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Circuito Gestione Emergenze - Nuove norme


alegrotti

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Salve a tutti,

volevo innanzitutto ringraziarVi per l'utilità e la competenza di questo forum.

Sono a porVi una mia perplessità: in un impianto elettrico di una macchina automatica che vuole rispettare le nuove norme di sicurezza, è ancora possibile comporre la classica catena di emergenze a doppio canale con una decina circa di sensori/finecorsa/funghi di emergenza in serie gestita da centralina apposita od occorre per forza passare ai controllori programmabili di sicurezza?

Inoltre agli ingressi di questi ultimi si possono collegare sensori/pulsanti/contatti "semplici" (quindi non di sicurezza) e mantenere la categoria di sicurezza?

Grazie a chi avrà la bontà (e il tempo) di rispondere, saluti.

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Si è possibile usare moduli di sicurezza per eseguire emergenze o protezioni operatore con sensori, barriere etc etc.

La cosa che serve è la valutazione del rischio, nel senso che l'archiettura del tuo sistema di sicurezza deve prima di tutto rispettare quella che è la valutazione del rischio.

Da li poi puoi partire a fare le tue analisi su cosa è meglio utilizzare (centraline oppure plc di sicurezza). Con le nuove norme che dovevano già essere in vigore il discorso della valutazione del rischio non cambia, bisognerà però tenere conto anche dell'hardware che hai a disposizione, di come verrà cablato e delle caratteristiche del componenste stesso, di quanto affidabile è, di quanto è garnatito il funzionamentonel tempo.

ai plc di sicurezza puoi collegare cosa vuoi, la cosa importante è che rispettino quello che è la valutazione del rischio. certo che se colleghi una fotocellula a tasteggio invece che una barriera certificata i conti non tornano di certo.

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In una catena hardware si potrebbe quindi inserire, ad esempio, un contatto di fault da un inverter o un contatto proveniente da un termoregolatore? O conviene passare attraverso i relè cosiddetti a "guida forzata"? Cosa non necessaria se ho ben capito in caso la scelta ricadesse su un plc sicurezza.

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il contatto del termoregolatore è sicuro?

è questa la valutazione da fare.

si potrebbe impastare? dare falsi segnali?

alla fine plc di sicurezza o centraline sono la stessa cosa, non è che per una cpu di sicurezza posso collegare dispositivi non sicuri si chiaro.

Il tutto deve fare sempre e solo riferimento alla valutazione del rischio.

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Ho un contatto di Fault da un inverter (quindi un contatto "pulito" proveniente da un normalissimo relè di interfaccia) e vorrei inserirlo sulla catena delle emergenze per arrestare l'impianto. Si può fare? Se la risposta è "NO" dovrei passare attraverso l'utilizzo di cosa? Quale livello di sicurezza posso ottenere?

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Certo che si può, l'importante è che il contatto non porti una corrente tale che potrebbe danneggiare il relè di interfaccia.

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scusa ma con un banale fault di un inverter vorretsi fare emergenza?

di solito si ragiona al contrario. un emergenza ferma l'inverter in modo sicuro (tagliando in modo coretto la potenza e la parte di controllo).

il circuito di emergenza gestisce funghi, dispositivi di sicurezza etc etc. i fault degli inverter di solito lavorano su altri dispositivi.

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Si perchè si tratta di un impianto isolato e difficilmente accessibile nel breve tempo (leggasi turbina eolica). Quindi con determinati segnali di fault provenienti da inverter o con segnali provenienti da altre misurazioni di campo dovrei innanzitutto fermare l'impianto in emergenza e nel più breve tempo possibile, poi tramite i segnali di allarme verificare cosa mi ha portato all'anomalia. E il tutto deve avvenire anche con Plc in anomalia o spento... Come potrei quindi arrestare in emergenza la macchina utilizzando il semplice contatto del relè di fault pur mantenendo una categoria di sicurezza elevata (3-4) o PL (d,e)?

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Non vedo il problema. I funghi e gli altri dispositivi di emergenza, attraverso dei contatti puliti andranno in serie agli ausiliari di potenza del tuo inverter (presumo con i contatti ritardati) e in serie allo sblocco/arresto libero dell'inverter (contatto istantaneo).

quetso è il circuito di emergenza.

In serie a questi contatti sopra citati ci metti poi quello che vuoi.

Morale delle favola: l'architettura del sistema di emrgenza in classe x è integra e lavora seconda la valutazione del rischio fatta.

I vari fault dell'inverter e altro agiranno con lo stesso principio ma con circuito diverso.

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Non è così semplice... Infatti per norma su questo tipo di impianto alcuni segnali di controllo provenienti o da inverter o da regolatori/controllori devono necessariamente far parte del circuito di sicurezza e quindi sganciare la centralina apposita. E' per questo che chiedevo se un semplice contatto pulito di un relè potesse far parte della catena di emergenza o se in alternativa un plc di sicurezza mi potesse permettere questo.

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Secondo me non è tanto il dispositivo a dare la sicurezza, quanto l'analisi del rischio che la catena delle sicurezze non funzioni.

Cioè le domande che ti devi fare sono:

1) Messi in serie tutti i contatti che costituiscono la catena delle sicurezze, a che tipo di rischio vado incontro se individualmente non si dovessero aprire?

2) A fronte dei singoli rischi evidenziati dal punto 1, cosa posso fare per rilevare il mancato allarme e adottare la corrispondente azione correttiva?

Se il contatto di fault dell'inverter non si apre, non è certo usando un relè di sicurezza che te ne accorgi.

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Come potrei quindi arrestare in emergenza la macchina utilizzando il semplice contatto del relè di fault pur mantenendo una categoria di sicurezza elevata (3-4) o PL (d,e)?

non puoi, punto.

o meglio puoi ma scordati la categoria 3.

la funzione di sicurezza va analizzata nel cuo complesso, sensore logica attuatore.

il tuo sensore (contatto dell'inverter) non ha le caratteristiche di sicurezza adeguate per entrare a far parte di una funzione sicura di cat 3.

dopo si può fare tutto è chiaro, l'importante è essere cosapevoli.

:thumb_yello:

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se devi sganciare in emergenza l'inverter ti deve dare segnali "SICURI" ovvero certificati per le sicurezze. un plc di sicurezza non è che può tradìsformare ciò che non è sicuro in sicuro. il plc di sicurezza è ne più ne meno una centralina di sicurezza che però puoi programmare.questo discorso vale naturalmente ai fini della sicurezza. Unica cosa in più è che il programma deve essere scritto in modo corretto come deve essere il cablaggio.

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Si le norme sono quelle... Non mi resta che prevedere 2 circuiti separati: una centralina in categoria 4 che gestisca funghi di emergenza e finecorsa di sicurezza, l'altra che mi gestisca un'unico canale nel quale inserisco tutti i vari contatti... Con la categoria/livello di sicurezza che ne consegue... Altre soluzioni non ne trovo a meno di non fornirci di inverter con segnali di sicurezza (dal costo proibitivo, ammessa l'esistenza per la ns. applicazione). Quindi a volte non è l'analisi del rischio a portarti a una scelta dell'hardware,ma è l'hardware stesso che non riesce a garantire la classe di sicurezza che si vorrebbe ottenere...

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scusa se parlo con ignoranza visto che non conosco la tua applicazione ma quale è il rischio che corre una persona se l'inverter va in trip?

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Non rischia nulla, anche perchè x il 99,9% del tempo (almeno ci si augura) nessun operatore sia presente... Però la norma relativa a questi impianti impone che un malfunzionamento del motore così come una sovratemperatura facciano scattare il sistema di emergenza. E se il motore è comandato solo e unicamente da un inverter, che provvede a tutto, gli unici segnali di controllo devono gioco-forza provenire dall'inverter stesso. La norma non indica però quale livello di sicurezza ottenere in quel caso, è per questo che sono giunto alla conclusione che una categoria elevata non si potrà comunque ottenere...

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Le norme di sicurezza di cui stiamo parlando sono relative alla sicurezza dell'operatore e comunque degli impianti verso l'uomo. quello che cerchi tu è la sicurezza dal punto di vista elettrico. per realizzare queste cose non servono assolutamente dispositivi di sicurezza ma solo un'accurato studio di ogni singola problematica. Morale della favola non è che devi realizzare queste cose con centraline di sicurezza o plc safety. puoi sfruttare centraline di sicurezza se hai bisogno ad esempio della rindondanza di alcuni segnali ma quello che vuoi realizzare tu è fattibile al di fuori di quello che è il circuito di emergenza vero e proprio. Anzi deve esserlo.

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Certo.. infatti è ciò che ho sempre fatto su impianti automatici industriali. Quando mi han presentato il progetto tutto suonava strano pure a me... Sul circuito di emergenza devono esserci i disposititvi che creano un pericolo reale alle persone, non i dispositivi che creano un problema reale all'impianto... In fondo si cerca di proteggere le persone, non le macchine... Ma forse qualcuno non la pensa allo stesso modo... Grazie comunque dei consigli!

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Che io sappia ad ogni modo è il committente che ti dovrebbe dire quale norma seguire altrimenti in ogni caso in italia è sempre di base la legge 186/68 che ti impone la regola dell'arte. Cioè se il committente non fa alcuna analisi del rischio e non ti chiede di soddisfare determinate classi di sicurezza per una determinata funzione di sicurezza, nessuno ti impone nulla di certificato o che ne so io di ridondato ecc. nè tanto meno di doverti fare da te l'analisi dei rischi.

O fors mi sbaglio?

Più che altro questa non è una mia affermazione, è più un dubbio...

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