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Nuovo Impianto Elettrico


giorgiodavid

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Cortesemente un chiarimento su un ultimo dubbio spero.... ho letto il link che mi è stato consigliato riguardo alla legge 46/90..... si parla anche di impianti elettronici. Beh, vorrei capire una cosa.....

Io ho monato (canaline, apparati, ecc.) in due studi dei sistemi audio/video (una specie di impianto a circuito chiuso con telecamere, monitor, registratori, ecc.), ma ovviamente non ho rilasciato nessuna dichiarazione: primo perchè non lo potrei fare, secondo perchè non so se fosse stata necessaria... tantomeno mi è stata chiesta (amici). comunque sia, il pagamento è avvenuto tutto in regola tramite ritenuta d'acconto.

In questo caso sono "fuorilegge" o meglio, l'impianto è "fuorilegge" oppure questi tipi d'impianti si posso fare tranquillamente? Anche perchè se non si potessero fare tranquillamente, servirebbe la dichiarazione di conformità anche per montare un sistema home teather in qualcunque casa!!! Sarebbe assurdo!! :rolleyes:

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Ho letto il post solo adesso.

Senza offesa, sarai anche ingegnere elettrotecnico, ma mi sembra che hai capito ben poco.

1) progettare e' una cosa, installare e' un'altra.

2) le norme, se non ti sono ben chiare, sono applicate in caso d'infortunio.Se non le rispetti, in galera ci vai te se ci scappa il morto

3) puoi benissimo fare a meno dell'impianto di dispersione, basta che ti fai installare un impianto in classe II (cosa che puo' avvenire ad esempio nei vani scala dei condomini).

4) Chi ti firma la DDC si assume un bel rischio, sia tecnico sia fiscale (DDC=lavori=bolle di accompagnamento=fattura)

Vuoi risparmiare?

1) affidati ad una ditta SERIA

2) puoi benissimo offrirti per eseguire le tracce , fissare le scatolette, infilare i conduttori sotto la supervisione della ditta che ha ricevuto l'incarico dell'impianto elettrico.

In genere quello che compone il costo dell'impianto e', nella maggior parte dei casi, mano d'opera.Se tu gli dai una mano, spendi meno erisparmi qualche cosa (a meno che la Direzione Lavori non ti allontani dal cantiere in quanto persona non abilitata - Legeg 626)

3) personalmente non installo mai i componenti forniti dal committente sia perche' spesso quello prende le prime porcherie economiche sul mercato, sia perche' fiscalmente sarebbe difficile dimostrare che tali componenti sono stati forniti non da me (alla finanza non gli interessa neanche dell'autocertificazione del committente)

Per quanto riguarda l'impianto che tu hai realizzato, se conoscessi la 46/90 ( e mi stupisco che un ingegnere non la conosca a fondo...) sapresti che si applica solo la lettera A per gli impianti realizzati in ambito civile.

Che poi la 46/09 abbia alcune parti non corrette (il progettista e' repsonsabile del progetto, ma se e' sbagliato nei guai ci finisce l'installatore in prima persona) lo sappiamo tutti, ma cominciamo a fare le cose principalmente con "scienza e coscienza".

Consiglio spassionato: prova a lavorare almeno 2 anni presso un'installatore prima di metterti a progettare, capirai come mai circa 80% dei tuoi colleghi vengono costantemente mandati a quel paese dagli installatori seri.

Sanza Rancore

Saluti

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Attenzione :

il progettista non è dio, e gli si può comunicare il proprio punto di vista evidenziando i punti di disaccordo. Errare è umano

S poi dovesse persistere nella sua idea, è facoltà dell'installatore rifiutare il lavoro (se parliamo di resp. uno che accetta un lavoro"sbagliato" è giustamento colpevole).

Se io installo un impianto di classe II, i dispositivi di classe I che utilizzo (alias frigo) da dove la prendono la terra?

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>Attenzione :

>il progettista non è dio, e gli si può comunicare il proprio punto di vista >evidenziando i punti di disaccordo. Errare è umano

>Se poi dovesse persistere nella sua idea, è facoltà dell'installatore rifiutare il >lavoro (se parliamo di resp. uno che accetta un lavoro"sbagliato" è giustamento >colpevole).

Infatti e' per questo che nel caso in cui riscontro eventuali errori cheido spiegazioni mediante lettera scritta

>Se io installo un impianto di classe II, i dispositivi di classe I che utilizzo (alias >frigo) da dove la prendono la terra?

L'esempio che ti ho fatto era per un vano scale.

E' chiaro che se la casa e' in costruzione, l'impianto di terra e' facilmente realizzabile (gia' lo devi realizzare per il cantiere, per cui una bella corda di rame nuda da 35mmq crimpata in piu' punti sui ferri d'armatura crea il miglior impianto di dispersione possibile)

Se poi il cliente non vuole spendere i soldi per il conduttore di protezione, nessuno vieta di vendergli un bel trasformatore d'isolamento per ogni utenza :D:D:D

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Rispondendo a Microchip1967 vorrei chiarire che non mi sento di aver capito ben poco, almeno tecnicamente, manca solo un po' d'esperienza. Per quanto riguarda le norme, all'università non te le spiegano, quindi le devi imparare quando cominci a lavorare, quindi non mi sento complepole neanche di questo!

Vi ricordo che non è necessario comunque seguire alla lettera le norme, basta che l'impianto sia fatto a regola d'arte.

Concordo con il fatto che anche un ingegnere debba sapere come funzionano le cose in pratica; peccato che non ci sia il tempo di fare sia l'ingegnare che l'installatore: 8 ore lavorative sono anche troppo!

P.S. Spesso per comprendere a fondo le cose sono usuale a porre anche domande stupide, questo metodo mi è servito spesso, anche facendo la figura del cretino, per risolvere parecchi dubbi nella mia capa! Io penso: meglio chiarire le cose che non comprendersi! Il metodo funziona!

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Purtroppo ho letto solo ora questa discussione e forse intervengo un poco in ritardo, ma sono rimasto anch' io allibito come Serafinof sul fatto che non vuoi realizzare l' impianto di terra.

Ma se sei laureato in ingegneria elettrica, cosa ti hanno insegnato?.

Mi sembra si faccia confusione tra l' impianto di protezione ed il dispersore di terra, con una fornitura TT e' praticamente obbligatorio il differenziale che se da 30 mA "richiede" un dispersore da 1667 ohm, ovvero poco piu' di un chiodo infisso nel terreno, e quando si posano i cavi nei tubi, infilarne due o tre non vedo che fatica richieda in piu'.

Purtroppo nei tanti anni di lavoro ho visto gente folgorata per colpa della mancanza dell' impianto di terra ( anche nelle industrie anni fa non sempre era presente) e non auguro a nessono di doversi sentire in colpa per non averlo realizzato.

Ci si chiede perche' un ingegnere non puo' realizzarsi l' impianto di casa, per forza, viste le domande e le proposte fatte da un neoingegnere, e' sicuramente meglio lasciarlo fare a chi forse ha studiato meno ma sa per esperienza e pratica come realizzare tali impianti.

Sono veramente sconvolto, nel 2005 si parla ancora di non fare l' impianto di terra :angry:

Saluti bellcar

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A bellcar, ma chi hai mai detto che l'impianto di terra non va fatto! Prima di offendere sarebbe opportuno capire cose si è scritto! Ovvio che nei sistemi TT l'impianto di terra è d'obbligo! E poi vedendo come montano certi elettricisti gli impianti, se permetti, il mio me lo faccio da solo!!!!

comunque il problema della discussione era più che altro sulle norme!

Mah.........

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La necessità dell'impianto di terra prescinde dal tipo di sistema elettrico (TT, TN, IT). E' un concetto più a monte.

Comunque è vero che nonostante quello che ti insegnino a scuola sia la base fondamentale per partire, il lavoro e l'esperienza la fanno da padrone (direi che la scuola conta il 30 % ed il lavoro 70 %).

Per quanto riguarda le norme, all'università non te le spiegano, quindi le devi imparare quando cominci a lavorare, quindi non mi sento complepole neanche di questo!

Credimi, sei tu che devi avere voglia di andare oltre quello che ti hanno spiegato se vuoi capire veramente le cose. La materia, in quanto scientifica, è delicata. Il libro "Fondamenti di sicurezza elettrica" credo sia il migliore. La prima volta l'ho letto a 18 anni e ci ho capito il 30 %, poi dopo un po' l'ho riletto e ne ho appreso il 50 %. L'ultima volta che l'ho letto sono finalmente riuscito a capire tutti i passaggi più complicati che sono da base alla sicurezza elettrica.

P.S. Spesso per comprendere a fondo le cose sono usuale a porre anche domande stupide, questo metodo mi è servito spesso, anche facendo la figura del cretino, per risolvere parecchi dubbi nella mia capa! Io penso: meglio chiarire le cose che non comprendersi! Il metodo funziona!

Su questo sono d'accordo.

Ciao.

Modificato: da marco.riefolo
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non ho mai avuto intenzione di offendere nessuno e mi scuso se ho dato questa impressione; ma se ti presenti come ingegnere elettrico e :

non conosci il sistema di fornitura in BT in uso in italia, confondi l' impianto di dispersione con l' impianto di terra, affermi che se il sistema fosse TN-S non ti serviva l' impianto di terra perche' te lo fornisce il distributore,

io intendevo che se avessi avuto una consegna da un qualche "Ente" che mi portasse a casa fase/neutro/PE non avrei avuto la necessità di fare l'impianto di terra
, affermi
mi sorge il dubbio che occorra fare anche l'impianto di terra, percui occorrerebbe installare dei picchetti appositi in base al tipo di terreno ecc.... ma inquesto caso, se è necessario fare l'impianto di terra
allora posso si pensare che all' universita' non insegnano piu' nulla ma che comunque non ti ha mai interessata veramente la materia in questione.

Poi se come dici non conosci le normative in quanto non vengono insegnate, hai pienamente ragione, forse era meglio partire con un approccio diverso al forum.

Comunque l' impianto di terra va denunciato solo se si e' in presenza di lavoratori subordinati, pertanto quello di casa normalmente non e' da denunciare .

Lo scopo della legge 46/90 non era (come e' convinzione diffusa) unicamente di migliorare la sicurezza degli impianti ( non solo elettrici), ma di permettere anche un controllo fiscale sui lavori delle varie imprese del settore.

Infatti da noi e' prassi assodata che la GdF vada in comune, chieda l' elenco delle DDC e si rivolga poi agli installatori per fare un controllo incrociato sulle fatture emesse.

Il sistema funziona abbastanza bene, tant' e' che a parte piccoli lavori, da noi e' quasi scomparso il sommerso.

Inoltre tanti altri campi hanno leggi in cui si richiede una determinata abilitazione per chi realizza fisicamente l' opera e il fatto di avere una laurea non implica automaticamente avere tale abilitazione ( in campo medico preferisco un prelievo di sangue effettuato da un infermiere con anni di esperienza a quello di un medico neolaureato).

Ci sono infinita' di conoscenze che nascono solo dall' esperienza e nessuna laurea puo' sostituirle, cosi' come una esperienza grandissima non da comunque automaticamente una laurea.

Cio' non toglie che la legge in questione presenti molte, forse troppe pecche, una su tutte:

per avere i requisiti tecnici basta essere laureati in "materie tecniche" ( ad esempio in fisica) ed essere alle dipendenze di una azienda del settore anche solo da 1 secondo e non da 1 anno come per i periti o tre anni per gli operai specializzati .

saluti bellcar

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Faccio alcune osservazioni :

1-sulla 46/90 , che è la legge sulla quale si basano i nuovi impianti elettrici nelle case (semplifico), è espressamente indicato il rif. alle norme uni e cei per quanto concerne la biona pratica realizzativa, e quindi un impianto realizzato conformemente alle indicazioni delle norme (ed anche guide dai..)tecniche CEi è da ritenersi conforme alla buona prassi realizzativa.

2-mi viene spontanea una domanda : supponiamo che il differenziale non funzioni, direi che i famosi 1,67 KOhm indicati dalla 64-8 potrebbero essere tantini. E' assolutamente vero che sono ammessi, anzi. La mia è un'osservazione tecnica sulla quale vi chiede un'opinione.

3-La resistenza di terra non è da riferirsi ai picchetti, ma all'impianto. che vuoi dire? bhe, se uno prende la terra dall'armatura del cemento armato (che bisogna mettere a terra) ed ottiene un buona R di terra, è a posto... Io non condivido ne apprezzo tale soluzione tecnica.

4-sul fatto di insegnare a scuola le norme tecniche ed le leggi, potrebbe essere interesante in un master, ma se mi insegnano una legge al secondo anno, bene che vada la potrei applicare 3 anni dopo. E magari nel frattempo è morta e sepolta tal legge.

5-la 64-8 su terre, masse e masse estranea butta giù la delle paginette che sembrano chiare e facili, ma sono difficili da applicare in molti casi

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E va bene Bellcar, mi arrendo... quelle cose le ho scritte io! :) Ma non ero nelle mie piene facolta mentali!

Forse hai ragione, non mi è mai interessato troppo questa parte della materia, ma neanche, spesso, è proprio chiara... e poi sembra che ogni tanto ogniuno dica la sua confondendo le idee!

Ma ora è il mio lavoro e mi tocca studiarmi e capire bene tutto quello che mi serve.

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Ciao

Ma ora è il mio lavoro e mi tocca studiarmi e capire bene tutto quello che mi serve.

Vai tranquillo...apriti una ditta, prendi l'abiliazione e se senti ch ti manca esperienza fatti un paio di corsi tramite le associazioni di ruolo (CNA o roba simile).

E fatti sempre consigliare da persone in gamba!

La cosa principale è che fai un lavoro sempre a coscienza e nel rispetto di tutto quello che ti appresterai a studiare :P

Saluti

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2-mi viene spontanea una domanda : supponiamo che il differenziale non funzioni, direi che i famosi 1,67 KOhm indicati dalla 64-8 potrebbero essere tantini.

Perfino la resistenza del cavo dovrebbe essere più bassa.

Tuttavia la sicurezza elettrica alla fine è un fatto statistico, si basa su due eventi che contemporaneamente è improbabile che avvengano: malfunzionamento del differenziale e problemi di isolamento di un elettrodomestico.

Se cerchi nelle discussioni precedenti c'è chi considera meglio avere una buona terra chi avere un differenziale efficente.

sul fatto di insegnare a scuola le norme tecniche ed le leggi, potrebbe essere interesante in un master, ma se mi insegnano una legge al secondo anno, bene che vada la potrei applicare 3 anni dopo. E magari nel frattempo è morta e sepolta tal legge.

A me qualche normativa me l'hanno fatta studiare, ovviamente in parte è cambiata solo che hanno puntato a "farmela capire" non solo imparare a memoria.

Alcune normative hanno ragioni tecniche, sul perchè serve un impianto di dispersione...poi la parte realizzativa e pratica una se la studia se gli serve.

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Attenzione ad un punto fondamentale :

le normstive non sono leggi, ma se applicate correttamente, ti danno la presunzione di conformità alla legge di riferimento. Le normative vanno insegnate, o almeno insegnato a leggerle.

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