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Caldaia per impianto da appartamento abbinato a solare termico


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Buongiorno a tutti, chiedo un aiuto agli esperti del forum. Devo scegliere la caldaia per un appartamento in ristrutturazione. Si tratta di un appartamento di circa 110 m^2, località levante genovese (clima mite), con termosifoni in alluminio che non prevedo sostituire. La configurazione prevede un pannello solare termico pleion 210, con accumulo integrato, per la sola produzione di ACS. Siamo una famiglia di 4 persone, consumi di acs nella media, appartamento non particolarmente ben isolato (muri in pietra, soffitto e pavimento coibentati, infissi in legno vetro singolo).

Riguardo alla caldaia l'installatore mi da alcune opzioni e sono indeciso tra le seguenti:

Remeha tzerra ACE 24

Baxi Luna Duotec+ 24 GA

 

Voi cosa mi consigliate?

 

molte grazie a tutti

 

 

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DavideDaSerra

Io metterei una caldaia con un piccolo accumulo, così da non dover attendere troppo l'acqua dal solare né avere notevoli sbalzi quando il solare non è al top.

Es Immergas victrix zeus.

 

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vedi che ci sia nei pressi un buon centro di assistenza. le differenze tra le caldaiette di questa fascia di potenza sono trascurabili e neanche percepibili da chi le utilizza.

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Grazie per le dritte. L'unica differenza significativa a livello di prestazione sembra essere la modulazione, che è più ampia per Baxi (1:7 contro 1:5), è un parametro significativo? sono dati reali o su caldaie di queste dimensioni la differenza è trascurabile?

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Simone Baldini

Il rapporto di modulazione è importante ai fini del rendimento medio globale stagionale. Ma parliamo di qualche decimo di punto percentuale forse un punto percentuale.

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DavideDaSerra

No, da 1a5 a ia7 cambia parecchio (specialmente se la casa è ben isolata e con un impianto a bassa temperatura) dove la richiesta per riscaldamento tipicamente è molto bassa, quindi una caldaia con più alta modulazione riesce a fare meno accendi-spegni e condensare di più.

 

Se  la casa è grande male isolata e con l'impianto a termosifoni la differenza è invece trascurabile.

 

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il 26/4/2019 at 15:57 , DavideDaSerra scrisse:

No, da 1a5 a ia7 cambia parecchio (specialmente se la casa è ben isolata e con un impianto a bassa temperatura) dove la richiesta per riscaldamento tipicamente è molto bassa, quindi una caldaia con più alta modulazione riesce a fare meno accendi-spegni e condensare di più.

 

Se  la casa è grande male isolata e con l'impianto a termosifoni la differenza è invece trascurabile.

 

la casa è abbastanza grande e non ben isolata, specie le pareti laterali e gli infissi. Meglio i solai.

sulla produzione di ACS, nel mio caso in cui è abbinato al pannello solare con accumulo integrato, il rapporto di modulazione incide parecchio?

grazie

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DavideDaSerra

Conta gli elementi, con mandata a 70° stima 100W per elemento se in ghisa e 170 se in alluminio.

con mandata a 50 stima 70W per l'alluminio e 50 per la ghisa

 

Questi dati vanno abbastanza bene per termosifoni 'normali': altezza di circa 60 cm e spessi circa 5 (3 colonne se in ghisa)

 

Quella è la potenza massima che può erogare il tuo impianto

 

ES: 60 elementi in ghisa sono 6kW, la tua caldaia erogherà sul riscaldamento AL MASSIMO, con mandata 70°, 6 kW, se c'è caldo e magari alcuni termo sono spenti o la mandata è bassa, la stessa erogherà molto meno. Questo, con una caldaia grossa porta a molti accendi-spegni (pendolazione) che fa aumentare i consumi

 

Morale: valuta una caldaia che al minimo possa erogare il 30% della potenza massima dei tuoi termosifoni (nel caso precedente sarebbe una potenza minima di 2 kW) per avere garanzia di funzionamento economico.

 

Per il sanitario dipende come colleghi: se fai scaldare anche alla caldaia l'accumulo a stratificazione o se metti la caldaia a valle.

Il mio consiglio è di collegare la caldaia all'accumulo, così da poter mettere una caldaia meno potente e più efficiente in riscaldamento.

 

Se invece intendi mettere un rapido a valle.... la modulazione serve visto che minimo in sanitario servono 24 kW e in riscaldamento potrebbero bastartene meno di 5.

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il 30/4/2019 at 13:33 , DavideDaSerra scrisse:

 

Se invece intendi mettere un rapido a valle.... la modulazione serve visto che minimo in sanitario servono 24 kW e in riscaldamento potrebbero bastartene meno di 5.

sarà un rapido a valle, prende l'acqua preriscaldata dal pannello e modula o con la caldaia, o miscelando con la fredda, mediante una valvola a 5 vie.

il mio dubbio poteva essere se la temperatura dell'acqua del pannello fosse leggermente inferiore, ma comunque non lontanta dal valore richiesto per la calda (ad es 42°C con setpoint calda a 45°C), la caldaia dovrebbe "solamente" alzare la temperatura di 3°C,  quindi con un apporto di calore relativamente basso. In questo caso potrei avere limitazioni? cosa succederebbe se la potenza minima della caldaia fosse superiore alla richiesta? avrei instabilità nella temperatura dell'acqua con continui accendi e spegni?

grazie

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DavideDaSerra

In quel caso la caldaia pendola, ipotizzando un minimo di 5kW la caldaia inizierebbe a pendolare con l'acqua 44° e smetterebbe di pendolare quando il bolier scende sotto i 35.

 

Infatti 5kW è la potenza necessaria per imporre a un flusso di 8L/min (doccia) una differenza di T di 9° [5000/ ( 70 * 8 = 9 )] (occorrono infatti circa 70W per scaldare un flusso da 1 L/min di 1 °C). 

 

Più basso è il minimo della caldaia minore è l'intervallo di pendolamento (a parità di Pmax, minore è il rapporto di modulazione minore è l'intervallo di pendolamento)

 

 

 

 

Modificato: da DavideDaSerra
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Molte grazie; con una caldaia con minimo tecnico a 3.5 kW, con le stesse ipotesi "pendolerebbe" per 6°C circa, cioè fino a 39, se ho capito bene.

 

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DavideDaSerra

Esatto, ammettendo un flusso d'acqua in caldaia di 8L/min (stimato sulla mia doccia), meno acqua scorre più la caldaia pendola.

 

In ogni caso 3,5kW di minimo è ragionevole, si potrebbe scendere ancora un po' ma è comunque un compromesso ragionevole.

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