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45% Degli Impianti Non In Regola!


pierbianchi

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Buongiorno,

da recenti inchieste fatte da: ASL, DOMOSKOPEA,ANIE, ALTROCONSUMO, ecc. ecc. è venuto fuori che circa il 45% degli impianti elettrici non è in regola. Prima di tutto la dichiarazione di conformità è praticamente sconosciuta,inoltre spesso le messe a terra non ci sono, idem per i collegamenti equipotenziali, nei bagni prese ed utilizzatori sono messe a distanze vietate. Il fai da- te, espressamente vietato dalla legge 46/90 impazza, poi tantissimi impianti installati prima del 5 marzo 1990, sono stati "regolarizzati" con il solo "salvavita", che come si sa non è sufficiente a rendere un impianto a regola d'arte. Insomma la sicurezza nelle case degli italiani è un'utopia. Quello che fa arrabbiare è che la legge c'è, e ci sono anche le sanzioni per chi non si fosse messo in regola, ma come al solito si pensa sono ad emanare leggi a tutto spiano senza poi applicarle. Gli unici che sono corsi ad adeguarsi sono gli amministratori di condominio, che vedevano moltiplicato il rischio civile e penale per x volte.

Forse sarebbe meglio che qualche istituzione si prendesse la briga di spiegare al grosso pubblico cos'è la legge 46/90 , cos'è la DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' e che sugli impianti ci possono mettere le mani solo gli INSTALLATORI ABILITATI E quindi registrati alle camere di commercio, e istituire dei controlli .

Saluti

pierbianchi

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Forse sarebbe meglio che qualche istituzione si prendesse la briga di spiegare al grosso pubblico cos'è la legge 46/90 , cos'è la DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' e che sugli impianti ci possono mettere le mani solo gli INSTALLATORI ABILITATI E quindi registrati alle camere di commercio, e istituire dei controlli .

Giusto, ma....

Non vorrei scatenare una polemica, ma solo fare riflettere.

Io ho visto molti impianti domestici realizzati da non abilitati (quindi fuorilegge), perfettamente a regola d'arte (ivi compresi i miei).

Viceversa ho visto vari impianti realizzati da installatori abilitati, con tanto di dichiarazione di conformità secondo la 46/90, con evidenti errori. E, quando non ci sono errori, sono spesso fatti con scelte realizzative del tutto opinabili, comunque non richieste dal alcuna norma, con lo scopo di incrementare inutilmente il costo dell'impianto stesso (p. es. la necessità di due differenziali, perchè richiesti dalla Norma, quando in realtà ne bastava uno).

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Premetto che quello che seguirà nel mio post è volutamente controcorrente.

Io sono contrario a tutto quel groviglio di leggi, normative e regolamenti che hanno lo scopo primario di far crescere i costi e far lievitare le mafie e mafiette!

Una legge serie dovrebbe avere solo due punti fermi: 1 Per ottenre la certificazione come istallatore sono necessari sempre e comunque tot anni di praticantato dimostrabile presso aziende certificate e aver superato un esame (questo dovrebbe valere anche per i progettisti). 2 Responsabilità civile e penale dei lavori effettuati.

Il fai da te. Se una persona è ritenuta legalmente responsabile non vedo perchè non possa farsi in casa sua l'impianto della lampadina. Tutti i giorni, tutti noi effettuiamo operazioni che potrebbero essere enormemente pericolose per noi stessi e per gli altri e, giustamente, non ci viene richiesta nessuna patente. Pensate solo alle conseguenze che potrebbe avere una pentola di acqua bollente. A qundo sarà richiesta la certificazione per far bollire l'acqua? Eppure ogni anno, l'acqua bollente, causa lesioni permanenti a parecchie persone.

In casa mia, nel mio bagno, c'è un mobile con annesso lavabo. Il mobile è stato installato prima del 1980. Il mobile è provvisto di lampadine elettriche a 220v posizionate sopra lo specchi, sempre nella medesima area è posizionato l'interrutore per le lampadine ed una presa per il rasoio elettrico o per l'asciugacapelli. Il tutto, secondo la legge attuale, non è a norma perchè non è rispettata la distanza minima tra impianto idrico e apparecchaiture sotto tensione.

Lo so, ma non intendo in alcun modo sostituire il mobile ne eliminare le apaprecchiature elettriche. Anche perchè ne io ne mia moglie useremo mai il rasoio elettrico o l'asciugacapelli mentre sorre l'acqua nel lavabo o la bacinella è piena d'acqua.

Modificato: da Livio Orsini
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Ciao Livio,

Premetto che quello che seguirà nel mio post è volutamente controcorrente
.......................

Mi dispiace controdirti ma sono d'accordissimo.

Saluto.

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Lo so, ma non intendo in alcun modo sostituire il mobile ne eliminare le apaprecchiature elettriche. Anche perchè ne io ne mia moglie useremo mai il rasoio elettrico o l'asciugacapelli mentre sorre l'acqua nel lavabo o la bacinella è piena d'acqua.

Non tutte le mogli sono come la tua.

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"tantissimi impianti installati prima del 5 marzo 1990, sono stati "regolarizzati" con il solo "salvavita", che come si sa non è sufficiente a rendere un impianto a regola d'arte"

Basta un differenziale e l'impianto è a norma.

La sicurezza è un utopia... d'altronde prima della sicurezza elettrica viene quella economica per cui si cerca di preservare il portafoglio.

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Quattordici anni fa, nel paese vicino al mio, una signora trovò l'autorimessa allagata da un temporale e decise di asciugarla usando il bidone aspiratutto (quello NORMALE). La donna morì fulminata, lasciando il maarito ed un figlio. Se avesse avuto almeno il differenziale, sarebbe sopravvissuta. Spero quindi che non si vada al disotto dei minimi di sicurezza, almeno. Anche l'installazione del solo salvavita è meglio di niente. Piuttosto c'è da chiedersi se i clienti sono coscienti di essere stati truffati economicamente, o se sono loro a volere il solo pezzo di carta al minor prezzo, mettendo fuori gioco gli installatori seri.

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Se avesse avuto almeno il differenziale, sarebbe sopravvissuta

Sinceramente non ne sarei così sicuro.

Come già ampiamente discusso tempo fa, i contatti accidentali che avvengono tramite acqua, non sono "coperti" dall'interruttore differenziale, che non è affatto un salvavita.

Comunque sicuramente meglio averlo avuto....

Colgo l'occasione per invitare tutti a non chiamarlo "salvavita" e lo si chiami con il suo vero nome: "interruttore differenziale".

Almeno si eviterebbe il solito errore di ritenere questo apparecchio un "salva vita", perché non lo è.

Modificato: da ClA
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Noto con piacere che molta gente la pensa come me.

La 46/90 invece di punire il non abilitato che si fa i lavoretti IN CASA SUA dovrebbe prevedere sanzioni per l'installatore che non è all'altezza del mestiere che svolge.

Per carità ci sono installatori ed installatori, ma sono sicuro che molti pensano solo ai soldi e non al risultato di un lavoro fatto.

E' pazzesco che in casa propria non si possa mettere mano su due cavi elettrici perchè una legge lo vieta.

Inoltre vorrei sottolineare come risulta impossibile reperire in tempi accettabili un installatore ( abilitato intendo ) che ti cambi una presa ad esempio. Mentre è facilissimo reperirlo uno non abilitato.

Gli installatori abilitati vanno a caccia di impianti elettrici da realizzare per intero, non di piccole manutenzioni spesso scomode e con scarsi profitti. Eppure la 46/90 prevede anche il cambio del filo della radiosveglia eseguito a regola d'arte :-)

Un'altra cosa interessante è questa fantomatica DICHIARAZIONE DI CONFORMITA'

Gli installatori abilitati la rilasciano quando gli pare e piace e sono certo che per piccole modifiche di impianti civili la dichiarazione non viene MAI rilasciata anche perchè allo stesso tempo non viene rilasciata alcuna fattura.

Ed io dovrei chiamare un installatore abilitato per farmi mettere una presa a muro sperando che dopo un mese si presenti a casa e mi dica : "ma non lo sai che devi chiamare il muratore per fare la traccia e fissare la scatola. Ok, allora ripasserò quando è fatta. E passa altro tempo, chissà quanto lo sa solo lui."

Ma se uno sa fare per se il muratore e anche l'elettricista, perchè non deve far tutto da solo e risparmiare tempo, denaro e tante incaxxature !!

Termino riportando un'altra triste realtà di impianti realizzati da installatori abilitati poco seri.

Non bisogna mai pagarli nemmeno un minuto prima che finiscano perchè poi se ne vanno e lasciano scatole di derivazione aperte, interruttori non collegati ecc... dove il povero malcapitato deve provvedere da solo a sistemare.

Le leggi sono tantissime perchè in ogni situazione deve essere prevista una sanzione in modo che anche il più disciplinato cittadino non starà mai in regola e potrà essere multato.

Parliamo di sicurezza in casa ma non si guarda quello che succede fuori. Basta vedere i treni dove nessuno è mai responsabile di quello che accade !!!

Saluti e W l'Italia.

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devo obbiettare con cia di una cosa (da verificare comunque) persone fulminate con impianto protetto da DIFFERENZIALE EFFICENTE non se ne sente parlare ( ovviamente contatto terra fase come di solito accade)

quando questi apparecchi non erano diffusi di casi ce n'erano parecchi.

molti anni fa (anni 60) una mia vicina di casa perse in un sol giorno padre e fratello , morti in cantina a causa della caduta in acqua ( era allagata) della lampada portatile.

per sincerarsi di cio' basta simulare questi incidenti. io ci ho provati IN TUTTI I MODI con correnti deboli o anche elevate ( dipende dal liquido e dagli elettrodi usati , ma inogni caso i differenziali ( per sicurezza in casa mia sono collegati in serie un 300 ma e un 30ma ) sono sempre intervenuti ( almeno il 30ma l'altro solo nel caso ci fosse sufficente dispersione.

l'adeguamento totale dell'impianto non sempre viene fatto per un semplice motivo: la messa a norme dell'impianto comporta anche le opere murarie di rifacimento , quindi si preferisce rimandare ad eventuali ristrutturazioni dei fabbricati, e specialmente nei fabbricati di 20 30 anni fa' non si puo' certo pensare di adeguare sezioni e messa terra quando si ha a che fare con tubi incassati da 11mm e scatole da 10 cm x lato.

e secondo voi come si puo' chiedere ad una persona di demolire la casa solo perche' andrebbe messo a norma l'impianto elettrico? quando poi e' risaputo che i controlli non vengono effettuati se non in caso di incidente.

ivano65

Modificato: da ivano65
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esiste gente ingrado di effettuare un impianto a regola d'arte,seguendo scrupolosamente le normative d'installazione(perche' ha avuto un istruzione e sa leggere su testi informativi),ma per fare un impianto elettrico deve prima ricevere le tabelle che vengono aquisite solo dopo qualche anno di apprendistato se e solo se, fai ingrassare qualcuno.

è riferito a tutte quelle persone che non avendo neanche la terza media installano fili a destra e a sinistra,con tabelle aquisite.

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Buona,

la discussione si fa interessante, come prevedevo. Mi dispiace contraddire Soleilblue, ma il solo " salvavita", che come si nota metto sempre fra virgolette, non è assolutamente abbastanza per regolarizzare un impianto antecedente al '90, tant'è che il legislatore dava la possibilità di scaglionare gli interventi, partendo sì dall'interruttore automatico differenziale ad alta sensibilità, ma poi gli adeguamenti dovevano essere completati con gli altri interventi. Comunque ogni proroga è scaduta il 31 dicembre 1998.

Comunque, sarebbe interessante conoscere qualche opinione di qualche installatore abilitato , visto che mi sembra fin'ora non ne siano intervenuti...

Saluti

pierbianchi

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Alessandroni Matteo

A tutti gli utenti volevo segnalare un interessante link riguardo questo argomento

Convegno Prosiel sicurezza elettrica

Si possono leggere e scaricare interessanti documenti riguardo la situazione riguardo gli impianti elettrici civili, specie quelli antecedenti all’entrata in vigore della Legge 46/90.

Come tutti sanno, per questo tipo di impianti, purtroppo, non e’ obbligatorio l’impianto di terra; trovandosi in questa situazione, la legge e’ chiara e richiede non un interruttore differenziale ad alta sensibilita’ (ovvero con Idn fino a 1 A) ma prescrive, obbligatoriamente un differenziale da 30 mA.

Venendo al discorso degli installatori qualificati, e un po’ mi sento tirato in ballo in quanto sono un perito elettrotecnico e attualmente sono RESTEC e RESACQ di una grossa azienda di impianti elettrici, posso affermare che all’interno della mia azienda trattiamo le manutenzioni, riparazioni, modifiche ed installazioni di impianti elettrici civili alla stregua dei grossi lavori industriali; ovvero con sopralluoghi preventivi, progettazione, esecuzione e soprattutto verifiche (eseguite con strumento apposito).

D’ufficio, inoltre, viene effettuata la dichiarazione di conformita’, ovviamente se prevista (noi la rilasciamo anche per l’aggiunta, per esempio, di una scatola portafrutto con prese).

Riguardo la serietà e/o professionalità degli installatori, ritengo che si’, è vero che ci sono persone abilitate non tanto consone alla situazione; ritengo comunque che il vero problema siano coloro che invece smanettano, realizzano, modificano impianti elettrici civili (ed alcune volte addirittura in strutture commerciali e/o industriali) senza essere abilitati ed oltremodo competenti (non nel senso giuridico de termine ma nel senso reale della parola).

Girando per le pagine di questo bellissimo forum, specie nella sezione impianti elettrici, si vedono persone che fanno domande delle piu’ assurde (devo installare questo, devo installare quello ad un mio amico, ad un mio parente ecc……) e delle volte lasciando intendere che sono lavori abbastanza tosti (ho sentito parlare di correnti di 80 ampere ecc…… con domande quanti kW sono ecc……).

Bene, comprendo la curiosita’ di una persona……ma fare una domanda di questo tipo per poi andare a fare il lavoro indica che ci sono molte persone, che nella massima buonafede, andranno ad eseguire lavori completamente fuori norma ed al limite della sicurezza.

Altro discorso e’, ovviamente, chi non e’ abilitato ma ha le capacita tecnico-teoriche per installare impianti elettrici. Qui anche se faccio un affermazione non corretta dico che finche’ fa questi lavori a casa propria la ritengo, personalmente, giusta e sicuramente economica!!!!!!! (ma ripeto, finche’ li fa a casa propria!!!!!!!)

Dovrebbe essere compito di questo Forum esortare, invece, alle persone estranee alla professione a non eseguire quei lavori che descrivevo prima per il bene di tutti.

Tanto mi sentivo di dire.-

Modificato: da Alessandroni Matteo
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Dovrebbe essere compito di questo Forum esortare, invece, alle persone estranee alla professione a non eseguire quei lavori che descrivevo prima per il bene di tutti.

Infatti, quando mi capita di leggere post di quel genere, sono solito esordire dicendo: "Sei un installatore abilitato? Se si, allora non dovresti avere questi dubbi, se no, allora, in base alla legge bla bla bla, non puoi realizzare l'impianto e devi rivolgerti ad un installatore abilitato... (ammesso che l'impianto si trovi sul suolo italiano)."

Poi, però, sapendo benissimo che difficilmente si potrà far desistere con un semplice post l'ignoto interlocutore dai propri subdoli intenti, subentra una specie di senso di "responsabilità indiretta" che mi induce a credere che sia comunque meglio, per una questione di sicurezza, dare tutte le informazioni possibili allo sciagurato di turno per limitare i potenziali danni a persone e cose, soprattutto in considerazione del fatto che, molto verosimilmente, per ognuno che ha il buon senso di chiedere pareri su di un forum tecnico, ce ne saranno almeno 10 che fanno di testa loro! :(

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Non sono assolutamente d'accordo visto che il paragrafo 5.8 del dpr 447-91 che rappresenta l'attuazione della 46/90 è molto chiaro.

"Si considerano comunque adeguati gli impianti elettrici

preesistenti che presentino i seguenti requisiti: sezionamento e protezione contro le

sovracorrenti, posti all'origine dell'impianto, protezione contro i contatti diretti, protezione

contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente

differenziale nominale non superiore a 30 mA."

La messa a terra è la protezione dai contatti indiretti per cui c'è l'alteranativa del differenziale.

Questo ha sicuramente senso perchè prova ad immaginare una casa in piena citta senza messa a terra? Cosa faccio sventro la strada per mettere una puntazza?

Saluti

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devo obbiettare con cia di una cosa (da verificare comunque) persone fulminate con impianto protetto da DIFFERENZIALE EFFICENTE non se ne sente parlare ( ovviamente contatto terra fase come di solito accade)

In linea di massima d'accordo, tranne che nella stanza da bagno....

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Luca Bettinelli

Purtoppo ho notato che moltissime abitazioni non hanno neppure un differenziale, "intanto io sto attento quando uso la corrente" è la risposta normale che i proprietari danno.

Purtoppo c'è ancora troppa gente che non si rende conto di cosa vuol dire avere a che fare con la corrente, io conosco elettricisti che lavorano sulle linee in tensione in quanto lavorano con un filo alla volta e "anche se tocco il rame non mi succede niente intanto faccio un filo alla volta" perchè stare tutte le volte a scendere in cantina a staccare la correte ?

Purtroppo la mentalità della gente non la possiamo cambiare per Legge !!!

Modificato: da Luca Bettinelli
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Da tempo ormai siamo sommersi da leggi che ci chiedono adeguamenti, dichiarazioni, certificazioni, che istituiscono albi e vietano il fai-da-te indipendentemente dalla preparazione del singolo.

Sono perfettamente in linea col pensiero di Livio, ripreso poi da molti altri. Certamente per operare in casa d'altri, o in un'azienda non deve essere sufficiente saper fare un lavoro, ma anche poter dimostrare che effettivamente si è in grado di realizzarlo in sicurezza e nel miglior modo possibile, anche in termini di economicità, e qui la garanzia di un esame abilitativo potrebbe risultare utile.

All'Istituto Tecnico ho appreso nozioni di elettrotecnica che mi hanno consentito di mettere mano ad un impianto elettrico senza problemi per oltre 30 anni, pur non avendo mai esercitato nel campo e quindi senza aver mai conseguito alcuna abilitazione. Di contro sono intervenuto più volte a correggere impiantisti di professione regolarmente abilitati, ma che erano incorsi in alcuni degli episodi che si possono leggere nelle discussioni sulle "bestialità" che ci fanno sorridere e riflettere su questo forum.

Ricordo alcuni anni fa che la regione ci richiedeva la denuncia dei pozzi di captazione delle acque e si arrivava all'assurdo che si doveva denunciare i propri pozzi e quelli vicini nel raggio di 200 metri dalla proprietà! Naturalmente anche qui non era sufficiente una semplice mia dichiarazione, ma dovevo farla eseguire da una serie di professionisti abilitati, tra i quali anche un geologo! Talmente assurda la legge, che non ho fatto alcuna denuncia. A distanza di alcuni anni hanno riproposto quello, che allora avevano spacciato per semplice censimento dei pozzi, ma limitato all'area di proprietà, con pochi dati da comunicare (numero di pozzi, quantità media di prelevato e profondità di captazione, oltre alla distanza minima dal perimetro della proprietà) e tutti dichiarabili in autocertificazione. Quello che ancora mi sta sullo stomaco è che ogni dichiarazione deve essere accompagnata da un versamento su un conto corrente: perché mi viene sempre il sospetto che queste cose non servono altro ché a fare cassa? Oltre tutto queste spese non le vedo mai incluse nelle statistiche che parlano di tasse sostenute dai cittadini.

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Buona,

il solo differenziale, comunque, andava bene per adeguare impianti esistenti prima della 46/90. Per impianti rifatti dopo la terra è indispensabile. Una soluzione per i dispersori si trova sempre.

Saluti

pierbianchi

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Quello che ancora mi sta sullo stomaco è che ogni dichiarazione deve essere accompagnata da un versamento su un conto corrente: perché mi viene sempre il sospetto che queste cose non servono altro ché a fare cassa? Oltre tutto queste spese non le vedo mai incluse nelle statistiche che parlano di tasse sostenute dai cittadini

E si, hai perfettamente ragione. Pensa anche al balzello della pulizia delle caldaie. Non solo devi farlo eseguire da azienda abilitata, con costi liberi, ma devi anche versare un contributo di 5€ quando fai la denuncia, biennale, del controllo eseguito.

Uno stato serio, oltre all'obbligo di controllo della caldaia, fisserebbe una tariffa massima equa e l'atodenuncia gratuita.

In qunato ai lavori fai da te ribadisco il concetto: se una persona è ritenuta per legge capace di intendere e volere dovrebbe avere la possibilità di decidere in proprio dei lavori di manutenzione nella propria abitazione. Potrebbe benissimo riveolgersi ad un consulente per avere le dirrettive tecniche e ralizzare in proprio l'impianto.

In casa mia mi rifiuto comunque di far svolgere lavori elettrici a qualsivoglia onstallatore qualificato. Primo perchè ritengo di essere più che qualificato si che per cultura sia per esperienza pratica; secondo per i motivi sopra riportati. Siamo all'assurdo che un ingegnere abilitato alla firma del progetto, con cui si assume la responsabilità civile e penale dell'impianto, non può eseguire, se lo vuole, da solo la parte di manovalanza!

Sono comunque d'accordo nello sconsigliare il fai da te a persone inesperte. Detto questo cìè da ricordare quante persone ogni fine anno ed ogni carnevale si improvvisano artificieri (con il generale e consueto bollettino di guerra)

Modificato: da Livio Orsini
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Come tutti sanno, per questo tipo di impianti, purtroppo, non e’ obbligatorio l’impianto di terra; trovandosi in questa situazione, la legge e’ chiara e richiede non un interruttore differenziale ad alta sensibilita’ (ovvero con Idn fino a 1 A) ma prescrive, obbligatoriamente un differenziale da 30 mA.

Ricordo che questo vale solo se non ci sono dipendenti, o assimilabili a dipendenti, altrimenti la terra è obbligatoria.

La messa a terra è la protezione dai contatti indiretti per cui c'è l'alteranativa del differenziale.

Questo ha sicuramente senso perchè prova ad immaginare una casa in piena citta senza messa a terra? Cosa faccio sventro la strada per mettere una puntazza?

La risposta è si! Ci sono casi in cui il picchetto è messa all'interno dello stabile proprio perchè è l'unico posto dove metterla.

Modificato: da Jakala
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Alessandroni Matteo

in effetti penso anche io che il problema del pichetto di terra sia l'ultimo del problema in quanto, al limite, si puo' installare dentro la struttura. Il problema vero e' quello di infilare le montanti di terra e/o andare ai punti luce che hanno i cavi murati!!!!!!

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Concordo con gli ultimi interventi, il mio commento era relativo alla messa a norma di vecchi impianti in cui nel caso in cui non ci siano modifica l'azione da intraprendere entro 3 anni era la sola installazione del differenziale da 30 mA senza realizzare la terra.

Questo garantisce la sicurezza delle persone in quanto 30 mA con un tempo di intervento di 500 ms, nel caso in cui ci sia un contatto indiretto della persona.

Quello che dicevo circa la puntazza era per fare un esempio estremo, voglio dire non era logico chiedere la messa a terra in tutti i vecchi impianti.

Nel caso in cui ci siano modifiche o rifacimenti è chiaro che le norme vigenti richiedono la messa a terra.

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Riprendendo il post di Luca Bettinelli :

Purtoppo c'è ancora troppa gente che non si rende conto di cosa vuol dire avere a che fare con la corrente, io conosco elettricisti che lavorano sulle linee in tensione in quanto lavorano con un filo alla volta e "anche se tocco il rame non mi succede niente intanto faccio un filo alla volta" perchè stare tutte le volte a scendere in cantina a staccare la correte ?

Purtroppo la mentalità della gente non la possiamo cambiare per Legge !!!

già, hai ragione.

Secondo la gente un elettricista pratico si riconosce proprio se sa lavorare con la linea sotto tensione.

Il momento in cui chiede "dove si stacca la corrente ?" Allora non è ritenuto affatto pratico.

C'è da considerare che lavorando in una scatola elettrica anche di una semplice abitazione con linea sotto tensione, significa stare con un livello di attenzione un po' superiore al normale con il rischio di restare folgorati per una stupidata.

Eppure molti lo fanno, forse si considerano perfetti isolanti :-)

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