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costruire caricabatterie piombo acido


fransiscos

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1 ora fa, rodolfok scrisse:

Forse questo schizzo

Chiedo scusa a Te ed eventualmente a qualcun altro , ma non posso trattenermi ; dove hai trovato quei simboli per i resistori e potenziometro  ? Non Ti fanno venire la nausea ? 

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1 ora fa, gabri-z scrisse:

Non Ti fanno venire la nausea ? 

Addirittura!! :o

Via Gabri, relax :), è solo uno schizzo, un abbozzo di schema fatto a penna. Quelli che  faccio sono molto peggio, ma ora che conosco la tua sensibilità gastrica mi guarderò bene dal postarli sul forum! :superlol:

 

Ciao, Ale.

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21 minuti fa, ilguargua scrisse:

Quelli che  faccio sono molto peggio,

Non credo che vincano (nella ''bruttezza '' ) contro i miei :lol: , ma il rettangolo della resistenza , resistore , o come vogliamo chiamarlo , pur non avendo gli angoli regolari , perché fatto a mano , deve sembrare un rettangolo ; 

E' questo atteggiamento che permetterà che tra 10 (oppure meno ) anni , il latte verrà chiamato laco , la mamma '' quella lì '' ed il papà chi sa come ...pure gli schizzi devono seguire certe regole..

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12 minuti fa, fransiscos scrisse:

la resistenza R4 che potenza deve avere?

Se la metti da 5 W sei certo che non sarà la prima vittima in caso di problemi..quasi tutto è suggerito per 5 A , i quali , ti sei accorto , non puoi averli da quel trasformatore .

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10 ore fa, fransiscos scrisse:

per il trasformatore , sullo schema e' 15V 30VA , non e' troppo debole come potenza?

 

Con questo avrai massimo 2A circa di corrente di carica.

Credo che anche il resto del circuito sia dimensionato per questa corrente massima.

Se vuoi salire di corrente penso che vada rivista anche la aprte di potenza.

 

10 ore fa, gabri-z scrisse:

della resistenza , resistore , o come vogliamo chiamarlo

 

Resistenza è l'effetto fisico, mentre resistore è il dispositivo elettrico che realizza questo effetto.

Similmente capacità è la grandezza fisica mentre condensatore è il dispositivo elettrico, così come induttanza ed induttore.

 

Noi in Italia siamo abituati ad usare la medesima denominazione sia per la grandezza fisica che per il dispositivo elettrico, tranne che per la capacità dove distinguiamo tra capacità e condensatore. Gli anglofoni invece, più correttamente, usano sempre le 2 denominazioni: resistance, per l'effetto e resistor per il dispositivo.

 

Io sono ababstanza vecchio per essere stato educato a scuola ad usare le due denominazioni distinte per effetto fisico e per dispositivo elettrico.

Un tempo, a scuola, un uso improprio dei determini causava anche una riduzione del voto sia per una interrogazione orale, sia per un compito scritto.

Oggi invece c'è un imbarbarimento generale della lingua. Anche persone che dovrebbero avere una buona cultura, come gli insegnanti si avvalgono di un lessico molto limitato e non sanno più educare i loro allievi all'uso di un linguaggio appropriato.

 

Mi dicevano, colleghi germanici, che anche da loro l'uso dell'alto tedesco da parte della classi istruite sta andando in disuso, così come il queen english per i britannici. Si sta diffondendo nel mondo occidentale, e non solo, una specie di pid gin, uno slang meticciato che sta annullando pian piano le culture.

 

Integrazione globale può essere una buona cosa se tende alla summa dei pregi delle varie culture, purtroppo sembra invece che stia livellando tutto verso il basso.:angry:

 

Chiudo l'OT, ma ogni tanto fa bene fermarsi e ragionare su dove stiamo andando.

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condivido l'analisi di Livio O. sulla decadenza (generalità) dei termini linguistici che porta ad una decadenza sulle disquisizioni elettrotecniche/elettroniche

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Con minime variazioni son tutti uguali perché le batterie al piombo si caricano tutte allo stesso modo, cioé tensione costante e corrente limitata ad inizio ricarica. E' come chiedersi perché le auto hanno tutte quattro ruote.

 

Poi ci sono i caricabatterie più sofisticati che caricano a fasi, hanno programmi di desolfatazione eccetera ma sconsiglio a chi è alle prime armi di imbattersi in cose del genere.

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fossero solo quelli i problemi della scuola.

nelle scuole ci sono dei professori eccellenti , ma se incappi in professori che si sapranno le cose, ma se per insegnare ad allacciarti le scarpe usano il teorema di Talete, o per spiegare l'energia potenziale mettono la sedia sulla cattedra poi la lanciano in terra,  dicendo che sulla cattedra possedeva energia potenziale poi mentre cadeva iniziava a diminuire mentre aumentava quella cinetica ,fate un po' voi.

il programma ministeriale di elettronica industriale del 96 per le quarte classi mi ricordo si studiava in particolar modo il transistor bjt con le sue reti di polarizzazione e il suo guadagno di amplificazione .

non ti dicevano nella pratica come veniva impiegato.

nel quinto anno si studiava in particolar modo l amplificatore operazionale in tutte le sue configurazioni, ti disegnavano lo schema e finiva li.

su mille persone che escono da un tecnico industriale la meta' non sanno la differenza tra tensione e corrente.

scusate se ho fatto questo monologo , ma mi dovevo sfogare.

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 volendo utilizzare questo circuito per monitorare lo stato di carica della batteria, mi segnalera' lo stato di carica man mano che la batteria si ricarica o e' solo per monitorare le condizioni di una batteria?INDICATORE-CARICA-LED-BATTERIA-12V.png.27452ecb01e74aefc586bcd4fdc5c48c.png

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Questo circuito compara 4 livelli di tensione, possiamo vederlo come un voltmetro con risoluzione grossolana.

Se lo metti in parallelo alla batteria sotto carica, segnalerà sempre che la batteria è a piena carica, o quasi, perchè misurerà la tensione del carica batteria.

Per monitorare la carica della batteria durante la ricarica serve l'amperometro in serie, mano a mano che la carica procede la corrente diminuisce; quando il valore di corrente si sarà stabilizzato ad un valore molto basso, all'incirca 1/100 della capacità della batteria indica la ricarica completata.

Io da decenni per caricare le batterie al Pb uso un semplice alimentatore regolabile. Regolo la tensione a cica 14.7V, osservo la corrente che mi segna l'amperometro, eventualmente diminuisco la tensione affinchè rimanga entro il limite di 1/20 della capacità. Quando scende al di sotto di quel valore, aggiusto eventualmente la tensione per riportarla a 14.7V, poi attendo che la corrente scenda al valore di mantenimento.

In questo modo sto usando accumulatori che lavorano da oltre 10 anni senza problemi.

 

Differente il caso delle batterie LiPo; queste quando sono sono completamente cariche raggiungono il valore di tensione di circa 4.1V per elemento (valore da verificare perchè lo cito a memoria).

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  • 1 month later...

salve ho realizzato il circuito carica batteria con la modifica del potenziometro per la regolazione della corrente.

in uscita pero' mi da solo 2V ?

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dove li misuri, te li da a vuoto o collegato alla batteria, esegui piu misure a monte del ponte e a valle in vari punti, ricontrolla lo schema che hai attuato e se esatto postalo qui, anche una o due foto sarebbero molto utili ed indicativi

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   nel montaggio avevo invertito R2 da 120R con R5 da 1K, sistemate le cose la tensione in uscita era regolabile tramite il potenziometro da 220R da 12V fino ad un massimo di 13,8V.

il regolatore lm317 fa la sua funzione misurando la tensione al pin out ce' la stessa tensione dell'uscita, il tip42C sembra freddo.

collegando una batteria da 50A la corrente che scorre misurandola con il tester con scala a 20A mi da 0,35A e agendo sul potenziometro da 1K non cambia nulla.

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    faccio presente che nel realizzare il circuito ho utilizzato un tip42c anziché un tip42ag.

le due resistenze R1 ed R4 sono in cemento.

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collegando una batteria da 50A la corrente che scorre misurandola con il tester con scala a 20A mi da 0,35A e agendo sul potenziometro da 1K non cambia nulla.

la batteria a vuoto (da sola) quanto indica, sicuramente è carica, quindi supera i 12 V la tensione per elemento al piombo puo variare da 2,2 V a 2,4 V dipende dalla batteria, se vuoi vedere la variazione di corrente di carica, dovrai scaricarla almeno con una lampada da 55 W per piu di qualche ora, poi inserire il caricabatteria staccando la lampada, oppure con la lampada come carico, regoli l'intensità alimentandola col solo caricabatteria

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ho provato con una lampada da 55W collegandola al carica batteria , in effetti la corrente si regolata tramite il potenziometro da 1K, pero ho notato che sia il ponte di diodi che la resistenza da 0,47R scaldano da non poterle toccare con il dito, e la tensione in uscita va a 5V.

forse il trasformatore e' sottodimensionato?

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