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Cella Di Carico


roberto8303

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è il "classico" collegamento dei ponti estensimetrici, detta in soldoni la cella di carico viene "alimentata" attraverso la coppia ecc+ e ecc- mentre dagli altri due fili ottieni un segnale proporzionale alla sollecitazione meccanica sulla stessa....

Per utilizzare la cella di carico o hai una scheda di acquisizione adatta, e allora vedrai che anche la scheda ripropone il collegamente dei 2+2 fili, oppure interponi un "amplificatore" a cui colleghi la cella di carico e che ti fornirà in uscita un segnale "+robusto" (0-10V oppure 4-20mA oppure.... quello che vuoi!!)

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Ciao Andrea grazie per la risp, puoi indirizzarmi dove acquistare una scheda adatta per avere un segnale 0-10v o 4-20ma? quindi come ho capito il sensore deve essere alimentato ai capi di ecc+ ed ecc-?

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ne trovi quanti ne vuoi...

ad esempio rimanendo su Gefran

http://www.gefran.com/it/products/product_557.aspx

Il discorso del "alimentazione" l'ho fatto per semplificare.... in realtà sarà l'amplificatore (come la scheda indicata qui sopra) che si occuperà di "alimentare" la cella di carico

Modificato: da andrea.fa
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quindi come ho capito il sensore deve essere alimentato ai capi di ecc+ ed ecc-?

Sì, la cella di carico deve essere alimentata.

Ma non con una alimentazione qualunque. La tensione di alimentazione deve essere molto costante, perché il segnale in uscita dalla cella è proporzionale alla tensione di alimentazione.

La maggior parte delle celle di carico fornisce in uscita una tensione di 2mV per ogni Volt di alimentazione, quando è sottoposta al carico massimo nominale.

Le celle di carico solitamente sono alimentate con 5 o con 10V.

L'alimentazione della cella è comunque già fornita dal condizionatore di segnale che andrai ad utilizzare.

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Buona sera a tutti.

Di celle, in commercio ne troviamo di tutti i gusti oltre a quelle a 4 fili ne troverai anche a 6. Due fili per l' alimentazione, due fili per il sensore ( sempre collegati in parallelo all' alimentazione) e 2 fili per il segnale in uscita, la differenza è nella stabilità della misura.

Ti faccio un esempio, classica installazione di un serbatoio su tre celle con capacità netta di 1000 kg., senza complicarci la vita l' installazione non sarà in zona classificata ATEX.

Ti servono tre celle, ormai tendenzialmente si evitano quelle a compressione e si utilizzano quelle a taglio, più precisione e semplicità in caso di manutenzione.

Il serbatoio pesa 300 kg + il netto di 1000 kg, la taglia della cella sarà di 1500 o meglio di 2000 kg L' UNA vedi collegamento

http://www.pavonesistemi.it/download/ATEX_350ATEX.pdf, ora le dovrai collegare, devi utilizzare una scatola di giunzione dedicata, perche andranno collegate tutte in parallelo http://www.pavonesistemi.it/download/Strum...S4_C_CEM4_c.pdf.

Per ultimo ti manca la cheda che ti permette di configurare il sistema, eseguire le tarature zero e span, dare una uscita 4-20 ma o 0 10 v e da non sottovalutare collegare il tutto http://www.pavonesistemi.it/download/33_DAT%20400.pdf come potrai vedere lo schema di collegamento è molto chiaro. Inoltre avendo una usb puoi configurare tutto da pc.

Per ultimo, per chi come me o altri che hanno un centinaio di sistemi, quando devi fare manutenzione ti può tornare utile questo strumento che serve come diagnostica al tuo sistema di pesatura, http://www.pavonesistemi.it/download/55_Tester%201006.pdf puoi visualizzare tutte le celle, max 4, il peso , se una di queste è guasta e il segnale in mv.

Per terminare una cosa importante è la risoluzione o divisioni O.I.M.L ( omologate ) solitamente sono 3000 o 6000. Ciò significa che se tu hai una cella da 300 kg diviso 3000 avrai una risoluzione di 100 grammi.

Il tutto cambia parecchio se sei in una zona atex o se chiedi risoluzioni di una decina di grammi.

Ciao a tutti e buona notte

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