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Ampli a basso costo.. che fare?


Sonicdn

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Salve a tutti, avrei una questione abbastanza importante (per me) da sottoporre agli esperti (e non) qui sul forum,

sicuramente molti di voi si saranno posti questa domanda molto prima di me:

Cosa fare con gli amplificatori audio e finali in genere a basso costo che arrivano in riparazione?

 

mi spiego meglio, in genere ho sempre (come molti credo) rifiutato di riparare amplificatori economici, perchè tra sbattimenti e problematiche varie avrei dovuto chiedere troppo poco, per non superare o quasi il valore dell'oggetto stesso,  anche con tutta la buona volontà, ma...

 

Il problema è che da troppo tempo ormai , come tutti sappiamo,  ci tocca fare i conti sempre più con apparecchi completamente assemblati in cina, e rifiuta oggi , rifiuta domani, ad un certo punto vorrei capire assieme a voi alcuni punti abbastanza strani che mi piacerebbe chiarire grazie all'aiuto anche delle vostre esperienze:

 

Voglio prendere in particolare, il caso dei cosiddetti finali da discoteca, di quelli generalmente acquistati dai ragazzi per le feste, (ma il discorso vale anche per altre cineserie varie)  con poco più di 200 euro te li porti a casa, inutile precisare che vantano scritte sui frontali, a dir poco ottimistiche, tipo 4000w , quando reali ne hanno si è no 200, vabbè.. e ok, quello che mi fà riflettere però è questo : queste porcherie .. si può dire?.. funzionano, cioè, sembra assurdo, ma se usati con i dovuti criteri, ( vedi senza tirargli il collo)  hanno la possibilità di funzionare normalmente senza problemi, pur nei loro limiti, ma il fatto strano è che se controlli che finali montano, driver, etc.. cavolo è roba cinese, cioè mi sembra assurdo che montino finali originali , le scritte tutte strane, consumate, sembrano proprio dei tarocchi.. cioè voglio dire .. ma se io vado ad acquistare 10 coppie di,  faccio un esempio 2sa1941 , 2sc5198, originali toshiba, da un fornitore ufficiale, non ne esco con meno di 50 euro... per non parlare degli altri componenti, ma scusa io devo spendere cifre folli per un finale che monta roba cinese..? ma allora perchè non gli rimetto roba cinese? e no.. sono fakes.. non comprare su ebay perchè sono tarocchi, ok.. ma caspita chi ha assemblato questa roba, da dove cappero li ha presi i componenti, non credo da RS...

 

e qui la domanda da un milione di dollari, arriva il cliente col finale cinese sottobraccio e ti chiede di dargli una "controllatina" .. tu lo apri e trovi l'apocalisse, finali sparati insieme ad una dozzina di altri componenti vari (anche smd) che fare?..

 

Allora .. partiamo dal principio che per fare un buon lavoro, i finali vanno selezionati, diciamo al 10%?, i driver idem anzi facciamo 5%,

sezione preamp ancora peggio 1%?, tradotto devi acquistare una marea di componenti per poterne ricavare un accoppiamento decente,lo stesso per il resto dei componenti.. per cui:

 

A: gli dici, che carnevale è finito, e che l'ampli lo può usare come fermaporta, ma ti piange il cuore perchè sei amante dell'hi-fi.

 

B: Accetti la riparazione, spendi un capitale in componenti originali, e glielo fai praticamente gratis o peggio, perchè sei amante dell'hi-fi.

 

C: Guardi su Ebay, fai la lista di ciò che serve, ed acquisti a prezzo stracciato tutta la componentistica cinese, e speri che non ti arrivi la/le    fregature, una preghiera o anche due in tal caso, non fanno male.

 

D: soluzione alternativa?

 

Cosa fate o fareste voi?

altra domanda facile : secondo la vostra esperienza, sino a quanto mi posso spingere con la selezione? finali, driver, altro . in percentuale intendo, cosa potrebbe accadere se metto dei componenti originali, ma non accoppiati in maniera corretta tipo 20% di tolleranza sul guadagno? l'ampli funziona male ma funziona, oppure durà forse un pò e poi salta tutto nuovamente? ho delle rimanenze di selezione che sarebbe bello poter riciclare :whistling:

 

Grazie a chiunque voglia condividere l'argomento con me

 

 

 

 

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8 minuti fa, Sonicdn scrisse:

tu lo apri e trovi l'apocalisse, finali sparati insieme ad una dozzina di altri componenti vari (anche smd) che fare?..

 

Io dico quel che faccio io, che spesso lavoro con giostrai i quali sono in gran parte autentici macellai con le testate: richiudo e dico che non si può fare niente, se lo vogliono indietro bene, altrimenti recupero trafo, condensatori, dissipatori e quel che si può salvare.

 

Il più delle volte arrivano a queste ecatombi anche su finali di qualità (e costosi) perché se si brucia un fusibile da 2A ce lo mettono da 10 o mettono un chiodo al loro posto, poi magari prima di portarmelo son capaci pure di rimettere il fusibile originale, come se non mi accorgessi dalle piste vaporizzate della porcata..

 

Il punto è che se devo interpellare la ditta per ottenere uno schema, perdere i giorni a sostituire tutti i passivi tostati, rifare le piste ecc... più ovviamente cambiare gli attivi di potenza, alla fine lavoro in perdita, perché dovrei chiedergli diverse centinaia di euro del lavoro, sentendomi rispondere che trovano un'altra testata usata agli stessi soldi.

 

Nel tuo caso si aggiunge pure la difficoltà che essendo roba cinese da sottoscala non c'è neppure una ditta a cui chiedere gli schemi.

 

Quando il danno si limita ai finali di potenza, invece, quel che faccio di solito è eliminare tutte le coppie complementari meno una, e sentire se suona con la coppia buona: se così va, il danno è limitato e posso fare un preventivo riguardo la sola sostituzione dei finali di potenza. Se non va, restituisco e ciao.

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Per cui, secondo te, il gioco non vale la candela nella maggior parte dei casi... ma di questo passo, non esisterà più la questione riparazione finali, ormai praticamente è tutto cinese:wacko:.. anche roba di un certo livello <_<

ma secondo te, chi li assembla, come fà, ha a disposizione valanghe di transistor e può selezionarli ?, ma se loro li hanno, non ci sarà il modo di poterli reperire? in sostanza mi piacerebbe trovare il modo di poterla sistemare questa roba anzichè buttarla, anche per una questione di soddisfazione, ovviamente in modo conveniente per me e per il cliente..

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1 ora fa, Sonicdn scrisse:

ma di questo passo, non esisterà più la questione riparazione finali, ormai praticamente è tutto cinese:wacko:.. anche roba di un certo livello <_<

 

Non c'entra niente il "dove", ha invece molta importanza il "come"; un discorso è riparare una testata FBT, Peavey, Montarbo dove c'è una ditta alle spalle, ditta che puoi anche interpellare se non riesci a reperire gli schemi (io l'ho fatto proprio con FBT), un altro discorso è riparare un coso di marca sconosciuta dove ottenere uno schema già è una difficoltà non da poco.

 

Tanto per capirci, metti che ti portano un coso del genere (risultato preso a caso cercando "amplificatore 2000W" su ebay); dove lo trovi lo schema? A chi lo chiedi, non essendo riportata neppure una marca, il logo di un produttore?

 

1 ora fa, Sonicdn scrisse:

ma secondo te, chi li assembla, come fà, ha a disposizione valanghe di transistor e può selezionarli ?

 

Chi assembla, a prescindere che assembli elettronica hi-fi o schede per i frullatori, compra i componenti a pacchi di centinaia di migliaia direttamente dai distributori del produttore. Non certo da magazzini di rivenditori come RS, in questo modo è chiaro che spunta un prezzo per unità che può essere anche venti volte inferiore a quello di vendita del singolo pezzo a un privato o ad un laboratorio. La selezione dei semiconduttori non credo neanche che venga fatta a meno che non si parli di quegli amplificatori enthusiast per audiofili che costano quanto un SUV. Aveva senso negli anni '60-'70, ma ora anche le tecnologie di produzione dei semiconduttori sono migliorate e credo che una tolleranza del 10% si riesca ad avere anche facendo le coppie a caso; diverso se vuoi la tolleranza dell'1% o anche di più, ma è roba che di sicuro non trovi in una testata da 100€ che erogherà si e no metà della potenza dichiarata.

 

1 ora fa, Sonicdn scrisse:

in sostanza mi piacerebbe trovare il modo di poterla sistemare questa roba anzichè buttarla, anche per una questione di soddisfazione, ovviamente in modo conveniente per me e per il cliente..

 

Questo è un altro discorso, infatti io ti ho detto quel che faccio io; il tempo che impiego ad effettuare una diagnosi e poi una riparazione è tempo che tolgo ai miei gatti, alla mia ragazza, ai progetti che realizzo per me, quindi lo devo monetizzare in qualche maniera, altrimenti, chi me lo fa fare?

 

Per quello dico che se è una riparazione senza speranza non mi ci metto neanche; torna il discorso di prima, come faccio a chiedere 100€ di riparazione perché ci ho perso una giornata e ce ne avrò spesi almeno 20 di pezzi quando con la stessa cifra ricompri la testata nuova?

 

Diverso è se mi portano un apparecchio che potrebbe servirmi ed accettano di lasciarmi il cadavere; in quel caso se lo riparo per passione lo riparo per passione mia e perché poi lo userò io, quindi affronto solo il costo dei pezzi e mi ci posso mettere anche a tempo perso, sapendo che anche se ci impiego tre mesi nessuno mi chiamerà per sapere a che punto è e quando può venirselo a prendere.

 

Queste sono le valutazioni che faccio io, devi vedere se per te il tempo ha un valore tanto basso da poterlo cedere gratis a terze parti, perché come dici tu, da una riparazione del genere il guadagno è pressoché nullo.

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Innanzitutto voglio ringraziarti per le tue risposte,:thumb_yello:  e poi ti dico la mia,

 

e cioè che, condivido pienamente il tuo discorso, e penso alla fine sia la maniera più giusta di operare in questi casi,

e che alcune cose non mi quadrano e vorrei capirci meglio, dimmi cosa ne pensi:

 

recentemente mi hanno portato in riparazione un finale col secondo il cliente "il canale sinistro non si sente più",

unità rack, marca G*M*NI XGA-****, (rigorosamente made in china)

 

quindi il marchio c'è , e volendo si possono reperire gli schemi, tra l'altro non ti dico .. sembrava non avesse nulla , solamente una resistenza smd bruciacchiata su uno dei due moduli dei finali e fusibile saltato, morale alla fine del controllo, trasformatore da credo 400 o 500VA col secondario in corto!!

finali, driver, transistor del vas, diodi, resistenze tutti andati sul finale canale sinistro!! un disastro.

 

all'inizio sembrava solamente il modulo finale, e per un attimo mi è balenata l'idea di poterlo riparare, (ecco il motivo del post), poi quando ho controllato escludendo il canale guasto, se almeno il resto funzionava, mi son reso conto del danno e ho restituito il mattone al cliente.

 

Piccola curiosità.... ci credi che non c'è nemmeno la targhetta con i dati dell'apparecchio?, volevo vedere quale fosse l'assorbimento per capire la reale potenza di questa ciofeca, e non c'è scritto !! altro che norme ce, e viene venduto regolarmente.. assurdo :blink: non c'è scritto nemmeno da quanto deve essere il fusibile!!

 

Tornando a noi, quello che non capisco però è, questa roba funziona con transistor che sono marchiati "Toshiba" :ninja:, ma sembrerebbero tarocchi, sò ad esempio che c'è uno stabilimento di produzione Toshiba in malesia ed uno in cina, per cui, mi chiedo, se io compro da un fornitore ufficiale dei finali originali , e poi scopro che sono stati prodotti in cina, (la qualità e ottima per carità),  mi chiedo, questa gente di sicuro sà dove reperirli, ma non certo roba marchiata pronta per l'esportazione alla distribuzione ufficiale,

 

.. può essere , come ho letto in un post, che gli scarti di produzione non vengono buttati o eliminati, ma vengono venduti al miglior offerente a lotti e senza sigla ( quest'ultima viene messa sul componente solamente e non prima del test di prova positivo) ..... (che furbi alla Toshiba), questa gente li acquista, e cosa fà, gli rimette la sigla (alla CDC) e li usa per assemblare questi amplificatori e venduti al kilo, tipo questo che ho avuto io sul banco, ne deduco che questa roba è pensata per poter durare qualche mese perchè assemblata con componenti si Toshiba, ma quelli scartati perchè non rientranti nelle specifiche, e poi chi si è visto si è visto..

 

se fosse così, la cosa più giusta sarebbe rimetterci roba cinese, e sperare che duri qualche mese, ma poi il cliente o torna e vorrebbe la riparazione in garanzia, oppure si incavola e ti fà cattiva pubblicità, e siamo sempre in perdita...

 

insomma , buttiamo via tutto ed arrivederci.., non vale la pena nemmeno aprirlo, no?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Grande Darlington, quel "coso" postato ha 2000W e ne consuma solo 150W... E' un generatore, non un amplificatore...

 

Per venire alla questione, io ho abbandonato l'assistenza elettronica nel '93 e già allora era un macello perché i ricambi diventavano custom (integrati, ecc), non li trovavi e dovevi chiedere alla rete ufficiale che ti sparava delle cifre improponibili. Già allora non conveniva.

Ora molto peggio. Gli oggetti in primis non sono neppure pensati per essere riparati, ma letteralmente usa e getta. Poi ci si lamenta delle discariche piene di roba elettronica. E' sempre un macello dire di no a un potenziale cliente, ma per come stanno le cose oggigiorno, o è un problema banale o non merita mai. A meno di oggetti dal costo proibitivo, ma spesso anche ripararli ci si avvicina.

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5 ore fa, Sonicdn scrisse:

recentemente mi hanno portato in riparazione un finale col secondo il cliente "il canale sinistro non si sente più",

unità rack, marca G*M*NI XGA-****, (rigorosamente made in china)

 

[...]

 

morale alla fine del controllo, trasformatore da credo 400 o 500VA col secondario in corto!!

finali, driver, transistor del vas, diodi, resistenze tutti andati sul finale canale sinistro!! un disastro.

 

[...]

 

Piccola curiosità.... ci credi che non c'è nemmeno la targhetta con i dati dell'apparecchio?

 

Non è che magari la targhetta è stata rimossa o è saltata via con l'uso?

 

Non per altro, ma perché Gemini che io ricordi è una marca conosciuta nel mondo dell'audio di potenza, come qualità non è il massimo e siamo sui livelli di Karma e roba del genere ma non è neanche un rimarchiatore di basso livello.

 

Diciamo che comunque un guasto del genere poteva capitarti anche su un apparecchio assemblato in europa, perdita di isolamento del trafo è un evento raro ma non impossibile, e quando capita le conseguenze sono imprevedibili perché neanche il produttore si protegge essendo appunto un evento raro.

 

5 ore fa, Sonicdn scrisse:

può essere , come ho letto in un post, che gli scarti di produzione non vengono buttati o eliminati, ma vengono venduti al miglior offerente a lotti e senza sigla

 

Sono i famosi componenti fake, sono una piaga nel mondo dell'elettronica però che io sappia i componenti tarocchi si bruciano alla prima accensione, soprattutto perché il rimarchiatore piazza la sigla di un transistor da 15A su un componente (scartato) che originariamente doveva reggere molto meno.

 

Comunque mi pare che sono identificabili i tarocchi, nel senso che la sigla è visivamente diversa da quella originale (dalla quale di solito si risale anche allo stabilimento di produzione).

 

5 ore fa, Sonicdn scrisse:

ne deduco che questa roba è pensata per poter durare qualche mese perchè assemblata con componenti si Toshiba, ma quelli scartati perchè non rientranti nelle specifiche,

 

Io penso che la questione sia diversa. I finali di pessima qualità defungono perché:

 

- la potenza indicata è a fantasia e solitamente superiore di almeno dieci volte a quella originale, e chi lo compra finisce per tirarci il collo;

 

- similmente alla potenza è facile che anche il carico sia indicato a fantasia, facile che venga dichiarata una impedenza di 4 ohm quando il circuito a malapena è fatto per funzionare bene con 8, a ciò aggiungiamoci che i bimbiminkia che li comprano per far feste in taverne e simili non capiscono una mazza di coni, impedenze e sensibilità, quindi è facile che un circuito progettato per 8 ohm finisca a lavorare con carichi di 2 ohm, o anche meno; ho visto gente far fuori anche ampli (casalinghi) di marca perché convinti di poter attaccare venti casse in parallelo ad una sola uscita, così suona piùfforte.

 

- l'alluminio costa! per esperienza, la prima cosa su cui i cinesi risparmiano (e non solo negli ampli), è proprio la dissipazione.

 

Io ho un alimentatore da banco, ovviamente cinese e senza marca, venduto da millemila rimarchiatori come PS-305D. Se ti fai un giro sul web scopri che la gran maggioranza degli acquirenti frigge i finali (2N3055) perché la dissipazione è affidata ad un'aletta di alluminio tagliata a L spessa due millimetri. Infatti poi ne sono uscite anche versioni con dissipatore più generoso, per quanto mi riguarda lo ho modificato montandoci un dissipatore vero, anche se per l'uso che ne faccio sono rare le volte in cui richiedo potenza.

 

5 ore fa, Sonicdn scrisse:

insomma , buttiamo via tutto ed arrivederci.., non vale la pena nemmeno aprirlo, no?

 

Non è detto. Se il danno si limita ai soli finali, la riparazione può avere un senso perché non ti porta via (solitamente) molto tempo. Anche trovare un fornitore più conveniente di RS senza andare a comprare direttamente dalla Cina aiuta ad abbattere il costo finale; RS fornisce un servizio orientato alle aziende che hanno bisogno di sviluppare un prototipo, infatti i vantaggi di RS sono il magazzino e la velocità di spedizione, non certo la convenienza. Per l'azienda spendere anche 50€ di una decina di componenti non è un problema, perché è un niente rispetto ai costi che comporta il realizzare un prototipo; per il privato che esegue riparazioni il discorso cambia.

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6 ore fa, Ctec scrisse:

Grande Darlington, quel "coso" postato ha 2000W e ne consuma solo 150W... E' un generatore, non un amplificatore...

 

Per venire alla questione, io ho abbandonato l'assistenza elettronica nel '93 e già allora era un macello perché i ricambi diventavano custom (integrati, ecc), non li trovavi e dovevi chiedere alla rete ufficiale che ti sparava delle cifre improponibili. Già allora non conveniva.

Ora molto peggio. Gli oggetti in primis non sono neppure pensati per essere riparati, ma letteralmente usa e getta. Poi ci si lamenta delle discariche piene di roba elettronica. E' sempre un macello dire di no a un potenziale cliente, ma per come stanno le cose oggigiorno, o è un problema banale o non merita mai. A meno di oggetti dal costo proibitivo, ma spesso anche ripararli ci si avvicina.

Che delusione profonda, si è passati dagli anni d'oro dell'Hi-fi negli anni 70-80, dove tutti i produttori facevano le sfide per poter proporre un prodotto superiore alla concorrenza, con continue migliorie sia alla componentistica , sia nelle idee di progetto,  ad

oggi, che un amplificatore è considerato ne più ne meno di un frullatore od un aspirapolvere, per carità..

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2 ore fa, Darlington scrisse:

 

Non è che magari la targhetta è stata rimossa o è saltata via con l'uso?

 

No ,no , non esiste proprio, le scritte sono serigrafate

 

2 ore fa, Darlington scrisse:

Non per altro, ma perché Gemini che io ricordi è una marca conosciuta nel mondo dell'audio di potenza, come qualità non è il massimo e siamo sui livelli di Karma e roba del genere ma non è neanche un rimarchiatore di basso livello.

 

Diciamo che comunque un guasto del genere poteva capitarti anche su un apparecchio assemblato in europa, perdita di isolamento del trafo è un evento raro ma non impossibile, e quando capita le conseguenze sono imprevedibili perché neanche il produttore si protegge essendo appunto un evento raro.

Tranquillo, e roba mooolto cinese, nuovo costa 200 euro.. ti ho detto tutto, però di sicuro gli hanno tirato il collo alla grande,

il secondario del trasformatore è in corto dal brutto, non ho capito come hanno fatto a far saltare finali, ed allo stesso tempo squagliare il secondario, il fusibile sulla 230 era aperto, e monta schede a relè di protezione altoparlanti.. ah già... non monta fusibili di rotezione prima del ponte a diodi..:thumbdown:

 

il proprietario è un ragazzino come volevasi dimostrare, niente di strano che lo abbiano fatto lavorare a 0,01 ohm!! :)

 

2 ore fa, Darlington scrisse:

ho visto gente far fuori anche ampli (casalinghi) di marca perché convinti di poter attaccare venti casse in parallelo ad una sola uscita, così suona piùfforte.

 

Tutto il mondo è paese.. :) se ti racconto...

2 ore fa, Darlington scrisse:

Non è detto. Se il danno si limita ai soli finali, la riparazione può avere un senso perché non ti porta via (solitamente) molto tempo. Anche trovare un fornitore più conveniente di RS senza andare a comprare direttamente dalla Cina aiuta ad abbattere il costo finale; RS fornisce un servizio orientato alle aziende che hanno bisogno di sviluppare un prototipo, infatti i vantaggi di RS sono il magazzino e la velocità di spedizione, non certo la convenienza.

 

Capisco, Io mi sono sempre rivolto a loro proprio per avere la certezza dela qualità,oltre che da farnell , distrelec, etc.

ma se hai qualche buon fornitore da consigliarmi, che faccia dei prezzi più ragionevoli garantendomi l'originalità dei componenti,

te ne sarei grato.

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Quote

Capisco, Io mi sono sempre rivolto a loro proprio per avere la certezza dela qualità,oltre che da farnell , distrelec, etc.

ma se hai qualche buon fornitore da consigliarmi, che faccia dei prezzi più ragionevoli garantendomi l'originalità dei componenti,

te ne sarei grato.

Io per acquisti on-line ti consiglio Digikey e Mouser. Americani, per cui non aspettarti la consegna il giorno dopo, magari 3-4...

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4 ore fa, Sonicdn scrisse:

il secondario del trasformatore è in corto dal brutto, non ho capito come hanno fatto a far saltare finali, ed allo stesso tempo squagliare il secondario, il fusibile sulla 230 era aperto, e monta schede a relè di protezione altoparlanti.. ah già... non monta fusibili di rotezione prima del ponte a diodi

 

Secondo me è morto di caldo, o perché (appunto) la dissipazione era inefficiente o perché avevano ostruito le feritoie. Con l'estremo calore gli avvolgimenti del trasformatore possono perdere isolamento; per i fusibili, spesso sono presenti solo sul primario, e la cosa ha un senso perché intervengono forse anche più velocemente in caso di guasto. Un Peavey 1200CS che è passato di qui aveva doppio trasformatore ed era protetto solo sul primario.

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19 ore fa, Ctec scrisse:

Io per acquisti on-line ti consiglio Digikey e Mouser. Americani, per cui non aspettarti la consegna il giorno dopo, magari 3-4...

Forse Mouser, su Digikey avevo dato un'occhiata tempo fà, ma avevo rinunciato, sia per le spese folli tra dogana , poi spedivano dagli stati uniti a quanto ho capito, o forse ho capito male io, ma tu hai mai acquistato da loro? come ti sei trovato, ti risulta questo della dogana?

16 ore fa, Darlington scrisse:

 

Secondo me è morto di caldo, o perché (appunto) la dissipazione era inefficiente o perché avevano ostruito le feritoie. Con l'estremo calore gli avvolgimenti del trasformatore possono perdere isolamento; per i fusibili, spesso sono presenti solo sul primario, e la cosa ha un senso perché intervengono forse anche più velocemente in caso di guasto. Un Peavey 1200CS che è passato di qui aveva doppio trasformatore ed era protetto solo sul primario.

cotto a puntino direi.. :thumb_yello:

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Si, americani tutti e due. La spesa doganale non è altro che il corrispettivo dell'IVA che non paghi laggiù, ma se senti il commercialista c'è il modo di scaricare tali spese, per cui alla fine è solo un anticipo che poi scali. Ho comprato tantissimo in passato da entrambi, e meritava sempre parecchio di più rispetto ai corrispettivi europei. Non solo per prototipazione, ma anche piccole serie. Però informati, io ti parlo di 7-8 anni fa almeno, non so se è cambiato qualcosa.

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il 26/1/2018 at 19:41 , Ctec scrisse:

Si, americani tutti e due. La spesa doganale non è altro che il corrispettivo dell'IVA che non paghi laggiù, ma se senti il commercialista c'è il modo di scaricare tali spese, per cui alla fine è solo un anticipo che poi scali. Ho comprato tantissimo in passato da entrambi, e meritava sempre parecchio di più rispetto ai corrispettivi europei. Non solo per prototipazione, ma anche piccole serie. Però informati, io ti parlo di 7-8 anni fa almeno, non so se è cambiato qualcosa.

Provo a fare un ordine da Mouser, al limite però.. prima chiamo il call center e mi faccio spiegare bene come stanno le cose, l'importante è che sappia in anticipo quanto spendo, non mi piacciono le sorprese di quelle che fà il postino quando ti dice

quasi col sorriso sotto i baffi : "ci sarebbe da pagare la dogana.." mortacci...

 

e poi facendo due conti, scopro che mi conveniva di più da Farnell...:wallbash:

 

Grazie per i consigli :)

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  • 4 weeks later...
il 26/1/2018 at 19:41 , Ctec scrisse:

Si, americani tutti e due. La spesa doganale non è altro che il corrispettivo dell'IVA che non paghi laggiù, ma se senti il commercialista c'è il modo di scaricare tali spese, per cui alla fine è solo un anticipo che poi scali. Ho comprato tantissimo in passato da entrambi, e meritava sempre parecchio di più rispetto ai corrispettivi europei. Non solo per prototipazione, ma anche piccole serie. Però informati, io ti parlo di 7-8 anni fa almeno, non so se è cambiato qualcosa.

Avevi ragione,

ho acquistato da Mou**ser due stecche di FJA4210,  FJA4310 , tutto ok, prezzi competitivi, non ho pagato dogana essendo a carico loro come cosi il trasporto, unica pecca , una stecca proviene dalla cina, l'altra dalla corea.. risultato, tra finali dello stesso tipo, c'è una differenza minima di guadagno, quindi mi son detto, (caspita sembrano fatti molto bene) ma tra loro, voglio dire npn con pnp , c'è un abisso, tipo la coppia complementare più vicina è dell'ordine del 35, 40% di distacco, impossibile creare delle coppie decenti, adesso che cavolo me ne faccio, ho buttato via inutilmente 40 euro , se compro altri finali da loro è molto probabile che mi rifilino altri della stessa provenienza e sarei punto e a capo, mi viene in mente di ordinare un singolo pezzo dagli altri fornitori per testare che lotto siano, e se trovo qualcosa di simile che possa andare bene, fare un altro ordine di una stecca, che casino, ma è mai possibile che si debba spendere centinaia di euro per un amplificatore del cacchio.

 

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Beh, mica è colpa del fornitore se il produttore fa le coppie in stabilimenti differenti... Del resto se le coppie allineate (matched pairs) costano ben più dei componenti sfusi un motivo ci sarà...

Strano però che tu abbia valori così diversi su transistor che guadagnano così poco.

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Io lo provata per copie ( mai fatte perché non ho mai avuto vera necessità, comprati in coppia per abitudine) dal Watt ai 250 W di qualche MJ , forse 15022/3 non ricordo bene , per tipo sono quasi tutti simili , ma tra PNP ed NPN ....c'è strada lunga .

:thumb_yello:/:thumbdown:

 

 

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4 ore fa, Ctec scrisse:

Beh, mica è colpa del fornitore se il produttore fa le coppie in stabilimenti differenti... Del resto se le coppie allineate (matched pairs) costano ben più dei componenti sfusi un motivo ci sarà...

Strano però che tu abbia valori così diversi su transistor che guadagnano così poco.

Altre volte però ad esempio su R**S o Far**nell, almeno i lotti per i due tipi erano molto simili se non addirittura identici, così come anche lo stabilimento di produzione, anche se devo dire che ho trovato i pnp sempre con guadagno maggiore rispetto agli npn..:blink:

 

 Come corrente di prova sono rimasto forse bassino , Ic 600mA, li ho montati su un bel dissipatore fatto apposta , per cui forse potrei spingermi un pò più in la senza farli scaldare troppo, forse cosi le differenze potrebbero essere inferiori?

 

A titolo di curiosità, ho provato a misurare con gli stessi valori di prova (600mA Ic) i finali sani dell'altro canale, e siamo tranquillamente sotto il 15-20% di tolleranza tra coppie complementari. (2pnp + 2npn)

 

la foto del dissipatore di prova che stò utilizzando:

3 ore fa, gabri-z scrisse:

Io lo provata per copie ( mai fatte perché non ho mai avuto vera necessità, comprati in coppia per abitudine) dal Watt ai 250 W di qualche MJ , forse 15022/3 non ricordo bene , per tipo sono quasi tutti simili , ma tra PNP ed NPN ....c'è strada lunga .

:thumb_yello:/:thumbdown:

 

 

Molta strada .. ma non è possibile.. ma anche se ne dovessi comprare 100 per tipo, se sono dello stesso lotto stò fresco :ninja:

IMG_20180223_193601.jpg

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