Vai al contenuto
PLC Forum


Caricare Batterie Con Alimentatore


Gianburrasca

Messaggi consigliati

Buonasera a tutti,

non so se è il forum giusto...

sto realizzando un impianto di antifurto con un plc a 24Vdc e devo dimensionare le batterie che intervengono in caso manchi l'alimentazione di rete; da quello che so, con un normale alimentatore non si riesce a caricare delle batterie in quanto servirebbe una tensione superiore alla loro per caricarle e questo essendoci a valle un circuito a 24V non è possibile. Ho trovato un alimentatore costruito per lavorare con delle batterie (cabur XCSC120C) e da datasheet la batteria ad esso collegata deve avere capacità massima 15Ah: essendo le mie 2 batterie da 12V in serie, che capacià devono avere per soddisfare questo requisito, ancora 15Ah?

Link al commento
Condividi su altri siti


il modello cabur che ho citato ha uscita 24V e la mia domanda era se,visto che per avere 24V collegavo in serie 2 batterie da 12V, gli Ah delle singole batterie dovevano essere 15 oppure gli Ah delle singole batterie si sommavano e quindi ciascuna doveva essere al massimo di 7.5Ah. Penso sia una domanda di elettrotecnica di base, ma mi sfugge il concetto e quindi ho questo dubbio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Se metti 2 batterie in serie la corrente che vi scorre è identica, come fossero due resistori in serie. Le tensioni si sommano (se rispetti le polarità), come si sommano le cdt dei resistori in serie.

Gli Ah, ovvero la capacità delle due baterie, può non essere identica.

Se entrambe gli accomulatori son carichi al massimo, la bateria di minor capacità si sarà scaricata qaundo l'altra ha ancora un abuona carica.

Durante la fase di carica se la corrente di carica è tarata sulla batteria di minor capacità, non ci saranno danneggiamenti. bisogna avere l'accortezza dic aricare a corrente impressa e non lasciare che la corrente si autoaggiusti.

Link al commento
Condividi su altri siti

la batteria ad esso collegata deve avere capacità massima 15Ah: essendo le mie 2 batterie da 12V in serie, che capacià devono avere per soddisfare questo requisito, ancora 15Ah?

Le due batterie da 12V, collegate in serie, devono essere identiche, ognuna da 12V/15A. Risultato 24V 15A.

Particolare cura deve essere posta al controllo d'efficienta delle due singole batterie.

Link al commento
Condividi su altri siti

ok quindi è come pensavo. Scusate se rispondo solo ora ma mi sto riprendendo un pò adesso dall'influenza che mi ha messo ko... quando dici che particolare cur deve essere posta al controllo dell'efficienza delle singole batterie cosa intendi di preciso? che periodicamente è meglio misurare singolarmente le batterie singolarmente? Io pensavo di eseguire un controllo periodico staccando in modo automatico (tramite relé) le batterie dall'alimentatore e far entrare la tensione (24V) delle batterie abbassata tramite un partitore in un ingresso analogico del plc in modo da sapere costantemente se stanno perdendo o meno. Tu invece dici che van controllate singolarmente?

Link al commento
Condividi su altri siti

Le due batterie da 12V, collegate in serie, devono essere identiche, ognuna da 12V/15A.

Assolutamente no!

Dai una ripassata alle leggi di Kirchoff

? Io pensavo di eseguire un controllo periodico staccando in modo automatico (tramite relé) le batterie dall'alimentatore e far entrare la tensione (24V) delle batterie abbassata tramite un partitore in un ingresso analogico del plc in modo da sapere costantemente se stanno perdendo o meno. Tu invece dici che van controllate singolarmente?

Il controllo di due accumulatori in serie darebbe come risultato la tensione totale dei 2 senza farti conoscere lo stato di carica del singolo accumulatore.

Se è un problema sconnettere la serie, puoi sempre misurare la tensione della prima batteria e la tensione totale, la differenza tra i due valori risulta essere la carica dell'altro.

Modificato: da Livio Orsini
Link al commento
Condividi su altri siti

Quote

Assolutamente no!

Dai una ripassata alle leggi di Kirchoff

Assolutamente sì, ......sei tu che devi essere più attento alla domanda che ha posto Gianburrasca e che io ho riportato integralmente proprio per evitare malintesi e la ripeto:

Quote

Rispondo io:

Le due batterie da 12V, collegate in serie, devono essere identiche, ognuna da 12V/15A. Risultato 24V 15A.

Particolare cura deve essere posta al controllo d'efficienta delle due singole batterie.

La mia risposta non significa che non è possibile mettere due batterie in serie di capacità differente, ma..... che per rispettare i requisiti di progetto di Gianburrasca che richiedono una capacità di 15A a 24V, necessita che le batterie abbiano la stessa capacità.

Mi sembra un controsenso nel progettare un sistema d'alimentazione consigliare una batteria da 12V/15A + una batteria da 12V/20 o 30A.

Oltretutto è inutile e illogico, ed è proprio la legge d Kirchoff a vietare, in questo progetto, a mettere una sola batteria di capacità inferiore (es. poniamo una da 7A + una da 15A) dato che l'autonomia in mancanza di 220 sarebbe inferiore a quella richiesta. ;)

Link al commento
Condividi su altri siti

quando dici che particolare cur deve essere posta al controllo dell'efficienza delle singole batterie cosa intendi di preciso? che periodicamente è meglio misurare singolarmente le batterie singolarmente?

Non dico che sia essenziale, ma essendo due batterie separate anche se collegate elettricamente, una batteria protrebbe difettare (es. variazione della resistenza interna dovuta a diversi possibili fattori) pur avendo sotto carica la corretta tensione, quindi sapere quale batteria risulta inefficiente è un pregio di progetto che permette di prevedere un cattivo funzionamento in mancanza di corrente.

I modi di controllo possono essere diversi, ma se prendiamo ad esempio i sistemi di allarme furto e incendio, le migliori centrali operano un controllo dinamico periodico misurando su un certo carico se a fornire corrente è la batteria o l'alimentatore, e se è l'alimentatore a fornirla, dopo alcune ripetizione, sicuramente la batteria è inefficiente.

In conclusione, poter rilevare una batteria difettosa lo considero un gran vantaggio. Non discuto sul metodo, l'importante è raggiungere il risultato migliore.

Link al commento
Condividi su altri siti

La mia risposta non significa che non è possibile mettere due batterie in serie di capacità differente, ma..... che per rispettare i requisiti di progetto di Gianburrasca che richiedono una capacità di 15A a 24V, necessita che le batterie abbiano la stessa capacità.

E' proprio questo che non è assolutamente vero!

Può sembrare un controsenso non usare 2 batterie identiche, ma questo lo è solo per motivi pratici. Dal punto di vista elettrotecnico non è assoutamente necessario che i due accomulatori abbiano identica capacità.

Oltretutto è inutile e illogico, ed è proprio la legge d Kirchoff a vietare, in questo progetto, a mettere una sola batteria di capacità inferiore (es. poniamo una da 7A + una da 15A) dato che l'autonomia in mancanza di 220 sarebbe inferiore a quella richiesta.

Che sia poco pratico è incontestabile, ma in caso di necessità si può fare senza controindicazioni. Il tuo esempio è sbagliato, perchè si parlava di un accumulatore da 15 Ah (capacità minima richiesta) ed uno da 30 Ah, entrambi a 12 V nominali.

La legge di Kirchoff non vieta nulla, se studi la maglia con questa metodologia (me ce ne sono anche altre adatte, questa è la più semplice) ti accorgi che hai 2

generatori con la loro f.e.m. e la loro impedenza interna, posti in serie, quindi la corrente che li attravera è identica. (ma per questo basta la comune legge di ohm).

I due accolumaltori hanno capacità differenti? vorrà dire che in assenza di carica uno si scaricherà prima dell'altro.

Ma questo avverrebbe comunque anche se avessero la medesima capacità nominale.

La differenza sarebbe minima, ma ci sarebbe sempre e comunque.

Modificato: da Livio Orsini
Link al commento
Condividi su altri siti

http://www.cabur.it/catalogo/elettronica/i_cat_057.pdf

questo è il link con la scheda tecnica dell'alimentatore che dicevo così se magari mi son spiegato male in alcuni particolari che hanno importanza si evitano incomprensioni.

Quello che interessava a me era seguire la direttiva del datasheet che dice che le batterie devono avere capacità max di 15Ah; non essendo però specifiato per il modello a 24V se le batterie erano intese a 24V o anche 2 da 12V in serie, mi sono posto il quesito che vi ho posto; io avevo dato per scontato (smentito da Livio) che le 2 batterie dovevano avere identica capacità per non avere una batteria più "caricata" dell'altra o avere un qualsiasi squilibrio, però prima di tutto credo sia importante, a monte di questo rispettare il limite dei 15Ah "visti" dall'alimentatore, per cui sono in cerca di soluzioni in questo senso.

Grazie a tutti

Link al commento
Condividi su altri siti

Vediamo di fare chiarezza e spero in modo definitivo.

  • Normalmente se necessitano 24 V si ricorre ad un accumulatore da 24 V. Mettere in serie 2 accumulatori da 12 V non si fa altro che replicare in modo distinto quallo che avviene in un accumulatore da 24 V. Negli accumulatori al Pb si mettono in serie un certo numero di celle, ogni cella ha una tensione nominale, a piena carica, di 2.2 V. Per gli accumulatori da 12 V si usano 6 celle in serie, così che a piena carica si ha una tensione di 13.2 V. Con 12 celle in serie si ottengono 26.4 a piena carica. Usando solo 11 celle si otterrebbe una tensione di 24.2 V a pina carica, tensione che scenderebbe praticamente subito sotto i 24 V, quindi si preferisce partire da una tensione nominale più elevata.
  • Mettendo in serie due accumulatori da 12 V è preferibile usare due alimentatori di eguale capacità, solo per motivi di praticità.
  • Anche se gli accumulatori in serie sono eguali (non esistono 2 accumulatori identici) uno dei 2 si scaricherà prima dell'altro; anche durante la carica uno dei due accumulerà più energia dell'altro. Se entrambi gli accumulatori sono in buono stato le differenze saranno minime, ma comunque le diferenze persistono.
  • Usando 2 accumulatori di capacità differente accadrà quello che ho descritto in precedenza. La capacità risultante equivale alla capacità del meno capiente.

L'alimentatore di cui hai pubblicato il foglio tecnico è adatto per lavorare in configurazione batteria tampone. Se vuoi usarlo nel pieno delle sue potenzialità, ovvero sfruttando anche la protezione contro la scarica totale della batteria è consigliabile usare un solo accumulatore da 24 V.

E' assolutamente sconsigliato usare due accumulatori aventi differenti capacità, perchè l'alimentatore non può eseguire il test separato della carica dei 2 accumulatori.

Anche l'uso di 2 accumulatori di egual capacità è sconsigliabile per i motivi che ho elencato in precedenza. Per quanto simili le caratteristiche dei 2 sono differenti, quindi il rischio che l'alimentatore non riesca a proteggere il circuito dalla scarica totale esiste ed aumenta di probabilità con il trascorrere del tempo, perchè invecchiando le caratteristiche dei 2 accumulatori tendono a differenziarsi sempre più.

Link al commento
Condividi su altri siti

la direttiva del datasheet che dice che le batterie devono avere capacità max di 15Ah; non essendo però specifiato per il modello a 24V se le batterie erano intese a 24V o anche 2 da 12V in serie

Gianburrasca,

chiaramente se trovi una batteria piombo-gel ermetica da 24V-15Ah ti semplifichi il controllo d'efficienza della batteria stessa, ma essendo la produzione orientata verso i 6 e 12V, il costo, senz'altro minore, ha orientato i costruttori di centrali antincendio che richiedono tensioni superiori a 15V, verso 2 batterie serie.

Ti riporto le le caratteristiche di alimentazione di uno dei principali costruttori di centrali antincendio:

- Tensione di uscita Alimentatore 27,6Vdc

- Corrente max Alimentatore 4A

- Intervallo di bassa tensione: 18 ... 27,6 Vdc

- Specifiche delle batterie: 2x12V-7Ah o 12V-17Ah (a seconda del carico e autonomia richiesta)

- Marca: Yuasa o equivalente NP7-12FR o NP17-12FR o simili (attualmente il taglio di 17-18Ah sta sostituendo il 15Ah)

- Massima resistenza interna della batteria: 2,2 Ohm

Inutile dire che stesso tipo e modello delle batterie garantisce una migliore uniformità di resistenza, capacità e induttanza, inoltre l'ingombro può essere sviluppato in larghezza e non in profondita.

Ora veniamo al tipo di controllo necessario a cui avevo accennato e previsto dalle attuali Normative nei sistemi antifurto e antincendio, dove la centrale deve provvedere alla ricarica delle batterie assicurando la supervisione, per cui normalmente si attuano i seguenti accorgimenti:

VERIFICA DELL'EFFICIENZA

La centrale provvede alla verifica della/e batterie ad intervalli regolari simulando una richiesta di corrente di carico (come richiesto

durante black-out di rete). Alcune indicazioni le ho date precedentemente

Se la batteria non soddisfa la richiesta, l'evento dovrà essere segnalato.

VERIFICA DELLA TENSIONE

La centrale supervisiona continuamente la tensione della batteria. Se la tensione cade sotto i 22,8 V, l'evento deve essere segnalato.

SCARICA PROFONDA

Se la tensione totale delle batterie scende sotto i 18 V la centrale provvede alla loro disconnessione, in maniera tale da evitare un

danneggiamento delle batterie stesse, e l'evento deve essere segnalato.

COLLEGAMENTO BATTERIE

Nel caso di batterie serie, la serie verrà effettuata su morsetti della scheda di centrale, affinché le batterie siano controllate singolarmente.

ALTRA CARATTERISTICA che però non puoi attuare con l'alimentatore da te indicato è il controllo di carica in Tensione tramite Sonda Termica da applicare a contatto delle batterie (questo chiaramente perché la centrale dovrebbe regolare la Tensione di carica agendo sull'Alimentatore.

ALTRA ALTERNATIVA AL TUO ALIMENTATORE

Volendo, invece che utilizzare l'alimentatore da te indicato, potresti usare una Stazione d'Alimentazione per impianti antincendio con tutte le caratteristiche sopra menzionate (controllo tramite sonde termiche), contenitore per 2 batterie da 15-17Ah e uscite di guasto che puoi collegare al tuo PLC. (è una possibilità che non escluderei).

A te trarre le conclusioni, ma reputo indiscutibile il fatto che le batterie devono essere dello stesso tipo e capacità. Infatti, se mettessi in serie ad una batteria da 15-17Ah una seconda batteria da 7Ah, in caso di black-out di rete prolungato, la batteria di minor capacità raggiungerebbe "la scarica profonda" mentre l'altra ha ancora capacità residua del 50% e tale scarica profonda provocherebbe la disconnessione totale dell'alimentazione di emergenza. Quindi la medesima capacità e tipo delle batterie in serie è una necessità dovuta all'efficienza dell'intero sistema. Nulla vieta però in caso di emergenza per una batteria guasta, sostituirla con una di diversa capacità, ma.... che sia solo un'emergenza transitoria.

ps. salvo novità, non ho altro da dire.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ok grazie che hai approfondito così bene l'argomento. Però ho delle domande da porti:

- in VERIFICA DELL'EFFICIENZA dici che la centrale simula ad intervalli regolari una richiesta di corrente di carico (come richiesto durante black-out di rete), cioè, all'atto pratico, le stacca dall'impianto e le collega ad un carico (per es delle resistenze) che assorbe una corrente pari a quella dell'impianto stesso per vedere se la loro tensione non cade eccessivamente? Questo immagino perchè se io le stacco semplicemente e ne misuro la tensione a vuoto, salvo siano proprio andate, la tensione sarà quella corretta perchè è con un carico che si vede se lavorano correttamente, giusto?

- come fa la centrale a misurare le batterie se queste son collegate all'impianto e non c'è una mancanza di tensione di rete? o meglio come fa a rilevare un valore di tensione diverso da quello in uscita dall'apparecchio che le tiene cariche?

-l'alternativa che mi proponi che costo può avere e dove posso trovarla?

Link al commento
Condividi su altri siti

La misura dello stato della natteria tampone è abbastanza semplice da realizzare. L'unico inconveniente lo si ha se, nel momento del controllo, si dovesse incorrere in una mancanza di rete.

Ci sono metodi abbastanza sofisticati che permettono di rilevare la mancanza di un semiperiodo di rete e, nel caso, mettere il sistema in sicurezza.

C'è anche il sistema più semplice, adottato su alcuni UPS, con 2 o più accumulatori in parallelo dove il controllo è fatto controllandone uno alla volta.

Poi c'è quello, meno preciso, ma molto più sicuro di non staccare la batteria dal carico.

Questo metodo è ababstanza semplice, tanto che potresti realizzarlo anche con il PLC. Come scrivevi già bei primi messaggi:

Io pensavo di eseguire un controllo periodico staccando in modo automatico (tramite relé) le batterie dall'alimentatore......

Togli l'alimentazione da rete alla batteria. Questa dovrà erogare tutta la corrente prevista dal carico. Si misura la tensione dell'accumulatore per un breve periodo.

Il valore di tensione inizialmente scende per assestarsi sul valore che indica lo stato di carica della batteria.

Puoi anche mettere delle sonde di temperatura sulle carcasse degli accumultatori. Poi se il tuo PLC è almeno degno di questo nome avrà un ingresso per interfacciare RTD, quindi puoi benissimo monitorare in tempo reale lo stato completo delle batterie.

COLLEGAMENTO BATTERIE
Nel caso di batterie serie, la serie verrà effettuata su morsetti della scheda di centrale, affinché le batterie siano controllate singolarmente.

Questo non è indispensabile, come scrivevo già nel #7:
Il

controllo di due accumulatori in serie darebbe come risultato la tensione totale dei 2 senza farti conoscere lo stato di carica del singolo accumulatore.

Se è un problema sconnettere la serie, puoi sempre misurare la tensione della prima batteria e la tensione totale, la differenza tra i due valori risulta essere la carica dell'altro.

Questo è indimpendente se gli accomulatori sono connessi ai morsetti di centrale o ai morsetti dell'alimentatore. L'unico vero problema è la comodità della misura.

Link al commento
Condividi su altri siti

ok, ma quelo che non capisco è,quando dici di staccare le batterie dalla rete, intendi di staccarle dall'alimentatore che le gestisce, giusto? e poi attaccarle ad un carico con lo stesso assorbimento del carico vero e proprio (per esempio alcune resistenze) per poterne misurare l'effettivo buono stato? più che altro,secondo te, a lasciare aperti i morsetti dell'alimentatore che vanno alle batterie mentre faccio lamisura delle stesse, non succedrà niente no?!

Link al commento
Condividi su altri siti

No, lasci che le batterie alimentino il circuito e togli l'alimentatore. In questo modo la batteria deve fornire tutta la corrente necessaria.

Se usi un'alimentazione tamponata da batterie è perchè i circuiti a valle devono essere sempre alimentati anche in caso di mancanza rete.

L'alimentatorenormalmente carica la batteria in tampone. In altri termini la somma algebrica delle correnti entranti nella batteria (dall'alimentatore) e uscenti (verso i circuiti) è leggermente positiva, così da mantenere la carica.

Se apri il circuito dell'alimentatore la corrente entrante si azzera e l'alimentatore comincia a scaricarsi. A questo punto misuri la tensione ai capi della batteria e noti un discesa rapida di tensione di qualche centinaio di mV, poi il valore si stabilizza; quello è il valore reale della tensione di batteria ed è quello che ti dice se la batteria è carica ed in buono stato.

Una batteria non in buono stato, per esempio quando è solfatata, non tiene la carica, quindi appena togli la corrente id ricarica il valore di tensione scende rapidamente sotto il valore ottimale.

Un problema lo potresti avere dal circuito di misura, se è alimentato dalla batteria stessa. Sino a che la batteria è carica ed in buono stato tutto va bene; quando la batteria comincia ad essere scarica potresti avere problemi sulla validità della misura stessa.

Potresti prevedere l'alimentazione di tutto il sistema da rete, staccando la batteria e chiudendola su un carico fittizio simile al circuito che deve essere alimentato, però come ti ho spiegato in precedenza, se in quel momento viene a mancare la rete perdi la continuità di alimentazione.

Link al commento
Condividi su altri siti

- come fa la centrale a misurare le batterie se queste son collegate all'impianto e non c'è una mancanza di tensione di rete? o meglio come fa a rilevare un valore di tensione diverso da quello in uscita dall'apparecchio che le tiene cariche?

-l'alternativa che mi proponi che costo può avere e dove posso trovarla?

Non è così semplice, come potrebbe sembrare, misurare l'efficienza delle batterie che per altro non è necessario distaccarle dall'impianto o dall'alimentatore (il controllo dinamico dura qualche us), e non penso, nel tuo caso specifico, sia il caso di avventurarsi in questo controllo tramite un Plc dato che pur avendo librerie a disposizione non puoi avere accesso al sorgente. Per questo ti ho proposto una soluzione alternativa usando una stazione d'alimentazione per impianti di segnalazione incendi in grado di fare tutto ciò che ti serve.

Quella che posso consigliarti io, è di usare Smartlevel SPS24140 (4A a 27,6V) che è una stazione d'alimentazione supplementare delle centrali antincendio Inim in grado di gestire due batterie serie. Chiaramente non è un semplice alimentatore ma dispone di una scheda di controllo gestita da CPU in grado di operare tutti i controlli diagnostici necessari necessari delle batterie e dell'alimentatore secondo la norma EN54-4 delle Direttive europee, norma che include un controllo sulla resistenza interna delle batterie (è qui il vero controllo d'efficienza, che prevede e non vede dopo che il "guaio" è fatto).

.

La scheda gestisce anche una sonda termica a contatto di una delle batterie, e provvede a regolare con precisione la tensione di carica in funzione della temperatura.

La caratteristica saliente è che oltre a colloquiare tramite bus con la centrale (cosa che a te non serve) la stazione può funzionare in modalità stand-alone fornendo l'indicazione di guasto su un'uscita relè e il dettaglio del guasto visualizzabile su display del case. Ci sono 3 uscite per un carico massimo di 0,8A ciascuna controllabili da tre ingressi.

ps. controlla da manuale se le specifiche sono a te congeniali, eventualmente confontandole con altri marchi. Questa stazione non richiede il riporto della serie nella scheda di centrale in quanto opera il controllo della resistenza interna totale delle due batterie. Il test di efficienza viene effettuato ogni 10 minuti, e comunque vengono effettuati gli altri controlli ed eventuale distacco di cui si è parlato..

Tieni anche presente che i controlli menzionati vengono comunque effettuati anche nell'alimentazione a 12V delle centrali d'allarme-sicurezza e anche nelle sirene.

Link al commento
Condividi su altri siti

Nota aggiuntiva: tieni presente Gianburrasca che i controlli di efficienza della batteria e tensione di ricarica alta sono a scopo preventivo, e vengono effettuati solo quando è presente l'alimentazione di rete o al suo ritorno, perché in assenza di essa viene effettuato solo il controllo di batteria bassa e di scarica profonda.

Link al commento
Condividi su altri siti

solo per curiosità, come si fa a capire l'efficienza di una batteria dala sua resistenza? e quale dovrebbe essere la sua temperatura di lavoro, ipotizzando di fare anche questo tipo di controllo? E poi, secondo voi controllarle una volta a settimana è troppo poco?

Se invece dell'alimentatore citato ne uso uno switching classico e tengo la sua Vout tipo a 26.5V, metto un diodo da 6A sul+ per proteggere l'uscita e abbassare a circa 26V la tensione che va ad alimentare l'impianto e a tenere cariche le batterie secondo voi può essere una soluzione lo stesso? In teoria tutti i componenti alimentati ad una certa tensione hanno una tolleranza, per quelli a 24V di solito fino a circa 28V; e con una tensione di 26V dovrei caricare anche quasi del tutto le batterie (anche se so che 2.2Vx 12 celle=26.4V); e poi non vorrei vincolarmi troppo usando un alimentatore complicato e che dovrei acquistare apposta.

Link al commento
Condividi su altri siti

solo per curiosità, come si fa a capire l'efficienza di una batteria dala sua resistenza?

L'efficenza di una batteria, oltre che con la prova della densità dell'acido, la si rileva con un apposito scaricatore ad assorbimento controllato, che verifica in quanto tempo la batteria si scarica attaccandole un assorbimento noto.

Link al commento
Condividi su altri siti

; e poi non vorrei vincolarmi troppo usando un alimentatore complicato e che dovrei acquistare apposta.

Hai alcune opzioni.

  1. Usi un alimentatore come quello consigliato da Panter. Fa tutto lui e lo fa bene. Ti togli tutte le preoccupazioni e sei abbastanza sicuro dei risultati.
  2. Cerchi di mettere assieme un qualche cosa di cui non sarai mai certo dei risultati
  3. Alimenti il tutto con un alimentatore tipo quello che hai ipotizzato e periodicamente fai una verifica manuale dello stato della batteria.
Link al commento
Condividi su altri siti

solo per curiosità, come si fa a capire l'efficienza di una batteria dala sua resistenza? e quale dovrebbe essere la sua temperatura di lavoro, ipotizzando di fare anche questo tipo di controllo? E poi, secondo voi controllarle una volta a settimana è troppo poco?

Vedi Giamburrasca,,,,,,. se non hai afferrato il senso di quello che ti ho risposto nel #9, non puoi certo essere in grado di svtluppare un circuito ed un algoritmo per controllare la resistenza interna delle batterie in modo dinamico e senza distaccare il carico.

Dalla tua prima domanda ho capito che non eri uno che intendeva fare esperienza ma uno che doveva fornire un sistema d'allarme seguendo delle specifiche, ma... un sistema d'allarme oltre che a delle specifiche deve rispontere alle Normative e ti assicuro che trovano difficoltà anche i costruttori di sistemi d'allarme e pochi tra di essi sono in grado di progettare sistemi conformi alle Norme.

L'uso di un alimentatore omologato mi è sembrata la cosa migliore non in senso assoluto ma almeno per il tuo caso la cosa migliore, tanto devi comunque acquistare un alimentatore, una scatola di contenimento e sviluppare un circuito di controolo, e a questo punto risulta più coveniente utilizzare un prodotto omologato e per di più ad un prezzo decisamente valido essendo proddo su scala industriale.

Fare un controllo periodico di scarica della batteria non è congeniale con un sistema di sicurezza dato che avrai degli inconvenienti come ti ha anche spiegato Livio. Questo tipo di controllo lo faceva manualmente l'installatore durante la manutenzione periodica ma molti anni fa quando le centrale non avevano il controllo dinamico dell'efficienza delle batterie, e lo si faceva staccando l'alimentazione e misurando la tensione di batteria. Ma anche in questo caso lo si faceva per un tempo massimo di mezz'ora (non sarebbe stato economico farlo per più tempo) e comunque alla fine non si era sicuri di quanto fosse la capacità residua reale della batteria.

Penso che hai avuto le giuste risposte per affrontare il problema, e ora sta a te decidere.

D'altra parte non penso che il forum debba fornirti un progetto esecutivo di come controllare la resistenza interna di una batteria in modo dinamico (senza bisogno di staccare il carico), ...potrei pubblicarti lo "schema di principio" ma.... poi renderlo eseguibile con efficienza, ti assicuro non sarebbe così facile per te.

Un'ultima cosa riguardo al rapporto tensione di carica-temperatura, di cui fai richiesta.........

Questo complica ancora di più il problema che dovresti affrontare. Basta che guardi il grafico di un manuale d'installazione di un costruttore che adotta questo controllo aggiuntivo per vedere quale deve essere la tensione di carica tampone in funzione della temperatura. E' sbagliato il tuo concetto di caricare la batteria (al piombo-gel) con una tensione più bassa per non deriorarla............, una batteria tampone deve essere caricata ad una tensione ben precisa in maniera tale da raggiungere un equilibrio di corrente che a piena carica dovrebbe essere al massimo di 20-30mA, e qualsiasi corrente superiore contribuirebbe ad un degrado in tempo minore della batteria stessa.

Buon lavoro

Link al commento
Condividi su altri siti

.potrei pubblicarti lo "schema di principio" ma.... poi renderlo eseguibile con efficienza, ti assicuro non sarebbe così facile per te.

Non è un lavoro che si possa affrontare a cuor leggero a livello amatoriale; è uno di quei classici progetti per specialisti con attrezzatura e strumenti di prova adatti.

Le batterie al Pb che lavorano in tampone, se mantenute in carica in modo ottimale hanno una vita lunghissima, basta osservare l'attuale durata d3glia ccumulatori installati sulle automobili, però basta poco per degradare la batteria in poco tempo.

Modificato: da Livio Orsini
Link al commento
Condividi su altri siti

Ma infatti nessuno pretende niente,so che è un forum e come tale nessuno è tenuto a rispondermi,se lo fate,lo fate per gentilezza e credo anche per passione verso questo lavoro. Oltretutto avevo specificato "per curiosità" riguardo le ultime domande proprio perchè sapevo che la faccenda si sarebbe complicata oltre quello che volevo realizzare e forse anche oltre quello che sono in grado di fare...sto solo cercando di apprendere piú cose possibili sull'argomento in modo poi da avere i mezzi per fare la scelta migliore in base a quello che so fare,che posso aquistare e che posso capire. Non sono un progettista e non ho mai utilizzato batterie e quindi ero in cerca di chiarimenti.
Grazie a tutti comunque

Modificato: da Ivan Botta
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...