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Trasformatore Trifase Protezione


nantianlong

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Salve a tutti, mi sono trovato davanti a questa situazione :

primario collegato a 440V trifase , secondario 230V trifase, protezione sul primario, interruttore magnetotermico 50A

sul secondario fusibili da 63A, il trasformatore da 8kva , ovviamente il trasformatore è bruciato, non sembra anche a voi che le protezioni sul primario e secondario sono a dir poco sballate?

Secondo voi quali dovevano essere i giusti valori sul primario e secondario ?

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Si ma un trasformatore va protetto in funzione della corrente massima ammissibile nei suoi avvolgimenti, se ho un trasformatore da 500VA e una linea da 2.5mmq, non lo proteggo con un fusibile da 16 ampere!

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un trasformatore va protetto in funzione della corrente massima ammissibile nei suoi avvolgimenti

In che senso? Parlando del primario, non basta dimensionare la linea in funzione della corrente assorbita, e proteggerla con fusibili adeguati?

Scusa l'OT ma nell'industriale ho lavorato molto poco, non mi torna perché il primario di un trafo dovrebbe essere diverso da un altro carico

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Probabilmente in seguito ad interventi manutentivi,i fusibili e l mt,sono stati sostituiti ad cavolo di cane.

O,è stato sostituito il trafo.

Modificato: da remo williams
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Per mia conoscenza sia sul primario che sul secondario quali sono le formule da applicare x una giusta protezione? esistono delle tabelle?

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Curva D o fusibili ritardati, le correnti di inserzione di un coso del genere sono abbastanza robuste!


In che senso? Parlando del primario, non basta dimensionare la linea in funzione della corrente assorbita, e proteggerla con fusibili adeguati?

La linea la proteggi a monte con un MT/fusibile/quellochevuoi di portata adeguata a proteggere la linea, ma un utilizzatore con caratteristiche variabili come un trasfo conviene proteggerlo ad hoc, mantenendo sempre la linea a monte sufficentemente dimensionata.

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La linea la proteggi a monte con un MT/fusibile/quellochevuoi di portata adeguata a proteggere la linea, ma un utilizzatore con caratteristiche variabili come un trasfo conviene proteggerlo ad hoc

Ah, forse ora ho capito, dici per evitare che il trasformatore lavori sotto sforzo, no?

In quel caso non è più importante proteggere il secondario, con protezioni di valore idoneo?

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Curva D o fusibili ritardati, le correnti di inserzione di un coso del genere sono abbastanza robuste!

Quoto Wolfy

Questa è comunque una protezione da cortocircuiti, non protegge il trasformatore da sovraccarico.

La protezione da sovraccarico la fai con fusibili o magnetotermico in uscita mettendoli di taglia inferiore o uguale alla corrente del secondario.

Quindi i fusibili d'uscita dovevano essere da 20A gG, tante volte sull'etichetta del trasformatore è scritta la taglia dei fusibili consigliati...

Ma questo trasformatore era alimentato a 400? Allora in uscita avevi 209V! Cosa alimentava ???

Modificato: da JumpMan
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Sulla corrente di inserzione, c'entra poco ma mi è capitato di riparare grossi amplificatori (500-800W per canale) dove il circuito di alimentazione aveva un soft start: all'accensione il primario del trafo (o dei trafi, a volte ce n'è uno per canale) viene alimentato con un grosso resistore in serie, poi dopo un paio di secondi scatta un relè che lo cortocircuita.

Io pensavo fosse per via dei condensatori a valle del trafo, che da scarichi assorbono un botto di corrente, ora capisco che c'entra anche la corrente di inserzione.

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Il picco all accensione può essere da 10 a 20 volte la corrente nominale, per questo in ingresso si usano fusibili ritardati o magnetotermici in curva D.

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JumpMan no il trasformatore era alimentato a 440V 60HZ , il secondario suddiviso alimentava faretti, luci container ecc ma il carico più grande era dovuto hai faretti,

sono d'accordo x un MT in curva D , si può arrivare fino a 25 A con dei fusibili sul secondario , siete d'accordo?

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Per me è importante non superare i 20 A come protezione sul secondario, con fusibili gG o con un magnetotermico in curva C. È questa protezione che salva il trasformatore dal sovraccarico.

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