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PLC Forum


Ripartizione volontario/involontario acqua calda sanitaria


Rossi

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Buongiorno a tutti!

 

Ho un problema a cui non riesco proprio a venire a capo, e faccio fatica anche a capire come possano risolvere questo problema i tecnici incaricati del mio condominio.

 

Il mio condominio ha una centrale termica per la climatizzazione centralizzata degli appartamenti e la produzione di acqua calda sanitaria (ACS). Per quest'ultima, mi sorgono alcuni dubbi su come vengono ripartiti i costi tra consumi volontari e involontari.

Consultando la UNI 10200, ho trovato diversi spunti, ma nessuno che mi sembri particolarmente affidabile nel calcolo delle perdite di impianto. Mi spiego:

  • in centrale abbiamo un contatore di calore prodotto per ACS, quindi sappiamo quanta energia viene messa in circolo;
  • ogni appartamento ha un contatore volumetrico, che misura il quantitativo (m3) di ACS consumata da ciascuna unità.

 

Come si calcola l'energia effettivamente consumata da ciascun appartamento? Utilizzando la formula (51) dell'UNI 10200(2015) - paragrafo 11.6.2 mi sembra che i risultati siano grossolani e lontani dal quantitativo di energia prodotto in centrale (per cui abbiamo la misura diretta).

 

Sto chiedendo ai tecnici ulteriori chiarimenti, ma sono interessato anche alla vostra opinione. Voi come fareste?

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Simone Baldini

Calcoli quanta energia ci vuole per scaldare l'acqua consumata dalla temperatura di rete (15°C se non conosciuta) alla temperatura di distribuzione (48°C se non conosciuta), quella è l'energia volontaria, la differenza con quella misurata è l'involontaria.

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35 minuti fa, Simone Baldini scrisse:

Calcoli quanta energia ci vuole per scaldare l'acqua consumata dalla temperatura di rete (15°C se non conosciuta) alla temperatura di distribuzione (48°C se non conosciuta), quella è l'energia volontaria, la differenza con quella misurata è l'involontaria.

 

Quello che temevo. Credevo che il metodo si applicasse solo quando i contatori di energia fossero totalmente assenti. In questo caso, chi vieta i tecnici di utilizzare lo stesso metodo (volumi x calore specifico x sovratemperatura) per l'energia utilizzata in centrale?

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Simone Baldini
13 ore fa, Rossi scrisse:

 

Quello che temevo. Credevo che il metodo si applicasse solo quando i contatori di energia fossero totalmente assenti. In questo caso, chi vieta i tecnici di utilizzare lo stesso metodo (volumi x calore specifico x sovratemperatura) per l'energia utilizzata in centrale?

Lovieta la stessa norma. Se non hai contabilizzatori in centrale per i due servizi (riscaldamento e acs) devi basarti sul kacs e kcli che vengono calcolati teoricamente dalla UNI11300. In una precedene versione della 10200 c'era un parametro di MJ/mc da considerare comprensivo di dispersioni ecc.. ma poi è stato tolto in favore del kacs e kcli. Comunque se avere adeguato l'impianto per la contabilizzazione come minimo un contabilizzatore d'energia per il servizio acs lo dovete avere, poi il riscaldamento lo trovi indirettamente dai consumi di gas.

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Si, abbiamo un contatore per il calore immesso per riscaldamento e un contatore per il calore immesso per ACS. L'impianto ha solo qualche anno, quindi immagino che abbiano previsto tutti i contatori del caso.

 

Grazie per la pronta risposta! Ho esaurito i miei dubbi in merito

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