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Tensione nominale e operativa


boulder

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Ho avanti a me un apparecchio elettronico (di rinomata multinazionale), assoggettato alla EN60335, che riporta nelle caratteristiche tecniche queste diciture:

Tensione di alimentazione nominale 100-240 Vac

Tensione di alimentazione operativa 90-264 Vac

Ora, la domanda sorge spontanea, non è che questo è un salto mortale doppio carpiato per fare in modo che le distanze superficiali e in aria siano quelle della riga 125-250 V invece di quelle della successiva 250-400 V?

Che senso ha indicare una tensione operativa più alta di quella nominale? Se lo posso alimentare a 264 V, mi aspetto che sia stato realizzato rispettando le prescrizioni per quella tensione, non per una tensione inferiore liberamente scelta dal costruttore.

Se bastasse questo, allora si potrebbe fare un apparecchio con tensione nominale 12 V e operativa 90-264 V, facilitandosi un bel po' la vita.

Oltre a queste valutazioni, c'è anche da considerare che la tensione di alimentazione "operativa" non è mai citata nella 60335 (versione 2008, quella in mio possesso), mentre tutte le prescrizioni fanno riferimento alla tensione nominale.

Avete informazioni più chiare in merito?

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Maurizio Colombi
2 ore fa, boulder ha scritto:

non per una tensione inferiore liberamente scelta dal costruttore.

Se un'automobile è stata omologata per trasportare 5 persone, ne può trasportare tranquillamente anche solo 2 senza che nessuno si preoccupi più di tanto...

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9 minuti fa, Maurizio Colombi ha scritto:

Se un'automobile è stata omologata per trasportare 5 persone, ne può trasportare tranquillamente anche solo 2 senza che nessuno si preoccupi più di tanto...

Infatti.

Il caso che ho descritto è invece quello di un'automobile omologata per trasportare quattro persone con l'indicazione che può portarne anche cinque...

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1 ora fa, click0 ha scritto:

se l'apparecchio fosse monotensione e "valida" per l'Italia troveresti

nominale 230 volt

l'operativa 207-253

:smile:

Da quello che scrivi, deduco che tu ritenga "normale" una tolleranza di ±10 % della tensione nominale, come tensione operativa.

Peccato però che questo non ci sia nella norma.

 

Io potrei omologare un apparecchio per 90 Vac (con evidenti vantaggi in termini di prescrizioni) e poi indicare una tolleranza di -0/+93 % come tensione operativa.

Perché ±10 % dovrebbe essere accettabile e ±20 %, ±50 % oppure -0/+93 % no?

Quel 10 % non compare né nella EN60335, né nella EN60664.

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Il 12/11/2020 alle 21:50 , boulder ha scritto:

Da quello che scrivi, deduco che tu ritenga "normale" una tolleranza di ±10 % della tensione nominale, come tensione operativa.

Peccato però che questo non ci sia nella norma.

La norma di riferimento è la CEI-EN-50160 e stabilisce appunto una tolleranza del 10%

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