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ULISSE centralina Arduino fv->batterie->faretti led


Luigi Marchi

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rientra benissimo, a mio avviso, tra le tecniche di regolazione.

 

Sai dalle mie parti si dice: "Offelèee, fa ul to mestèee" (offellaio fai il tuo lavoro, perchè l'offella è un prodotto di bassa pasitcceria).

Anche un termostato bimetallico rientra di diritto tra le tecniche di regolazione, anzi a ben guardare ha un'azione che può anche essere PID, se è un po sofisticato, però nessuno si sognerebbe di venderlo come regolatore P.I.D. che è tutta un'altra cosa.

Le definizioni non sono aria fritta.

Inoltre un MPPT ben fatto dovrebbe essere basato su di un osservatore modellizzato per l'azione diretta affiancato da u  regolatore retroazionato.

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Negli inverter per fotovoltaico c'è una tecnologia elettronica di altissimo livello. Lo scopo è quello di catturare il massimo dell'energia possibile, in relazione alle caratteristiche dei pannelli fotovoltaici e delle stringhe, che hanno variazioni importante di tensione e intensità della corrente in funzione dell'orientamento, della inclinazione, delle condizioni atmosferiche, della temperatiura, della polvere e della obsolescenza, oltre al soleggiamento. Infatti gli istallatori hanno imparato a utilizzare la componentistica disponibile sulla base del tetto disponibile che a volte richiede un solo inverter, a volte 2 stringhe, a volte i microinverter.

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Nel progetto Ulisse, definito come prodotto a basso costo e con componentistica molto comune, ho tentato di usare le tecniche MPPT hardware del tipo Buck step-down e/o Bust step-up, ma alla fine ho scelto di usare il software per fa "lavorare" il pannello nelle condizioni ottimali, senza tirargli il collo. Non sono pentito di questa scelta. Se poi qualcuno riesce a migliorare il mio progetto ben venga.

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Per inciso anche gli inverter sono un vanto della intelligenza italiana. I Power One (lo stabilimento è dalle parti di Arezzo) sono stati difiniti i migliori inverter per fotovoltaico sul mercato internazionale. E infatti, nel momento di maggior sviluppo l'azienda è stata acquistata dalla multinazionale ABB. 

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Con buona pace di quelli che un tempo si facevano un mazzo con circuiti elettronici arzigogolati e complicati per gestire il buon funzionamento di un progetto, oggi si riesce a fare questo, con minori oneri, con il software. Da quando sono arrivati i microcontrollori si riesce a farlo nella fase di prototipizzazione, ma si allarga sempre più al settore dei prodotti di consumo. La capacità dei nostri giovani di padroneggiare il linguaggio software è un altra frontiera che apre sviluppi tecnologici inimmaginabili fino a qualche anno fa. Perchè l'aggiornamento del software è una cosa semplicissima, che non ha nulla in comune con la sostituzione dell'hardware, in termini di costo. Lo stiamo vedendo nel settore automotive con le centraline presenti nelle nostre automobili. Scandalo Volkswagen compreso.    

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  • 1 month later...

Salve a tutti, sono nuovo  e volevo complimentarmi con il sig. Luigi Marchi per il progetto da lui inventato.

A riguardo avrei alcune domande a proposito.

-Questo circuito può andar bene anche con l'eolico?

 

 

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Il sig Luigi Marchi, dopo che sono state dimostrate alcune gravi carenze al sistema di pilotaggio del mosfet in un'altra applicazione è sparito.

Forse si è sentito offeso dal fatto che qualcuno ha messo in dubbio il suo operato.

 

Ma tu hai letto bene tutta la discussione ed i vari interventi?

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Adelino Rossi

In genere i complimenti si fanno solo dopo aver testato con successo e soddisfazione quanto in argomento.

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Elide Cicognani

Il signor Luigi - che è mio marito da quasi 47 anni - è "scomparso" dalle discussioni, alquanto animate, semplicemente perchè gli è impedito di connettersi. Ma non è un male, ha già tante cose da fare. Le critiche, spesso gratuite, non lo turbano e va avanti con i suoi progetti, popolarissimi, basati su Arduino. Ha trovato tanto spazio su PLCforum e può solo dire grazie.

P.S.: si è incaponito a voler attivare la fontanella zampillante con Arduino; ha abbandonato la pompa da 24 volt DC e usa una pompa AC da lavatrice, molto più affidabile, comandata da crepuscolare di Arduino e RSS Fotek AC che comanda la pompa. Il software è semplicissimo, solo poche righe e i costi di tutto il sistema sono minimali.

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Strano comportamento far scrivere dalla moglie come "ambasciatrice".

Non c'è nessun provvedimento di limitazione dei permessi nei confronti dell'utente Luigi Marchi.

Forse sarà la consorte che gli impedisce di connettersi?:)

E anche nel caso in cui fosse stato adottato il provvedimento del blocco dei permessi di scrittura, rimarrebbe intatta la possibilità di comunicare con lo staff tramite gli MP, con cui chiedere spiegazioni.

 

Le critiche sono tutto fuorchè gratuite, ed i difetti tecnici evidenziati sono stati tutti ampiamente documentati da prove e verifiche tecniche.

 

Luigi, se sei una persona seria, non nasconderti dietro la moglie, ma assumiti pubblicamente le tue responsabilità!

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ha abbandonato la pompa da 24 volt DC e usa una pompa AC da lavatrice, molto più affidabile, comandata da crepuscolare di Arduino e RSS Fotek AC che comanda la pompa

 

E no Luigi, così non va proprio bene!

Le inesattezze tecniche, al limite, scrivile in proprio! non farle scrivere dalla consorte.:smilie_nono: Abbi il coraggio delle tue azioni, perbacco!

 

Hai abbandonato la pompa a 24 V cc perchè non sapevi pilotarla in modo decente.

Certo che usare uno SSR è molto più facile, però a questo punto che fine a fatto l'idea dell'energia gratuita?

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Sta mettendo su l'azienda di famiglia :roflmao:

 

La pompa la ha abbandonata perché gli scalda mosfet nonostante i consigli avuti qui sul forum.

 

Ad ogni modo in questa discussione due dritte le ha avute, i link ai sui video li ha ancora pubblicati, non sono arrivate dritte per l'industrializzazione del mitico Ulisse....

 

 

Buon sabato!

 

:whistling:

 

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Elide Cicognani

Carissimo Livio,

la nipotina è tornata in Perù e posso dedicarmi al mio hobby preferito: inventare utilizzi utili con Arduino.

Scriverei con la mia e-mail, e con la mia faccia, senza bisogno di avvocati difensori e prestiti, se non fosse che la mia password, bloccata non so come, non me lo consente più. E qui mi fermo.

La pompa elettrica da 24 volt, peraltro di qualità modesta, dopo poche giornate di utilizzo ha manifestato debacle ai carboncini (l'ho smontata, ma non riparata).

I progetti Arduino debbono andare in automatico, senza interventi umani, nè manutenzioni.

La mia antipatia nei confronti delle parti meccaniche si è consolidata e stavolta mi sono arreso. Ho perso una battaglia, ma, circa l'esito della guerra, è tutto da vedere.

Il progetto fontanella zampillante va avanti. Con una pompa alimentata a CA da 28 watt, smontata da una lavatrice rottamata, tanto utilizza l'energia dell'impianto fotovoltaico che in primavera ed estate produce energia in quantità (serve solo un centesimo della produzione (30 watt contro 3.000). La faccio andare solo quando c'è il sole, a questo serve il crepuscolare, tarato come si deve e con parzializzazione della mandata.

A risentirci presto con foto, schema elettrico e file software. Eventualmente anche con video YouTube.

Luigi.

 

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La pompa elettrica da 24 volt, peraltro di qualità modesta, dopo poche giornate di utilizzo ha manifestato debacle ai carboncini ...

 

Te lo sto ripetendo dall'inizio: l'hai pilotata malissimo a frequenza troppo bassa; la dimostrazione, se osservi gli oscillogrammi del simulatore, mostrano chiarramente la differenza del ripple di corrente in funzione della frequenza di PWM. Le conseguenze di un fattore di forma scadente sono come sempre il danneggiamento delle spazzole e del collettore.

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tanto utilizza l'energia dell'impianto fotovoltaico ....

 

In pratica l'hai collegata alla rete anche se prodotta in FV. Certo così è molto più facile da farsi.

 

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se non fosse che la mia password, bloccata non so come, non me lo consente più. E qui mi fermo.

 

Quasi certamente starai usando una psw errata perhè ti dimentichi qualche cosa. Puoi sempre chiedere il reset della psw all'amministratore del forum. Anzi dovrai farlo sicuramente perchè non è consentito l'uso del forum con 2 accounts. C'è il rischio che vengan bloccati entrambi da uno dei periodici controlli automatici.;)

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PLC Forum Quality Manager
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Scriverei con la mia e-mail, e con la mia faccia......... se non fosse che la mia password, bloccata non so come, non me lo consente più....... E qui mi fermo.

Non cortese sollevare dubbi sulla correttezza di gestione del forum; l'account è attivo senza alcuna forma di restrizione!!

Assodato che non esistono limitazioni per l'utente Luigi Marchi, se ha necessità di modificare la password può inviare una richiesta qui e il problema è risolto.

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Problema connessione. Chiedo scusa. Avevo usato una vecchissima e-mail inutilizzata da almeno 5 anni, ma tuttora attiva con FaceBook. OK. La colpa è tutta mia.

Rispondo a tonio22:

1) Prima si parlava di fontanella, cioè di un'altro progetto;

2) La centralina ULISSE è ben collaudata da oltre un anno, anche se ha avuto nel tempo tante variazioni e sviluppi di hardware e tantissimo di software (ne esistono millanta versioni).

3) Relativamente allo schema elettrico ne esistono 2 versioni, quello con 3 connettori e quello con 4. La differenza riguarda il crepuscolare che nel primo caso si attiva via software per caduta di tensione del pannello con il sopraggiungere del buio, mentre nel secondo con una "classica" fotoresistenza esterna. Quest'ultima soluzione consente di far funzionare la centralina nella funzione di accensione faretti anche quando è alimentata da rete (se si ha l'impianto fotovoltaico che produce di giorno, come nel mio caso).

4) Lo schema elettrico ha fatto un gran discutere, ma io rimango dell'opinione che la semplicità è un valore e che le misure delle tensioni e dell'intensità della corrente sono corrette come lo è la funzione di carica delle batterie, indipendentemente dalla forma degli spigoli dell'onda quadra. D'altro lato con decine di prototipi attivati e diversi in funzione non è mai accaduto che un Mosfet 3205 si sia rotto o che le batterie non si siano caricate correttamente.

Anche il relè convenzionale ha sempre fatto il suo dovere con il BC337 che va in saturazione. Per non dire del sistema di autoalimentazione, per quanto originale con due 7812 in serie.

5) La possibilità di poter fare tante regolazioni è uno dei punti di forza di Arduino e di ULISSE, specie per coloro che amano smanettare.

6) Gli unici problemi me li hanno date le batterie a 24 volt, che debbono essere equilibrate fra di loro e non si sa mai come utilizzarle, per non spremerle troppo. Ho impostato, solitamente, 23 volt come tensione minima in fase di scarica e 28 volt di tensione massima di carica, ma non so ancora se sono valori ottimali per le batterie al piombo che utilizzo solitamente, da 50 amper cadauna per alimentare 2/3 faretti da 10 watt cadauno. Poi c'è il problema inverno.

Con batterie al gel, vecchie di 10 anni, ma da 150 amper cadauna, non ho problemi di sorta, anche in inverno, ma uso un sistema misto di carica da pannello con complemento da rete. 

7) Utilizzo con pale eoliche. Non ho mai fatto verifiche stante la indisponibilità del vento dalle mie parti. Il sistema è step-down PWM e bisogna che la tensione in entrata sia coerente con quella di carica delle batterie, cioè leggermente superiore, in entrata, rispetto a quella massima di carica. Valori troppo sbilanciati provocano il surriscaldamento della resistenza di shunt, che significa energia persa.

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Gli unici problemi me li hanno date le batterie a 24 volt, che debbono essere equilibrate fra di loro e non si sa mai come utilizzarle, per non spremerle troppo. Ho impostato, solitamente, 23 volt come tensione minima in fase di scarica e 28 volt di tensione massima di carica,

 

Se sono accumulatori a piombo acido si considerano completamente carichi se, a vuoto ed a 25°C, la loro tensione raggiunge i 2.3 V per elemento da cui la tensione totale sarà pari a 27.6 V. Insistere oltre danneggia la batteria. La batteria è totalmente scarica quando, a vuoto, la tensione scende ad 1.7V per elemento quindi 20.4 V, livello che è bene non raggiungere.

In normale funzionamento la tensione è di 2V per elemento quindi 24V totali.

Per una buona durata degli accumulatori si dovrebbe interromperne la scarica circa 1.98V per elemento quindi a 23.76 V

 

la carica dell'accumulatore deve avvenire a corrente costante sino al raggiungimento di un livello minimo di carica, poi prosguire a tensione costante sino al pieno livello di carica, poi proseguire con il livello di mantenimeto per comepnsare l'autoscarica che, per gli accumalotori piombo acido, non è banale.

 

In pratica un buon caricabatterie carica a tensione costante con limite di corrente uguale ad 1/10 della capacità della batteria, quindi nel caso in esame 5A. La carica di mantenimento è pari a 1/100 della capacità totale quindi 0.5A sempre nel caso in esame.

 

Usando l'accumulatore in modalità "batteria tampone" si deve tenere presente che se c'è drenaggio di corrente dal carico la tensione scende a 2V per elemento a batteria carica.

Solitamente, un alimentatore per batteria in tampone ben dimensionato fornisce una corrente pari a quella drenata dal carico più la corrente di mantenimento..

 

Per le batterie al piombo gel le caratteristiche di carica e scarica sono praticamente identiche a quelle a piombo acido.

 

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Lo schema elettrico ha fatto un gran discutere, ma io rimango dell'opinione che la semplicità è un valore e che le misure delle tensioni e dell'intensità della corrente sono corrette come lo è la funzione di carica delle batterie,

 

La semplicità è una buona cosa se la topologia circuitale è corretta. Se la tipologia circuitale non è corretta la semplicità non ha alcun valore perchè il circuito funziona male.

 

per poter affermare che le misure siano corrette bisognerebbe dichairare le modalità con cui son state effettuate e la strumentazione impiegata. Se lo strumento usato, ad esempio, è un tester da 4€ non si può certo parlare di misure corrette ma, al più, di sensazione positiva.

Su questo abbiamo già dibattuto parecchio e, nel caso del controllo della pompa, abbiamo già dimostrato che le misure che hai fatto eran prive di senso proprio per la strumentazione inadeguata, ma non vorrei toranre sull'argomento.

 

Luigi te lo ripeto. Le critiche al tuo lavoro non sono per antipatia nei tuoi confronti ma sono doverose per gli altri utenti del forum.

Non si può presentare un  lavoro millantando prestazioni che non sono state verificate in modo serio, specialmente quando già dall'analisi circuitale e del software ci sono molti dubbi.

 

Per l'ennesima volta o ti decidi a dare i dati seriamente  o la chiudiamo qui.

 

 

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Sono un progettista (oggi si dice MAKER), senza fabbrica, senza ingegneri e senza strumentazione.

Costruisco e metto a punto prototipi. Gratis.

Lavoro principalmente sul software di Arduino, con un comune computer da tavolo. Per hobby e con tante soddisfazioni.

L'ambito è quello di un microprocessore popolare (anche nel prezzo) come Arduino, non dimentichiamolo.

Ho semplicemente messo a punto un progetto che funziona (a mio avviso bene, ma si può migliorare) per quello che era richiesto in origine: caricare batterie da fotovoltaico e usare l'energia accumulata per accendere faretti led notturni. A "isola". E' un esigenza avvertita da molti per i motivi più diversi, non ultima la sicurezza.

Il vantaggio di Arduino è quello di poter variare tantissimi parametri (corrente massima di carica, tensione massima, tensione minima, ritardo nell'accensione se il crepuscolare scatta troppo presto, ecc, ecc.). Queste opzioni software sono tutte disponibili per chi si vuole cimentare nella realizzazione (i prototipi non sono in vendita, perchè non ho più partita iva, lo ribadisco).

Se qualcuno pensa ad un prodotto commerciale, con tutte le implicazioni del caso, lo faccia. Io sono un signor pensionato e mi diletto di altro. I miei figli pure.

Posso assicurare:

1) di aver proceduto a tanti sviluppi suggeriti dai problemi registrati sul campo;

2) di avere diversi impianti in funzione, oltre al mio, per il tramite di amici e conoscenti, che mi consentono di fare test e avere il feedback. 

Circa una versione più "corretta" dell'hardware, come suggerito, non ho ancora trovato il tempo per farlo (mi sono occupato di Penelope che mi dà più soddisfazioni perchè è tutto software e niente hardware). Ma ho promesso di farlo e lo farò, visto che ho una certa confidenza con le basettine millefori, anche se non sono un grosso esperto di elettronica.

Grazie comunque per il supporto e le informazioni sulle batterie, molto puntuali. A beneficio di chi ci legge.

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quello che fai gratis è lodevole .

Definirti progettista , programmatore ...etc....oserei dire che sia un po troppo , pero' contento tu ...

I bimbi di 7 anni fanno gia cose di questo genere .

Il fatto di  non progettare su carta o tramite tools specifici , di non documentare il sw e le fasi di sviluppo , portano senza dubbio al fallimento 

Poi se sei contento di fare le tue cosette in giardino o sui tetti allora ok .

Se vuoi fare o collaborare con altri , per esempio con me , e magari tentare di sbarcare il lunario su kickstarter o indievault etc , devi produrre un minimo di documentazione , che è la cosa meno interessante a prima vista ma che serve a molto , manutenzione , modifiche , presentazioni etc 

Se il progetto è valido e ben documentato si può affinare e mettere sul mercato amatoriale , se poi tira allora si produce a livello industriale con test , con piattaforme idonee etc 

Pero vedo che dici sempre le stesse cose e non ascolti mai e nemmeno discuti quello che ti si scrive  

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Insomma Luigi o non capisci o fingi di non capire.

 

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Sono un progettista (oggi si dice MAKER), senza fabbrica, senza ingegneri e senza strumentazione.

 

Progettista è un termine un tantino esagerato, almeno nella accezione comune del termine.

Puoi autodefinirti MAKER vista la moda che consiste nell'usare termini inglesi che possono significare tutto ed il contrario di tutto, proprio perchè l'inglese è una lingua "fuzzy", alcontrario dell'italiano che è una lingua estremamente precisa.

Purtroppo si può fare a meno della fabbrica, si può fare a meno, entro certi limiti, degli ingegnere, ma non della strumentazione.

 

Quando si ha la pretesa  di sviluppare software di controllo e di regolazione, certi parametri non possono essere ignorati.

 

Nessuno pretende che un progetto amatoriale sia pari ad un prodotto industriale di qualità.

Proprio per questo bisogna presentarlo con molta cautela e, soprattutto, quando vengono segnalate incongruenze funzionali non si può rispondere: "ne ho un certo numero che funzionano regolarmente."

 

Anche per un progetto amatoriale, quando lo si presenta pubblicamente, ci vuole un minimo dati e di misure a corredo delle prestazioni e, soprattutto, bisogna conoscere i fondamentali di quello che si va facendo.

Altrimenti il rischio è quello di prendere lucciole per lanterne come, ad esempio, accusare di scarsa affidabilità una motopompa colpevole solo di esser mal pilotata.

 

Sei molto entusiasta, ma anche un po' troppo "facile" nelle tue deduzioni, tipo muovere l'accusa al forum di averti bloccato l'accesso quando non era così, senza chiedere, senza verificare.

 

Se non vuoi prendere in considerazione i rilievi che vengono mossi ai tuoi elaborati evita di pubblicarli sul forum.

Il forum ha un dovere con i suoi utenti.

A noi non piace leggere cose come: "Ho provato a realizzare il dispositvo XY presentato su PLCForum ma non funziona bene." Noi ci teniamo alla nostra affidabilità ed autorevolezza.

Di siti "fuffaioli" dove son presentate apparecchaiture con miriadi di difetti, per non usare termini più forti, ce ne sono tanti in rete, italiani ed esteri.

PLCForum, anche nella sezione amatoriale, non vuole confondersi con questa genia.

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un progetto che al primo sguardo potrebbe sembrare una caxxata e/o realizzabile con arduino , in ambiente industriale può comportare miriadi di problemi , tecnici e soprattutto economici e di immagine per chi lo propone ....poi uno guarda e dice " A be uso arduino , metto due sensori da 2 euro , 4 motoretti , 4 fotocellule da 3 euro e il modulo wifi per collegarmi all'access point ....seeeeeeeeee stai fresco .....

Caro luigi ricordati che anche in ambito amatoriale , il fatto che intorno ci siano cancelli elettrici , wifi di ogni genere e disturbi di natura occulta , anche un semplice led può impiastrarsi e crearti problemi che ti portano a pensare di tutto tranne che al problema vero e proprio ....non è che gli ingegneri e/o i tecnici esperti li pagano per niente .

tu hai scoperto Arduino ad una certa età e stai godendo perche come qualsiasi sistema a micro ti permette di fare cioe che vuoi solo scrivendo del codice ....una magia che ti ha affascinato e soprattutto turbato psicologicamente .Lo capisco , capita a chiunque si affaccia al mondo della programmazione ;)  ma poi devi ritornare alla realtà ed affrontare le cose in modo razionale e scientifico , c'e' poco da fare

 

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Adelino Rossi
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Il forum ha un dovere con i suoi utenti.

o si da concretezza alle discussioni o si chiude l'argomento.

Mi viene anche il concreto dubbio che siccome il tutto è indicizzato da google, quello che conta è la parola "arduino", tutto il resto è solo una cornice contenitiva.

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Mi viene anche il concreto dubbio che siccome il tutto è indicizzato da google

 

Certo Adelino, questi sono i pregi ed i difetti della rete.

Con arduino trovi di tutto e di più. Cose meravigliose e ciofeche immonde.

 

Uo credo che Walter abbia sintetizzato molto bene il lavoro di Luigi.

 

Da una parte capisco l'entusiasmo di Luigi. Si è affacciato da poco all'elettronica e con poca spesa enon molta fatica è riuscito a fare cose che meno di un decennio fa erano inconcepibili per un amatore. però, come dicevano i latini, est modus in rebus.

Va bene l'entusiasmo ma non si può spacciare un gichino che funzionicchia per un prodotto che può anche essere pericoloso.

Poi soprattuto quando si fa un lavoro bisogan almeno conoscere i fondamentali di quello che si sta facendo.

 

Purtroppo, gira e rigira, si stanno ripetendo le solite cose.

 

Presentando un prodotto su di un forum, perchè è quello che sta facendo Luigi, ci si attende anche un certo ordine. Si dovrebbe:

  1. descivere lo scopo del progetto e gli obbiettivi
  2. specificare i limiti di impiego, precisione, limiti ambientali e tolleranze.
  3. descrivere come si è risolto il problema
  4. mettere a disposizione schemi elettrici, elenco componenti, eventuali disegni costruttivi, software completo dei sorgenti delle librerire dedicate
  5. dare una guida all'uso installazione e taratura.

 

Non è necessario scrivere un trattato ma almeno poche paginette con tutti i dati.

 

Poi si deve rispondere ad eventuali obiezioni e richieste di chiarimento con dati.

Qui invece niente di tutto questo, a parte la shield di arduino ed uno schema elettrico abborracciato e poco comprensibile. per tutto il resto solo slogan, frasi fatte, oltre a ripetere sino alla noia il costo risibile dei materiali.

Non c'è un dato serio, non c'è una rispsota seria e attendibile alle obiezioni.

Soprattutto ancora oggi non si sa cosa fa l'apparato, quali sono i suoi limiti d'impiego le sue tolleranze.

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Adelino Rossi

a proposito di fondamenti dell'elettrotecnica

nell'altra discussione parallela, ho appena fatto un intervento dove osservo che i flussi di energia autoprodotti, acquistati dall'esterno e autoconsumati hanno 

già per effetto naturale il loro equilibrio funzionale. ho posto la domanda che è la base di tutti i lavori, è un piacevole passatempo oppure ha uno scopo CONCRETO, in quest'ultimo caso A COSA SERVE ARDUINO?

 

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