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PLC Forum


Parziale rifacimento impianto elettrico.


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Come da titolo, sto valutando la ristrutturazione di un immobile ed ovviamente degli impianti.

L'immobile è degli anni 65/70 con impianto in canalina rigida (quella di colore giallo). Da una sommaria ispezione ci sono tre linee protette da tre MT ed a monte un differenziale. I cavi risultano a vista in buono stato e rapportati alle utenze cui sono destinati.

L'impianto è privo di terra ma le tutte le prese della cucina sono singolarmente collegate alla terra tramite un cavo che sparisce nel muro. Fatta la prova di toccare la terra con neutro o fase, il differenziale apre. Fatta questa brevissima e sintetica premessa ho delle domande:

- dal punto di vista normativo è possibile in caso di ristrutturazione utilizzare parte dell'impianto preesistente?

- se fosse possibile passare il cavo di terra nel cavidotto e collegare per lo meno tutte le prese alla terra sarebbe valido/sicuro dal punto di vista tecnico?

- eventuali ampliamenti dell'impianto, soprattutto aggiunta di prese in corrugati e cavi nuovi, lo ritenete un intervento fattibile e sicuro?

- ora l'impianto è sezionato in tre "settori" ma intervenendo opportunamente sarebbe possibile sezionarlo in maniera più mirata anche collegando dei MT in scatole non necessariamente nel quadro generale. 

Immagino che i puristi forse salteranno sulla sedia leggendo quanto scritto, ma le perplessità nascono dal fatto che l'impianto ora funziona, è sicuramente ampliabile per altre utenze (esempio tapparelle elettriche e/o altri punti di presa) e mi spiacerebbe davvero sbracare tutto sventrando casa ma soprattutto distruggendo qualcosa che funziona.

Grazie per quanto vorrete dirmi e/o suggerirmi.

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Se trovi qualcuno che te lo certifichi davvero dopo aver lavorato secondo le tue idee sei a posto. Che poi piaccia e sia la scelta giusta è tutto da vedere. Canalina rigida in casa nel 2023? Per non fare delle tracce mirate? La terra provata così non significa che sia in regola.

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fosse un impianto anni 90 ci penserei, per uno anni 70 no.. soprattutto se vuoi ampliarlo

 

se è casa tua e ti arrangi ok, ma se devi vendere/affittare e magari vuoi le carte in regola non se ne parla.

 

la terra deve essere ispezionabile, come fai a fidarti di un cavo che entra nel muro e magari si attacca all'impianto idraulico o di riscaldamento.

 

oltretutto rifare ex novo, non è detto che costi poi molto di più rispetto a rattoppare tutto.

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Intanto grazie per le risposte. Mi rendo conto che non è possibile esaminare compiutamente il caso in un forum, tuttavia a me servirebbero dei punti fermi dal punto di vista tecnico, ferma restando la necessità della certificazione finale. Devo necessariamente ragionare in certi termini in quanto l'appartamento, essendo piuttosto ampio (quasi 150 mq calpestabili), potrebbe in futuro essere diviso in due appartamenti più piccoli. Ma questo al momento è il minore dei problemi.

Quello attuale è sapere se studiando opportuni interventi mirati e realizzarli ad arte sia tecnicamente valido. Faccio un esempio...avendo già una linea prese in un certo punto, allacciarsi alla stessa per estenderla a tapparelle elettriche e/o climatizzatori.

Quindi problema tecnico e normativo: ci si può allacciare ad un impianto esistente?

Altro problema sicurezza, quindi terra.

Prendo atto che la prova da me fatta non indica che la terra sia in regola...ma parliamo dell'aspetto tecnico o di quello normativo?

Il solo fatto che collegando la fase o neutro alla terra faccia aprire il differenziale è una indicazione significativa o no (tecnicamente parlando)?

Ora c'è un differenziale e tre MT, ma avendo già due linee dal contatore ed essendo riuscito a sezionarne un ulteriore potrei installare altri due differenziali.

Riferendomi alla canalina rigida, intendevo quella gialla anni 65/70 ovviamente sotto traccia, che allo stato attuale è sufficientemente larga da far passare il cavo di terra.

capisco che possa sembrare un rattoppo osceno, ma credo che poi alla fine così osceno non sia.

 

 

 

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il differenziale salta quando la corrente che passa dalla fase non torna tutta attraverso il neutro.

quindi salterebbe anche senza la terra, la prova che fai vuol solo dire che quel cavo scarica da qualche parte ma non è detto che la terra sia ok.

non puoi in fase di ristrutturazione tenere per buona una terra che non sai dove è attaccata, devi scoprire dove va o farla ex-novo secondo me.

 

certo che puoi ampliare l'esistente estendendo la linea prese, non credo che troverai uno che ti farà un conformità completa.

 

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Il 25/3/2023 alle 05:16 , drn5 ha scritto:

Se trovi qualcuno che te lo certifichi davvero dopo aver lavorato secondo le tue idee sei a posto. Che poi piaccia e sia la scelta giusta è tutto da vedere. Canalina rigida in casa nel 2023? Per non fare delle tracce mirate? La terra provata così non significa che sia in regola.

Sembra la storia che capitò a me un po' di tempo fa: alloggio anni 60 in centro Torino, zona università acquistato da un mio compaesano che ha più soldi di me per affittarlo a studenti. Per farla breve il cliente pretendeva di toccare quasi nulla e che gli rilasciassi la dichiarazione di conformità ( o meglio, "il foglio che tutto è a posto" come lo chiama lui). Ho perso 5 minuti (oltre a 120 km andata e ritorno per visionare il lavoro) per provare a spiegargli che quell'impianto andava rifatto totalmente ed andavano rispettate delle norme che tra l'altro prevedono delle dotazioni minime, poi vista l'ottusità e la paura di spendere, ho preso la mia agenda ed ho fatto ritorno a casa. Come è finita la cosa? Ha trovato qualcuno in città (qualche elettropraticone con poco lavoro) che per 2000 euro gli ha cambiato 4 fili e rilasciato la conformità ed io ho perso un cliente (ma guadagnato in salute).

Per dirne un'altra, le prese con la messa a terra menzionate da Vince59, potrebbero avere la terra collegata ad un tubo dell'acqua.

Ognuno è libero di fare cosa gli pare ma deve sapere che si assume delle responsabilità, l'artigiano che rilascia conformità per fare 4 soldi ed il cliente nel caso affitti il locale senza impianti in regola e l'inquilino si faccia male o ci lasci la pelle.

Modificato: da Giampi69
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Bene, grazie per le delucidazioni.

@ Reka

Per la terra allo stato attuale non sono in grado di stabilire come sia stata collegata e dove. Escludo il collegamento a tubi dell'acqua in quanto la disposizione delle prese ed il colore del cavo esistente  mi lascia pensare ad un collegamento mirato (i cavi sono tutti verdi e si infilano nel muro ma NON in canalina). comunque sia il differenziale presente scatta se tocco il cavo di "terra" sia con la fase che con il neutro, quindi lo "sbilanciamento" viene percepito. Concordo sulla necessità di verifica. In caso la soluzione esistente NON sia tecnicamente valida - sicurezza in primis e conformità anche dopo - verificherò la presenza della terra nella palazzina e mi collegherò.

Capisco anche l'aspetto relativo alla certificazione, ma qui devo necessariamente trovare un compromesso. Dopotutto non tutti gli impianti esistenti in Italia sono a normoa e ciò non costituisce, se non vado errato, un ostacolo per eventuali compravendite.

@Giampi69

Chiarissimo il tuo esempio. Non ricado nel caso da te citato...ma quasi. Devo necessariamente prendere in considerazione una soluzione "ibrida", ma devo anche responsabilmente fare quanto più possibile per avere un impianto sicuro...anche se non dovesse essere certificato nella sua interezza. In parole povere, mi interessa sapere quanto è sicuro l'impianto e non tanto avere la certificazione per un impianto non sicuro.

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