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Pannello controllo inverter


Alax

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Buongiorno a tutti,

Essendo la mia prima discussione spero di non aver sbagliato sezione, ma avrei davvero bisogno di un consiglio da qualcuno che se ne intende per evitare di commettere errori grossolani.

 

Ho un motore elettrico trifase che aziona l'albero di una sega circolare e dovendo usarla in garage ho bisogno di alimentarlo in monofase. Ho risolto il problema con un inverter monofase trifase da 220V e il motore funziona senza problemi, però l'ho azionato solo attraverso il pannello di controllo dell'inverter.

 

Essendo un macchinario comunque pericoloso vorrei però realizzare un quadro di comando con pulsanti esterni di start e stop più un fungo di emergenza, ma non sono sicuro di quale sia la soluzione corretta per realizzarlo, perché purtroppo non ho molta esperienza con gli Inverter.

Ho letto su questo forum che a monte di tutto ci vorrebbe un magnetotermico come protezione della linea, ma quello che non sono certo di capire è come azionare l'inverter.

Mi spiego, immagino che il funzionamento corretto e più sicuro sia quello di dare corrente al l'inverter e poi premere il pulsante di avvio, eppure qualcuno mi ha consigliato di impostare l'inverter in modo che si avvii automaticamente all'accensione e impostare un relè in autoritenuta che vada a fornire alimentazione all'inverter.

A me questa soluzione pare abbastanza pericolosa, anche se in teoria non dovrebbe succedere niente, ma con macchine del genere preferirei stare tranquillo.

 

L'inverter è uno dei "famosi" cinesi, più che altro perché altrimenti avrei dovuto pagare l'inverter più della macchina stessa e non mi sarebbe convenuto optare per questa soluzione.

Mi rendo conto che la domanda può sembrare banale e stupida, ma vorrei imparare come si fanno le cose nel modo corretto.

Ringrazio chiunque vorrà darmi un'indicazione!

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Supponendo che l'inverter non abbia il circuito STO (presente solo in apparecchiature di livello decente), il circuito di sicurezza (emergenza, riarmo) deve interrompere mediante un contattore la linea di alimentazione dell'inverter, che a monte sarà protetta anche da fusibili.

I comandi start e stop sono invece poi gestiti normalmente dall'inverter stesso, mediante i suoi ingressi digitali.

Data l'inerzia della sega, andrà anche programmato l'arresto in rampa, per ridurre il più possibile il tempo di arresto (per questo non si può spegnere l'inverter per fermare la sega).

Normalmente tutto ciò è descritto nel manuale in dotazione. Se metti marca e modello, potremmo anche essere più precisi.

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2 ore fa, Alax scrisse:

eppure qualcuno mi ha consigliato di impostare l'inverter in modo che si avvii automaticamente all'accensione e impostare un relè in autoritenuta che vada a fornire alimentazione all'inverter.

 

Questo individuo andrebbe interdetto dall'avvicinarsi a meno di 10m da qualsiasi apparato elettrico.😀

 

Se il tuo inverter è di qualità almeno sufficiente sarà dotato di un manuale di installazione, uso e manutenzione.

Dovresti inserirlo secondo lo schema del manuale.

Come dice giustamente Ctec devi mettere un contattore di inserzione dell'inverter che sarà comandato da un interruttore  di accnesione tagliato dal circuito di emergenza.

La macchina è pericolosa e un arresto di emergenza di tipo "0" (arresto per inerzia) non è sufficiente. E necessario almeno un arresto di tipo "1".

Se l'inverter dispone della funzione di frenatura per iniezione in continua si usa quella, altrimenti si ferma in rampa cercando il tempo minimo di rampa più sicuro.

Premento l'arresto di emergenza comandi lo stop dell'inverter ed attivi un temporizzatore. Con il segnale di velocità zero fai cadere il contattore di sezionamento. Il temporizzatore del circuito di emergenza farà cadere comunque il contattore se il motore non è fermo entro il tempo prefissato.

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L'inverter è un cinese XSY-AT1 di cui ho visto che si è parlato anche qui sul forum, il manuale è un foglietto un po' misero purtroppo, come è facile aspettarsi da prodotti di questa fascia di prezzo, ma spero che per l'uso che devo farne possa essere sufficiente.

Provo ad allegare delle immagini del manuale che ho trovato in internet per far capire di cosa si parla.

 

Intanto mi fa piacere sentire che la mia impressione sul suggerimento di far avviare il motore all'accensione dell'inverter era corretta, grazie Livio! 😁

Quindi se ho capito bene si usa un contattore sulla linea di alimentazione dell'inverter per fargli arrivare corrente (e immagino un magnetotermico a monte?) e poi i pulsanti di start e stop vanno collegati agli ingressi che sul manuale sono chiamati X1, X2 ecc. Ma in questo caso il pulsante di emergenza coinciderebbe con il pulsante di stop, giusto?

Questo ovviamente programmando l'inverter per effettuare l'arresto frenando il motore o con rampa adeguata, oppure è possibile usare un pulsante di stop "normale" per l'uso corrente e un pulsante di emergenza con eventuale temporizzatore e taglio del contattore in modo da necessitare il riarmo per far ripartire il motore?

In ogni caso così facendo il pulsante di emergenza va comunque a tagliare l'alimentazione dell'inverter, dico bene?

 

Quindi start e stop agirebbero come i normali pulsanti dell'inverter, lasciando che sia lui a comandare il motore, mentre l'emergenza taglierebbe anche l'alimentazione principale, è corretto?

 

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L'emergenza e lo stop sono due operazioni distinte. La prima serve a tagliare l'alimentazione alle apparecchiature (l'inverter nel tuo caso), lo stop serve a fare l'arresto del motore.

La catena di apparecchi da mettere è di solito Fusibili-Filtro-Contattore-Inverter-Motore. Sconsiglio il magnetotermico, poiché dovrebbe esserne utilizzato uno con curva adeguata al tipo di carico elettronico, ma costoso e difficilmente acquistabile. Meglio un bel fusibile 10x38 rapido.

Il filtro andrebbe montato per le EMC, ma se per uso personale e non rompe troppo le scatole con disturbi elettrici, potresti anche farne a meno.

Il contattore di linea deve essere armato da apposito pulsante, e il circuito si deve sganciare sia per pressione dell'emergenza che per mancanza tensione.

Se poi, come giustamente dice Livio, utilizzi l'arresto rapido (magari con frenatura elettrodinamica, se lo fa fare) e utilizzi il relè di uscita impostandolo come controllo velocità a 0, fai un oggetto più sicuro (normativamente penso dovresti fare un SIL3).

Lo start e lo stop lo gestisci con un piccolo relè ausiliario (per il circuito di autoritenuta) e con il suo contatto mandi attivo l'ingresso X4. Chiuso, inverter in marcia; aperto, inverter in arresto.

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Perfetto, allora avevo capito bene ed è tutto come avevo capito dalle vostre risposte, c'è soltanto una cosa che non mi è del tutto chiara.

Fermo restando che capisco la differenza tra emergenza e stop, mi domando se tagliare la corrente che arriva all'inverter non provochi un arresto del motore più lento rispetto a quello che farebbe l'inverter frenandolo, quindi in realtà pur essendo più sicuro dal punto di vista elettrico non risulterebbe peggio dal punto di vista meccanico?

Per il resto mi sembra tutto chiaro, grazie di avermi spiegato l'errore di utilizzare un magnetotermico, giusto per curiosità mi piacerebbe capire che tipo di curva andrebbe utilizzata in un caso del genere, ammesso che si trattasse di un macchinario industriale e non di una piccola macchina hobbistica.

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13 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Con il segnale di velocità zero fai cadere il contattore di sezionamento.

 

12 ore fa, Ctec scrisse:

utilizzi il relè di uscita impostandolo come controllo velocità a 0, fai un oggetto più sicuro (normativamente penso dovresti fare un SIL3).

Ti avevamo risposto... In sintesi, alla pressione dell'emergenza, si mette in stop rapido l'inverter e quando viene rilevata la velocità 0, si apre il contattore di linea.

 

Per il magnetotermico, ecco in aiuto anche San Google:

image.png.c9c53583cb380c05b4e3ca3e71238612.png

Serve un curva D poiché all'accensione a condensatori scarichi le apparecchiature elettroniche hanno picchi elevati.

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11 ore fa, Alax scrisse:

giusto per curiosità mi piacerebbe capire che tipo di curva andrebbe utilizzata in un caso del genere, ammesso che si trattasse di un macchinario industriale e non di una piccola macchina hobbistica.

 

Se il magnetormico protegge solo la linea inverter, in pratica protegge solo i fili perchè se non intervengono le protezioni elettroniche interne ... i cadaveri si ammucchiano.

Comunque la corrente di carica dei condesatori dell'inverter è limitata da un apposito circuito di carica. Per i piccoli inverter c'è un resistore in serie che poi, oltre una certa solgia di tensione del dc bus, viene cortocircuitato da un contatto di relè.

Se sulla stessa linea hai anche un alimentatore di tipo SMPS allora puoi avere assorbimenti veramente importanti.

 

Come sempre, però, quello che deve far testo è il manuale di installazione dell'inverter. Oltre allo schema di inserzione c'è sempre indicato il tipo di fusibili e/o il tipo di magnetotermico da usare.

Se, e solo se, si ha un'ottima conoscenza di quel tipo di prodotto si può effettuare qualche variante rispetto a quanto stabilisce il costruttore. Però è sempre sconsigliabile, sia per motivi pratici sia per motivi legali. In caso di guasto o di incidente non aver ottemperato alle prescrizioni del produttore può far cadere la garanzia e la responsabilità del costruttore.

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51 minuti fa, Ctec scrisse:

 

Ti avevamo risposto... In sintesi, alla pressione dell'emergenza, si mette in stop rapido l'inverter e quando viene rilevata la velocità 0, si apre il contattore di linea.

 

 

Chiedo scusa, non avevo afferrato l'utilizzo del segnale di velocità zero per aprire il contatto solo una volta che il motore fosse fermo, ora ha tutto molto più senso, grazie mille a entrambi!

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