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PLC Forum


Convertirore cc da 0-10v a 15-0v


SIMONA74

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Buongiorno, dovrei realizzare o vedere se esiste in commercio un "convertitore" dove in ingresso applicando un segnale in cc 0 - 10 v e in uscita ho un segnale proporzionale 15 - 0 v. Cioè a 0 v in ingresso dovrebbero corrispondere 15 v in uscita e a 10 v in ingresso 0 in unscita. Il dispositivo mi serve per interfacciare 2 schede, una di comando (0-10v appuno) e una da pilotare (un po datata ma con un ingresso 15-0).

Data la poca competenza in elettronica chiedo se cortesemente qualcuno può darmi una mano.

 

Grazie

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Non so se aziende come produttrici di elettronica industriale come, ad esempio, SIEI e SGS, abbiano ancora in catalogo le schede amplificatire per imieghi generali.

Comunque la realizzazione non è difficile se hai un minimo di capacità in elettronica.

Si tratta di fare un amplificatore invertente con guadagno pari ad 1,5.

Il vero problema è la stabilità, quindi un'oculata scelta dei componenti.

 

Non avevo letto dell'isolamento degli zero volt, questo complica notevolemtente la faccenda.

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Con il mio elettricista abbiamo ipotizzato di usare anche un motopotenziometro e un alimentatore ma chiedevo appunto sul forum se co fosse una soluzione meno macchinosa.  Come premesso di progettazione elettronica non abbiamo molte competenze. Poi per realizzarla non non ci sarebbero problemi.

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Sicuramente 0/10 0/10 c'è di weidmuller, ma anche eurotech, gran... il problema sono i 15 che sono un po strani.

Tecnicamente un o.a. con fotoaccopiatore lineare ma bisogna farselo.

 

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Ci sono amplificatori da strumentazione che prevedono l'isolamento galvanico tra ingresso e uscita, solo che, per usare un eufemismo, non li regalano.

Probabilmente la soluzione motopotenziometro è un po' macchinosa ma, tutto considerato, è la pù affidabile e meno costosa.

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Un'altra soluzione che si potrebbe prendere in considerazione, ma che bisogna sapere poi progettare, potrebbe essere questa..

La tensione 0V-10V la si manda ad un integrato convertitore tensione frequenza..poi la frequenza ottenuta la si manda ad un fotoaccopiatore..la frequenza all'uscita del fotoaccopiatore la si manda ad un integrato convertitore frequenza tensione..ed a sua volta questa tensione la si fa passare da un operazionale che la porta nel range 15V-0V

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Ciao,

io ho un'altra idea: usare un PLC che gestisce ingressi analogici in tensione (0-10V) ed uscite analogiche in tensione (0-10V).

 

L'idea è la seguente: AI è l'ingresso analogico 0-10V a cui collegare il segnale proveniente dalla scheda di comando; AO1 e AO2 sono due uscite analogiche 0-10V.

(Ma la stessa cosa si può fare in almeno altri due modi leggermente diversi.)

AO1 [volt] = 10 - AI [volt] ---> AO1 = 10 volt quando AI = 0 volt ; AO1 = 0 volt quando AI = 10 volt.

AO2 [volt] = (10 - AI [volt]) / 2 ---> AO2 = 5 volt quando AI = 0 volt ; AO2 = 0 volt quando AI = 10 volt.

A questo punto non ti resta che portare AO1 e AO2 a due separatori galvanici di segnali analogici in tensione (ci sono diversi dispositivi Cabur, Seneca o Phoenix che potrebbero fare questo lavoro) ed infine collegare in serie le uscite dei due separatori per sommare le tensioni e quindi "costruire" il segnale 0-15V (anzi, 15-0V) da consegnare alla scheda da pilotare.

 

Ciao

mc1988

 

 

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6 ore fa, mc1988 ha scritto:

L'idea è la seguente: AI è l'ingresso analogico 0-10V a cui collegare il segnale proveniente dalla scheda di comando; AO1 e AO2 sono due uscite analogiche 0-10V.

 

A parte la complessità ed il costo di tutto il marchingegno rimane poi il problema di capire quanto sia stabile nel tempo una tensione che fa tutti questi giri.

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Ciao Livio,

chiaramente la valutazione di convenienza economica va fatta sempre a 360° e non c'è mai una risposta univoca, ognuno è detentore della propria "verità".

 

Invece non sono tanto d'accordo sul discorso della complessità: un PLC con schede di ingressi analogici e uscite analogiche è un oggetto tecnologico "noto" e soprattutto non c'è nessuna "autoprogettazione" o autocostruzione, parliamo di dispositivi perfettamente idonei all'impiego industriale, anche in condizioni gravose. C'è la complicazione (se vogliamo chiamarla così) di dover programmare il PLC, questo sì: lo si sa fare o serve farlo fare da un programmatore.

 

Sulla questione della stabilità del segnale non saprei, personalmente ho sempre pensato che uno dei requisiti dei segnali gestiti dai PLC fosse proprio la stabilità, poi c'è solo l'aggiunta del separatore galvanico.

 

Ciao

mc1988

 

 

 

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40 minuti fa, mc1988 ha scritto:

poi c'è solo l'aggiunta del separatore galvanico.

Questo è il componente meno affidabile per lastabilità e la ripetibilità.

 

41 minuti fa, mc1988 ha scritto:

chiaramente la valutazione di convenienza economica va fatta sempre a 360° e non c'è mai una risposta univoca, ognuno è detentore della propria "verità".

 

Fai alla svelta a fare 4 conti devi avere 2 PLC che supportino almeno AD e DA con risoluzione a 12bits. Necessiti per ogni PLC 1 scheda di ingresso ed una di usita analagiche. A me non sembra una soluzione a buon mercato. A questo devi aggiungere il separatore galvanico analogico che, per assicurare un minimo di affidabilità, non può costare pochi euro.

Se metti in colonna i costi dei vari componenti, ti viene un totale decisamente superiore a quello di un amplificatore di strumentazione con separazione galvanica.

 

Sicuramente la soluzione con motopotenziometro è molto meno costosa e molto più semplice.

 

Non è questione di opinioni o preferenze, ma di dati.

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Penso anche io che alla fine la soluzione del motopotenziometro sia quella più adatta per costi e semplicità.

Volendomi orientare su questo, sapreste consigliarmi un sito dove reperire un motopotenziometro adatto al mio scopo?

 

Grazie di nuovo a tutti per l'aiuto

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Stanotte, in un momento di insonnia, ho progettato questo circuito. A mio parere teoricamente dovrebbe funzionare. Ovviamente utilizza due tensioni di alimentazione separate e due masse separate. Con questa soluzione con €20 si fa tutto.. ovviamente non c'è la certezza che funzioni perfettamente finché non lo si monta su una basetta un

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2 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Non è questione di opinioni o preferenze, ma di dati.

Certo,

io parlavo di valutazioni relative al caso specifico. A titolo di esempio:

 

- la macchina è così obsoleta che può aver senso prendere in considerazione un retrofit / revamping,

oppure

- c'è già un PLC, che andrebbe solo espanso,

oppure

- c'è già un PLC, dotato anche di schede AI e AO,

oppure

- etc. etc.

 

Era questo il senso della mia affermazione sul fatto che le valutazioni di convenienza difficilmente hanno una risposta univoca, per la mia esperienza.

 

Ciao

mc1988

 

 

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