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PLC Forum


Funzionamento Refrigeratore A Basse Temperature Ambientali


fvittory

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Salve a tutti.

Mi avvalgo della vostra competenza per un quesito tecnico sul funzionamento di un refrigeratore d'acqua di tipo industriale.

Avrei bisogno di capire cosa succede ad un refrigeratore con compressore a vite (per l'esattezza si tratta di un FOCS 2642 della CLIMAVENETA) quando funziona con temperature dell'aria esterna ben al di sotto di quelle estive.

Nel data sheet sono indicate le caratteristiche di funzionamento (a me interessa il COP) per temperature ambientali esterne che vanno da 35º a 20ºC.

Si può notare che il COP cresce in maniera lineare col decrescere della temperatura (e quindi del rapporto di compressione) ma a me interesserebbe conoscere il valore di tale COP per temperature ambientali ulteriormente inferiori ai 20º. Per esempio se il refrigeratore dovesse funzionare ad Aprile con una temperatura media esterna di 13ºC con che COP lavorerebbe?

Posso semplicemente pensare di estendere l'andamento lineare del COP dall'intervallo 35º-20º ad un intervallo 35º-10º oppure ad una certa temperatura cambia qualcosa?

Ringrazio quanti vorranno aiutarmi nel quesito

Cordialmente

Francesco

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Frigorista modena

Posta così la domanda non è chiara, io potrei avere -50 gradi ma con resistenza carter, qualche valvola che tiene costante la pressione di evaporazione finché non è a regime e soprattutto col controllo di condensazione decido io a quanto tenere questa: ossia se fuori non-10, all avvio e finché la pressione/temperatura di condensazione non arriva ad esempio a +40 gradi, semplicemente la ventola non parte, partirà cip differenziale impostato e manterrà questa attorno ai 40 anche se fuori ci sono -10.

Chiedo scusa degli errori scrivo col Cell

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per prima cosa devi appurare se quella macchina può funzionare correttamente con temperature esterne al di sotto di 20 gradi...la cosa dipende sostanzialmente dal fatto che la macchina abbia o meno il controllo di condensazione

Se si e quindi ha il controllo di condensazione l'eer poi non migliora ulteriormente allo scendere della temperatura esterna perchè per mantenere la resa del refrigeratore viene mantenuta la pressione di condensazione sopra un certo livello e quindi nei fatti è come se la temperatura esterna non scendesse

mi rendo conto che spiegato così è poco comprensibile c'è sotto tutto un certo discorso su come funziona quella macchina

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Frigorista modena

Se una macchina complessa non ha il controllo di condensazione, che bene che vada si può fare con un termostato a basso differenziale da 10 euro e male che vada con un semplicissimo pressostato da 30 euro, è proprio una macchina triste...

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La macchina funziona 12 mesi l'anno 24 ore su 24 quindi dò per scontato che abbia il controllo di condensazione.

Secondo voi quindi è corretto considerare che quando la temperatura esterna scende sotto ai 20ºC allora la macchina continua a funzionare col COP che aveva proprio a 20ºC?

Grazie mille per le risposte, siete stati utilissimi!

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Per esempio se il refrigeratore dovesse funzionare ad Aprile con una temperatura media esterna di 13ºC con che COP lavorerebbe?

Con il miglior cop possibile cioè quello dei 20°C, sempre che possa funzionare al di sotto di quella temperatura, ma se non è cosi puoi sempre richiederlo all'ordine

Posso semplicemente pensare di estendere l'andamento lineare del COP dall'intervallo 35º-20º ad un intervallo 35º-10º oppure ad una certa temperatura cambia qualcosa?

Vale la risposta sopra

Ps. Le domande sopra s'intendono in produzione acqua fredda?

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come detto dai "colleghi", tieni conto del EER a 20°, da quel punto l'EER resta fisso fino a temperature di -10/-15° C

comunque, se si vuole aumentare l'EER di un gruppo frigo, durante il periodo freddo, si può sempre passare a macchine "Free-cooling" (temperature di processo permettendo)

Modificato: da click0
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le macchine commerciali soddisfano quello che richiede il mercato e a volte il mercato si accontenta di quello che offrono i produttori

quindi da un punto di vista teorico si potrebbero adottare opportuni provvedimenti per continuare ad usufruire della basse temperature esterne anche sotto i 20 gradi ma considera che in queste situazioni spesso si ricorre al free cooling e per i comuni refrigeratori tipicamente fuori dal picco estivo se vengono usati il loro carico termico è ridotto per cui già l'attuale beneficio delle temperature esterne miti e il minore carico termico riducono drasticamente il loro consumo durante in funzionamento in questi periodi

quanto al controllo di condensazione non è sempre presente perchè c'è la filosofia che quello che non c'è non si rompe e se una macchina viene progettata solo per l'uso estivo può starci che non montino il controllo di condensazione

C'è invece chi ritiene che sia meglio fare una macchina completa

Sono entrambe filosofie che hanno delle valide argomentazioni

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Frigorista modena

Comunque tornando alla domanda del nostro amico lui sta chiedendo di un refrigeratore industriale, e quello industriale il controllo di condensazione ce l'ha il 99% delle volte.

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(per l'esattezza si tratta di un FOCS 2642 della CLIMAVENETA)

se si guarda sulle unità FOCS

Controllo di condensazione a velocità variabile (di serie su /LN, /SL)

dove /LN /SL indica la versione silenziata e supersilenziata

Per me, se uno acquista l'unità base, il controllo di condensazione è opzionale, ovvero va richiesto al momento dell'ordine della macchina

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Frigorista modena

Penso che il problema, di solito, sia sempre del venditore che dovrebbe consigliare il cliente al meglio.

A me capitano il 90% delle volte frigoriferi non "tropicalizzati" , ossia fatti per lavorare in cucine o ambienti molto caldi, quando bastava che il venditore, che deve fare solo quello per inciso, chieda dove il frigo andrà messo.

Se il modello base non ha il controllo di condensazione, il venditore dovrebbe consigliare, se lo sa..., i vantaggi di averlo.

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