Vai al contenuto
PLC Forum


Pcb Con Il Toner Transfer, Qualcuno Li Fa?


Messaggi consigliati

Io si :D e sto cercando un metodo valido per trasferire il toner dalla carta patinata alla basetta, il ferro da stiro è scomodo e i risultati non sono il massimo.

Tempo fa ho recuperato due laser Lexmark destinate all'immondezzaio, oltre che prive di toner e tamburo (il solo costo di quest'ultimo supera il valore dell'intera stampante), e ho deciso di provare a fare un torchietto con il forno fusore.

Il forno della prima è andato al diavolo in pochi secondi, perché ho provato ad alimentare direttamente l'elemento riscaldante (che altro non è che un'alogena tubolare parecchio lunga da 800-1000W a 230V), e prima che potessi mettere la sonda del termometro, si erano fusi i supporti in plastica del rullo.

Il forno della seconda l'ho alimentato attraverso un dimmer, sfruttando parte della circuiteria della stampante (già c'era un triac con la sua aletta in serie al connettore del riscaldatore, ho tagliato il pcb e ho lavorato lì), e montando un termostato che sfruttasse il sensore di temperatura già montato sul forno. E' venuto fuori un mezzo petoccio, perché ho un relè che cicla l'alimentazione a monte del dimmer, ma l'ho fatto la domenica e quindi con i classici "componenti del cassetto", figura mitologica ben nota a tutti gli elettronici smanettoni :) .

I pcb vengono abbastanza bene ma la temperatura, per quanto la si regoli, non è mai stabile; e durante il funzionamento il relè cicla a periodi di cinque secondi off, tre secondi on. Sarebbe preferibile una regolazione più raffinata, ma per ora quello è.

Per girare i rulli, vista la difficoltà a riusare il motore originale, che è quasi custom (ho trovato datasheet di motori simili, ma il pinout del controller integrato non corrisponde), ho optato per una soluzione manuale: un manopolone di legno, che credo fosse parte di un vecchio bastone per le tende, e due viti a fissarlo all'ingranaggio principale.

Ora visto il costo ridotto (15€) ho provato a prendere una plastificatrice del Lidl, so che c'è chi ci ha ottenuto buoni risultati con affari del genere, oltretutto il movimento sarebbe già automatizzato, essendoci un motore di trascinamento.

Secondo voi è meglio cimentarsi con la plastificatrice (che comunque di fabbrica credo raggiunga temperature inferiori ai 180°), o provare a migliorare la pressa autocostruita?

:)

Link al commento
Condividi su altri siti


Dalla mia esperienza sono 2 i motivi che rendono più o meno valido il cs:

  1. L'uniformità del riscaldamento per trasferire il toner dalla carta al rame
  2. Lo "strappo" della carta dopo il trasferimento

Per il primo scopo uso un vecchio ferro da stiro al massimo della temperatura, ma interpongo tra ferro e basetta un cilindretto di metallo così che la superficie di contatto è minore rispetto a quella del ferro. In questo modo scaldo più uniformemente la carta ed in modo più concentrato; ripeto in modo più grossolano il processo di stampa delle laser.

Per lo "strappo" aspetto che la basetta sia fredda, poi la metto per circa 30' in freezer. Quando la riprendo la carta si stacca molto più facilmente.

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie Livio :)

Quindi tu dici che la pressione è più importante della temperatura?

La plastificatrice, ho misurato con termocoppia, scalda fino a circa 120°.

Proverò a fare un transfer così, al limite valuterò se installare un termostato per tirarla fino a 180°.

Al metodo del cilindretto non ci avevo mai pensato, il cilindretto lo preriscaldi con il ferro prima di metterlo a contatto con la basetta? quante passate fai indicativamente?

Io con la laser modificata ho cercato di settare la temperatura attorno ai 180°, la stessa del ferro, e ho notato che facendo una sola passata o massimo due a velocità molto lenta, i risultati sono migliori che facendo più passate veloci.

Solo che la laser non è motorizzata e non è tanto precisa né costante nella temperatura, la cosa migliore sarebbe usare un controllo proporzionale ma non è facile da realizzare.

Link al commento
Condividi su altri siti

Io metto il cilindretto sulla basetta, ci appoggio il ferro ed inizio a "stirare" facendo passate per lungo, per largo ed in diagonale.

L'importante è che la basetta non sia leggermente concava, meglio se è leggermente convessa, altrimenti rischi di avere zone fredde.

la cosa migliore sarebbe usare un controllo proporzionale ma non è facile da realizzare

Qual'è l'alimentazione del ressitore di riscaldo? Se la tensione ò bassa, dell'ordine <24v, è possibile usare un regolatore serie come se fosse un alimentatore, dove al posto della tensione di uscita metti la tensione ricavata dal sensore di temperatura. Non sarà precisissimo su tutta la gamma di temperayra, ma per questo scopo è sufficiente tararlo per mantenere circa 150°C

.

Link al commento
Condividi su altri siti

Qual'è l'alimentazione del ressitore di riscaldo?

La rete... è una alogena tubolare da, credo, 1kW... formato non standard (è più lunga di qualsiasi alogena tubolare che abbia mai visto e non ha connessioni standard ai capi).

Originariamente era controllata da un triac e credo che il processore della stampante effettuasse un controllo proporzionale, perché alimentandola a 230V resiste pochi secondi poi fondono i supporti in plastica, oltre al rivestimento del rullo pressore.

Quando la ho modificata ho usato quel che avevo in casa, ho tagliato una sezione della scheda alimentatore originale e ci ho costruito attorno un dimmer che tengo settato fisso ad un certo valore (poco sopra lo stato di lampada spenta), e uso un semplice termostato on-off.

Se invece parli della plastificatrice, l'alimentazione è sempre a rete ma il riscaldatore è un doppio resistore (sopra-sotto), i due elementi sono collegati in serie e fanno 300W.

Il controllo in temperatura è formato da due clixon NC in parallelo, uno apre a 80° e l'altro a 120°, il resistore a quel punto rimane spento fino a che non torna a chiudere quello da 80°.

Almeno questo è il risultato di prove sperimentali, perché i clixon non hanno la temperatura di lavoro stampata sopra :senzasperanza:

Link al commento
Condividi su altri siti

Originariamente era controllata da un triac...

Probabile.

Esistono degli integrati per pilotaggio triac e SCR, come i vecchi L121 non più prodotti, che la vorano sul burst, ovvero modulano i pacchetti di sinusoidi in funzione del riscaldo.

Oppure puoi usare un classico regolatore dimmer, tipoquelli per lavatrice con motore universale, dove al posto della reazione di velocità metti la misura di temperatura.

Se vuoi ne possiamo discutere.

Link al commento
Condividi su altri siti

Se vuoi ne possiamo discutere.

Volentieri :) basta che si possa fare con integrati facilmente reperibili, non ho intenzione di ordinare da RS o Distrelec dove per un solo componente paghi più la spedizione che il valore dell'oggetto..

Link al commento
Condividi su altri siti

Si, ho quello originale del forno fusore che è un NTC, solo che dovrei smontare e misurare la resistenza perché non mi ricordo quanto fosse :)

Link al commento
Condividi su altri siti

Bhe questo non è un problema per ora. Guardo un po' negli "archivi" se trovo un dimmer reazionabile non molto complicato, gli aggiungo la reazione e te lo posto.

Al massimo dovrai smanettarci un po' per portarlo alla massima resa, ma per te non dovrebbe essere un problema.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 10 months later...

ho visto che intendi usare una plastificatrice per trasferire su rame il toner. Trovi tutto al post che ho inserito in PCB caserecci, il metodo funziona ma devi far avanzare la basetta di 1 mm ogni 10 secondi e qualche ritocco lo devi sempre fare. ciao

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 7 months later...

Funzionano molto bene quei fogli che usano i salumieri o i macellai. Ho provato di tutto, e sono i migliori.  Sono di colore giallo scuro ed hanno un lato molto liscio.

Io ci stampavo circuiti della dimensione di un A4 e venivano impeccabili. Su ebay li vendono come fogli toner transfer e costano anche poco,però dal salumiere costano meno.

 

Si puo usare anche la carta fotografica scadente ultra lucida, la patinatura è fissata debolmente alla carta e quando la bagni il foglio si stacca e resta solo il toner con un velo di patina.

Molto buona l'idea del cilindretto di metallo, se lo avessi saputo prima mi sarei risparmiato un sacco di fatica un po' di tempo fa.

 

Ultima alternativa, puoi fare una miscela di alcool isopropilico e acetone, funziona molto bene fino a 5x10 cm, si immerge il foglio e si stende sulla basetta schiacciandolo con un rullo gommato, e quando è asciutto si stacca praticamente da solo. (non sono mai riuscito a fare stampe impeccabili di più di 5x10 e a seconda del toner potrebbe essere necessaria una cottura con asciugacapelli per fissarlo stabilmente.

 

Invece ti sconsiglio di fare modifiche per far passare la basetta direttamente nella stampante perchè il rullo fotosensibile si danneggerebbe in poche stampe.

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 10 months later...

buongiorno a tutti, per trasferire a caldo il toner sulla basetta, come avevo detto nel post del dicembre 2015, uso una laminatrice  a caldo. Il problema di questa apparecchiature è che la temperatura di funzionamento si aggira sui 125°C per cui bisogna agire sulla quantità di calore che la laminatrice trasferisce al toner: Ho risolto il problema inserendo nel circuito che porta corrente al motore un relè temporizzato che fa girare il motore per meno di 1 secondo e stacca la corrente per circa 10 secondi. La miglior carta che ho potuto usare è quella del rotocalco "GIOIA", dopo circa 15 minuti di immersione in acqua si stacca come un foglio p&p. Naturalmente imposto la stampante su 600x1200 dpi

Link al commento
Condividi su altri siti

Non vedo l'ora di provare il metodo del cilindretto consigliato da Livio... in linea di principio mi sembra l'uovo di Colombo.

 

Riguardo alla carta, io ho ottenuto risultati eccellenti - e gratuiti - con i cataloghi di Mondo Convenienza... Dalle mie parti arrivano almeno una volta al mese, e sono perfettamente compatibili con la mia laser HP. Per le dimensioni dei PCB che servono a me vanno più che bene.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 months later...

A proposito... qualcuno di voi é mai riuscito a fare in casa dei PCB doppia faccia decenti? Se sì, mi date qualche dritta? 

Con quelli a faccia singola me la cavo, ma gli esperimenti con i doppia faccia mi hanno fatto passare la voglia di riprovarci.

 

EDIT: come non detto... ho trovato un buon tutorial qui. Anche se rimane il problema dei fori passanti: con alcuni componenti non é semplice da risolvere. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Il problema è la centratura dei due fogli sulle due facce, basta solo un piccolo disallineamento e tutto va a carte 48.

 

Se ci si limita ad avere un lato esclusivamente per le piste di alimentazione diventa più facile.

Trasferisci il toner sul lato piste di segnale, fori in corrispondenza delle prese di alimentazione. Poi sull'altro lato disegni le piste di alimentazione con un pennarello od un imbutino da normografo (orami introvabili) riempito con vernice alla nitro.

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie della dritta Livio, ma non era possibile. Sarebbe stato troppo facile: ho ancora l'apposita penna che vendevano nei negozi di elettronica secoli fa, le avrò rifatto la punta col taglierino cento volte ed é un miracolo che dopo tutti questi anni l'inchiostro non si sia ancora esaurito o seccato.

 

Il mio obiettivo era clonare alla perfezione un PCB esistente: me ne servivano due e l'altro era stato smarrito o distrutto (per la cronaca é il finale del tweeter della cassa amplificata Proel Flash 12A, con l'integrato TDA7293).

Ho quindi scannerizzato il PCB superstite - fronte e retro - dopo aver dissaldato i 4 elettrolitici e l'IC, che era da sostituire comunque. Ho poi modificato le due immagini in Photoshop (con l'aiuto della funzione Livelli) aggiungendo dei fori in modo da poter collegare le due facce nei punti critici, ad esempio vicino al connettore plastico. Poi ho disegnato 4 asterischi ai quattro angoli, ho rovesciato orizzontalmente le immagini e le ho stampate su un foglio di carta patinata. Ho trasferito il primo su PCB con ferro da stiro e cilindretto, poi ho atteso il raffreddamento della basetta e dopo aver verificato il risultato (ottimo) ho fatto 4 fori col trapanino in corrispondenza del centro degli asterischi. 

La cosa più difficile, come scrive Livio, é stata la centratura della seconda faccia, ma con l'aiuto degli asterischi sono riuscito ad ottenere un discreto risultato. Ho quindi ripetuto la procedura di trasferimento sulla seconda faccia, e dopo qualche ritocco con la punta 0,8 ho immerso il circuito nella soluzione. E' stata dura ma ho portato a casa un buon risultato...

La prossima volta però voglio provare a fissare entrambi i disegni sul PCB in contemporanea, e per la centratura pensavo di sostituire gli asterischi con 4 classiche piazzole circolari nere con foro centrale bianco. 

Il cilindretto suggerito da Livio migliora molto l'efficienza del ferro da stiro, che però rimane l'elemento debole della catena: nella mia esperienza, almeno un trasferimento su tre fallisce per qualche motivo. Mi piacerebbe provare una soluzione alternativa.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...