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Impianto fotovoltaico connesso in rete - funzionamento a isola a causa blackout


Chicco13

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Buongiorno, vorrei, se possibile la risposta ad una domanda che mi incuriosisce da anni.

Il domicilio dove vivo è dotato, da circa 10 anni, di impianto FTV con connessione dello stesso in rete.

Per ovvi motivi di sicurezza in caso di blackout la produzione di energia da parte dell'inverter si disattiva.

A questo punto la domanda è semplice: sezionando l'impianto di casa dalla rete non è possibile "ingannare" l'nverter (fornendogli una alimentazione fittizia 220V - 50 Hz) in modo che possa tornare a produrre.

Ho sempre presupposto che la gestione degli scambi energetici possa non essere banale; conseguentemente non mi sono mai azzardato a tentare un esperimento in merito.

Vorrei però avere, se possibile, qualche ragguaglio in merito (non ho trovato riferimenti specifici nel forum).

Grazie

Buona giornata

Enrico

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Purtroppo la domanda è tutt'altro che banale.

Avevo pensato ad un accumulatore da mantenere opportunamente carico da collegare ad un piccolo inverter.

Se avesse funzionato avrebbe semplicemente dato il via al sistema, poi sarebbe andato in auto mantenimento.

Il punto dolente potrebbe essere: cosa può succedere a questo eventuale "piccolo inverter". Ritorna il punto interrogativo di prima cioè gli scambi energetici.

Non ho le competenze/conoscenze adeguate per rispondere a questa domanda. 

 

Grazie

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Non conosco nel dettaglio i sistemi fv pero mi sembra che dovrebbero essere certificati e sigillati, cercare di manometterli forse non è il caso.

poi dovresti avere un tipo di gestione che considera la produzione normale e la quantità di energia che ti troveresti a gestire in caso di isola. Il momento di entrata in isola per black out non è assolutamente prevedibile, può succedere a qualsiasi ora del giorno e della notte.

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del_user_237282

Consiglio spassionato: onde evitare danni al ritorno della tensione di rete e\o all'inverter (che NON è progettato per funzionare ad isola) evita di ingannarlo portandolo a funzionare in situazioni non previste dal costruttore. Potrebbero insorgere diverse problematiche: ad esempio, in caso di spunto di un motore, la sovracorrente potrebbe danneggiare l'elettronica dell'inverter che non è fatta per gestire dei picchi di corrente, ma soltanto per un flusso "tranquillo".

 

Se hai l'esigenza di avere l'energia elettrica anche in caso di blackout devi cercare qualcosa di diverso (es. inverter fatti per lavorare in isola).

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Non amo gli UPS statici... Ma oggi ve ne sono di molto affidabili. Uno da 3kw per soccorrere  l'impianto in caso di Blak out si può avere. Se vuoi l'inserzione immediata e la silenziosità. Oppure un GE Honda. 

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Al costo iniziale bisogna aggiungere il cambio batteria. Ci sono UPS da, 10kva a 5000€.come più o meno un impianto fv in isola da 3kw.quelli pro veri anche 8/10.000€.

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Grazie per tutte le indicazioni.

Ho avuto il riscontro che i molti dubbi che mi sono posto fin dall'inizio di questa strampalata idea sono condivisi.

La cosa di cui mi dispiaccio è la constatazione che, in caso di blackout prolungato, (per fortuna non così frequente) l'impianto FTV che magari potrebbe essere d'aiuto, con queste condizioni al contorno, non lo può essere.

 

Grazie ancora

 

Enrico

 

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Io mi sono posto le stesse domande e ritengo opportuno fare un po' di chiarezza.

non puoi immettere in rete la corrente dei tuoi pannelli solari in caso di black out anche perché metteresti in tensione delle linee sulle quali magari stanno lavorando tecnici dell'enel.

quindi prima di tutto dovresti staccare il contatore.

Secondo punto, per far produrre i pannelli hai bisogno di qualcosa che ti generi un'onda pura, in modo costante, il sistema non è a innesco, ma questa cosa non è impossibile a livello teorico. A livello pratico stento a credere che l'inverter sappia discriminare se la 220 che gli arriva viene dall'enel, da un generatore o da qualcos'altro.

Detto questo, penso che la tua idea possa funzionare, ma io a casa mia non lo farei per diversi motivi:

1) il gioco non vale la candela, quanti black out ti capitano in un anno? a me forse uno o due della durata media di 5 minuti, non siamo più agli albori della distribuzione elettrica.

2) siccome gli inverter non costano pochino, se lo fulmino perché ho fatto una sciocchezza un po' mi girano, magari per produrre mezzo kwh...

3) se ti becca l'enel magari può avere qualcosa da dire, non so cosa, ma conoscendo il guazzabuglio normativo in Italia, non penso che sia difficile che possano contestare qualcosa.

Ciao

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21 minuti fa, Cialtrone scrisse:

Secondo punto, per far produrre i pannelli hai bisogno di qualcosa che ti generi un'onda pura, ...

 

Serve solo per la sincronizzazione di fase. Se l'nverter fosse sfasato rispetto alla rete non potrebbe immettere energia in rete. Deve avere la medesima fase ed una tensione un poco maggiore.

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Mettiamo il caso che ci si distacchi dalla rete e si alimenti l'inverter con un UPS, a questo punto l'inverter si avvia ( a patto che l'ups produca una tensione/frequenza nei limiti della protezione di interfaccia integrata all'inverter), quando l'inverter inizia ad immettere corrente nella rete 'locale', ci deve essere un carico che assorbe tale energia, altrimenti si ha un aumento o diminuzione della tensione con conseguente distacco dell'inverter per superamento dei parametri impostati della protezione di interfaccia. Detto in parole povere quello che vorresti fare è molto complicato perche la produzione ed il consumo in ogni istante devono coincidere, cosa praticamente impossibile per via dell'aleatorietà della produzione fotovoltaica. 

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Buongiorno, mi scuso per la lentezza della presente risposta. Come avevo indicato, tenendo in conto che la mia è prioritariamente una curiosità, nel quesito primario il "lato oscuro della vicenda", per quanto mi riguarda, è proprio nella gestione degli scambi di energia. Ovvero:

- dando per scontato (come già detto) il sezionamento dalla rete;

- l'utilizzo di un generatore di tensione sinusoidale a 50 Hz;

è probabile che l'inverter del FTV si attivi.

Il punto dolente è il comportamento dell'inverter stesso nei confronti del carico che potrebbe essere maggiore o minore della potenza prodotta.

Presumo, ma non ne ho le competenze, che in caso di carico eccessivo l'inverter "collassi"; viceversa (e per quanto mi riguarda è ancora più inquietante) in caso di potenza prodotta maggiore di quella consumata, quale potrebbe essere il comportamento dell'inverter? Ad intuito, essendo progettato per "lo scambio sul posto" dovrebbe produrre un valore di tensione maggiore di quella del generatore sinusoidale che dovrebbe essere visto come un carico (potenzialmente compromettendone il funzionamento).

 

La mia quotidianità lavorativa si svolge all'interno dell'ambito ferroviario dove, in analogia al caso considerato, esiste la frenatura elettrica dei veicoli ferroviari per la quale:

- in caso di linea aerea ricettiva la frenatura elettrica diventa "a recupero";

- in caso di linea aerea parzialmente o totalmente non ricettiva la frenatura elettrica diventa parzialmente o totalmente reostatica (quindi di tipo dissipativo), è un metodo un po' grezzo per dissipare la potenza non utilizzabile, ma funziona.

La presente questione è per me un "tarlo" che di tanto in tanto si presenta a tormentarmi un po'. Era mia intenzione solo verificare cosa si poteva fare a riguardo.

 

Ringrazio tutti per la cortesia e pazienza concessami.

 

Buona giornata.

 

Enrico

 

 

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