sugli OGM, finanziata con fondi pubblici e libera dai condizionamenti della politica.

Modificato: da nll
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