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certificazione appartamento


pasderasis72

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Salve ragazzi che criteri essenziale deve avere un vecchio appartamento anni 70 per poter avere una certificazione impianto elettrico con filtubo e vecchi interruttori e prese

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protezione contatti diretti

protezione contatti indiretti

protezione dal cortocircuito

protezione dal sovraccarico

punto di sezionamento

 

questo come minimo.

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Non potrai mai certificare un impianto già esistente, devi fare una dichiarazione di rispondenza che però si riferisce alla 46/90.

Quindi attento a quello che fai.

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Se vuoi mettere in regola il tuo impianto senza metterci mano, la soluzione proposta da Roby è l'unica,

La Dichiarazione di Rispondanza non è la Dichiarazione di Conformità ma agli effetti legali la sostituisce pienamente. Si tratta di un documento che in sostanza dichiara che l'impianto rispetta le norme che erano in vigore ai tempi in cui è stato realizzato. Perciò non tutti possono redigerla, Un installatore attuale puè conoscere molto bene le norme in vigore oggi ma non quelle che vigevano 40 anni fa. Credo che normalmente siano i progettisti a farle, dopo un rilievo sull'impianto, sempre che questo risponda effettivamente alle norme che valevano allora.

Modificato: da hfdax
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La dichiarazione di corrispondenza che si riferisce solo alla normativa 46/90 può redigerla un'installatore con più di 5 anni di attività, accertata tramite il certificato dei requisiti tecnico professionali.

Modificato: da Roby57
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del_user_155042

un vecchio appartamento anni 70

Nel tuo caso non cè l'obbligo della DIRI , puoi stare senza ..

Attualmente serve :

Per impianti costruiti :

Prima del 1990 , niente

Dal 1990 al 2008  Obligo DIRI

Doppo 2008 obbligo DICO

Modificato: da bypass
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  • 3 weeks later...

La dichiarazione di corrispondenza che si riferisce solo alla normativa 46/90 può redigerla un'installatore con più di 5 anni di attività, accertata tramite il certificato dei requisiti tecnico professionali.

Lo so. Ma a prescindere da quello che dice la legge, Quanti sono gli elettricisti  che oggi possono affermare di conoscere per bene le norme che erano in vigore negli anni 70. Io credo non molti. E se non le conosci, anche  avendo i requisiti riconosciuti che dichiarazione di rispondenza fai per un impianto installato  ad es. ne 75? Te le puoi mica inventare di sana pianta le norme.:smile:

CCiao e grazie ma quando sono andato e ho visto lo stato gli ho dato solo un verdetto rifare tutto e penso che anche lui si sia convinto

Ed è senz'altro la scelta più saggia.

Modificato: da hfdax
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Maurizio Colombi

che dichiarazione di rispondenza fai per un impianto installato  ad es. ne 75? 

Per quell'impianto non serve NESSUNA dichiarazione. 

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E in base a quale criterio si può stabilire che un impianto fatto ne 89 è a norme? non puoi fare ne la dico (a meno che rifai l'impianto da capo) ne la ddr. Dunque gli impianti installati prima del 90 sarebbero da considerare a implicitamente a norme mentre quelli fatti dopo per esserlo devono essere dichiarati tali? Oppure ogni qual volta, per qualsiasi ragione qualcuno debba "dimostrare" per ragioni burocratiche (esempio una DIA) che il suo impianto è conforme è costretto a rifarlo nuovo anche se è giò fatto a regola d'arte perché installato prima del 90?

Modificato: da hfdax
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Non potrai mai certificare un impianto già esistente,

Neanche uno nuovo.

 

E in base a quale criterio si può stabilire che un impianto fatto ne 89 è a norme?

Le norme si applicano solo agli impoianti nuovi oppure alle trasformazioni radicali degli impianti esistenti.

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Neanche uno nuovo.

Si, ok, Intendevo dichiarare conforme.

Le norme si applicano solo agli impoianti nuovi oppure alle trasformazioni radicali degli impianti esistenti.

Quelle in vigore oggi, certo. Ma non è che prima del 90 non ci fosse la 64-8 e c'era pure già la legge che obbliga ad installare gli impianti a regola d'arte. Quello che non c'era è la dichiarazione di conformità. Solo che oggi, ribadisco, se qualcuno deve affittare un appartamento, oppure fare una DIA (o SCIA) per aprire un negozio in un locale preesistente  già dotato di un impianto anche ben fatto che risponde alle necessità dell'utente pur essendo stato realizzato nel 89, Il comune pretende la DICO e non ci sono santi. Così il qualcuno di cui sopra è costretto a rifare l'impianto da zero per avere la DI.CO.?  Ma ci rendiamo conto o no della demenzialità della cosa?

 

Mi sono pure andato a rileggere il DM 37/08 e all'art. 7 comma 6 recita testualmente:

Nel caso in cui la dichiarazione di conformità prevista dal presente articolo, salvo quanto previsto all'articolo 15, non sia stata prodotta o non sia più reperibile, tale atto è sostituito - per gli impianti eseguiti prima dell'entrata in vigore del presente decreto - da una dichiarazione di rispondenza,...

Non vedo da nessuna parte affermare che non valga per gli impianti antecedenti la 46/90 e d'altra parte Il "non sia stata prodotta" può benissimo riferirsi a tali  impianti.

E in effetti ricordando una discussione avuta in passato con un paio di ingegneri dell'usl ricordo che costoro erano concordi nrll'affermare che l'istituzione della Di.Ri non nasceva dall'esigenza di "sanare" le inadempienze di coloro che avevano omesso di rilasciare la DiCo per impianti fatti dopo l'entrata in vigore della 46/90, bensi per colmare una carenza della 46/90 stessa che non prevedeva uno strumento che consentisse di attestare la realizzazione a regola d'arte anche per quegli impianti che, fatti prima del 90, non potevano avere la DiCo senza rifarli ex novo.

Modificato: da hfdax
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Solo che oggi, ribadisco, se qualcuno deve affittare un appartamento, .........................

In caso di locali aperti al pubblico, od in caso di locazione dell'appartamento, ben fa il comune a pretendere l'adeguamento alle più recenti normative di sicurezza.

Non è poi così difficile avere una DiRi. Se l'impianto preesistente era stato eseguito a regola d'arte sono pochissime le eventuali variazioni per adeguarlo alle normative più recenti.

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Perfettamente d'accordo. Ma quì c'è chi sostiene che la DiRi vale solo per gli impianti realizzati dopo il 90, che dovrebbero avere la DiCo ma per qualche ragione non ce l'hanno.

Modificato: da hfdax
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si potrebbe anche tagliare la testa al toro , se il cliente è d'accordo,

(e come fa a non essere d'accordo se ha bisogno di una DIRI ò DICO?)

si sostituisce il centralino, con un differenziale da 30ma e minimo, due magnetotermici per separare

luce e prese, se in condominio e la linea è ancora con cordine unipolari nelle cassette di derivazione nelle scale

si mette un differenziale da 300mA S a valle del contatore.

dopodiché si fa la dichiarazione DIRI che tutto è a posto.:superlol::thumb_yello:

 

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Maurizio Colombi

Oppure ogni qual volta, per qualsiasi ragione qualcuno debba "dimostrare" per ragioni burocratiche 

Siamo in Italia, e l'italia è piena (si fa per dire) di italiani.

Quando l'italiano siede dietro una scrivania, diventa la legge in persona....... e più la scrivania è di basso livello, più la conoscenza delle Leggi dello Stato si eleva

Conosce tutte le Leggi dello Stato, non ammette nessuna discrepanza con quello che c'è scritto, vuole copiare solo ed esclusivamente il codice fiscale da un documento (busta paga, bolletta, tessera sanitaria, tessera dei punti del supermercato) e non accetta in nessun modo il codice fiscale dettato a voce dall'interessato........ vai a spiegare a questi "tuttologi" che la DDR si rilascia SOLO per impianti realizzati dal 1990 al 2007. Già hanno dei problemi quando si trovano davanti un foglio con scritto "Dichiarazione di rispondenza" e non " Dichiarazione di conformità"........:(

Ma quì c'è chi sostiene che la DiRi vale solo per gli impianti realizzati dopo il 90,

 Non si sostiene qui, è scritto nero su bianco nel D.M.37/08.

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Non si sostiene qui, è scritto nero su bianco nel D.M.37/08.

 Non direi. Più sopra ho riportato il testo dell'art. 7 comma 6 che parla della DiRi. Testo che scaricai dal sito della camera sei deputati quando venne pubblicato. Come ho già fatto notare, da nessuna parte in quell'articolo si fa il minimo riferimento al fatto 

che la DDR si rilascia SOLO per impianti realizzati dal 1990 al 2007

Dunque, a meno che il testo del DM 37/08 non sia magicamente cambiato da quando fu emanato, se volete insistere su questo punto citate l'articolo a cui vi riferite perchè io mi sono riletto tutto il decreto e sta cosa non l'ho trovata.

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Basta dichiarare che l'impianto è stato realizzato, o ha subito sostanziali adeguamenti tra il 1990 ed il 2007 e si reige la DiRi.

Forse la lettera della legge è differente, ma lo spirito è quello di permettere di certificare, dopo coscenzioso ed attento esame tecnico, che l'impianto offre determinate garanzie di sicurezza.

Se tu fossi il professionista incaricato di redigere la DiRi ed il proprietario dichiarasse che l'impianto elettrico ha subito sostanzuiali modifiche nel 1991, come potresti contraddirlo?

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Prima del DM 37 c'era la 46/90 che IMPONEVA l'obbligo della DDC , in particolare all'art. 7 comma 3
 che citava testualmente :

Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore della presente legge devono essere adeguati , entro 3 anni, a quanto previsto dal presente articolo

Poi il regolamento di attuazione ha dato una "deroga" ed è stato successivamente prorogato piu' volte fino alla sostituzione della 46/90.

Se ai tempi della 46/90 l'impianto era già rispondente, non era possibile rilasciare una dichiarazione di conformità (che era possibile solo su lavorazioni eseguite) ma era possibile il cosiddetto "atto notorio" con allegata (a garanzia del cliente) una verifica straordinaria dell'impianto da parte dell'elettricista

Adesso come adesso rilasciare una DIRI per impianti preesistenti al 1990  vuol dire fare un'autodenuncia in quanto l'obbligo c'era già prima.

Ed infatti la diri è stata creata per la documentazione "persa" nei18 anni precedenti o per quei casi di impianti iniziati ma non ultimati (ad esempio a causa di fallimenti) per cui l'installatore non poteva assumersi responsabilità per cose realizzate da altri

Modificato: da Microchip1967
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Adesso come adesso rilasciare una DIRI per impianti preesistenti al 1990  vuol dire fare un'autodenuncia in quanto l'obbligo c'era già prima.

anche per quelli installati dopo ma non è questo. il problema in questione, bensi mettersi in regola "burocraticamente" in merito alla condormità.

per la documentazione "persa" nei18 anni precedenti o per quei casi di impianti iniziati ma non ultimati (ad esempio a causa di fallimenti) per cui l'installatore non poteva assumersi responsabilità per cose realizzate da altri

e siamo d'accordo ma a mio avviso non esclusivamente per questi specifici casi. Continuo a non capire dove sta scritto questo "limite temporale" che si ferma al 90.

dopo 25 anni una revisione su un'impianto ci puo' anche stare

anche quì concordo ma revisionare un impianto e rifarlo ex novo non sono la stessa cosa non credi? La revisione non mi permette di rilasciare la DiCo.

ma mi permette di rilasciare la DtRi. e si torna al punto di prima.

Se tu fossi il professionista incaricato di redigere la DiRi ed il proprietario dichiarasse che l'impianto elettrico ha subito sostanzuiali modifiche nel 1991, come potresti contraddirlo?

Non potrei e manco ne avrei interesse. Ma se non lo fa perché ha comprato l'immobile 2 mesi fa e non vuole dichiarare il falso? Guarda che sta cosa mi è successa proprio quest'anno.

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Ma se non lo fa perché ha comprato l'immobile 2 mesi fa e non vuole dichiarare il falso?

 

Non si tratta di una falsa dichiarazione. L'acquirente non è tenuto a sapere l'anno preciso dell'ultima revisione-modifica eventuale dell'impiaanto elettrico. Sa per certo che l'impianto elettrico è antecedente all'anno 2007 e presume che l'uòtima eventuale modifica-revisione è stata fatto dopo il 1990.

 

Poi io ti ho suggerito l'unico metodo per rispettare lo spirito della legge, senza doversi dannare l'anima con le pastoie burocratiche.

Che il comune pretenda una dichiarazione di un professionista abilitato che certifichi che, in caso di affitto di locale aperto al pubblico, la sicurezza non sia inferiore ad un livello minimo, è sacrosanto

Se non gli va bene ......è un problema tuo e, soprattutto, suo.:smile:

Modificato: da Livio Orsini
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Maurizio Colombi

Dunque, a meno che il testo del DM 37/08 non sia magicamente cambiato da quando fu emanato, se volete insistere su questo punto citate l'articolo a cui vi riferite perchè io mi sono riletto tutto il decreto e sta cosa non l'ho trovata.

Non è cambiato NULLA!

Il testo è scritto in perfetto italiano, e come in tutte le cose, bisogna prestare attenzione a quello che è scritto, ma SOPRATTUTTO a quello che NON è scritto!

Chi rilasciava qualcosa prima del 5 marzo 1990? 

Per un lungo periodo di tempo, NON si sono fatte fatture..... tutti hanno lavorato e tutti hanno fatturato a fine febbraio ..... perchè non conoscevano la Legge, o perchè la Legge faceva paura, o perchè si aspettava il decreto di attuazione della Legge.........siamo in Italia dove basta una colonnina di lamiera arancio posta ai lati della strada per impaurire la gente, figuriamoci il "sentire dire" di una Legge che prevede un documento dove TU ti assumi la responsabilità di quello che hai fatto.....

Rob da mat!

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Calma, non scaldiamoci troppo. Si disquisisce in merito a cosa dice una legge, nulla di più.

Se mi chiedono di mettere in regola un impianto che non ha la DiCo procedo come segue.

faccio un bel rilievo dettagliato

decido cosa va aggiunto, tolto, cambiato per renderlo conforle alla normaa attuale

preparo un preventivo e se il cliente è d'accordo metto / tolgo / cambio quel che serve

Quindi rilascio una DiCo perche a quel punto lo posso fare ne più nemmeno del responsabile tecnico di un impresa installatrice che firma una DiCo per un impianto che è stato fisicamente installato da altre persone, siano dipendenti della stessa ditta o collaboratori esterni di un subappaltatore o di una agenzia che fornisce manodopera a terzi o altro ancora. E la DiRi diventa quindi totalmente inutile.

Se però Il cliente mi chiede di lasciare l'impianto così com'è perchè anche se risale al 1986 fu realizzato nel rispetto più pieno diella 64-8 che vigeva allora gli consiglio di rivolgersi a qualcun'altro per avere una DiRi. . Qualcuno che già allora fosse del mestiere e conoscesse per bene la norma in questione (e non sono io) e a quei tempi lo erano solo alcuni periti e alcuni ingegneri. perciò resto del parere che la Diri esista a questo scopo.

 

Il testo è scritto in perfetto italiano,

concordo

bisogna prestare attenzione a quello che è scritto, ma SOPRATTUTTO a quello che NON è scritto!

Qui proprio no.  Che significa? Che da da bravi italiani abbiamo l'abitudine di interpretare le leggi come ci conviene. Verissimo probabilmente ma io non lo faccio. Dal canto mio la legge è quello che c'è scritto, quello che non c'è scritto semplicemente non è legge. Quando poi si tratta di interpretare lo spirito della legge, sbaglierò, ma a parer mio è una pratica legittima solo e soltanto se la specifica questione non e espressamente trattata dal testo di legge e mi sembra che non sia questo il caso.

Nessuno rilasciava niente prima del  5 marzo 1990 semplicemente perchè non c'era nulla da rilasciare ma questo non rende gli impianti fatti prima di tale data implicitamente conformi in quanto tali. Ritengo più logica l'interpretazione di quei due ing. dell'USL di cui ho scritto prima. io concordo con loro ma senza nessuno spirito di polemica sia chiaro.

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Maurizio Colombi

Che da da bravi italiani abbiamo l'abitudine di interpretare le leggi come ci conviene.

Certo! Le Leggi sono fatte per essere interpretate.... lo insegnano per primi, quelli che dovrebbero farle rispettare.

 

Nessuno rilasciava niente prima del  5 marzo 1990 semplicemente perchè non c'era nulla da rilasciare 

 Appunto, è quello che ho sempre sostenuto io:

se ai tempi non si rilasciava nessun documento,

se il decreto di attuazione della 46/90 è stato allungato e riallungato fino alla fine della vita della Legge,

se le norme e le Leggi non sono retroattive

...... con quale criterio, qualcuno, deve venirmi a richiedere un documento che accerta qualcosa?

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