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Bus Di Sicurezza


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Ciao a tutti!

Un fornitore ci ha recentemente proposto, per la gestione dei sistemi di sicurezza (micro di sicurezza, pulsante di emergenza, sensori di sicurezza, ...) di una nuova macchina , in luogo delle classiche circuiterie elettromeccaniche, un bus di campo di sicurezza.

Questo dispositivo però, viola quanto richiesto dalle normative (Es. 60204-1), in quanto queste ultime richiedono che le funzioni di sicurezza non vengano gestite attraverso dei software.

Nonostante questo ho notato in effetti che questi dispositivi sono sempre più diffusi.

A questo punto mi domando se sono io che ho preso un'abbaglio o se effettivamente questi fornitori propongono dei dispositivi che non rispondono ai requisiti richiesti dalle normative.

Ciao e grazie.

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Io ho gestito con plc di sicurezza Pilz, con parecchi moduli remotati in rete SB (safety bus), tutte le sicurezze di una rotativa di stampa.

Non conosco cosa fanno i plc di sicurezza di altre marche, ma credo siano equivalenti.

Con questi plc, in base alla configurazione ed ai cablaggi, puoi gestire sicurezze da classe 1 a 4.

Perché un circuito di arresti sia, per esempio, in classe 4, non è sufficiente rispettare configurazione e cablaggi, ma si deve anche sviluppare il software utilizzando le apposite funzioni.

Se l'impianto prevede solo funghi di emergenza, finecorsa su cancelli di protezione ed altre sicurezze che devono sempre arrestare la macchina, l'utilizzo di un plc di sicurezza diventa forse superfluo.

Quando è necessario gestire circuiti di sicurezza con una logica complessa, il plc secondo me contribuisce a rendere l'impianto più sicuro.

Nelle rotative, per esempio, si deve generalmente poter girare in marcia al minimo anche con alcune protezioni aperte, oppure poter andare in jog solo se sono aperte solo le protezioni di un elemento stampa e solo da quell'elemento stampa. Gli elementi stampa non utilizzati possono essere scollegati meccanicamente, e quindi possono venire escluse le relative protezioni, ma non i pulsanti di emergenza.

Si presenta quindi una situazione piuttosto complessa, che è quasi impossibile gestire con moduli elettromeccanici.

Proprio per questa complessità si trovano spesso circuiti di sicurezza elettromeccanici dove alcune sicurezze vengono bypassate in modo, diciamo, non proprio ortodosso. Con un plc di sicurezza questo è più difficile che avvenga, perché la soluzione corretta è a portata di mano.

Rispetto ai normali plc adottano ovviamente soluzioni che garantiscono che un'uscita venga attivata solo se c'è la certezza assoluta che tutto funziona regolarmente.

Qui potrei sbagliare, ma mi pare che il plc sopraccitato (nel quale è possibile caricare due programmi distinti, uno standard, ed uno sicuro) per la parte sicura il programma venga elaborato da due cpu, che devono ovviamente dare lo stesso esito. Il programma sviluppato viene compilato e non è possibile scaricare il file compilato dalla cpu e modificarlo se non hai i sorgenti. E così via, con altri accorgimenti per rendere tutto sicuro.

Non conosco la norma che regolarizza l'utilizzo di questi dispositivi, ma sicuramente c'è.

Penso si possano chiedere delucidazioni in merito a chi questi dispositivi li vende.

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emanuele.croci
Questo dispositivo però, viola quanto richiesto dalle normative (Es. 60204-1), in quanto queste ultime richiedono che le funzioni di sicurezza non vengano gestite attraverso dei software.

....a un corso Pilz dicevano che non è esattamente così, questa è un po' una "leggenda metropolitana":

in effetti la EN60204-1 dice al paragrafo 11.3.4

Uso per funzioni di sicurezza

L’equipaggiamento elettronico programmabile

non deve essere utilizzato per funzioni di arresto

di emergenza di Categoria 0 (9.2.5.4).

Per tutte le altre funzioni di arresto relative alla sicurezza,

viene preferito l’uso di componenti

elettromeccanici cablati (cioè la funzione non dovrebbe

dipendere dal funzionamento dell’equipaggiamento

elettronico programmabile). Se

l’equipaggiamento elettronico programmabile viene

usato per assicurare tali funzioni, devono essere

prese appropriate misure conformi a 9.4

Di conseguenza l'unica cosa che è obbligatorio cablare è il FUNGO DI EMERGENZA.

Tutto il resto è "preferibile".

Ma anche per il fungo ritengo che la cosa possa essere accettabile, dato che il rispetto delle norme non è obbligatorio, purché la cosa rientri nello "stato dell'arte".

E le variazioni normative in arrivo lo faranno entrare di sicuro....

Ciao, Emanuele

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  • 4 months later...

Ma scusate...

:blink: Di conseguenza l'unica cosa che è obbligatorio cablare è il FUNGO DI EMERGENZA.

:ph34r: dato che il rispetto delle norme non è obbligatorio,

...se tutte le case principali hanno bus certificati fino alla classe 4 per ogni tipo di protezione, fungo compreso, ci sarà un motivo.

Anche con il bus ASI e un microplc (coi relativi monitor e alimentatori) è possibile realizzare circuiti di sicurezza in classe 4.

:o Non staranno mica diffondendo un mare di prodotti senza essersi informati sulle norme da rispettare <_<

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Dal 1996 al 2000 sono stato membro corrispondente (uno dei due membri italiani) del gruppo di lavoro che ha elaborato le normative per i dispositivi programmabili di sicurezza.

Confermo quanto scrive Batta.

Secondo la norma ogni apparecchiatura deve essere dotata di almeno un arresto di emergenza di categoria 0. In altri termini tutte le apparecchiature devono avere arresto di emergenza di categoria 0,cioè arresto per disalimentazione (apertura dell'interruttore generale p.e.); oltre a questo tipo di arresto, se la pericolosità della macchina lo richiede, devono essere aggiunti oppurtunamente arresti di categoria diversa.

La prassi corretta vuole che si cabli tutta la serie (pulsanti, fine corsa e quant'altro) per realizzare l'arresto di categoria 0. Dato che gli arresti di categoria superiore intervengono più velocemente in genere l'arresto di categoria 0 interviene a macchina ferma, ma avviene comunque.

Ecco perchè è l'unico che obbligatoriamente deve essere cablato, per le altre categorie è consentito l'uso di dispositivi programmabili purchè certificati oppotunamente .

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Scusa Livio :blink: per fortuna non ne ho in giro manco uno, ma il pulsante di emergenza che va su un monitor di sicurezza ASI è equivalente a un pulsante che va su un modulo di sicurezza, in un caso i teleruttori vengono tagliati dal monitor di sicurezza e nell'altro dal modulo di sicurezza... :( o no?

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  • 2 months later...

Scusate ma, tutte le gru radiocomandate che il pulsante di emergenza "wireless" a che norme devono conformarsi.

Ho sentito parlare della EN 61508 , qualcuno ne sa qualcosa ?

saluti

Fabri

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