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Arduino o Genuino vorrei iniziare ma non so da quale partire...


MarcoEli

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Ciao a tutti...volevo iniziare per hobby ad utilizzare Arduino...guardando in rete su qualche sito è venduto come "Arduino" du qualche sito c'è scritto che in Italia viene venduto con il nome "Genuino" ...ho visto che qui nel forum ci sono tante discussioni su Arduino...sicuramente riuscirete a chiarirmi i dubbi...

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Come sempre, quando il successo è grande ed i danari scorrono a rivoli, le società si dividono, i soci hanno idee che contrastano in modo insanabile, etc., etc.

Così è avvenuto per arduino. Da una parte c'è chi ha mantenuto il marchio e dall'altra c'è chi ha la novità, però sostiene che solo la sua idee è quella che prosiegue nel solco originale.

In rete trovi numerosi documenti pro o contro uno o l'altro con interviste ai protagonisti.

 

Quello che interessa all'utente è che, al momento, le 2 piattaforme sono eguali. Quale delle 2 avrà i migliori sviluppi non è, al momento ipotizzabile. Se avessi doti divinatorie azzeccherei la sestina vincente al super enalotto.:lol:

 

Il mio parere è: al momento scegliere quello che, a pelle, sembra il migliore. Se nel tempo ci saranno dati che punteranno inequivocabilmente su di uno dei due si potrà facilmente virare.

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Programmavo in Clipper tanti e tanti anni fa, prima ancora che arrivasse windows. Ho scoperto Arduino solo di recente e mi è piaciuto da subito. Trovo che questa piattaforma è fantastica per quanti sanno programmare e, nel contempo, hanno buone basi in campo elettronico. Il successo di Arduino è stato veicolato dalla piattaforma OPEN SOURCE, ma questa caratteristica è, insieme, un punto di forza e un punto di debolezza. In primis i prezzi bassissimi dei cloni, che tuttavia consentono di allargare e di molto l'utenza di base e consentono di imporre lo standard, ad iniziare dalle scuole professionali.

Trovo ovvio che si cerchi di recuperare valore, che è la molla per investimenti futuri in R&S, sviluppando il progetto Arduino in due direzioni: 1) schede compatibili nel software di base, ma più sofisticate nelle prestazioni; 2) schede professionali per utilizzi di nicchia, con integrate prestazioni oggi reperibili solo con schede aggiuntive (shield).  In una logica di marketing sarebbe interessante inventariare le applicazioni realizzate sinora con Arduino e capire cosa si può integrare nella scheda per dargli valore. Cosa manca alla scheda Arduino/Genuino ?

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Cosa manca alla scheda Arduino/Genuino ?

 

Niente se la si usa per lo scopo per cui è stata progettata: piattaforma di sviluppo a basso costo.

 

Tanto se la si vuole usare in ambiente professionale.

Per prima cosa non risponde ai requisiti di EMC; non solo non superebbe le prove iniziali di certificazione, ma ha seri problemi di uso in ambiente "rumoroso".

Poi c'è il problema delle interconnessioni.

I connettori sulla scheda sono ottimi per inserire shields e cavetti di collegamento con bread boards o altri dispositivi "volanti". Diventano un problema per un'applicazione permanente. Non solo per l'oggettiva debolezza meccanica, ma anche per problemi di ossodazione nel tempo.

 

Io trovo l'idea di Banzi e soci veramente geniale.

Arduino è un ottimo attrezzo per sviluppare velocemente aplicazioni; l'idea è tanto valida che molti costruttori l'ahho imitata. TI ha disponibili delle schede simili per svilupare su suoi micro, anche cortex; tutte le schede hanno un ambiente di sviluppo, Energia, che è compatibile con arduino. Intel ha sviluppato una scheda similare programmabile con il medesimo ambiente, così come ha fatto Microchip. Poi, è notizia recen tissima, Microchip ha acquisito il 100% di Atmel, ma questo non ha nulla a che vedere con Arduino.

 

E' un ottimo attrezzo per studenti e scuole; permette di sviluppare ed impare con costi contenuti.

E' ottimo in campo amatoriale.

 

Non può essere ipotizzato di usarlo "così come è" in campo industriale o civile.

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ARDUINO ha "liberato" la fantasia ed è vero. Ma ciascuno di noi avrebbe gradito avere su Arduino anche altri "attrezzi" di lavoro per non dover metterci attorno troppa elettronica di contorno, ma dover fare solo qualche collegamento con qualche resistenza. Ci sono decine di schede Arduino, ma quella che mi piacerebbe avere non c'è.

Relativamente ai miei progetti avrei gradito avere, integrata nella sheda un Mosfet, un optoisolatore (uso il 4N25) e pure un relè convenzionale (per il crepuscolare). Dopo aver giocherellato con qualche LED bisogna poter passare all'opera, senza dover lavorare troppo con il saldatore, diversamente è tempo perso.

Mi occupo di energia/domotica e a me servono questi "attrezzi" mentre non mi frega nulla di avere più velocità.

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Problema interconnessioni. Per le applicazioni permanenti c'è la possibilità di saldare il terminale nel foro accanto al pin. Io lo faccio,

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Relativamente ai miei progetti avrei gradito avere, integrata nella sheda un Mosfet, ...

 

Si sarebbe perso lo spirito del progetto. Ogni utente gradirebbe avere qualche cosa che no c'è.

Ad esempio io avrei voluto avere almento un paio di D/A_C.

Ci sono molte shields che mettono a disposizione relè con comando optoisolato con costi veramente irrisori.

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Il punto di forza di ARDUINO è il software di base, che ha stabilito uno standard. E che non costa nulla, a differenza del sistema operativo dei computer che abbiamo nelle nostre case.

Il collo di bottiglia, che ho notato, è la scarsa diffusione di competenze elettroniche tra quanti si approcciano ad Arduino e che si perdono dopo aver fatto qualche giochino con i led.

Gli shield vanno benissimo e risolvono molti problemi, infatti ne sto realizzando uno, con la collaborazione di un istituto professionale, ma mi piacerebbe che certe cose, che costano pochi centesimi, fossero integrati nella scheda madre.

Si hanno tante uscite PWM e neppure un Mosfet per gestire stringhe e faretti led ?

 

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L'utente di ARDUINO non deve usare il saldatore, come è nella filosofia di chi l'ha progettato, ma trovo superata la logica degli shield. Certi settori di mercato, molto ricchi e in forte espansione, legati anche al fai da te, consentono sicuramente di progettare schede Arduino dedicate. Penso a quello della domotica (ARDUINO "D"), con componentistica dedicata integrata, cioè un Arduino UNO con quanto serve.

 

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E penso anche al settore della sicurezza e a quello delle energie rinnovabili dove la cultura del fai da te può coadiuvare quello degli specialisti del settore, senza rubare lavoro a nessuno. Ma Arduino ha rubato lavoro a qualcuno ?

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Gli economisti di tutto il mondo sono disperati per il fenomeno della deflazione, che non si riesce ad arginare. Mi stupisce che non abbiano capito di chi è la "colpa". Abbiamo tanti prodotti e servizi che costano sempre meno e questo ci rende la vita più facile (che non è un reato). La "colpa" è della tecnologia, ma io sto con la tecnologia. Quanto al lavoro, bisogna orientarsi sui lavori "nuovi" le cui competenze si "vendono" bene. Arduino aiuta.

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Il collo di bottiglia, che ho notato, è la scarsa diffusione di competenze elettroniche tra quanti si approcciano ad Arduino

 

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L'utente di ARDUINO non deve usare il saldatore

 

Le due affermazioni si contraddicono tra loro.

 

Come si dovrebbe costruire la competenza?

 

E' la necessità che aguzza l'ingegno. Se scarico sketch dal web e compro shield in cina....come lo aguzzo l'ingegno?

 

Ne vedo a decine di ingegneri elettronici che non hanno mai preso in mano il saldatore: i loro progetti, quando realizzati, non funzionano.

 

 

 

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 Penso alla evoluzione dei nostri computer, dove la scheda madre, prodotta da Intel, ma anche da terze parti, aveva bisogno della scheda video, della scheda Internet e della scheda audio. Ci si metteva le mani, pur senza saldatore, ed è stato un bene. La fase successiva ha visto tutte queste componenti integrate nella scheda madre. Non ha prodotto competenze ?

 

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Quanto software ARDUINO è stato prodotto ? Quanto è reperibile ? Giusto avere l'architettura hardware OPEN SOURCE visto che l'hardware, poco o molto, si paga, ma perchè non consentire un "mercato" del software Arduino, utile quanto l'hardware ? Non va dimenticato che è stato il software la chiave dello sviluppo dei computer, con i grandi investimenti in programmi, a pagamento e diffusi anche piratati.

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se non usi il saldatore per creare un qualcosa di stabile ed unito , fai una porcheria di 3000 fili , schedine che si tirano una con l'altra etc

Esperienza personale quando ho iniziato il WSystem . Dapprima ho creato una shield con sensori , bluetooth etc e poi una breadboard per essere piu veloci con le modifiche 

Una scheda interessante , che sto cercando di progettare , sarebbe una specie di shield con 16+16 I/O , ingressi ed uscite analogiche gia a posto per segnali 0-10 V , uscite a treno di impulsi con driver a 5V etc .

Per ti colleghi con pochissimi fili e fai quello che devi .

Pero' se pensi alle molteplici applicazioni ci vorrebbero 3000 schede fatte ad hoc 

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Le 3000 schede ci sono già nelle nostre case e ce le vendono a peso d'oro, per ogni aggeggio che abbiamo in casa. Perchè non razionalizzare ? Ho lanciato qualche proposta.

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Ma dò più peso al software che all'hardware, perchè è più creativo.

 

Discutibile quanto "E' nato prima l'uovo o la gallina?"

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E' nato sicuramente prima l'hardware, ma la tecnologia (opinione personale) cresce di più con il software, che è un bene immateriale, tutto di testa.

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Per fare una scheda servono soldi, serve avere una organizzazione e occorre affrontare rischi commerciali, per produrre software occorre avere "solo" testa e tempo. L'hardware è un prodotto industriale, il software è un prodotto individuale. Non è una differenza da poco. Privilegio il secondo, perchè sfugge alla regola del monopolio.

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L'hardware c'è - Arduino UNO si trova x 4 soldi - ma di software interessante e FREE ne circola poco. Ognuno di noi deve inventarsi soluzioni, praticamente da zero. E non si possono valorizzare anche se sono costate giorni di lavoro.

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L'hardware c'è - Arduino UNO si trova x 4 soldi - ma di software interessante e FREE ne circola poco.

 

Ma no!

Ci sono valanghe di software per arduino, librerire e bliblioteche per fare di tutto.

Se poi si cerca anche software ben fatto, allora la quantità cala drasticamente, ma è sempre tanta.

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si ma puoi produrre software quanto vuoi , ma se non hai un hw sul quale farlo girare non serve a nulla .

 

Parole sante Walter, purtroppo in questa epoca di "tutto facile" viene dimenticato quasi sempre che una casa senza le fondazioni solide e robuste è messa peggio di una con il tetto con qualche falla.

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