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partitore resistivo di Tensione


Nadine 82

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2 ore fa, Nadine 82 ha scritto:

se il carico lo metto al posto di R2 addio partitore 😉

Ti stai incartando inutilmente.
Una resistenza in serie al carico è, di fatto, un partitore e si calcola con le formule del partitore.
Per evitare di incartatarti ulteriormente usa come carico un carico lineare, non un led o un carico variabile.

Quando hai capito e hai ben chiaro questo si passa ad altre considerazioni.

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grazie ragazzi, vabbè dai siate comprensibili 😉

ok, allora vorrei capire come si comporta quando abbiamo un partitore a due R, e un nodo che diparte 😉

(le resistenze in serie e parallelo su singola maglia le ho già studiate)

Poi provo a trovare un carico idoneo; il software non è che lo conosca ancora molto..

🙃

 

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Ho fatto qualche test..

Se so quale Imax assorbe il carico, e la V da portare al carico, dimensiono le resistenze del partitore in modo che al max possa arrivare quella corrente al carico.

Non capisco perchè come ha detto gabry, dovrei calcolare il circuito con 10x di corrente (che ovviamente andrebbe sprecata passando per R2..)

 

Tornando invece al mio dubbio iniziale, ovvero il perchè le formule calcolano a vuoto il valore di Vout sul partitore, senza quindi avere carico che diparte.. ho letto

 che viene a crearsi la tensione senza passaggio di corrente, e fin lì ci sono; ma a cosa potrebbe servire un ramo con una tensione, ma calcolata in modo che si abbia

 si quella tensione ma senza un passaggio di corrente? (che ovviamente varierebbe poi la tensione di Vout..)

Perchè se fosse utile, allora si che le formule avrebbero un senso calcolando il partitore anche senza un carico..

 

riesco sempre a farmi fumare il cervello quando cerco di imparare qualcosa.. non è facile come sembrerebbe, ma ci provo 😉

 

 

Modificato: da Nadine 82
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Il partitore a vuoto non serve ovviamente a niente. Infatti si calcola tenendo conto del carico, ti avevo scritto che lo si sostituisce alla tua R2 o si fanno i conti facendo il parallelo del carico e di R2, cosa che alla fine mi pare tu abbia fatto.

Però il partitore si può considerare a vuoto quando pilota un carico che assorbe una corrente infinitesimale rispetto a quella che assorbe il partitore stesso. @gabri-z
 ti ha dato la regola pratica di un decimo, che tanto infinitesimale non è, ma va già bene come limite.

Se con il partitore alimenti l'ingresso di un operazionale oppure il gate di un fet sei a correnti probabilmente di un millesimo o di un milionesimo....

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4 ore fa, Lorenzo-53 ha scritto:

Ragazzi abbiate pietà, non si può postare un polpettone simile dopo i pranzi di Natale, burp

ho scritto qualcosa non idoneo al forum?

se così fosse chiedo scusa 😉

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6 ore fa, maxmix69 ha scritto:

Il partitore a vuoto non serve ovviamente a niente. Infatti si calcola tenendo conto del carico, ti avevo scritto che lo si sostituisce alla tua R2 o si fanno i conti facendo il parallelo del carico e di R2, cosa che alla fine mi pare tu abbia fatto.

Però il partitore si può considerare a vuoto quando pilota un carico che assorbe una corrente infinitesimale rispetto a quella che assorbe il partitore stesso. @gabri-z
 ti ha dato la regola pratica di un decimo, che tanto infinitesimale non è, ma va già bene come limite.

Se con il partitore alimenti l'ingresso di un operazionale oppure il gate di un fet sei a correnti probabilmente di un millesimo o di un milionesimo....

è per questo che ho aperto la discussione: se si cerca partitore di tensione in google, tutti i risultati indicano i calcoli con il partitore a vuoto in pratica, avessi trovato almeno un risultato che spiegasse gli effetti quando si ha un carico...

L'incrementare la corrente di xtot volte quella richiesta dal carico sul partitore, non viene praticamente mai menzionata; se avessi trovato info utili non avrei di certo chiesto 😉

Adesso vedo di capire il perchè sia meglio aumentare la corrente sul partitore, ovvero se ho un bjt che sulla base richiede max 5mA (quindi sarà limitato via resistenza a quella corrente), il motivo per cui dovrei dimensionare R1 e R2 per avere un transito di ad esempio 50mA

Intanto ho già imparato qualcosa di nuovo 😉

 

forse ho trovato una lettura interessante, vedo che distingue tra a carico e non a carico:

(e magasri mi aiuta a capire quando è meglio alzare i valori delle R e quando diminuirli, a parità di Vout)

http://mpelectronics.altervista.org/l-partitore-di-tensione/?doing_wp_cron=1609148461.0335159301757812500000

 

aiuto babbo a sgombrare la neve poi nel pomeriggio ci studio sopra 😉

 

 

Modificato: da Nadine 82
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58 minuti fa, Nadine 82 ha scritto:

avessi trovato almeno un risultato che spiegasse gli effetti quando si ha un carico

 

Perchè non è poù solo un partitore, ma è una maglia più complessa.

Se si tratta di pure resistenze il calcolo diventa abbastanza semplice, mentre si tratta di reattanze il caso si complica perchè bisogna effettuare i calcoli in modo vettoriale.

 

Comunque si può sempre ridurre il tutto alla maglia elementare: generatore di tensione --> resistore di partizione --->nodo del secondo resistore con in parallelo il carico.

Il metodo più semplice è calcolarsi il parallelo delle due resistenze ed effettuare il calcolo del rapporto di partizione usando il valore del parallelo.

 

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1 ora fa, Nadine 82 ha scritto:

aiuto babbo a sgombrare la neve poi.....

Quale neve , dove?:blink: Qui c'è il sole , sono già a pesca !

Comunque , va aiutato almeno , se non proprio sostituito .:thumb_yello:

Modificato: da gabri-z
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Ho dato un'occhiata al link, a prima vista mi sembra molto ben fatto pur rimanendo semplice. Dentro ci sono scritte tutte le cose che abbiamo detto noi più altro.

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3 ore fa, gabri-z ha scritto:

Quale neve , dove?:blink: Qui c'è il sole , sono già a pesca !

Comunque , va aiutato almeno , se non proprio sostituito .:thumb_yello:

e ciao, qui ci sono 30 cm; mettiamoci un piazzale esagerato..ho le ossa a pezzi 🤕

adesso secondo round 🤗

 

grazie a tutti per i contributi, li leggo poi, riprendo a studiare in tarda serata

😉

Modificato: da Nadine 82
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3 ore fa, gabri-z ha scritto:

Io non lo visto,

:superlol: 

      E nessuno dice niente ! Non so se ringraziare o preoccuparmi....Qualsiasi correzione mi fosse fatta è non solo accettata , ma desiderata .

      Grazie a chi lo farà ! :worthy:

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Una volta mi chiedesti se ero sicuro che gli altri leggevano quello che io scrivevo (non ricordo esattamente, ma il concetto era questo o simile).

Fatti la stessa domanda!:D:roflmao:

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3 ore fa, gabri-z ha scritto:

:superlol: 

      E nessuno dice niente ! Non so se ringraziare o preoccuparmi....Qualsiasi correzione mi fosse fatta è non solo accettata , ma desiderata .

      Grazie a chi lo farà ! :worthy:

ma cosa vuoi che sia, sarà colpa del correttore automatico ;-)

 

Niente avevo iniziato a leggere i vostri commenti, ma sono talmente cotta (maledetta neve bagnata!) che ci ho rinunciato subito, meglio domani mattina

;-)

😉

 

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10 ore fa, maxmix69 ha scritto:

Fatti la stessa domanda!:D:roflmao:

Se l'avresti letto :superlol: il mio messaggio , avresti dovuto capire che la domanda me la sono fatta :

12 ore fa, gabri-z ha scritto:

Non so se ringraziare o preoccuparmi....

;) Di solito anticipo ....parto sempre dal peggior caso , pur essendo un ottimista .(difetto da progettista )

Modificato: da gabri-z
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9 ore fa, Nadine 82 ha scritto:

sarà colpa del correttore automatico 😉

Sul PC non è in automatico , non mi piace scaricare le colpe ,  ......grazie per la comprensione .

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Il 28/12/2020 alle 11:37 , Livio Orsini ha scritto:

 

 

Perchè non è poù solo un partitore, ma è una maglia più complessa.

Se si tratta di pure resistenze il calcolo diventa abbastanza semplice, mentre si tratta di reattanze il caso si complica perchè bisogna effettuare i calcoli in modo vettoriale.

 

Comunque si può sempre ridurre il tutto alla maglia elementare: generatore di tensione --> resistore di partizione --->nodo del secondo resistore con in parallelo il carico.

Il metodo più semplice è calcolarsi il parallelo delle due resistenze ed effettuare il calcolo del rapporto di partizione usando il valore del parallelo.

 

 

ho voluto creare un partitore partendo da questi dati certi:

-Vin 9v

-Carico RL dove dovevo ottenere circa una Vrl di 2v e una Irl di 200uA (un valore resistivo di 10K)

-come Iin totale, ho preventivato un 10x la Irl (2mA circa) (così faccio contento anche gabry)

Ho dimensionato così R1 e R2, per ottenere quello che avevo preventivato:

 

part-Loadon.png

 

Conclusioni:

-un partitore va bene per alimentare carichi con bassisima corrente

-in un partitore ideale senza carico, lo stesso rispetta questa proporzione:

Vout/Vin = R2 / (R1+R2), dove i due valori di rapporto hanno un errore in percentuale di 0%

-in un partitore col carcio RL in parallelo alla R2, la stessa diventa:

 Vout/Vin = R2 valore in parallelo/ (R1+R2valore in parallelo)

 

Nello schema sopra i due rapporti sono: 0.222 e 0.206

L'errore tra i due valori in percentuale è di circa 7.8%, che potrebbe anche andare bene credo..

Va anche detto che non mi sono dilungata a variare R1 e R2 per ottenere un rapporto con meno margine di errore...

 

ops: rileggendo mi sembra strano un margine di errore di 7.8% tra 0.222 e 0.206, forse ho cannato formula

(si entra nella matematica) 🙃

 

Modificato: da Nadine 82
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10k è esattamente 10 volte il resistore da 1k, quindi carica il 10% quindi la sua influenza è piccola. mano a mano che il rapporto aumenta l'influenza diminuisce sino a diventare trascurabile.

 

E proprio per questo motivo che un voltmetro ideale dovrebbe avere una resistenza infinita.

Anche con i moderni voltmetri digitali se fai un partitore con 2 resistori da 10 Mohm, quando vai a misurare la tensione ai capi di un resitore la misura sarà falsata, se usi un normale tester.

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18 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

10k è esattamente 10 volte il resistore da 1k, quindi carica il 10% quindi la sua influenza è piccola. mano a mano che il rapporto aumenta l'influenza diminuisce sino a diventare trascurabile.

 

 

 

si certo, più il carico ha una impedenza alta, meno corrente richiederà al partitore, e quindi esso potrà sembrare sempre meglio al partitore ideale, ovvero dove abbiamo una tensione e una corrente nulla.

 

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18 ore fa, Nadine 82 ha scritto:

 

Nello schema sopra i due rapporti sono: 0.222 e 0.206

L'errore tra i due valori in percentuale è di circa 7.8%, che potrebbe anche andare bene credo..

Va anche detto che non mi sono dilungata a variare R1 e R2 per ottenere un rapporto con meno margine di errore...

 

ops: rileggendo mi sembra strano un margine di errore di 7.8% tra 0.222 e 0.206, forse ho cannato formula

(si entra nella matematica) 🙃

 

 

edit:

i rapporti danno entrambi 0.221

Quindi è partizionato giusto; questo è possibile in quanto la corrente sul carico è poco più che nulla.

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1 ora fa, gabri-z ha scritto:

Gli " edit" sono segno che ci pensi e controlli, e va bene. Alla fine, hai capito il perché devi avere una corrente abbastanza elevata nel partitore ? 

 

ero già passata al partitore di corrente 🙃 ma non c'è nulla da imparare, in pratica è il circuito delle resistenze in parallelo.

Se per elevata intendi Iin = Iout*10 circa... l'unica spiegazione potrebbe essere un carico variabile immagino, e impedire che il carico possa rimanere magari sotto alimentato..

 

Intanto ho guardato gli schemi dei miei multimetri, in effetti l'ingresso delle letture di tensione hanno poi un partitore di tensione con resistori smd per le letture che sono sempre una il multiplo delle altre... adesso se avessi una scala di lettura che fa le bize saprei dove andare a controllare :-)

 

 

 

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al momento mi basta sapere il partitore di tensione, per quello di corrente ci penso più avanti, questo era il senso di ciò che avevo scritto

figuriamoci se non c'è nulla da imparare, ho come l'impressione che non basti una vita...

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