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PLC Forum


Nanoelettronica


Mauro Dalseno

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1 ora fa, gabri-z scrisse:

Difficile che tornino, hanno sempre meno tempo per divertimento e quando lo hanno, il video game è a portata di mano.

 

Ma anche se avessero la passione ora ci sono tanti bei modulini pronti per realizzare cose fantascentifiche.

La Lego ha i mattoncini elettronici: ne metti assieme un po' e ti fai il braccio robotico o il rover marziano; anche per la meccanica ti danno tutto pre montato in sottoinsiemi pronti.

Ancora negli anni 60 il problema principale era farsi il telaio; i vecchi progettisti radio affermavano che un radio ricevitore valeva quanto era valido il suo telaio. Non è che avessero torto, tra rinvii meccanici e banchi di commutatori, di meccanica e carpenteria ce ne erano kilate. L'avvento dei varica diede il primo colpo a tutta la meccanica: niente più rinvii e manovelle, anche i banchi di commutatori sparirono.

 

Oggi, come ho scritto prima, è cambiata l'accezione di sperimentatore amatoriale di elettronica: da persona che progettava e studiava i circuiti si è trasformato in un integratore e sviluppatore softwarte.

 

Senza contare i programmi di simulazione che girano su PC, non hai praticamente più bisogno di provare nulla: studi, realizzi lo schema, lo simili, verifichi i limiti di tolleranza e poi realizzi l'apparato praticamente a colpo sicuro.

Se ripenso alla gioventù qundo mi son studiato, dopo le valvole, i circuiti equivalenti dei transistoers con parametri "h", "r", "y" e "s" perchè a secondo delle applicazioni dovevi usare una serie piuttosto che un'altra.

Agli inzi anni 70, lavaravo nei labortori di R&S dell'Olivetti e mi sembrava fantascienza poter simulare, con ricerca dei limiti, circuiti che impiegavano i componenti normalizzati. Il simulatore girava sul mainframe del centro di calciolo aziendale; consegnavi il circuito disegnato all'ufficio competente e dopo qualche girno ti tornavano i tabulati con i risultati delle simulazioni.

Oggi LTSpice, software gratuito per PC fa molto di più di quello che si riusciva a fare con il grosso mainframe.

 

A volte mi sembra di vivere in una società cibernetica come quelle ipotizzate dai racconti di fanta scienza degli anni '60. peccato che la tecnologia ha raggiunto e superato certe previsioni, mentre la scocietà no, anzi sembra regredire al medio evo.

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Vabe', senza che mi leggo tutto, leggevo giorni fa su Wikipedia la descrizione delle tecnologie dei vari decenni con spiegazioni tecniche del passaggio da una tecnica all'altra, ad esempio l'abbandono sempre crescente della tecnica di montaggio dei chip THT verso la SMD e' data da una questione soprattutto economica in quanto consente drastica risuzione dei costi di produzione e quindi vendita, etc etc ( vedi LINK ).

Per ora c'e' ancora spazio per riparazioni ma nell'elettronica di consumo c'e' intanto un fortissimo ostacolo: la quantita' assurda di modelli di un dato tipo di apparecchio, questo rende le ricerche tragicamente difficili, poi la sempre minore reperibilita' di schemi, poi io rimango del mio sospetto sulla fragilita' elettrica dei molti moderni componenti, basta una misera "scoreggia elettrica" sulla linea di alimentazione e i componenti si vanno a farsi benedire..

Voglio fare un esempio pratico, delle centrali d'allarme di una data marca nota, risalenti ai primi anni 90, alcune le ho riparate, mi e' bastato per esempio cambiare un grosso elettrolitico dell'ingresso alimentazione e tutto il resto regge perfettamente con funzionamento 24/24h da decenni, un televisore di oggi sebbene spesso con potenze di trasmissione dati e calcolo maggiori dura spesso pochi anni e neanche sta acceso 24h. 

Altro esempio, una scheda alimentazione di un televisore di 3-4 anni di vita, un elettrolitico va in corto parziale e manda in protezione tutto, dimensione dell'oggetto molte volte inferiore rispetto a epoche prima.  E' la tecnologia che chiede sempre di piu che la fa durare sempre di meno... se la piantassero la gente di farsi forgiare e piegare al continuo bisogno di aggiornamenti, farebbero un favore al mondo penso, che bisogno c'e', cavolo, di cacciare fuori ogni anno una gamma di telefoni nuovi, per ciascuna marca, tv nuovi, e che bisogno c'e' di comperarli? Ho visto un servizio tv l'altro giorno sull'inquinamento da plastica, roba da piangere...

Io inserirei per legge nelle normative elettriche le protezioni da sovratensione nei punti chiave, ovvero negli ingressi alimentazione delle varie schede, oltre quelle da sovracorrente che gia' esistono per non generare fuochi, in questo caso per prolungare la vita degli oggetti. Puo' darsi che non significhi niente, io credo di si.

Ciao..

Modificato: da Trans Istor
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Quote

Oggi, come ho scritto prima, è cambiata l'accezione di sperimentatore amatoriale di elettronica: da persona che progettava e studiava i circuiti si è trasformato in un integratore e sviluppatore softwarte.

 

Perfettamente daccordo. Un modulo con microprocessore, un centinaio di parole di programmazione, dei moduli belli e pronti di input ed altri,sempre belli e pronti di output.

Giovani programmatori ed anche in gamba ma sempre pronti a chiedere aiuto del tipo "quale resistenza mettere i serie al led oppure "Ho una scheda relè a 12V ma Arduino funziona a 5V..."La mente non è "elettronica" è tipicamente informatica.

 

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16 ore fa, Trans Istor scrisse:

se la piantassero la gente di farsi forgiare e piegare al continuo bisogno di aggiornamenti, farebbero un favore al mondo penso

 

Guarda se riesci a scrostare il marketing dal cervello della gente hai il mio voto alle prossime elezioni... fermo restando che basterebbero poche ma semplici leggine ad hoc per favorire il riutilizzo ed obbligare i produttori a realizzare prodotti riparabili e di lunga durata, a favore dell'ambiente... invece quel che si preferisce fare è parlare delle problematiche ambientali, come se dare fiato alle gengive e mostrare la foto di Greta (o chi per essa) contribuisse a risolvere il problema, e parallelamente convincere la gente che la soluzione a tutto è acquistare tonnellate di roba nuova.

Modificato: da Darlington
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1 ora fa, Darlington scrisse:

fermo restando che basterebbero poche ma semplici leggine ad hoc per favorire il riutilizzo ed obbligare i produttori a realizzare prodotti riparabili e di lunga durata

 

Qualche cosa si sta muovendo in questa direzione.

E in via di approvazione, se non è già stata approvata, la direttiva europea che obbliga i produttori di elettrodomestici a fornire ricambi per 7 dopo la cessata produzione dell'apparato, prima eran 5. Però, più importante, obbliga tutti i produttori a prevedere la sostituibilità di tutti i componenti, in pratica sarà vietato prevedere particolari saldati o counque non smontabili.

Non è la soluzione globale, specie per l'elettronica, ma è un passo nella giusta direzione.

Con  gli apparati elettronici non si riuscirà mai ad arrivarci, visto che c'è l'obsolecenza naturale per prestazioni.

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Si ok, tutto bene, ma si parlava di sperimentare a livello amatoriale, non di riparare.

A meno che non si intenda che la riparazione sia a livello sperimentale.

La sperimentazione prevede sempre un certo margine di insuccesso, come la riparazione e secondo me è l'unico aspetto che le accomuna, ma hanno scopi differenti.

 

 

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Scusa Dott. Cicala, ma la discussione si e' aperta parlando di riparazione, Mauro ha sollevato il problema che non e' da poco visto che ci sono vari fattori su cui riflettere. E' chiaro che c'e' un conlitto, la tendenza e' quella di ridurre i costi di produzione a vantaggio delle vendite e del consumatore, in teoria, ma questo produce minor convenienza a riparare e, secondo me, minor durata degli apparecchi quindi in sostanza torna a ridursi la convenienza dei consumatori fino forse ad annullare il precedente vantaggio ECONOMICO, mentre quella dei venditori sembra rimanere invariata dopo l'aumento, alla fine dei conti chi ci rimette forse e' piu' l'aspetto ambientale quindi forse ci rimettiamo tutti.. ma bisogna vedere poi piu nel dettaglio poiche un chip  ad esempio e' ricoperto di plastica, ma la plastica dei chip di 20 anni fa forse era il doppio degli attuali chip, cosi' come le plastiche dei gusci si assottigliano spesso col tempo, etc etc...

Modificato: da Trans Istor
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1 ora fa, Trans Istor scrisse:

ma la discussione si e' aperta parlando di riparazione

Chiedo scusa, evidentemente mi sono perso.

 

1 ora fa, Trans Istor scrisse:

alla fine dei conti chi ci rimette forse e' piu' l'aspetto ambientale quindi forse ci rimettiamo tutti

Questa è una certezza. Se davanti a tutto viene sempre il profitto, la cura non è mai migliore della malattia...

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Comunque uno sperimentatore può anche usare smd eh, mica c'è una legge che glielo vieta... ed almeno per i package più comuni non occorre attrezzatura di livello per saldarli, se poi uno vuole sperimentare più soluzioni prima di farsi il pcb ad hoc esistono anche gli adattatori.

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Esatto.

Io mi sono dotato dell'attrezzatura, in preda ad un momento di stupidità, poi mi sono accorto che essendo le mie realizzazioni nella maggior parte dei casi esemplari unici, mi conveniva di più comprare i chip smd già sugli adattatori, oppure modulini premontati :superlol:

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8 ore fa, Darlington scrisse:

Comunque uno sperimentatore può anche usare smd eh, mica c'è una legge che glielo vieta...

 

Purtroppo si: la legge di natura.

La vita si è allungata ma i problemi di vecchiaia rimangono, anche se ufficialmente pare che non esistano più i vecchi.

La vista si indebolisce e anche ad usare lenti addizionali, microscopi, etc. avere a che fare con oggetti molto piccoli diventa sempre più difficoltoso.

Le dita perdono di agilità e maneggiare componenti nano diventa molto laborioso e difficile.

Per non parlare poi, di realizzarsi il cs; l'ultima volta che ho provato era dieci anni fa e ne ho dovuti fare 3 per ottenerne uno decente.

 

Da un bel po' di tempo in qua compro moduli già pronti e mi adatto ad usare le soluizioni circuitali di quei moduli anche se, avolte, si potrebbe fare qualche cosa di meglio.

 

8 ore fa, dott.cicala scrisse:

Questa è una certezza. Se davanti a tutto viene sempre il profitto, la cura non è mai migliore della malattia...

 

Non è solo una questione di profitto.

Se, ad esempio, gli elettrodomestici durassero quanto la tecnologia odierna lo permetterebbe, cioè un paio di decadi almeno, ci sarebbe un'ancor più drastica riduzione dei posti di lavoro.

 

Il vero problema è che bisognerebbe ripensare tutta l'organizzazione sociale a livello globale, ma questo è impossiible sino a che ci saranno più nazioni con più governi.

Ma qui entriamo nella sociologia, argomento decisamente OT non solo per la discussione, ma per il forum.

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Che avremmo raggiunto questo livello e nell'aria quando uscirono gli integrati. Se erano "grossi" era solo per poterli maneggiare. Ora sono in smd perchè li maneggiano i roboto ma il chip vero e proprio credo che abbia sempre le stesse medesime dimensioni.

Ho visto il video del Robot DaVinci per le operazioni chirurgiche con robotica assistita: 5 bracci ciascuno con un mano talmente piccola da poter afferrare un nervo e spostarlo, lo stesso con altri due, poi si taglia l'organo dal corpo e con l'ultima mano,per intero o pezzo per pezzo si tira fuori.

Il chirurgo in sala operatoria nemmeno ci entra.

Siamo ad un livello di micromeccanica notevole...quanto è sottile, o grosso, un nervo umano?

Mi sembra anche di aver capito che al Robot da Vinci possono essere aggiunti altri bracci ciascuno con un utensile diverso, viene a dire che invece di 5 fori di trivellazzione nel'addome ne fanno sei o sette.

Poi è reversibile, si possono montare braccia ad hoc e passare dall'addome alla gola...al cuore...

Se sono elettrobisturi o se in generale ci sono dei motorini elettrici...beh...è proprio nanoelettronica.

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  • 2 months later...

Negli anni 70 ero entrato nel CNEN Comitato Nazionale Energia Nucleare come tecnico di laboratorio, I miei capi laboratorio avevano progettato uno Spettrometro di massa per il reattore di Ispra realizzato con componenti discreti  Transistor, triac, ect Il risultato era contenuto in un armadio di 2m x2m   circa 200 schede  gestito da un lettore di schede perforate !!! immaginate i tempi di esecuzione del programma che gestiva i vari sensori di sicurezza , estrazione o introduzione delle barre di combustibile , la cablatura.kilometri di fili.

 Due anni dopo lo spettrometro fu riprogettato usando un PDP8 della Digital Instrument  computer con programma con nastro perforato a lettura veloce che gestiva due cassetti a componenti  a circuiti integrati, una miniaturizzazione rispetto la precedente incredibile.

Comunque era ancora un dispositivo riparabile :-))

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Se la molecola è la più piccola parte di un elemento fra qualche decennio avremo una ruota dentata di ferro del diametro di una...molecola di ferro.

Per l'elettronica...un circuito grande quanto una molecola? La vedo dura.

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del_user_97632

Questa scheda Linux embedded e' progettata e saldata interamente in casa mia:

aiN7CH.jpg

 

C'e' (almeno ancora per un po'), la possibilita' di sperimentare e gestire i componenti smd, per i BGA con un po' di pratica, almeno fino a 256 palle, ormai li saldo bene, ma mi sono attrezzato con una stazione seria, anche se ho imparato con una stazione entry level da 250E, poi so di qualcuno che (da quel che dice), almeno per chip abbastanza semplici (chip nuovo su pcb nuovo), li salda anche ad aria calda con baku da 50E o similari .. non so, devo dire che sconsiglio sicuramente la cosa per chip costosi. Reballing no, non mi spingo in quella tecnica. Per resistenze e condensatori, fino a 0603 saldo senza problemi, ma ho riparato anche 0402. Io non ho piu vista perfetta e mi aiuto con varie lenti e pinzette affilatissime, ma ovviamente spendendo di piu si possono usare visori piu' performanti, ma entriamo nell'area professionale. Per riparare poi, esempio, rimuovere e risaldare la CPU, entra in gioco la qualita' del PCB, questa scheda sopra e' 4 layer, se si risparmia troppo e' facile bruciare piste e piazzole.

 

 

 

 

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