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rivista del 1977


Mauro Dalseno

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giacomocastelnuovo

che ricordi.......,

non mi ricordo dove l'acquistai, qualche anno dopo (1982), ma l'avevo anch'io;

tutti i mesi compravo Cq elettronica, qualche anno dopo anche Radiokit, per poi fare l'esame con patente ordinaria di radioamatore a 16 anni (l'anno prima non mi ammisero...);

sognavo su quelle riviste, le radio, le antenne...., poi cominciai con l'auto-costruzione  specialmente di antenne, e da un hobby è diventata professione....

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Costruire Diverte,poi diventato CD CQ,  l'ho cominciata a leggere dal n° 1, che devo avere ancora in giro in qualche armadio anche se privato delle pagine pubblicitarie e della copertina (per irdurre lo spazio). Smisi di leggerla regolarmente verso il 1968 e di li a qualche mese smisi di leggerla del tutto.

Comunque ricordo con piacere gli articoli di Ettore Accenti sull'uso dei transitors, o di Dante del Corso su piccoli robottini completamente analogici.

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  • 3 weeks later...
il 21/4/2019 at 22:13 , Mauro Dalseno scrisse:

Ho trovato in rete questa rivista del 1977, in quel periodo avevo 15 anni, ed era il periodo del mio primo baracchino, penso che perlomeno i CB o Radioamatori miei coetanei e dintorni siano interessati alla lettura...

 

http://www.ik1vhn.it/files/Il-baracchino-CB-1977.pdf

Grazie, molto ma molto interesante☺️

73's

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Costruire Diverte, lire 150, dove hanno avuto inizio le "Lettere al direttore" di Gianni Brazioli le pagine centrali con il corso transistori, erano 60 paginette di progetti a valvole alternati a quelli a transistor, anni in cui si scriveva ai rivenditori per ordinare la componentistica che si andava poi a ritirare in posta in contrassegno, con 4500 lire ti facevi la radio a valvole con 1000 lire la galena con la cuffia in bakelite e non si doveva usare il microscopio per montare il tutto.

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7 ore fa, Lorenzo-53 scrisse:

con 4500 lire ti facevi la radio a valvole con 1000 lire la galena con la cuffia in bakelite e non si doveva usare il microscopio per montare il tutto.

 

Però devi pensare che un quitidiano costava 30L. ed a Milano il caffè al banco lo pagavi 30L., come il biglietto del tram.

Era tutto in proporzione; a quiei tempi 100.000L. al mese (51€ circa) era considerato uno stipendio almeno discreto

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Quel libricino lo ho ancora, lo ho avuto assieme ad un baracchino usato con alimentatore e due antenne, una da balcone e una a "frusta" per la macchina.

Bisogna anche dire che a quei tempi al denaro si dava il giusto peso, facevo progetti a lungo termine controllavo cosa potevo recuperare dai cassetti poi con qualche lira in tasca prendevo il tram e andavo dal surplussaro in viale Espinasse, se non trovavo li allora la seconda tappa era la GBC

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14 ore fa, Lorenzo-53 scrisse:

prendevo il tram e andavo dal surplussaro in viale Espinasse,

 

Quello non lo conosco, anche si passavo 2 volta al giorno aquando lavoravo in via G.B. Grassi. Io a Milano ci ho abitato dal '68 al '72.Il mio surplussaro era in via Cuneo, dietro al Cinema nazionale (Piazza Piemonte), poi c'era un magazzino sulla circonvallazione, più o meno all'altezza dell'università cattolica. C'era anche la fiera di Sinigallia, quando era nella sua sede storica di via Mulino delle armi.

 

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Mauro Dalseno

io invece per acquistare il materiale elettronico dovevo recarmi a Mantova, mi dovevo fare la bellezza di 42 Km in machina oppure stare impegnato quasi una giornata e usare la corriera... Ma la passione non aveva confini....

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14 ore fa, Livio Orsini scrisse:

 

Quello non lo conosco, anche si passavo 2 volta al giorno aquando lavoravo in via G.B. Grassi. Io a Milano ci ho abitato dal '68 al '72.Il mio surplussaro era in via Cuneo, dietro al Cinema nazionale (Piazza Piemonte), poi c'era un magazzino sulla circonvallazione, più o meno all'altezza dell'università cattolica. C'era anche la fiera di Sinigallia, quando era nella sua sede storica di via Mulino delle armi.

 

Si scusa forse ingresso dalla Varesina, scendevo dove c'è l'ACI e mi trovavo con un amico poi in due sul motorino si andava in fondo in via Cantoni, era in un cortile

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