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barons

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io avendo un'elettrovalvola all'ingresso del metano posso fare un rivelatore in cucina uno in taverna e uno in caldaia con una elettrovalvola? con i frutti della my home axolute

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Ciao barons.

Certo che puoi :P

Hai bisogno dei seguenti componenti:

Per apparecchi a finitura chiara:

N.3 HC4511/12 - Rivelatore gas Metano con segnalazione ottico-acustica 85dB di allarme-autodiagnosi interna-predisposto per il comando di ripetitori di segnale-alimentazione 12 Vac/dc-2 moduli

N.1 HC4520 Ripetitore di segnale per rivelatori di gas-segnalazione ottico acustica-uscita a relè con 1 contatto in commutazione 6A resistivi 2A induttivi-2moduli

N.1 L4525/12NO Elettrovalvola gas normalmente aperta-riarmo manuale-alimentazione 12V 50 Hz-potenza assorbita 3VA-assorbimento a riposo nullo-pressione max 500 mbar-grado di protezione IP65-temperatura di funzionamento-15°C-60°C-attacchi filettati 3/4" e riduzione in dotazione 1/2"

Se scegli apparecchi a finitura scura i codici sono:

HS4511/12 - HS 4520

Poichè hai più di 3 apparecchi devi utilizzare un trafo di sicurezza:

F92/12/24 Trasformatore di sicurezza-ingresso 230Vac-50/60Hz-uscita 12/24Vac-potenza 16VA in contenitore per guida DIN a quattro moduli.

Per tua comodità, ti allego lo schema che riporta anche i collegamenti tra i rivelatori, il ripetitore e l'elettrovalvola.

L4511 Manuale istruzione

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
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attacchi filettati 3/4"

Potrebbe essere sottodimensionata. Se barons possiede molti apparecchi a gas, oppure ha un impianto abbastanza esteso, avrà il tubo principale da almeno 1" ; mi pare di aver capito che l'elettrovalvola è già presente e quindi non deve acquistarne una nuova (salvo danneggiamenti o incompatibilità).

Ciao. :)

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Potrebbe essere sottodimensionata. Se barons possiede molti apparecchi a gas, oppure ha un impianto abbastanza esteso, avrà il tubo principale da almeno 1" ; mi pare di aver capito che l'elettrovalvola è già presente e quindi non deve acquistarne una nuova

Va bene, ma in tal caso occore che sia a 12 Vac, del tipo normalmente aperta, ed è importante che la potenza non ecceda gli 8VA, altrimenti non ce la fa col trafo di sicurezza indicato.

Ciao, Benny

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ah... si ok

per quanto riguarda l'elettrovalvola, in mancanza di tensione dovrebbe essere chiusa? però così avrei sempre l'elettrovalvola in tensione (nella normalità).

ho visto questa elettrovalvola (NC) in un albergo a monte dell'impianto del metano, di norma si mette NO o NC?

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Ciao barons,

facciamo un po' di chiarezza :rolleyes: .

Un'elettrovalvola può essere:

- normalmente aperta NA (o NO)

- normalmente chiusa NC.

Ricordiamo che l'avverbio normalmente è riferito alla condizione di riposo.

Entrambe le soluzioni hanno vantaggi e svantaggi. Vediamoli....

Una elettrovalvola normalmente chiusa appartiene alla categoria "dispositivi a sicurezza positiva" nel senso che per realizzare l'apertura dell'elettrovalvola questa deve essere alimentata, quindi un'eventuale rottura della bobina che realizza l'apertura provocherà la chiusura meccanica, attraverso un cinematismo meccanico. Ovviamente allo stesso cinematismo è affidato l'apertura nel caso di rivelazione di una fuga di gas, infatti il rivelatore interessato, commuta un contatto NC in serie all'alimentazione dell'elettrovalvola, in aperto, interrompendo di fatto l'alimentazione della bobina, il che provocherà l'apertura meccanica dell'elettrovalvola. L'operatore che andrà a riarmare manualmente l'elettrovalvola nel caso di guasto della bobina si accorgerà del disservizio, poichè non sarà in grado di riportarla nella posizione di aperto.

A questo vantaggio in termini di sicurezza si associano, però, i seguenti svantaggi:

- l'elettrovalvola NC è sempre sotto tensione;

- ha bisogno di un alimentatore con batterie che sia in grado in caso di mancanza temporanea di rete di tenerla sotto tensione onde evitare di andarla a riarmare manualmente;

- qualora si utilizzi in un impianto senza centralina con batterie, tipo il tuo impianto, non si mette l'alimentatore di backup, accettando il fastidio di riarmarla meccanicamente in caso di disalimentazione anche momentanea di energia.

Un'elettrovalvola normalmente aperta ha il vantaggio di non essere sempre sotto tensione, non risente delle disalimentazioni della rete elettrica, quindi non necessita di un alimentatore di riserva, però, non c'è modo di capire se la bobina è integra e quindi se è in grado di svolgere il suo servizio quando serve. Mi spiego:

se si brucia la bobina nel caso di fuga di gas il rivelatore ne comanda la chiusura alimentandola, ma l'elettrovalvola rimane inerte, ossia aperta e il pericolo persiste.

In passato i Vigili del fuoco accettavano solo elettrovalvole di tipo NC.

Io personalmente quando mi trovo a progettare l'impianto elettrico di una grande cucina scelgo sempre, anche se la norma non me lo impone elettrovalvole di tipo NC, sarà perchè per impianti di questo tipo utilizzare una centralina elettrronica che gestisce i rivelatori e gli attuatori è la regola ed è risaputo che in tali centraline c'è l'alimentazione di riserva per l'elettrovalvola.

Se ho annoiato qualcuno, chiedo venia :P

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
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