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Consiglio impianto riscaldamento e raffrescamento nuova costruzione zona climatica D


bios85

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Salve a tutti, come da oggetto sto cercando dei consigli per la scelta del tipo di riscaldamento e raffrescamento da applicare alla mia futura casa ancora in fase di progettazione.
La casa è disposta su tre livelli più sottotetto, trascurando il livello 0 (garage) e sottotetto non riscaldato, la superficie da scaldare sarà circa 120 mq! La disposizione dovrebbe essere, al primo livello, zona giorno mentre al secondo livello zona notte.
Non sono un esperto di termotecnica ma mi occupo di tutt'altro, sto cercando di studiare questo argomento per cercare di capire cosa è meglio fare per la mia abitazione. A tal proposito, volevo chiedervi dei consigli su quale potrebbe essere una possibile strada.
Io sarei intento nel realizzare un impianto radiante a pavimento con pompa di calore come riscaldamento, mentre per il raffrescamento al momento ho solo confusione e non riesco a capire quale potrebbe essere la tecnica giusta da accostare al radiante (predisposizione per ventilconvettori???)!
Un'altro aspetto che sto cercando di capire è la parte economica che riguardano tali tipologie di impianti, sarebbe comodo un riferimento reale per capire quali possano essere i costi.
La casa sarà costruita in calabria, provincia di cosenza, a circa 400 m sul livello del mare ma comunque non lontano dalla costa. L'abitazione è libera da tutti i lati, tranne per il livello 0 che è interrato, esposta al sole per tre lati, un'intera falda del tetto sarà esposta a sud quindi appena avrò la possibilità potrò installare un impianto fotovoltaico.
Qualcuno a voglia di consigliarmi qualche possibile strada, magari indicandomi qualche prodotto o soluzione da studiare?
Ancora non ho avuto modo di contattare un asperto locale per valutare il tutto, ma vorrei arrivare in quel momento con un minimo di preparazione e qualche soluzione valida in mente.

Dimenticavo, la stratigrafia prevista è poroton da 30 con cappotto da 10cm, mentre le finestre credo doppio vetro a taglio termico!
Ringrazio tutti anticipatamente

Modificato: da bios85
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Ciao! 
provo a darti un indicazione a grandi linee su che soluzioni si posano valutare (secondo me). 
La pompa di calore lavora in modo ottimale a bassa temperatura, quindi a circa 30 gradi di mandata.

l’unico sistema di emissione che lavora a quella temperatura è il pavimento termico. 
I radiatori invece lavorano a 70/80 gradi quindi le pdc “soffrono” e sarebbe meglio abbinarle ad una caldaia a gas che l’aiuta (sistema ibrido)

la valutazione di un sistema ibrido è da considerare anche in caso di casa non particolarmente coibentata. 

raffrescamento: le pdc esistono in versione “reversibile” e questo fa sì che in estate si possono usare in raffrescamento attraverso il pavimento termico. 
Visto il costo delle pdc, perché dovrei poi fare in più un impianto con split e ripagarlo?
l’unica accortezza e di valutare dei deumidificatori che funzionino solo d’estate, se no il pavimento radiante in freddo fa molta condensa. 

mentre se si scelgono radiatori bisogna prevedere oltre ai radiatori dei ventilconvettori da utilizzare in estate collegati alla pdc. (E sempre dei deumidificatori) 

 

se valutate anche una ventilazione meccanica canalizzata esistono macchine che hanno già anche la funzione di deumidificatori. 
 

Per i costi: 

difficile esporsi però a grandissime linee una pompa di calore (o ibrido) con l’installazione di pavimento termico direi intorno ai 30/35 mila euro. 
impianto vmc canalizzato intorno 5/6 mila euro. 

valuta con un tecnico la soluzione migliore per il vostro clima. 

 

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Grazie per la risposta.... In effetti la pompa di calore è da considerare nel caso di radiante a pavimento, ma nello stesso tempo valutarla nel raffrescamento nel caso!!!

In alternativa al radiante, nel caso di terminali ad alta temperatura, non vorrei utilizzare il gas quindi nel caso opterò per una caldaia a pellet oppure a legna.

Nel mio caso, come considerate il livello di coibendazione che ho descritto sopra? Un riscaldamento/raffrescamento a ventilconvettori offrirà un buon confort oppure ci sarà quella senzazione di freddo appena spenti?

Faccio questa domanda perchè in casa di un amico che ha ventilconvettori e pompa di calore, appena i termostati intervengono spegnendo il sistema si avverte immediatamente un disagio termico....

Io vorrei valutare l'ipotesi di un impianto radiante, anche se non ne ho mai avuto modo di vederne uno per questo ho qualche dubbio, ma solo per il riscaldamento e per il momento effettuare la predisposizione per i ventilconvettori da usare poi in raffrescamento ed eventualmente nelle mezze stagioni occasionalmente a caldo! Che ne pensi? Oppure, in raffrescamento usare anche il pavimento? Funziona bene in raffrescamento?

Essendo l'abitazione provvista di cappotto, è da valutare un pavimento radiante a bassa inerzia oppure no? Bassa inerzia significa che posso accenderlo al bisogno oppure deve restare comunque sempre acceso?

Grazie, scusate le tante domande

 

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Alessio Menditto

Io sono per la semplicità, più le cose sono complicate più perdi tempo e denaro in caso di malfunzionamento, la cosa migliore è impianto a pavimento a gas, classici split che fanno freddo e nelle mezze stagioni aiutano o sostituiscono il pavimento radiante che è sempre un po’ in difficoltà in quel periodo, se fai così hai il massimo della resa con i meno problemi possibili.

 

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Grazie per i consigli, perché usare in gas invece che la pompa di calore?

Per quanto riguarda il pavimento radiante, in abitazioni con cappotto come si gestisce l'inerzia? Esistono soluzioni a bassissima inerzia?

Per gli split intendi un sistema ad espansione diretta uno per ogni stanza?

Grazie ancora

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Alessio Menditto

Perché statisticamente parlando, in una pdc ci sono più componenti piccole e velenose che si possono rompere e ti lasciano a piedi, tieni solo conto di tutte le sonde di temperatura da 0.50 centesimi che bloccano tutto, per non parlare del costo spropositato delle centraline elettroniche che costano metà macchina.

Poi c’è una questione anche filosofica, ossia usare un frigorifero per scaldare, che è veramente affascinante e se ci si pensa bene fa capire quanto può essere macchinoso estrarci calore, in una caldaia il bruciatore parte e scalda l’acqua e stop.

 

Da quello che mi sembra di capire casa tua è molto ben isolata, per cui il vantaggio di resa di una pdc usando una caldaia lo pareggi appunto con l’isolamento ma con i molto meno eventuali problemi che ti ho elencato prima.

 

Per split intendo semplicemente un classico impianto di clima, unità esterna e vari split interni.

Modificato: da Alessio Menditto
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Io lavoro in centro assistenza autorizzato di un marchio di alta gamma, facciamo assistenza a caldaie a gas e a pompe di calore.

da quello che vedo ogni giorno è più facile la rottura di una caldaia a gas che di una pompa di calore. 
ormai abbiamo decine e decine di clienti con impianti ibridi e con impianti solo a pdc con riscaldamento e raffreddamento a pavimento.  mai sentito nessuna lamentela.
le case di nuove costruzioni oramai sono in classe A e salendo.. montano principalmente pompe di calore e pavimento termico (per lo meno qui)

Certo deve essere tutto programmato e calibrato alla perfezione e su questo ci sono diverse scuole di pensiero e/o capacità. 
Le riparazioni sulle pompe di calore riguardano principalmente danni elettrici dovuti a tuoni e fulmini (ma così come le caldaie e qualsiasi apparecchio elettronico), errori di installazione, le sonde direi che non è molto frequente come riparazione.

mi è capitato su un condomino alimentato solo a pompe di calore di cambiare la sonda di temperatura 2 volte in un anno. 
ma parliamo di condominio ed è la prima volta che ci succede.. 

io vedo una richiesta sempre maggiori di questo tipo di macchinario, ci sono macchinari che adesso viaggiano in rete e noi centro assistenza dall’ufficio possiamo impostare/regolare/sbloccare/cambiare le temperature/fare le inversioni stagionali ecc..

sono realmente macchinari molto affascinanti..

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Alessio Menditto

Ah si per il fascino non discuto, lo dico senza ironia, prendo atto della tua statistica, la mia è decennale qui in forum, ma la cosa più inquietante che forse non ho spiegato bene prima è la tipologia del guasto.

Nelle caldaie noto tante valvole a tre vie incantate ad esempio, nelle pdc sono proprio le sonde, stupide sonde.

Comunque lungi da me dare addosso alle pdc, sono un tecnico del freddo figurati, è proprio una cosa mia che trovo abbastanza bizzarro sfruttare calore dal frigorifero, una caldaia è molto più immediata era questo che intendevo.

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Per me ovviamente le pompe di calore sono un concetto nuovo, le sto scoprendo ora, quindi non sono in grado ancora di capire bene i pro e i contro figuriamoci i guasti tipici, per questo sto cercando più informazioni possibili. Certo, considerare questo fattore non è assolutamente sbagliato anche perchè il costo delle pompe di calore mi pare di capire che è abbastanza alto, quindi immagino poi gli interventi di riparazione e manutenzione. Purtroppo ci sono molti pensieri diversi a riguardo e non aiutano chi entra ora in questo mondo...

Io sono cresciuto con termocamino e termosifoni in una casa senza isolamento, nella mia zona privilegiano caldaie a pellet e quasi nessuno a gas, per il raffrescamento ovviamente usano tutti gli split classici! Nel mio caso, essendo appunto una nuova costruzione vorrei integrare il tutto nel miglior modo possibile ovviamente, per questo, anche grazie alle vostre riflessioni, mi porgo una domanda: nel caso scegliessi radiante a pavimento con pompa di calore, avrebbe senso poi, essendo che essa va anche a freddo, installare degli split a espansione diretta e non usare il radiante a freddo? Oppure, il raffrescamento a pavimento è una soluzione che funziona o è un rischio? Ci vorrebbe VMC con deumidifica integrata, ma funzionano bene? Chiedo perchè non ho riferimenti diretti a riguardo essendo una soluzione completamente nuova per me!!!

Come seconda ipotesi, non considerando il gas al momento perchè è un pò complicato l'eventuale allaccio, quale soluzione potrei considerare?

E' vero che nelle case isolate il radiante, vista l'inerzia, non è raccomandato?

Grazie ancora

 

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Alessio Menditto

Ma in realtà Chiarella ti ha risposto esaurientemente nella prima sua risposta, io ti ho risposto per un tuo sollecito di un altro parere, siccome non risponde nessun altro, sempre per i motivi detti prima penso che usare il pavimento radiante per raffrescare è sempre una cosa “più macchinosa” di un semplice split, non fosse altro per il problema della condensa.

Mettiamola così, entri in casa il 15 agosto con 40 gradi esterni, accendi il clima e in pochi minuti la temperatura si abbassa, probabilmente lo farà anche il pavimento ma ovviamente non può farlo nello stesso modo.

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Io invece ti consiglio una cosa che ha sperimentato un amico.

Posare molti radiatori in acciaio piu di quelli che servono ...frazionarli.

Usare una pompa calore a reinezione gas. Con. Puffer 200 litri. E pompe rilancio.

Pare un assurdo...regala un co.fort assoluto e caldo uniforme 

Per rinfrescare e cambiare aria sistema vmc.

Se il vmc costa troppo x te ...allora climatizzatori ultima generazione.

occhio che con alcuni marchi puoi avere fi o a 5 tipi di split diversi...

Un amico lo ha fatto ...e il risultato e impagabile.

Se ci metti il pavimento in legno..fai pure meglio.

Piccoli trucchi grande resa.

Saluti.

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Io ovviamente ringrazio per le informazioni che mi avete dato... Ho sollecitato perché avevo bisogno di queste informazioni!

Comunque è chiaro che gli split in raffrescamento vanno meglio, ma il radiante funziona o è solo un leggero raffrescamento?

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Alessio Menditto

Ma non si può mescolare pere con uva, il pavimento radiante vuol dire che bisogna portare quintali di cemento, piastrelle, mobili ecc a bassa temperatura, lo split è infinitamente più rapido perché tratta direttamente l’aria calda aspirata dalla ventola, la raffredda e la butta fuori a temperatura più bassa, stai facendo dei paragoni troppo diversi tra loro.

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23 ore fa, Alessio Menditto ha scritto:

Ma in realtà Chiarella ti ha risposto esaurientemente nella prima sua risposta, io ti ho risposto per un tuo sollecito di un altro parere, siccome non risponde nessun altro, sempre per i motivi detti prima penso che usare il pavimento radiante per raffrescare è sempre una cosa “più macchinosa” di un semplice split, non fosse altro per il problema della condensa.

Mettiamola così, entri in casa il 15 agosto con 40 gradi esterni, accendi il clima e in pochi minuti la temperatura si abbassa, probabilmente lo farà anche il pavimento ma ovviamente non può farlo nello stesso modo.

 

Posso confermare per esperienza di un mio conoscente che il radiante in raffrescamento in zone umide come la val padana è da evitare, abbondante condensa da estrarre dall'ambiente e quindi tanto vale andare di climatizzatore classico.

 

Conosco qualcuno che in questo periodo ha fatto realizzare un impianto complesso (grazie ai bonus) e sta avendo un mare di problemi  per errori di progetto e/o gestione del sistema, sono d'accordo con Alessio sulla preferenza di soluzioni semplici, a meno di non conoscere personalmente qualcuno veramente in gamba che abbia già realizzato la soluzione prescelta per non fare da cavie in costosi esperimenti.

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Partendo da 0, senza dubbio radiante a pavimento con PDC. Riscaldi e raffreschi con un confort che è tutt'unaltro mondo rispetto agli split aria-aria.

Prevedi i deumidificatori per l'estate (per evitare la condensa sul pavimento).

 

Risparmi i costi di allaccio al gas (che qui sono migliaia di € solo per fare pochi metri) e con una soluzione unica risolvi sia per il riscaldamento che per il raffrescamento.

 

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Io vorrei evitare veramente il gas, vorrei tenerlo come ultima spiaggia!!!

Il pavimento radiante, nelle case di nuova costruzione con un buon isolamento (no NZEB), come deve essere scelto in riguarlo al messetto e all'inerzia che ne deriva? Cioè, esisono sistemi a bassa inerzia per questo tipo di impianti?

Invece per il raffrescamento, si consiglia deumidificatori dedicati oppure VMC con deumidificazione attiva?

 

Grazie

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